flaw54
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domenica 22 settembre 2019
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un insolito tarantino
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Non sono un amante di Tarantino, ma questo film non mi è dispiaciuto. Crepuscolare, decadente, accompagnato da colori mai sgargianti si presenta come un atto d'amore verso un mondo che non c'è più. Talvolta lento e in certe parti piuttosto monotono riesce però a lasciare quel non so che di piacevole malinconia, mostrandoci un Tarantino nuovo, direi più pacato e sensibile. Non dico che sia un capolavoro, ma sicuramente un'opera nuova più meditata e fortunatamente lontana da film provocatori e quasi insopportabili come Django o The hateful right. Solo la scena finale si rifà al Tarantino d'annata e personalmente mi è sembrata piuttosto forzata.
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Non sono un amante di Tarantino, ma questo film non mi è dispiaciuto. Crepuscolare, decadente, accompagnato da colori mai sgargianti si presenta come un atto d'amore verso un mondo che non c'è più. Talvolta lento e in certe parti piuttosto monotono riesce però a lasciare quel non so che di piacevole malinconia, mostrandoci un Tarantino nuovo, direi più pacato e sensibile. Non dico che sia un capolavoro, ma sicuramente un'opera nuova più meditata e fortunatamente lontana da film provocatori e quasi insopportabili come Django o The hateful right. Solo la scena finale si rifà al Tarantino d'annata e personalmente mi è sembrata piuttosto forzata. Grande Brad Pitt, eccessivo, ma tarantinianeo Di caprio.
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burninmylight
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domenica 22 settembre 2019
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deludente al massimo
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Completamente deluso, non mi ha lasciato nulla. Attori bravi ma questo film non vale il tempo impiegato a guardarlo.
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mardou_
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sabato 21 settembre 2019
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un omaggio al cinema di ieri e di oggi
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Accolgo ogni nuovo lavoro di Tarantino con la stessa trepidazione con cui da bambina aspettavo il Natale e il solo pensiero di potermi godere 160 minuti ininterrotti di puro cinema nel cinema con alcuni dei divi che più amo valeva già il prezzo del biglietto.
Non c’è frame che non sia un omaggio alla settima arte di ieri come di oggi, che non guardi con un misto di ammirazione, meraviglia e al contempo disincanto la vita istericamente patinata di attori, produttori, registi e di chiunque contribuisca ad alimentare quella fabbrica di sogni chiamata Hollywood.
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Accolgo ogni nuovo lavoro di Tarantino con la stessa trepidazione con cui da bambina aspettavo il Natale e il solo pensiero di potermi godere 160 minuti ininterrotti di puro cinema nel cinema con alcuni dei divi che più amo valeva già il prezzo del biglietto.
Non c’è frame che non sia un omaggio alla settima arte di ieri come di oggi, che non guardi con un misto di ammirazione, meraviglia e al contempo disincanto la vita istericamente patinata di attori, produttori, registi e di chiunque contribuisca ad alimentare quella fabbrica di sogni chiamata Hollywood.
C’è un ottimo Leonardo DiCaprio in piena crisi d’identità e non si può non pensare che abbia messo nel personaggio molte delle sue reali nevrosi. C’è uno straordinario Brad Pitt, perfettamente nella parte, bello da essere illegale mentre le inquadrature indugiano sulla sua camminata inconfondibile dai tempi di Thelma e Louise…
Seguiamo così la routine dell’attore e del suo stuntman in una prima parte di pellicola a tratti fin troppo lenta perchè non sostenuta dai dialoghi da antologia, che sono il marchio di fabbrica di Quentin, ma solo da qualche battuta divertente con lunghi stacchi musicali e tempi sospesi.
Quando l’attenzione cala ci pensano Al Pacino, Michael Madsen, Kurt Russel, Emile Hirsch ed il compianto Luke Perry ad entrare in scena per lasciare il segno, ma, soprattutto ci illuminano le donne, tutte meravigliose…
Dalla perfetta Margot Robbie che interpreta Sharon Tate, alle hippie Dakota Fanning, sporca e cattiva, e Margaret Qualley, ninfetta dagli occhi blu, passando per il cameo di Maya Hawke, talentuosa figlia di Ethan ed Uma Thurman.
Ma il vero Tarantino dov’è? E’ nelle inquadrature dei piedi delle protagoniste, nelle innumerevoli citazioni stilistiche e soprattutto in un finale super pulp, dove si ride sguaiatamente e si gode per quell’esplosione di violenza che distende i nervi e ci fa uscire dalla sala con il buon umore.
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tamburel
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sabato 21 settembre 2019
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imperdibile!!!
