aldiquadeisogni
|
sabato 8 maggio 2021
|
l'inquietudine del joker
|
|
|
|
Inquietudine... Inquieti si può vivere per sempre, vittime di sé stessi e delle fauci del mondo che ci siamo costruiti, all'interno del quale ci siamo barricati, povere vittime di un sistema che di vittime si ciba, famelico figlio di una mai sazia schiera di orfani che dilania ogni anima, per accrescere sempre più quel miserabile senso di onnipotenza che in essa si sviluppa quando chi, più debole, soccombe svanendo nelle tenebre della sua lunga e selvaggia ombra di indifferenza. ...Scintille, sconcertanti nella loro quotidiana banalità, eventi irrilevanti... sono sguardi, parole, risate, silenzi...che, pur "normali" agli occhi di tutti, appaiono privi di essenza alcuna e che invece, una essenza hanno, ciclonica, devastante: l'essenza di chi vaga nell'universo del disastro cosmico generatosi ai piedi dello scherno comune e di una globale indifferenza.
[+]
Inquietudine... Inquieti si può vivere per sempre, vittime di sé stessi e delle fauci del mondo che ci siamo costruiti, all'interno del quale ci siamo barricati, povere vittime di un sistema che di vittime si ciba, famelico figlio di una mai sazia schiera di orfani che dilania ogni anima, per accrescere sempre più quel miserabile senso di onnipotenza che in essa si sviluppa quando chi, più debole, soccombe svanendo nelle tenebre della sua lunga e selvaggia ombra di indifferenza. ...Scintille, sconcertanti nella loro quotidiana banalità, eventi irrilevanti... sono sguardi, parole, risate, silenzi...che, pur "normali" agli occhi di tutti, appaiono privi di essenza alcuna e che invece, una essenza hanno, ciclonica, devastante: l'essenza di chi vaga nell'universo del disastro cosmico generatosi ai piedi dello scherno comune e di una globale indifferenza. ...scintille, che luccicano nel creato fuoriuscite dall' anima di chi implode, innescato dalla miriade di piccole ed insignificanti negazioni che il vivere stesso spande giorno dopo giorno sulle sue membra, come fosse, ormai, una seconda pelle. ...avvilito, spento, smorto ed impotente, caduto ai piedi di sé stesso e della immorale coscienza di sé, osserva ora attonito il riflesso distorto dell' anima sua, attraverso lo specchio degli anni, ricordando ciò che avrebbe voluto diventare e che non è mai stato in grado di essere. ...fiamma che divampa, diviene fuoco, calore, boato, collera, rabbia, risentimento, vulcano, delirio...Diviene ciò che di più incontenibile possa scaturire da ciò che di meno naturale esiste al mondo: l'indole umana. Snaturata, sorta dal connubio dell'intelligenza, dell'istinto, della passione e dell'ira, fattori divenuti fonte inesauribile di un risentimento ed una indecenza tali che, solo l'uomo, attraverso il suo bieco essere è capace di sviluppare, di accrescere ed irradiare, fino all' annientamento di ogni qualsivoglia simbolo di positività e speranza che possano mai tentar di crescergli attorno. ...l'intero suo Cosmo è in fiamme; si trasforma espandendosi. Phoenix, riesce a dar volto, vita e fattezze umane a tutto ciò che con grande disagio e sofferenza provoca le mille e contrastanti emozioni che emergono mentre si assiste a questa tragica fantomima. L'astratto diviene realtà concretizzandosi frequentemente nell'incoscienza di una società allo sbando. Rimane nello spettatore, il desiderio che tutto finisca al più presto, la volontà che tutto possa svanire..., che la pace possa finalmente carezzare quel volto, che quella risata possa assumere il senso liberatorio che il protagonista insegue in tutta la propria esistenza, fino a esserne dilaniato, con l'animo di chi assiste, impotente alla sua autodistruzione.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a aldiquadeisogni »
[ - ] lascia un commento a aldiquadeisogni »
|
|
d'accordo? |
|
wolvie
|
domenica 14 marzo 2021
|
populismo o fumetto ?
