Il Trovatore è stata l'opera più amata del tempo di Verdi, con dentro quella tensione irrazionale e istintiva che non si allenta mai. Spirito cavalleresco, sentimenti primitivi, tono collerico. Un drammone spagnolo di onore, indignazione e integralismo passionale. Ma anche opera notturna, lunare, la cui simobologia portante è il fuoco: dei roghi, dell'odio. In un libretto "irraccontabile", il protagonista - eroe romantico sfortunato in guerra e fortunato in amore - impersona gli ideali trovadorici dell'amor cortese. Amore e odio convivono aggrovigliati: Manrico ama Leonora e odia il Conte; il Conte ama Leonora e odia Manrico; Azucena ama Manrico e odia il Conte. Ma il desiderio di vendetta è tale in Azucena, che la porta a lasciare uccidere l'unico essere che ama e da cui è riamata. Un'opera dilemma dell'amor materno e dell'amor filiale.