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imperdibile soprattutto se ami Tarantino e hai almeno 60 anni...
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venerdì 20 settembre 2019
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generoso
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Onestamente, il film è pregno di citazioni cinefile, ma svuotato da qualsiasi intreccio. Ritmo lento fino al discutibile finale pulp alla Tarantino. La sensazione di noia è spezzata giusto da qualche risata su alcune scene splatter e ridicole, vedi lanciafiamme. I personaggi sono tratteggiati alle volte con ingratitudine più che irriverenza. Concludendo da un film con oltre 100M di budget, cast stellare e titolo click bate... Ci si aspettava un po' più di sostanza e originalità. A mio avviso quest'opera non va oltre il sei di per sè, tenute conto tutte le premesse e le risorse a disposizione del regista, anche meno.
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il fonta
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venerdì 20 settembre 2019
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test di ammissione
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Tarantino è passato al next level di "responsabilizzazione dello spettatore"...
...puoi amare Inglorious Basterds nonostante tu non abbia mai sentito parlare di Enzo Castellari... può piacerti moltissimo Django Unchained pur non conoscendo affatto Sergio Corbucci e puoi adorare Kill Bill anche ignorando le opere di François Truffaut e Toshiya Fujita.
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Tarantino è passato al next level di "responsabilizzazione dello spettatore"...
...puoi amare Inglorious Basterds nonostante tu non abbia mai sentito parlare di Enzo Castellari... può piacerti moltissimo Django Unchained pur non conoscendo affatto Sergio Corbucci e puoi adorare Kill Bill anche ignorando le opere di François Truffaut e Toshiya Fujita...
...ma... secondo me... per entrare completamente nell’ultima pellicola di Tarantino è quasi obbligatorio avere un background cultural-cinematografico di uno spessore abbondantemente superiore alla media.
Se l'obiettivo fosse stato un unanime giudizio positivo sarebbe stato necessario introdurre un "test di ammissione" alle sale...
Onanismo cinematografico?
Può essere... ma chi altro potrebbe permetterselo?
Il Fonta
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k. s. stanislavskij
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venerdì 20 settembre 2019
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commovente atto d'amore per il cinema e un'epoca
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Ho amato questo film dall'inizio e (sopratutto) alla fine! Non poteva che essere Quentin ad omaggiare un momento di passaggio della storia cinematografica e civile, con un atto d'amore per tutto un mondo con i suoi personaggi virili, i suoi colori, le macchiette, le atmosfere, perfettamente riprodotti nei dettagli. Pitt e Di Caprio sono perfetti, rude e affidabile a modo suo il primo, veterano da "vecchia scuola", e fatuo e un pò caricatura da vecchia scuola della tv, ma capace di sensibilità e intensità anche artistica, il secondo...e poi attorno a loro un mondo scintillante o squallido, fatto di alti e bassi, di miti e polvere. Sullo sfondo il mondo folle della manson family, con le sue ragazzine fatte e inquietanti e i pochi maschi smidollati, che farà uscire dal sogno l'America e il mondo intero.
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Ho amato questo film dall'inizio e (sopratutto) alla fine! Non poteva che essere Quentin ad omaggiare un momento di passaggio della storia cinematografica e civile, con un atto d'amore per tutto un mondo con i suoi personaggi virili, i suoi colori, le macchiette, le atmosfere, perfettamente riprodotti nei dettagli. Pitt e Di Caprio sono perfetti, rude e affidabile a modo suo il primo, veterano da "vecchia scuola", e fatuo e un pò caricatura da vecchia scuola della tv, ma capace di sensibilità e intensità anche artistica, il secondo...e poi attorno a loro un mondo scintillante o squallido, fatto di alti e bassi, di miti e polvere. Sullo sfondo il mondo folle della manson family, con le sue ragazzine fatte e inquietanti e i pochi maschi smidollati, che farà uscire dal sogno l'America e il mondo intero...il modo in cui Tarantino ha trattato il tema mi incuriosiva e devo dire che l'ho trovato dolce e catartico, un atto d'amore sensibile e anche divertente ,con le "tarantinate"cruente, tipiche sue. Nel mondo del Cinema tutto è possibile... l'umanità fragile di un mondo è ben tratteggiata con pennellate efficaci in questo affresco, mentre seguiamo il vai e vieni delle auto per le strade di Los Angeles che portano agli studios o alla collina di Bel Air... e infine esilarantile citazioni del mondo del cinema, il western anni 50, gli spaghetti western italiani (omaggiati, ovviamente, e non disprezzati come ha potuto pensare qualcuno), la smitizzazione di figure come Bruce Lee, estremamente divertente il siparietto con lui, o il machismo di Steve McQueen...e su tutti il ritratto dolce e sognante di Sharon Tate, più idealizzata che realmente caratterizzata, e intenerisce...
