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A dire il vero c'è ben poco da dire su questo film, "costruito apposta per mettere la giuria di Venezia con le spalle al muro", come argutamente osserva "Freerider" qui sopra.
Buona solo la tecnica, ma contenuti scontati, solo pretestuasamente ecologici. Poi: facile critica contro la politca della guerra fredda americana anni '50 con condanna del machismo più becero; donne asservite-sfruttate, gay incompresi, ecc. ... il tutto condito da inutilissimo e disgustoso splatter tomato-ketchup. Appendice da thriller scontatissmo e finale assolutorio romantico-kitsch con tanto di resurrezione redentoria contro la cattiveria umana.
Stupisce, anzi è penoso che un film simile abbia potuto addirittura vincere il Leone d'Oro di Venezia !
Marco Brenni
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