|
|
|
|
Il personaggio del Joker, nasce come nemesi fumettistica del più famoso Batman, anch' esso creato da Bob Kane per le serie a fumetti della DC Comics. Nel corso del tempo il Joker ha avuto vita sia televisiva che cinematografica:
1) Cesar Romero nel 1966 per la serie tv con Adam West nei panni dell' Uomo Pipistrello;
2) Jack Nicholson nel 1989 nel film di Tim Burton, antagonista di Michael Keaton;
3) Heat Ledger nel 2008 nel secondo capitolo della trilogia di Christopher Nolan, dove sono botte da orbi con Christian Bale;
4) Pur con qualche difficoltà filologica anche nel telefilm "Gotham" vediamo un simil Joker interpretato da Dominic Monagham;
5) Jared Leto nel film "Suicide Squad";
Per finire arriva un dimagritissimo Joaquin Phoenix a narrarci le origini (non acide), in un contesto non canonicamente DC extense universe, anche se con tutti i crismi della narrazione, inserendo anche Thomas e il piccolo Bruce Wayne, tant' è che il pre finale, con l'assassinio dei genitori del futuro Batman, potrebbe collocarsi come trade d union con il primo film di Tim Burton (o quasi).
[+]
Il personaggio del Joker, nasce come nemesi fumettistica del più famoso Batman, anch' esso creato da Bob Kane per le serie a fumetti della DC Comics. Nel corso del tempo il Joker ha avuto vita sia televisiva che cinematografica:
1) Cesar Romero nel 1966 per la serie tv con Adam West nei panni dell' Uomo Pipistrello;
2) Jack Nicholson nel 1989 nel film di Tim Burton, antagonista di Michael Keaton;
3) Heat Ledger nel 2008 nel secondo capitolo della trilogia di Christopher Nolan, dove sono botte da orbi con Christian Bale;
4) Pur con qualche difficoltà filologica anche nel telefilm "Gotham" vediamo un simil Joker interpretato da Dominic Monagham;
5) Jared Leto nel film "Suicide Squad";
Per finire arriva un dimagritissimo Joaquin Phoenix a narrarci le origini (non acide), in un contesto non canonicamente DC extense universe, anche se con tutti i crismi della narrazione, inserendo anche Thomas e il piccolo Bruce Wayne, tant' è che il pre finale, con l'assassinio dei genitori del futuro Batman, potrebbe collocarsi come trade d union con il primo film di Tim Burton (o quasi).
Sarebbe complicato provare a spiegare il successo di critica del film (tra Leoni d oro e Oscar), in mano ad un regista più che commerciale, che viene dalla trilogia di "Una Notte da Leoni" e capolavori !!! come "RoadTrip ".
L' evidente calo di attrazione/qualità del cinema d' autore e forse la sua incapacità di rappresentare e vedere il mondo per le masse, porta questi prodotti (comunque mediamente buoni) alla ribalta dei festival di cinema più importanti.
Arthur Fleck, vita spesa da disadattato nella suburra di Gotham, si arrabatta come può per sopravvivere, tra lavori precari e cure ad una madre in perenne terapia con psicofarmaci (come lui d'altronde). La madre crede, che in gioventù, quando era a servizio dei Wayne, fu messa incinta dal magnate e che da quel rapporto nacque Arthur.
Lui ci crede veramente e cerca il contatto umano con Thomas, ricevendo invece un cazzotto e il suo disprezzo.
Oramai la discesa agli inferi è inevitabile, armato di pistola Arthur si vendichera' di tre yuppie che lo stanno malmenando in metropolitana, ma la catarsi avverrà in diretta televisiva durante lo spettacolo di Murray Franklin, dove grazie ad una serie di eventi Arthur (in arte Joker) è stato invitato (lo show assomiglia tantissimo al David Letterman show, già sede di un massacro con il gas, attraverso le pagine della graphic novel scritta da Frank Miller "Il Ritorno del Cavaliere Oscuro").
Populismo che esplode in un' onda di disordini e caos in città, che eleggerà il Joker come nuovo leader degli oppressi, dei poveri e dei disadattati, contro l' agio sociale e la ricchezza dell' establishment.
Finale all' Arkam Asylum.
La presenza di R.De Niro, si correla, volente o nolente, con il film "Re per una Notte" di Martin Scorsese del 1982, mentre in questo film Bob prende il posto che fu di Jerry Lewis, però, penso che il sottotesto finisca qui, oltre alle riprese che si adattano visivamente al 1981 (anno in cui si svolge la storia), ovvero, con richiami formali al periodo cinematografico statunitense fine anni '70 e inizi anni '80.
In sostanza un film discreto, non certo un capolavoro, che solleva forse anche qualche facile dubbio etico.
Sarà mica stata colpa della presidenza Trump?
