Anno | 2019 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Durata | 84 minuti |
Regia di | Phaim Bhuiyan |
Attori | Carlotta Antonelli, Phaim Bhuiyan, Alessia Giuliani, Milena Mancini, Simone Liberati Pietro Sermonti, Nina Pons, Bob Corn, Rishad Noorani, Raja Sethi, Davide Fornaro, Sahila Mohiuddin, Nasima Akhter, Fabian Durrani, Sanija Shoshi Haque, Tangir Ahammed Miah, Layla Shah, Naya Manson, Lavinia Andolina, Damian Ghimp, Martina Pinto, Simone Guarany, Subha Datta, Mahbub Hassan, Carolina Singh Niranjan, Ubaldo Singh Nirankar, Angelina, Sarker, Francesco Sebastiani, Mattia Fagiolo, Simone Ndiaye, Davide Fabrizio, Alessandro De Falco, Jacopo Fagiolo, Flavia Di Giannantonio, Benedetta Mordente, Fit Bryce Adams, Rifat Islam Raj, Mark Tanvir, Md. Jasim Uddin. |
Uscita | giovedì 16 maggio 2019 |
Tag | Da vedere 2019 |
Distribuzione | Fandango |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,90 su 15 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 25 febbraio 2020
Phaim è un giovane musulmano di origini bengalesi nato in Italia 22 anni fa. Vive con la sua famiglia a Torpignattara, quartiere multietnico di Roma, lavora come stewart in un museo e suona in un gruppo. Ha vinto un premio ai Nastri d'Argento, Il film ha ottenuto 4 candidature e vinto un premio ai David di Donatello, In Italia al Box Office Bangla ha incassato 201 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Phaim è un giovane musulmano di origini bengalesi nato in Italia. Vive in famigli a Torpignattara, quartiere romano multietnico, lavora in un museo e suona in un gruppo. Proprio in occasione di un concerto incontra Asia. Tra i due scatta l'attrazione e Phaim dovrà cercare di capire come conciliare il suo amore con la prima regola dell'Islam: la castità prima del matrimonio.
Phaim Bhuyian, al suo esordio nel lungometraggio dietro e davanti alla macchina da presa nonché come co-sceneggiatore, offre un'opera prima interessante e divertente al contempo.
Invece di premere sull'acceleratore del dramma relativo all'integrazione delle 'seconde generazioni' di immigrati (nati e cresciuti in Italia) si cimenta con la commedia dai tratti autobiografici. Il tema era già stato trattato in Sta per piovere di Haider Rashid. Qui però la focalizzazione si colloca su un piano differente. Phaim, come molti suoi coetanei maschi, non ha un rapporto semplice con l'altro sesso che da un lato l'attrae e dall'altro lo intimorisce. Se a questo si aggiungono le regole coraniche la situazione ovviamente si complica. Phaim Bhuyian e Carlotta Antonelli si incontrano e si confrontano con la complessità e la leggerezza che i reciproci ruoli richiedono. Quello dei rapporti tra concezioni di vita culturalmente molto distanti è un tema che andava affrontato dal nostro cinema anche con questa cifra stilistica. È ovviamente ancora presto per una valutazione certa ma tutto lascia sperare che Bhuyian possa tornare a scrivere e a dirigere un'altra opera. La buona qualità già emerge in questa occasione dove dimostra di saper gestire anche i personaggi secondari evitando le caratterizzazioni eccessive.
La festa del cinema di Roma ha chiuso da qualche settimana il sipario sulla tredicesima, recente edizione, ma Alice è ancora nella città e oggi ha presentato, a cento ragazzi dell'Istituto Rossellini e alla stampa, le prime immagini di "Bangla", esordio alla regia del ventiduenne Phaim Bhuiyan, prodotto da TIMVISION e Fandango. "Vedere che, negli anni, Alice sta diventando sempre meno vetrina e sempre più laboratorio e acceleratore di giovani talenti a 360°, rende concretamente utile e tangibile il nostro lavoro" hanno dichiarato i direttori artistici Fabia Bettini e Gianluca Giannelli. E Phaim Bhuiyan, italiano di seconda generazione, studente di cinema allo IED, di talento ne ha abbastanza da aver scritto, girato e interpretato quest'opera prima, che ha già ricevuto il Premio Lazio Frames Cinema della Regione Lazio come miglior film presentato nella selezione What's Next Italy del MIA, dedicata ai protagonisti della prossima stagione cinematografica italiana.
