Stand by Me ha fatto scuola, ma rimane decisamente su un altro livello. Al cinema.
di Roberto Manassero
Invitato a una festa in cui saranno anche presenti delle ragazze, il dodicenne Max va nel panico all'idea di non saper ancora baciare e decide così di fare delle indagini con gli amici Thor e Lucas. I tre ragazzini "prendono in prestito" il drone del padre di Max e lo usano per spiare dall'alto una coppia di adolescenti. L'aggeggio cade però a terra e viene requisito da due ragazze più grandi di Max e dei suoi amici: per i tre comincia così una rocambolesca avventura per recuperare il drone e riportarlo in tempo a casa, durante la quale impareranno qualcosa sull'altro sesso e sulla vita dei adulti.
La squadra di autori capitanata da Seth Rogen (che qui produce con Lee Eisenberg, anche sceneggiatore, Evan Goldberg e James Weaver) sbarca alla Universal Pictures per una commedia sulle incertezze e le fragilità della pre-adolescenza: la solita miscela di turpiloquio, comicità rocambolesca e battute sul sesso, a metà fra l'audacia dell'indie e la morale del mainstream.