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Ultimo aggiornamento venerdì 1 giugno 2018
Fiona vola dal Canada verso Parigi per aiutare la sua vecchia zia, deve però cercarla e nel frattempo trova Dom. In Italia al Box Office Parigi a Piedi Nudi ha incassato 392 mila euro .
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Fiona, bibliotecaria canadese, riceve una lettera da una vecchia zia partita anni prima per Parigi. Martha ha ottantotto anni, la testa tra le nuvole e la paura di finire in un ricovero. Per scongiurare l'ipotesi chiede aiuto alla nipote che sacco in spalla sbarca in città. Eterna gaffeuse, Fiona si perde, finisce a bagno nella Senna e fa la conoscenza di Dom, un clochard seduttore che vive sulle sponde del fiume. Dom si invaghisce di Fiona e la segue dappertutto. Da principio infastidita, comprende presto di aver bisogno di lui per ritrovare Martha, misteriosamente scomparsa.
Il cinema di Fiona Gordon e Dominique Abel smentisce le apparenze. Lo crediamo minimalista ma a torto perché ciascuna immagine dispiega un ventaglio di idee, di invenzioni, di emozioni. Lo crediamo artificioso e costruito con precisione millimetrica ma in realtà diventa ogni volta terreno di gioco dove tutto slitta traboccando libertà, spontaneità e audacia.
Questo gioco dei contrari è appannaggio dei grandi artisti. Comparati regolarmente a Jacques Tati, di cui Gordon e Abel rivendicano con rispetto l'ascendente, se ne appropriano offrendogli una nuova giovinezza, senza cadere mai nella citazione reverenziale e museale. Che disegnino il ritratto di una donna che scopre la sua dipendenza dal freddo (L'Iceberg) o la storia d'amore tra una fata e un portiere d'albergo (La Fée), le loro opere tracciano una strada singolare e funambolica, oscillando tra dramma e burlesque, che riposa sul principio quasi immutabile di un corpo (fisico o sociale) di fronte a un'avversità (materiale o esistenziale).
La dimensione ludica e poetica del loro lavoro non è mai sterile o naïve e interroga il mondo in maniera garbatamente assurda prima di incantarlo. Equivoci, abbagli, casualità, felicità o tragedie nutrono una sceneggiatura che pesca nei piccoli drammi anonimi del nostro quotidiano e tra gli outsiders eccentrici che lo calcano con piedi enormi. Una straniera smarrita, un senza tetto lunare, una donna âgée e il suo antico amore si cercano, si trovano e si perdono ancora lungo le strade di Parigi, sulle rive della Senna, dentro appartamenti haussmaniani o tende canadesi.
Ricreazione di piste colorate e ludiche, Parigi a piedi nudi è definitivamente un burlesque francese, benché Fiona Gordon sia canadese e Dominique Abel belga. Attori e autori dalla personalità gentile, aggiungono sempre ai propri personaggi una presenza irreale. Fata dinoccolata lei, clown attonito lui, le silhouette filiformi, quasi giacomettiane, tendono sempre verso la danza e si allacciano questa volta in un tango elastico su un bateau-mouche. Il pericolo del burlesque è di cedere talvolta all'artificio o alla poesia leziosa ma Gordon e Abel lo eludono correggendo la gentilezza dei loro protagonisti con un pizzico di crudeltà o una nota di malcontento come nella scena al cimitero, dove un elogio funebre deraglia fino all'insulto. Lo aggirano ancora riproducendo in maniera inedita una porzione di reale.
Piantati come fiori sottili in un luogo preciso di Parigi, l'île aux Cygnes, dove la statua della Libertà si misura con la Tour Eiffel, gli autori ne fanno una sorta di riduzione giocosa, in cui si concentrano tutti gli artifici turistici della città, alle volte grandiosi e ridicoli, monumentali e kitsch. La coppia trova in Parigi un décor esuberante di possibilità e fantasie che assecondano i loro movimenti coreografici e il sentimento di generosità dei loro personaggi, la cui bellezza nascosta si rivela attraverso una scrittura umanista. Un gusto che accorda sottilmente leggerezza e gravità, dolcezza e asprezza. Parigi a piedi nudi è l'ultima interpretazione di Emmanuelle Riva, senile e punk, piena di vigore e desiderio davanti al vecchio amante di Pierre Richard. Il suo personaggio è l'antitesi di quello mortale incarnato in Amour, lo è nella maniera gioiosa di assumere la vecchiaia e di fare fronte alla morte in cima alla Tour Eiffel. È anche questa l'eleganza del comico e di una commedia a bordo Senna che offre l'occasione di ritrovare la dame dello schermo e dirle addio.