Domenica Procacci, per Fandango, racconta che tutto è nato da un'intuizione del suo collaboratore Emanuele Scaringi, rimasto colpito da un servizio di "Nemo - Nessun escluso" intitolato "L'amore di seconda generazione", realizzato da Francesco Medosi, che raccontava appunto Phaim, il suo quartiere, i suoi amici e i suoi problemi con le ragazze.
"Insieme con Laura Buffoni e Laura Paolucci ho visto quella puntata di "Nemo" e ci ho messo un attimo a convincermi del progetto. Puoi raccontare una certa storia in un certo modo solo se è la tua. E questa era la storia di Phaim, che per di più stava studiando regia. In questo film, come anche in altri di nostra recente produzione, cerchiamo di trattare un tema importante, come l'integrazione, in maniera leggera, in modo che possa arrivare ad un pubblico ampio".
Sulla stessa linea è Annamaria Morelli, per TIMVISION Production: "Credo sia ormai sotto gli occhi di tutti che abbiamo un'attenzione per la creatività giovane, italiana e non solo. Lo dimostrano l'impegno per la produzione del prossimo film di Fulvio Risuleo, "Il colpo del cane", e il successo della serie Skam Italia, alla sua seconda stagione. Quando Fandango mi ha raccontato il progetto di Phaim, abbiamo deciso in brevissimo tempo di co-produrlo, per le stesse ragioni: perché pensiamo che abbia molto da dire e perché la sua è una rappresentazione seria ma non drammatica. Inoltre, mentre in Inghilterra c'erano stati i racconti di Kureishi, "Il Budda delle periferie" e "My Beautiful Laundrette", da noi non c'era ancora nulla di questo genere".
Ma cosa racconta dunque Bangla? Qual è la storia di Phaim? Risponde una clip del film: è quella di un ragazzo di ventidue anni, nato in Italia dopo che i suoi genitori si erano trasferiti da un paio d'anni nel nostro paese, che si definisce "50% Bangla, 50% Italia e 100% Torpigna", ovvero abitante del quartiere romano di Torpignattara. Phaim parla infatti romanesco, vive coi genitori, lavora come steward nei musei, e per arrotondare suona con la sua band ai matrimoni bangla. Un giorno, decide col suo gruppo di partecipare ad un concorso musicale, e lì incontra una ragazza... Di più non ci è dato sapere, per ora, ma è (anche) una commedia romantica quella che ci aspetta nel resto del girato, ancora segretissimo.
Vanessa Picciarelli, co-sceneggiatrice del film di Phaim, oltre che sua insegnante di sceneggiatura allo IED e vicina di casa, racconta che, nel processo di scrittura, sono partiti dalle confessioni autobiografiche del ragazzo, per poi mettere a fuoco il cuore del problema: Phaim, infatti, per ragioni religiose, non beve, non mangia maiale e non può fare sesso prima del matrimonio. Alla sua età, però, non si tratta di un'attesa facile e l'unico modo è prenderla con filosofia e scherzarci su.
Carlotta Antonelli, giovanissima interprete delle serie Suburra e Immaturi, è la figura femminile del film: "Quando ho letto la sceneggiatura mi sono innamorata della storia, perché è una carezza ma anche un pugno. Trovo che Phaim sia geniale e sul set ci siamo fatti un sacco di risate. Entrambi ci siamo lasciati andare: lui ha regalato al mondo una parte della sua storia, con grande coraggio, io ho semplicemente preso la sua mano e l'ho accompagnato, cercando di abbattere il muro che divide i mondi dei due protagonisti".
Intanto, la presentazione delle clip del film suscita l'interesse e il divertimento della giovane platea in sala. Uno studente, di origine bengalese, ammette di essere molto curioso: finora non gli era mai capitato di potersi immedesimare fino a questo punto con un personaggio di un film italiano. Quando si potrà vedere il film e dove? La risposta è in via di definizione: di certo c'è che Bangla è quasi terminato e che presto Fandango e TIMVISION discuteranno il tipo di uscita, quasi certamente prima in sala e poi in streaming. Ma il giovane spettatore ha un'altra domanda per il regista: come ha reagito la sua famiglia alla notizia che avrebbe realizzato un film che parlava con ironia di lui, della sua gente e del suo quartiere? Phaim risponde con la franchezza e la simpatia che gli sono propri: "Quando gliene ho parlato i miei mi hanno detto subito: "Non ce la farai mai". Perché hanno un concetto piuttosto negativo dell'Italia, hanno sempre pensato di andare in Inghilterra prima o poi, perché qui tutto è difficile. Poi, quando il progetto è partito, mi hanno detto subito: "Lo sapevamo che ce l'avresti fatta!".