[-]
|
|
[+] lascia un commento a wolvie »
[ - ] lascia un commento a wolvie »
|
|
d'accordo? |
|
stenoir
|
venerdì 5 marzo 2021
|
il lato oscuro di un "clown"
|
|
|
|
Una nuova rivisitazione del celebre e malvagio personaggio dei fumetti della DC, nato come alter-ego e nemesi di Bat-Man; in questo film, diretto da Todd Phillips, però, delle storie di Bob Kane, oltre ad alcuni nomi “classici”, come Gotham City (altri non è che la New York del 1981, anno in cui nella Big Apple si registrò, secondo le cronache, un livello di violenza mai raggiunto, probabilmente, né prima né dopo e ritengo tale scelta non casuale), il manicomio Arkham e la famiglia Wayne, c’è poco altro. Uno straordinario Joaquin Phoenix è Arthur Fleck, un uomo con problemi mentali, schizofrenico, ostile verso gli altri e nei confronti della società, così come gli altri e la società sono ostili verso lui, o almeno questo è ciò che percepisce Arthur.
[+]
Una nuova rivisitazione del celebre e malvagio personaggio dei fumetti della DC, nato come alter-ego e nemesi di Bat-Man; in questo film, diretto da Todd Phillips, però, delle storie di Bob Kane, oltre ad alcuni nomi “classici”, come Gotham City (altri non è che la New York del 1981, anno in cui nella Big Apple si registrò, secondo le cronache, un livello di violenza mai raggiunto, probabilmente, né prima né dopo e ritengo tale scelta non casuale), il manicomio Arkham e la famiglia Wayne, c’è poco altro. Uno straordinario Joaquin Phoenix è Arthur Fleck, un uomo con problemi mentali, schizofrenico, ostile verso gli altri e nei confronti della società, così come gli altri e la società sono ostili verso lui, o almeno questo è ciò che percepisce Arthur. Espliciti sono i riferimenti a Re per una notte (con la differenza che in Joker, Robert De Niro interpreta il conduttore dello show, mentre nel film del 1983 il personaggio televisivo era un Jerry Lewis, ormai alle “battute finali” della propria carriera; proprio come De Niro/Pumpkin nel film di Scorsese, anche Arthur sogna di partecipare al proprio show televisivo preferito)e a Taxi Driver, nell’alienazione e nella distruzione psicofisica del protagonista che, per entrambi, sfocia nelle rispettive, drammatiche e indimenticabili, scene finali.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a stenoir »
[ - ] lascia un commento a stenoir »
|
|
d'accordo? |
|
mr.rizzus
|
mercoledì 24 febbraio 2021
|
capolavoro
|
|
|
|
|
|
[+] lascia un commento a mr.rizzus »
[ - ] lascia un commento a mr.rizzus »
|
|
d'accordo? |
|
alessandro spata
|
domenica 21 febbraio 2021
|
sociologismo infantile, ma pur sempre catartico
|
|
|
|
Grande l’interpretazione del protagonista. Siamo tutti dalla sua parte in questa sua brama “adolescenziale” di giustizia. E lo seguiamo attoniti nella sua personale discesa all’inferno dove non c’è redenzione alcuna. È vero! Chi non ha mai pensato di far fuori i propri piccoli e grandi carnefici facendoli prima soffrire tra atroci torture? Forse ha ragione Tarantino quando dice che il pubblico ha goduto un sacco nel veder saltare la testa del presentatore De Niro.