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“Parigi a piedi nudi” è un film carino, forse anche troppo. Una garbata fiaba in cui i “diversi” si incontrano, si riconoscono, si amano e sono felici. Il degno scenario è fornito dai mitici Lungosenna parigini, celebrati da tutta una serie di film americani (e canadesi). Fiona è una ragazza canadese dai capelli rossi, non più giovanissima, che lavora [...] Vai alla recensione »
"Parigi a Piedi Nudi" è la divertente commedia firmata dal duo Fiona Gordon e Dominique Abel che, a due anni dalla sua ultimazione, è uscita finalmente in questi giorni nelle sale cinematografiche italiane. Essa racconta della protagonista Fiona che, residente in un paesino sperduto ed innevato del Canada, in seguito alla richiesta di aiuto che ha ricevuto dall' anziana [...] Vai alla recensione »
Un piccolo film veramente sorprendente, fin dalla prima inquadratura, in cui subito i corpi dei protagonisticominciano a giocare, liberando la loro irresistibile vis comica.Clownerie e danza in confezione cinematografica sono, almeno per me, una prima assoluta dai tempi di chaplin . E buster keaton, chiamato in causa per dogman, qui è di casa.Gordon, antiattrice dall'uso del cognome d'arte alla faccia [...] Vai alla recensione »
Una commedia garbata, visionaria e surreale, nostalgica e paradossale nel contempo in cui il vettore della comicità viene trasferito dal "verbo" al "gesto", con una gestualità che ripropone a mani basse quella del teatro ed in misura maggiore quella del circo e del cinema muto. A me, che ne ho conosciuto le performance interpretative, apprezzandole non poco, ha ricordato [...] Vai alla recensione »
Fare ridere la gente di cuore, in modo dolce e delicato, mirando agli affetti più belli e vitali, e senza tirar fuori necessariamente le "basse" funzioni corporali , è un dono raro e prezioso. E' molto più difficile che fare singhiozzare, ed è dato solo ad alcuni individui, e a Dominique Label e Fiona Gordon, comici nella professione, e compagni nella [...] Vai alla recensione »
mi piacerebbe sapere dove le due signore che hanno recensito prima di me hanno appreso tutte quelle notizie sulla non storia di questo film. Forse da qualche cartella stampa perchè non si evince proprio nulla di quanto da loro raccontato: tranne la zia Martha che vive a Parigi ormai fuori di testa. I personaggi clowneschi anzi alla Ridolini non fanno ridere ma lasciano perplessi sulla loro impossibil [...] Vai alla recensione »
Verdere questo film mi ha divertita, commossa e mi ha fatto sognare la Parigi che adoro. L'unica cosa che non ho gradito è il rapporto sessuale tra Dom e la quasi novantenne Martha. Mi piacerebbe vedere altri film di questi autori ABEL/GORDON. Suggerisco a YURISTEFANOBORGHI che ha recensito negativamente questo film di andarsi a vedere i film anzi sottospecie di film dei F.
E' un film surreale che non vuole e non pretende d'esser verosimile. Purtroppo manca però della grazia necessaria, ed i personaggi che dovrebbero suscitare simpatia, hanno volti, modi e gesti che raramente riescono a strappare un sorriso, anzi risultano persino sgradevoli. C'è un susseguirsi monotono, ripetitivo e banale di episodi surreali, che nulla hanno di originale e [...] Vai alla recensione »
Film surreale, ma sempre divertente, con una storia ricca di invenzioni e incastri. Era un po' che non vedevo un film così fantasioso, assurdo e lieve. Ho scoperto che non è il primo della coppia e ho provato a cercarne altri in Italiano, ma non sono giunti a noi. Peccato
Parigi a piedi nudi è il racconto stravagante e aggraziato che i "funamboli" Dominique Abel (belga) e Fiona Gordon (canadese nata in Australia) portano sullo schermo, autori e interpreti di questa commedia degli equivoci che strappa più di un sorriso. Il robusto duo mette ancora una volta a segno la sua lunga esperienza nelle arti circensi e performative, stabilendo una continuità diretta con maestri [...] Vai alla recensione »
L'inesorabile leggerezza di Abel & Gordon, istituzione di coppia nell'Eden creativo dell'ingegno fuori steccato. Lui, Dominique, è belga; lei, Fiona, canadese. Si ritrovano a Parigi, quasi trasferendo nel film le loro identità reali, dunque un pezzo di vita e di sé. La filiforme barcollante imbranatissima Fiona arriva dal Canada più sperduto e nevoso, zaino sempre in spalla, richiamata dal grido di [...] Vai alla recensione »
Primo, stare al gioco. Attraversare la Parigi delle guide turistiche, dai bateaux mouches alla Tour Eiffell, dai lungosenna ai vagoni del metrò. Guardandoli però con sguardo smaliziato, con il filtro di un secolo e passa di cinema. Ogni inquadratura diventa un omaggio a un grande del passato, in primis Jacques Tati; ogni sequenza vive dell'amore incondizionato per i comici che hanno fatto la storia. [...] Vai alla recensione »
Da un paesino artico dove il vento gelido piega le persone come alberi, la stralunata Fiona cerca l'introvabile zia Martha (ultimo film di Emmanuelle Riva) in una Parigi di colori pendant, Eiffel, battelli e incanti notturni. Aiutata, ostacolata, amata dal clochard Dom, Fiona è una Charlot spinta dalle gag metropolitane di Tati negli esercizi di stile di Queneau ("Zazie nel metro"), tra la celebre [...] Vai alla recensione »
Fiona, stangona canadese, vola a Parigi per trovare la zia 90enne (la Riva, al suo ultimo film). A casa, però, l'anziana non c'è. Si è nascosta dagli assistenti sociali che la vogliono spedire in una casa di riposo. La nipote, intanto, dopo qualche disavventura, incontra Doni, un senzatetto affamato. Che strano film, con situazioni clownesche, slapstick, che rimandano ai film con Chaplin e Tati.
C'è chi non deroga mai dalla cucina prediletta e chi, invece, ama sperimentare sapori nuovi. Così è al cinema; ti guardi il solito blockbuster o l'ennesima rom-com, oppure sperimenti un film come Parigi a piedi nudi: il gusto diverso rischia di piacerti e di farti vivere un'esperienza filmica assai gratificante. Realizzato da una coppia comica di lungo corso (ma pressoché ignota da noi), la canadese [...] Vai alla recensione »
Mai ballato un tango con uno sconosciuto su un battello lungo la Senna? Si rischia l'innamoramento. Potere di questo ballo se anche i due interpreti - una straniera smarrita tutta occhiali e scarpe da ginnastica e un clochard lunare e romantico - diventano improvvisamente sensuali. Una lezione di tango dai passi perfetti snocciolati al rallentatore.