Titolo originale | High Strung: Free Dance |
Titolo internazionale | High Strung Free Dance |
Anno | 2018 |
Genere | Musicale, Sentimentale, |
Produzione | USA |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Michael Damian |
Attori | Thomas Doherty, Juliet Doherty, Harry Jarvis, Jane Seymour, Desmond Richardson Ace Bhatti, Giulia Nahmany, Kika Markham, Breck Gallini, Nataly Santiago, Daniel Nuta, Nigel Lythgoe (II), Manuel Pacific, Joshua Sinclair-Evans, Phillip Chbeeb, Christopher Landry, Jorgen Makena, Dan Ursu, Kerrynton Jones, Ali Tomineek, Connor Gormley, Melissa Chapski, Daniel Achim, Andreea Dumitrescu (II), Dimitri Kleioris, Christopher 'Creesto' Rouyard, Sophie Tyler, Popescu Tina. |
Uscita | giovedì 13 settembre 2018 |
Distribuzione | Videa |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,88 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 14 settembre 2018
La vita di due aspiranti artisti viene stravolta quando vengono scritturarti nel cast del tour dello show dance più atteso di New York. In Italia al Box Office New York Academy - Freedance ha incassato nelle prime 2 settimane di programmazione 164 mila euro e 115 mila euro nel primo weekend.
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Barlow è una ballerina promettente, ma New York è una città di artisti, le audizioni sono spietate, i talenti tanti, l'affitto caro. Anche Charlie ha problemi simili: è un pianista d'eccezione, ma pare che nessun locale abbia bisogno di lui, tanto che è costretto a sbarcare il lunario come fattorino Entrambi avranno la loro occasione nel nuovo spettacolo di Broadway del giovane talento della coreografia Zander Raines. Arrivarci non sarà, però, una passeggiata: in mezzo ci sono un incidente d'auto, l'incontro con una vecchia signora che non vuole mostrarsi in pubblico, e una serie di sali e scendi emotivi che, come le scale mobili della Grande Mela, e come i salti del balletto, fanno parte integrante del gioco (nonché del genere).
Secondo film della serie, New York Academy - Freedance, dimostra subito che il contenitore è morbido: uno spazio in cui ogni progetto gode di autonomia e libertà creativa.
Dal primo titolo del franchise, infatti, Freedance riprende soltanto l'idea di una coppia mista ballerina-musicista, di primi tra pari. L'attenzione alla coralità (del cast fanno parte ottanta capaci ballerini) non è in effetti soltanto un dato di sfondo o una necessità coreografica, ma anche un modo di far passare un messaggio: oggi, in prima fila, ci sono Barlow e Charlie, ieri erano Johnny e Ruby, domani potrebbe essere qualcuno di "voi".
È l'epoca dei talent show e del richiamo della notorietà e questo è un film che parla ad un target preciso, che ha la stessa età e i stessi sogni dei suoi interpreti. È Charlie stesso, d'altronde, la sera della prima, a prendersi un momento per osservare il teatro vuoto ed esplicitare il tema del film: non importa se si è sul palco o seduti in platea, si è tutti lì per lo stesso motivo, per vivere la stessa magia.
Retorica? Quanto basta. Ma va reso merito ai registi Michael e Janeen Damian (lei ballerina e lui musicista) di non aver fatto le cose più facili soltanto per nutrire la favola: pochi elementi di dialogo bastano a far intendere che la preparazione dei personaggi nei loro campi è stata lunga e seria, e il merito è salvo.
Il copione è invece più semplice, per non dire elementare. Il tempo che serve per montare lo show, dalla prima scrematura del corpo di ballo alla sera del debutto, è punteggiato da speranze e delusioni, dimostrazioni di amicizia e tiri mancini, grandi speranze e grandi gelosie. Il film è in realtà tutto altrove, nella musica e nelle coreografie, che mescolano classica, break e pop, e in un genere ormai ultra codificato, chiaro nella promessa e onesto nel soddisfarla.
NEW YORK ACADEMY - FREEDANCE disponibile in DVD o BluRay |
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Penso che sia un buon fim, pulito, trasmette bene gli stati d'animo di chi deve fare uno spettacolo, selezioni, incomprensioni, prove, tradimenti, fino al grande giorno in cui si va in scena, conpreso l'mprevisto, ma come si dice in queste situazioni The Show Must Go On. ( clienti contenti )
Sono d'accordo con chi scrive che è un bel film: anche a me è piaciuto. Penso che lo riguarderò.
Puntuale come la Tasi, arriva l'annuale musicarello a passo di danza. Inutile, quasi, accennare alla trama che serve unicamente da collante per le esibizioni, meravigliose, solo motivo di visione di questo tipico genere. Il problema è: ci si può accontentare di questa limitazione, passando sopra, con una ruspa, a interpretazioni da saldi 3x2, regia da filmino matrimoniale, intrecci (è ironico) presi [...] Vai alla recensione »