Sopravvissuto - The Martian è un film la cui forma corrisponde perfettamente al contenuto. In particolare, raccontando la storia di un uomo costretto a resistere alle avversità su un pianeta inospitale, si rivela un manuale di sopravvivenza per l'umanità, in particolare quella statunitense.

Ecco le istruzioni per farcela, secondo Ridley Scott:

Ricominciare da sé. Sopravvissuto - The Martian comincia dove Gravity terminava, con un essere umano nudo di fronte a un mondo nuovo. Lo spirito dell'astronauta Watney è quello del pioniere (stile Far West) che deve contemporaneamente assicurare a se stesso la sopravvivenza e colonizzare l'ambiente che lo circonda. Watney compie un percorso di ritorno alle origini ritrovando, dopo errori e sconfitte, quell'ottimismo della volontà che lo rende conquistatore, non solo naufrago isolato in un universo alieno.

Autoripararsi. La scena in cui Watney sutura le sue ferite ricorda il primo Rambo, che ricuciva simbolicamente il vulnus inferto ad ogni reduce (e agli Stati Uniti) dalla sconfitta in Vietnam. E la valenza simbolica del ricorrere ai propri escrementi come concime, base per la propria sopravvivenza, è una potente metafora della necessità statunitense di tornare a "nutrirsi di sé": non è solo letteralmente "mangiare merda" (poiché c'è anche quel significato in gioco), ma anche rigenerarsi recuperando ciò che si era eliminato da sé.

Trovare gli alleati giusti. Watney non può farcela da solo, dunque coordina ogni suo sforzo di sopravvivenza con la base Nasa. Ma anche la Nasa non può farcela da sola, dunque va in cerca di alleati. La mappa del mondo ipotizzata da Scott è chiarissima: l'America può (deve?) chiedere aiuto ai paesi emergenti (rappresentati da tecnici dell'agenzia spaziale africani e indiani) e alla Cina, il suo principale dispensatore di credito. Nella vecchia Europa restano di qualche interesse solo Germania e Inghilterra (patria natale del regista): non si accenna alla Francia, figuriamoci all'Italia. E la Russia, grande protagonista delle Guerre stellari quando faceva parte dell'Unione Sovietica, è il convitato di pietra, mai neppure nominato, nonostante la perizia in materia di tecnologia spaziale.

Fare accordi diretti, bypassando i governi. La politica, secondo Sopravvissuto - The Martian, è inutile e dannosa: l'unico intervento del governo Usa nel film è una telefonata imbarazzante da parte del Presidente che non fornisce assistenza ma critiche sterili e puerili. Invece le agenzie spaziali trovano facilmente un accordo fra di loro, come fanno nella realtà le organizzazioni che operano in maniera parallela e assai più libera rispetto alle istituzioni.

Liberarsi dei fardelli. Come Robert De Niro in Mission, i personaggi di Sopravvissuto - The Martian abbandonano le zavorre che tolgono loro agilità di movimento e libertà d'azione. Metaforicamente i fardelli americani possono essere molti: il senso di colpa per i fallimenti in politica estera e interna; quello sviluppo infinito (e smodato) che è l'obiettivo dichiarato dell'economia capitalista, in contrasto con il recente richiamo "pontificio" al ritorno ad una crescita sostenibile; il peso di sentirsi guardiani degli equilibri del mondo. È solo lasciando cadere queste zavorre - azione ripetuta più volte nell'arco del film - e sacrificando tutto ciò che è ridondante che Watney, l'America, e l'umanità tutta, ritrovano il corretto rapporto con la forza di gravità, e quella leggerezza che può aprire la porta alla rinascita.