BANGLA disponibile in DVD o BluRay |
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Un’opera prima decisamente creativa ed intelligente, Bangla non è certo esente da alcune naturali ingenuità, ma Phaim Bhuyian porta in scena una storia fresca, autentica, specchio di una realtà che ci riguarda. Nel racconto di un amore giovanile complicato c’è tutta la passione di un ragazzo che ama quello che fa e che ha voglia di descrivere le differenze di [...] Vai alla recensione »
Phaim è un ventiduenne italiano di origini bengalesi, che vive alla periferia di Roma con la sua famiglia, alternandosi fra il lavoro, la fede musulmana, le prove con il suo gruppo musicale e Asia, studentessa universitaria conosciuta a un suo concerto. L’incontro con una ragazza di origini italiane creerà in lui difficoltà fino a quel momento del tutto inattese.
BANGLA un film di e con Phaim Bhuiyan, e con Carlotta Antonelli. il tema dell'immigrazione straniera è in tempi recenti ,molto dibattuto sfiorando toni drammatici se utilizzato per fini di speculazione politica italiana, ma se a raccontare una storia di integrazione di un giovane nato in italia di origine bengalese è proprio il protagonista [...] Vai alla recensione »
Molto televisivo... una consegna alla noia
Decisamente mediocre e televisivo. Si salva la simpatia del protagonista in due tre scene... basterà? A me no, non è bastato
Ok il film in parte è carino, l inizio con la presentazione di questo sfaccendato bangladino e delle sue disavventure, fa pensare ad un Woody Allen de noialtri in chiave non intellettuale. Ma la corsa ha il fiato corto, i capitoli: l amore carnale, la religione, la famiglia, la musica e la famiglia allargata sono troppi temi da catalizzare in maniera continuativa.
Mentre il mondo, ribolle di problematiche sull'integrazione, la cronaca ci mette di fronte a storie drammatiche e feroci (ricordi Hina, Sana e le altre?), i Dardenne- ad esempio- affrontano di petto la questione, in Italia il Potere Cinematografaro commissiona al ragazzetto Phaim di trasformare il suo cortometraggio in un film piacione ed educativo del popolo bue.
film divertente le diversita narrate con ironia centrale il conflitto delle culture,etradizioni di religiorni prima di tutto, con l'appartenenza orgogliosa che confligge coi sentimenti e la voglia di integrazione col mondo esterno, di farsi contaminare con gli usi del paese in cui si vive, col mondo che reclama un atteggiamento diverso la passione prevale su tutto il giovane protagonista riscatta [...] Vai alla recensione »
Questa divertente commedia fa ridere facendo pensare, nella migliore tradizione della nostra commedia all'italiana. Si vede che Phaim ha visto i nostri capolavori di Monicelli e Scola, Il primo tempo è un susseguirsi di gag ben fatte che però disegnano situazioni reali senza scadere nel luogo comune. Ed è questa la forza del film.
Il film è piacevole e divertente, la storia d'amore con la ragazza è un pò scontata (il "ti lascio e poi ti riprendo" è un classico). E poi ci sono un paio di personaggi (l'amico silenzioso e il padre della ragazza) che sono molto azzeccati.
Con leggerezza, da non confondersi con la superficialità, affronta temi importanti. Irresistibile la simpatia del protagonista
In gran ritardo rispetto ad altri paesi, anche in Italia arriva un cinema fatto da cittadini di seconda o terza generazione, figli di immigrati che raccontano loro stessi e il nostro paese. C'era stato qualche anno fa Per un figlio di Suranga Katugampala, che rispettava le regole del cinema da festival, e adesso l'esordio del ventitreenne Phaim Bhuiyan si propone invece come operazione commerciale, [...] Vai alla recensione »
Se si leggono le prime righe della trama di Bangla verrebbe quasi da pensare che la puntata pilota di The Night Of si sia spostata dalle parti di Tor Pignattara a Roma. Come nella fortunata serie HBO, Phaim è uno studente di origini orientali che fa fatica a cercare l'amore vero. Ma a differenza del Nasir messo in scena da Steven Zaillian, Phaim è un ragazzo integratissimo nella sua comunità ed ama [...] Vai alla recensione »
50% bangladesh, 50% italiano, 100% Torpigna. Phaim Bhuiyan è un 22enne romano, immigrato di seconda generazione, che sa fare il regista cinematografico meglio di centinaia di "colleghi" italiani da quattro generazioni. Nessuna polemica politica, ma tanto cinema divertente e spassoso. Così se melting pot deve essere, melting pot sia proprio come Bangla.