[+]
Grande l’interpretazione del protagonista. Siamo tutti dalla sua parte in questa sua brama “adolescenziale” di giustizia. E lo seguiamo attoniti nella sua personale discesa all’inferno dove non c’è redenzione alcuna. È vero! Chi non ha mai pensato di far fuori i propri piccoli e grandi carnefici facendoli prima soffrire tra atroci torture? Forse ha ragione Tarantino quando dice che il pubblico ha goduto un sacco nel veder saltare la testa del presentatore De Niro. Quanti di noi amerebbero spappolare il cervello di certi conduttori di certa televisione nostrana dove quotidianamente si fa strame di intelligenza e buoni sentimenti? E dove tanti uomini e donne si fregiano di portare il loro di cervello all’ammasso? Per fortuna ci limitiamo ad ucciderli metaforicamente questi "Mostri” come in sogno puntandogli addosso il telecomando e cambiando canale ci illudiamo di averli fuggiti per sempre. E fino a quando il cattivo pensiero rimane relegato nella nostra mente o impresso su una “pellicola” cinematografica va tutto bene. Contesto soltanto l’idea cinematografica che ci sia una necessaria relazione di causa-effetto tra la società brutta e l’individuo abbruttito. Magari fosse così semplice. Cioè a volte forse è possibile risalire alla causa dei nostri mali. Più spesso è un tantino più complessa la faccenda. Nella psicologia umana e in quella individuale più specificamente non può esistere una “causalità lineare”. E forse è un bene che sia così perché altrimenti la tentazione di giustificare il buon joker per la sua efferatezza sarebbe davvero troppo forte. Confesso che il mio modello di vendetta buono per tutte le stagioni rimane il “Conte di Montecristo”. Mi piace quel suo modo di usare la vendetta come mezzo per riscattare non solo le ingiustizie personali subite, ma anche per provare a ripulire il sistema, che ha generato l’ingiustizia. Anche se poi questa pretesa si rivela fallace normalmente. Se poi pensiamo al più illustre precedente di Amleto che col furore della sua vendetta provocò una carneficina non ne usciamo. Ma il pistolotto moralistico temo non avrebbe scoraggiato il clown disperato. La verità è che un modello di vendetta perfetto non esiste. È anche vero che Amleto era forse un aspirante suicida a ben vedere. C’è forse in tutti i vendicatori il desiderio inconscio di finire ammazzati? Morti sì ma felici alla fine per aver eliminato preventivamente lo stronzo di turno. Il punto è forse che l’incubo del dolore rischia di trasformarti in un freddo calcolatore; un “Terminator” spietato capace soltanto di cogliere il peggio della vita. – Sezionar cadaveri e respirarne i miasmi – questo diventa il destino degli oppressi tante volte. A te triste joker nemmeno la nobiltà del perdono ti è stata concessa come accaduto a Edmond Dantès. Tu hai dovuto sprofondare nel tuo dolore. E senza possibilità di scegliere altre soluzioni? Quella di Joker sembra avere tutti i contorni di una tragedia! Quella dove tutti i personaggi sono arrivati ad un punto di non ritorno: quello in cui sono “destinati” a morire (“si meritano di”). Sarebbe stato il finale della perfetta tragedia se anche joker alla fine fosse morto. Ma no! Aspettate! Quella è un’altra storia. Quella è la storia del “senso di colpa” di Amleto. Questa invece è una storia dove nemmeno l’ombra del senso di vergogna ci balena in fronte
[-]
|
|
[+] lascia un commento a alessandro spata »
[ - ] lascia un commento a alessandro spata »
|
|
d'accordo? |
|
dandy
|
venerdì 12 febbraio 2021
|
il povero clown triste e arrabbiato.
|
|
|
|
Un ambiziosissimo quanto travagliato progetto(con la sceneggiatura modificata anche in fase di riprese),originariamente pensato come omaggio a "Taxi Driver"(da cui è ripresa l'alienazione del protagonista e la visione degradata della metropoli)e in particolare a "Re per una notte"(con rimandi all'incontro-scontro tra il protagonista e il personaggio di DeNiro,qui nel ruolo che fu di Jerry Lewis) che avrebbe dovuto vedere Martin Scorsese come produttore,e allo stesso tempo ispirato alla graphic novel dell'88 "Batman:The Killing Joke".Il regista della trilogia "Una notte da leoni",qui al suo primo fim "serio",cerca di coniugare le esigenze commerciali con il rispetto per i modelli da cui prende spunto.
