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sabato 10 marzo 2018
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consigliatissimo
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sabato 10 marzo 2018
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sabato 10 marzo 2018
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banale
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Banale e noioso. Non capisco tutte le recensioni entusiaste.
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no_data
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sabato 10 marzo 2018
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banale
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sabato 10 marzo 2018
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non adatto ai bambini
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Vi consiglio se volete andare a vedere questo film di non portare con voi bambini perché assolutamente inadatto. Scene abbastanza pornografiche, scene violente e sanguinose, Episodi di razzismo Ecc... Per il resto il film è carino
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non adatto ai bambini
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piergiorgio
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sabato 10 marzo 2018
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il buco nell'acqua
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Un B movie fatto con un pò più di soldi. Che oscilla paurosamente tra eventi prevedibili e improbabili. Il laboratorio segretissimo sembra quasi la reception di un albergo ci passano tutti. I personaggi sono unidimensionali e senza sfaccettature. Non ci sono sorprese degne di nota e anche il mostro sembra solo un uomo travestito. Non basta la giusta condanna delle varie intolleranze. Lo Spielberg dei bei tempi andati quando trattava temi simili era un'altra cosa.
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ninopellino
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sabato 10 marzo 2018
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meritevole del premio oscar
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Ottima pellicola diretta dal regista Guillermo del Toro che ha sicuramente meritato il prestigioso premio di miglior film alla recente manifestazione della notte degli Oscar. Una insolita e dolcisisma storia d'amore tra una umile e muta donna delle pulizie ed un essere anfibio fa da sfondo alla mentalità crudele e austera che ancora molti uomini dimostrano di avere nei riguardi di coloro che sono considerati diversi o per natura fisica o per altri motivi. Film da gustare dall'inizio alla fine. Originale e particolare.
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paolosalvaro
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giovedì 8 marzo 2018
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una straordinaria esperienza cinematografica
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Del Toro confeziona un altro dei suoi capolavori multigenere dalla firma inconfondibile, tornando a livelli che non raggiungeva dai tempi de Il labirinto del fauno e riuscendo anche a superare sè stesso; con La forma dell'acqua dirige quella perla che per un motivo o per l'altro gli era sempre mancata, ponendo infine la proverbiale ciliegina su di una carriera straordinaria nel corso della quale non ha mai rinunciato alle tematiche a lui più congeniali anche a costo di non essere ben accolto dalla critica. In questo caleidoscopico film fonde infatti per l'ennesima volta una ben riconoscibile cornice storica con l'essenza fantastica che lo ha sempre contraddistinto, spruzzandovi di tanto in tanto elementi di spionaggio, fiaba, azione, erotismo, orrore, romanticismo, thrilling e perfino musical.
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Del Toro confeziona un altro dei suoi capolavori multigenere dalla firma inconfondibile, tornando a livelli che non raggiungeva dai tempi de Il labirinto del fauno e riuscendo anche a superare sè stesso; con La forma dell'acqua dirige quella perla che per un motivo o per l'altro gli era sempre mancata, ponendo infine la proverbiale ciliegina su di una carriera straordinaria nel corso della quale non ha mai rinunciato alle tematiche a lui più congeniali anche a costo di non essere ben accolto dalla critica. In questo caleidoscopico film fonde infatti per l'ennesima volta una ben riconoscibile cornice storica con l'essenza fantastica che lo ha sempre contraddistinto, spruzzandovi di tanto in tanto elementi di spionaggio, fiaba, azione, erotismo, orrore, romanticismo, thrilling e perfino musical.
E' impressionante nonchè forse unica nel suo genere la mole di differenti stili, toni e sensazioni che si trovano a prendere vita nel corso di questa opera fuori dal comune, condita dalla regia dell'espertissimo Guillermo Del Toro (un regista messicano porta a casa l'Oscar alla miglior regia per la quarta volta negli ultimi cinque anni, dopo Cuaròn nel 2014 con Gravity ed Inàrritu nel 2015 con Birdman e nel 2016 con The Revenant) dalla meravigliosa colonna sonora composta da Alexandre Desplat (alla sua seconda vittoria agli Oscar, tre anni dopo la colonna sonora composta per Grand Budapest Hotel) e la bellissima fotografia di Dan Laustsen che ha avuto la sfortuna di trovarsi davanti un monumentale Roger Deakins (non capita tutti i giorni di gareggiare contro un Blade Runner ed un direttore della fotografia nominato dall'Academy per ben 14 volte). A tutto ciò vanno ad aggiungersi alcune sensazionali prestazioni attoriali, come quella di Sally Hawkins, a sua volta molto sfortunata nel ritrovarsi a competere contro una Frances McDormand quest'anno insuperabile che le ha precluso di ricevere premi perfino nella sua Inghilterra, ma semplicemente meravigliosa sullo schermo; oltre a lei troviamo un camaleontico Michael Stuhlbarg, apparso in addirittura tre dei film nominati quest'anno dall'Academy come migliori (è il padre di Elio in Chiamami col tuo nome, il direttore del New York Times in The Post ed il dottor Hoffstetler in La forma dell'acqua), un come sempre eccezionale Michael Shannon nel suo ennesimo ruolo da cattivo ed un Richard Jenkins che alla veneranda età di 70 anni suonati sforna forse la migliore interpretazione della sua carriera.
E' un film completo in ogni suo settore che stramerita il successo ottenuto e la vittoria della statuetta come miglior film dell'anno, una fiaba per adulti che per un paio d'ore trasporta gli spettatori in un altro mondo dove tutto è possibile, travolgendoli con un turbinio di emozioni e sentimenti in continuo mutamento con un'eleganza senza eguali. Unico ed indimenticabile, se ne parlerà a lungo.
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rosamaria
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giovedì 8 marzo 2018
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orribile
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Troppo violento. Assolutamente non consiglio a persone sensibili (se ve ne sono ancora a questo mondo) Troppa violenza pennellata qua e là da inverosimile sentimento. Niente di negativo da dire sulla fotografia. Il regista sarà ancora bravo ma se dà questo tipo di messaggi per me è meglio se ne stia a casa in pantofole.
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