Phaim (Phaim Bhuiyan), giovane musulmano di origini bengalesi, nato in Italia, vive a Torpignattara insieme alla famiglia. Timido, schivo e osservante (niente alcol, niente carne di maiale, niente sesso prima del matrimonio ma al principio non ha molte occasioni), lavora come steward in un museo e nel tempo libero suona musica con un gruppo di amici.
L'opera prima di Phaim Bhuiyan è un melting pot emotivo e culturale, ambientato a Torpignattara, descritto come il quartiere più multietnico di Roma. Era tempo che venisse fuori una storia come questa, tenuta in piedi dal contrasto quotidiano tra un sistema sociale e un sistema del sé. Raccontato in prima persona dal regista, sceneggiatore e attore protagonista Phaim, questo bel film un po' bengalese [...] Vai alla recensione »
«Mi chiamo Phaim, 50% Bangla, 50% Italia, e...», be', la voce narrante fuori campo marchio commedia di formazione Fandango, ma non solo, non ce la risparmiano. Però, rimescolata nel brodo polemico dell'integrazione, questa autofiction (regista e attore è Phaim bloccato con le ragazze, dice nel pressbook) non bara, non fa quello che non è, né nasconde il "rubato" al film "indie" Usa o le lezioni di [...] Vai alla recensione »
Imparentato con la scuola antagonista-fumettista di Zerocalcare, «Bangla» si e ci diverte infiocchettando di battute in agrodolce, cadenze alla Moretti prima maniera e situazioni più estrose che disastrose le peripezie di Phaim, interpretato dallo stesso regista ex youtuber, ventenne bengalese di seconda generazione nato e vissuto a Torpignattara, uno dei quartieri più multietnici di Roma.
«Mi chiamo Phaim, 50% Bangla, 50% Italia, e...», be', la voce narrante fuoricampo marchio commedia di formazione Fandango, ma non solo, non ce la risparmiano. Però, rimescolata nel brodo polemico dell'integrazione, questa autofiction (regista e attore è Phaim bloccato con le ragazze, dice nel pressbook) non bara, non fa quello che non è, né nasconde il "rubato" al film "indie" Usa o le lezioni di sceneggiat [...] Vai alla recensione »
In ritardo sui tempi - tanto per dire, un film come Sognando Beckam risale al 2002 - anche nell'Italia sovranista si affaccia un film capace di affrontare in chiave lieve di commedia il tema dell'integrazione e delle differenze culturali. E il fatto che il neoregista Phaim Bhuyian, al pari del protagonista da lui incarnato, sia un musulmano di origine bangladese oltre a conferire alla pellicola autenticità, [...] Vai alla recensione »
"Ecce Bangla". Parafrasando il titolo del secondo lungometraggio di Nanni Moretti del '78, diventato col tempo un vero e proprio film di culto giovanile, ecco quello originale e divertito di un giovane, Phaim Bhuijan, originario del Bangladesh ma nato e cresciuto in Italia, che porta sullo schermo le proprie esperienze di vita (la sceneggiatura è scritta a quattro mani con Vanessa Picciarelli) in una [...] Vai alla recensione »
Come Il sorpasso, cinismo escluso: Gassman è Asia, esplosiva studentessa trotzkista. Trintignant è Phaim, devitalizzato (dalla mamma) e segaligno romano di origini bengalesi, guardiano di un museo, che la seduce con l'umiltà del venditore di rose e dei guitti di Dacca immortalati da Ritwik Ghatak. Un riuscito road movie (ma a piedi o in vespa, vista la crisi e gli scioperi degli autobus) si fa sempre [...] Vai alla recensione »
Ci sono le ombre assertive e scanzonate del primo Nanni Moretti, siccome Ecce Bangla. Si avverte lo stream of consciousness à la Paterson, almeno a dar retta al regista. Ci sono, quantomeno si vedono, le influenze familiari di East Is East e le geometrie di coppia di (500) giorni insieme. C'è, sopra tutto, nitore acuto e calmo furore di Phaim Bhuiyan, che scrive e si dirige in una commedia sentimentale [...] Vai alla recensione »
Un ragazzo italiano di seconda generazione è ossessionato dall'astinenza sessuale prematrimoniale imposta dall'Islam. Equando trova una fidanzata... il problema esplode. Oltre a litigare con Allah, il bengalese di Torpignattara gira uno spot «sinistro» sullo ius soli in una commedia fatta di parolacce in romanesco, gergo da adolescente e cervello in pappa.