[+]
Un ambiziosissimo quanto travagliato progetto(con la sceneggiatura modificata anche in fase di riprese),originariamente pensato come omaggio a "Taxi Driver"(da cui è ripresa l'alienazione del protagonista e la visione degradata della metropoli)e in particolare a "Re per una notte"(con rimandi all'incontro-scontro tra il protagonista e il personaggio di DeNiro,qui nel ruolo che fu di Jerry Lewis) che avrebbe dovuto vedere Martin Scorsese come produttore,e allo stesso tempo ispirato alla graphic novel dell'88 "Batman:The Killing Joke".Il regista della trilogia "Una notte da leoni",qui al suo primo fim "serio",cerca di coniugare le esigenze commerciali con il rispetto per i modelli da cui prende spunto.Tecnicamente eccellente(straordinarie sia la fotografia che la colonna sonora)e con un Phoenix indimenticabile sia nella mimica stralunata sia nel fisico smagrito(per il ruolo,originariamente pensato a DiCaprio,ha perso 25 chili e ha vinto l'Oscar e il Golden Globe)e capace di evitare l'overacting anche nei momenti sguaiati,il film ha il suo punto di forza nella sorprendente cupezza esasperata nella straziante genesi del protagonista(devastato da un trauma che lo costringe paradossalmente a ridere quando soffre in un mondo che gli ha causato e gli causa esclusivamente sofferenza),e soprattutto nella rappresentazione della massa rabbiosa di cui finisce per diventare il simbolo.Simbolo del fallimento di una società degradata e insensibile che schiaccia i deboli trasformandoli in reietti abbandonati a se stessi e dell'elite ignobile che ne causa l'emarginazione e si accorge di loro solo per bieco divertimento(il pubblico del talk show o gli yuppies in treno).E' sorprendente e indubbiamente inquietante (dal momento che parliamo di un blockbuster)il fatto che si ponga l'accento su come,rispetto a Travis Bickle,che diviene eroe agli occhi della società perbene grazie ad un'azione estrema ma moralmente condivisibile,Arthur Fleck si conquisti l'acclamazione del popolo "povero" tramite omicidi compiuti per mera vendetta e furore psicotico,in linea con l'alienazione tutta odierna di un'ampia fetta di umanità esasperata dall'ingiustizia della vita che trova il proprio riscatto solo scatenando le pulsioni bestiali.E anche l'uccisione in diretta che fa esplodere definitivamente la folla sembra un'ambigua riflessione sul potere mediatico e la morbosa spettacolarizzazione degli assassini che trova sempre ampio interesse.Peccato però per la presenza di diverse inverosimiglianze,a cominciare dal fatto che Arthur riesca sempre a fuggire(come quando nel manicomio si ferma sulle scale a leggere la cartella appena rubata) o che sebbene la polizia nutra dei sospetti nessuno lo vada ad arrestare mentre è in trasmissione.I riferimenti all'universo di Batman(escludendo l'idea azzeccata di caratterizzare negativamente Thomas Wayne rendendolo praticamente non solo l'artefice della nascita di Joker ma di Batman stesso)sono artificiosi,si pensi ad esempio all'ampia differenza di età tra Bruce bambino e il protagonista.E se la relazione tra Arthur e Sophie è risolta in maniera adeguadatamente tragica,il finale col dubbio è un brutto scivolone,che sembra suggerire timori da parte del regista di essersi spinto troppo oltre per i gusti del pubblico.Troppo lasciato in disparte inoltre,l'ottimo DeNiro.A dispetto di dubbi(e polemiche) un sensazionale successo di pubblico.Diventata presto iconica la sequenza in cui il neonato Joker scende la scalinata danzando,ma quella in cui in piedi sulla macchina si fa acclamare dalla folla in delirio che lo ha appena liberato è molto più incisiva e potente.Bloccato dalla censura in Cina.Oltre all'Oscar per Phoenix(doppiato dal bravissimo Adriano Giannini che si era occupato anche di Heath Ledger in "Il cavaliere oscuro"),un altro per la miglior colonna sonora e 11 nominations.Curiosamente nella sequenza del cinema,viene fatto intuire che Bruce Wayne abbia visto "Zorro mezzo e mezzo",film dalla rilettura gay del celebre personaggio che potrebbe giustificare la futura entrata in scena di Robin,braccio destro di Batman da sempre chiaccherato per le connotazioni gay.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a dandy »
[ - ] lascia un commento a dandy »
|
|
d'accordo? |
|
mr.rizzus
|
giovedì 11 febbraio 2021
|
masterpiece
|
|
|
|
|
|
[+] lascia un commento a mr.rizzus »
[ - ] lascia un commento a mr.rizzus »
|
|
d'accordo? |
|
mr.rizzus
|
mercoledì 10 febbraio 2021
|
cult
|
|
|
|
|
|
[+] lascia un commento a mr.rizzus »
[ - ] lascia un commento a mr.rizzus »
|
|
d'accordo? |
|
mr.rizzus
|
mercoledì 10 febbraio 2021
|
capolavoro
|
|
|
|
|
|
[+] lascia un commento a mr.rizzus »
[ - ] lascia un commento a mr.rizzus »
|
|
d'accordo? |
|
mr.rizzus
|
mercoledì 10 febbraio 2021
|
capolavoro
|
|
|
|
|
|
[+] lascia un commento a mr.rizzus »
[ - ] lascia un commento a mr.rizzus »
|
|
d'accordo? |
|
|