The Happy Prince - L'Ultimo Ritratto di Oscar Wilde |
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Un film di Rupert Everett.
Con Rupert Everett, Colin Firth, Colin Morgan, Edwin Thomas, Emily Watson.
continua»
Titolo originale The Happy Prince.
Commedia,
Ratings: Kids+13,
durata 105 min.
- Italia, Belgio, Germania, Gran Bretagna 2018.
- Vision Distribution
uscita giovedì 12 aprile 2018.
MYMONETRO
The Happy Prince - L'Ultimo Ritratto di Oscar Wilde ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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O. Wilde sul Sunset Boulevard
di marcobrenniFeedback: 4373 | altri commenti e recensioni di marcobrenni |
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sabato 11 gennaio 2020 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il titolo "The Happy Prince" rinvia a una favola di Wilde che narra di un principe prossimo alla fine: è esattamente questa l'intenzione del film, voler narrare gli ultimi anni tormentati-decadenti di uno dei personaggi più brillanti e controversi dell'epoca vittoriana. Andrebbe chiarito sin dall'inizio che Il film non è assolutamente una biografia sulla vita e opere di Oscar Wilde, ma centrato solo sulla decadenza, sugli anni più bui che precedono la sua triste fine. Quindi, per apprezzare il film, bisogna aver ben presente il titolo che non ha nessuna intenzione di mettere in risalto il valore immenso dell'artista e pensatore contro-corrente Oscar Wilde, ma di narrare solo la sua triste fine dovuta sia ai suoi eccessi, sia alla vera persecuzuione subita quale omosessuale dichiarato. L'intenzione del regista è proprio questa: mettere in luce l'incredibile violenza di un epoca ipocrita-puritana-bigotta come quella vittoriana, spietata contro ogni "devianza morale", omosessualità in primis. Una vera persecuzione, purtroppo continuata ancora a lungo nel mondo anglosassone, ma pure altrove e che fece un'altra illustre vittima: Alain Turing, lo scienziato britannico-genio che riuscì a decriptare il codice nazista Enigma, permettendo così di facilitare enormente il compito degli alleati, accorciando la guerra mondiale di almeno due anni e salvando milioni di vite. Invece di rendergli merito quale eroe di guerra e dell'umanità intera, fu condannato dai tribunali britannici alla castrazione chimica (!) per poter mantenere la cattedra universitaria, e solo perché scoperto omosessuale, il che lo portò al sucidio (v. l' eccellente film "The Imitation Games" ). Ecco, penso che l'accostamento a quest' altra tristissima vicenda sia del tutto lecito, perché mette in evidenza la mentalità persecutoria contro le devianze sessuali durata fino quasi ad oggi e che ogni tanto riemerge ancora con atti di manifesta intolleranza, anche violenta. Un altro accostamento più estetizzato-decadente, va fatto con "Morte a Venezia" di Luchino Visconti, ove c'è la medesima atmosfera crepuscolare che colpisce il compositore Gustav Aschenbach, pure lui vittima di pregiudizi omesessuali. In buona sostanza, sotto il profilo di evidente denuncia contro il pregiudizio e contro la persecuzione sempre latente, questo film non solo è validissmo, ma è anche l'unica chiave di lettura possibile per non oscurare il genio artistico-letterario di Oscar Wilde. E senza questa imperativa premessa, per chi non conoscesse ancora Wilde, ne avrebbe dalla visione del film solo un'impressione decadente-disastrosa, quindi del tutto riduttiva-fuorviata.
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