Scene d'azione spettacolari e una grande varietà di scenografie e costumi per un film narrativamente ricco. Recensione di Andrea Fornasiero, legge Sean Cubito.
di A cura della redazione
Il dottor Dyson Ito vive ad Iron City nel 2563 e ripara cyborg. Un giorno trova in una discarica la parte centrale di una ragazza cyborg che innesta in un corpo e le dona la vita. La ragazza è un cyborg avanzatissimo di una tecnologia perduta e progettata per la battaglia. Ma una forza sinistra sembra essere interessata a lei.
Robert Rodriguez, che ha ereditato il progetto da James Cameron, qui produttore e sceneggiatore, riduce lo splatter ma non la violenza né la tragedia dell'opera originale, dando vita un film di fantascienza insolitamente duro.
I dialoghi non sempre sono memorabili ma la quantità di personaggi e intrighi rende il film ricco di scene d'azione davvero spettacolari.
Rosa Salazar nei panni di Alita riesce a emozionare, a differenza di Keean Johnson che probabilmente Cameron avrebbe diretto meglio.
In occasione dell'uscita al cinema di Alita - Angelo della battaglia, Sean Cubito interpreta la recensione di Andrea Fornasiero.