Di Caprio tra la coglionaggine e momenti di straordinaria intensità è bravissimo, e Pitt in versione Clint Eastwood è l'amico fedele che vorresti avere accanto in una rissa con birra dopo assieme...
Applausi...e non perdetevi la scena dopo i titoli di coda...
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joker91
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venerdì 20 settembre 2019
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tarantino è tornato
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Il film parla di due storie parallele-
Quella dell'attore Dalton ormai semi fallito e del suo stuntman Booth che ne condivide il tragico destino e poi quella di Sharon Tate(moglie di Roman Polansky assassinata negli anni 60). La presenza della setta di Manson rimane quasi sempre sullo sfondo e non si indaga troppo su quei gruppi satanici e di potere che all'epoca frequentavano i personaggi di hollywood come Polansky,La Monroe e Tate(nessun riferimento alla chiesa di Satana di Lavey). Film incredibili a livello tecnico e recitativo. Non ho amato molto la parte iniziale,il modo in cui vengono introdotti i personaggi è penoso,per il resto siamo davanti ad un buon film lontano anni luce dal miglior Tarantino ma non è certo da buttare via.
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Il film parla di due storie parallele-
Quella dell'attore Dalton ormai semi fallito e del suo stuntman Booth che ne condivide il tragico destino e poi quella di Sharon Tate(moglie di Roman Polansky assassinata negli anni 60). La presenza della setta di Manson rimane quasi sempre sullo sfondo e non si indaga troppo su quei gruppi satanici e di potere che all'epoca frequentavano i personaggi di hollywood come Polansky,La Monroe e Tate(nessun riferimento alla chiesa di Satana di Lavey). Film incredibili a livello tecnico e recitativo. Non ho amato molto la parte iniziale,il modo in cui vengono introdotti i personaggi è penoso,per il resto siamo davanti ad un buon film lontano anni luce dal miglior Tarantino ma non è certo da buttare via. Margot Robbie sempre bellissima.
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venerdì 20 settembre 2019
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merda
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Tarantino ha offeso il cinema italiano . Un film che fa addormentare in sala . Sconsiglio a tutti di vederlo e non cascate sulla faccia dei bravissima attori perché vi deluderanno .
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inesperto
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giovedì 19 settembre 2019
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più quentin che tarantino
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Il celebre regista cult narra di due vicende parallele: quella dell'attore in declino Rick Dalton, sempre accompagnato dal fedele stuntman ed amico Cliff Booth, e quella di Sharon Tate. La prima molto personalistica e profonda, la seconda molto leggera ed accennata. Sullo sfondo la costante presenza della setta di Charles Manson. L'amalgama dello sviluppo di questi spunti è a dir poco magistrale. Il romanticismo del vedere un'anima in pena risollevarsi, l'euforia che si prova quando un burbero dal cuore d'oro pianta qualche bel cazzotto a quelli che se lo meritano e l'esultanza interiore nell'assistere al fallimento di un piano criminoso ideato da dei malati di mente sono tutte sensazioni di notevole forza che scaturiscono dalla visione di quest'opera.
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Il celebre regista cult narra di due vicende parallele: quella dell'attore in declino Rick Dalton, sempre accompagnato dal fedele stuntman ed amico Cliff Booth, e quella di Sharon Tate. La prima molto personalistica e profonda, la seconda molto leggera ed accennata. Sullo sfondo la costante presenza della setta di Charles Manson. L'amalgama dello sviluppo di questi spunti è a dir poco magistrale. Il romanticismo del vedere un'anima in pena risollevarsi, l'euforia che si prova quando un burbero dal cuore d'oro pianta qualche bel cazzotto a quelli che se lo meritano e l'esultanza interiore nell'assistere al fallimento di un piano criminoso ideato da dei malati di mente sono tutte sensazioni di notevole forza che scaturiscono dalla visione di quest'opera. Da notare in particolar modo la grande intensità della scena nella quale Cliff si inoltra con sprezzo del pericolo nella comune di Manson. Il cast si è notevolmente ben comportato: Di Caprio è davvero spettacolare; Brad Pitt che interpreta un tipo onesto e ruvido dal pugno facile è molto convencente; Margot Robbie è da lustrarsi gli occhi ogni volta che sorride. Le particine di Al Pacino e Dakota Fanning impreziosiscono il tutto. Il Tarantino più classico salta fuori per poco, solo nel finale. Il resto è una bella storia. Ammirevole.
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