Cenerentola è muta e ama un principe con le squame
di Natalino Bruzzone Il Secolo XIX
La (non) Bella e la Bestia a bagnomaria del sogno e del desiderio. Il sogno è l'annullamento della diversità, il desiderio è l'affermazione dell'amore mentre la realtà è investita da un'atmosfera di sospetto, di odio e di un paranoico allarme apocalittico. Una fiaba che diventa musical, un apologo noir che ha la qualità dell'orrore alieno, un fantasy che si allaccia all'affiato romantico: un incrocio di magie frullate che si attraggono non per poi riconoscersi inconciliabili e respingersi, ma per essere, invece, sospinte nella malia decodificatrice e totalizzante del cinema. [...]
di Natalino Bruzzone, articolo completo (4487 caratteri spazi inclusi) su Il Secolo XIX 12 febbraio 2018