La grande scommessa |
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Un film di Adam McKay.
Con Brad Pitt, Christian Bale, Ryan Gosling, Steve Carell.
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Titolo originale The Big Short.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 130 min.
- USA 2015.
- Universal Pictures
uscita giovedì 7 gennaio 2016.
MYMONETRO
La grande scommessa ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Ecco perché la nostra vita è cambiata
di GabryKeeganFeedback: 3108 | altri commenti e recensioni di GabryKeegan |
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domenica 17 gennaio 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
La sceneggiatura è tratta dal libro "The Big Short: Inside the Doomsday Machine" scritto da Michael Lewis, già autore di un altro film prodotto e interpretato da Brad Pitt, "Moneyball - l'arte di vincere".
Ancora una volta sono dati e numeri a fare da padroni in una trama ben architettata dal regista Adam McCay, che con inquadrature frenetiche, spesso con la telecamera direttamente in spalla, dà allo spettatore quella sensazione tarantolata che prova chi lavora a Wall Street, tra azioni che salgono e scendono, soldi che aumentano e diminuiscono nel giro di un secondo e di menti e computer che girano sempre al massimo, mentre la vita delle persone in confronto scorre come in una bolla.
Proprio la bolla è quella che si viene a creare quando l'economia americana inizia ad accartocciarsi su se stessa e i protagonisti del film sono gli unici a non essere sorpresi di quello che succederà di lì a poco e coinvolgerà il mondo intero.
Sì, forse il linguaggio e i discorsi sono troppo tecnici per lo spettatore medio e anche per chi non ha una laurea in economia la maggior parte dei dialoghi sono incomprensibili.
Non bisogna preoccuparsi però, perché troverete improbabili donzelle vip o cuochi stellati che vi spiegheranno termini astrusi e alcune note "a piè di schermo" a esplicare in due righe qualche acronimo o parola che potrebbe tornarvi utile durante lo sviluppo della trama.
Le interpretazioni degli attori sono sublimi, e non poteva essere altrimenti dato il cast stellare con alcuni tra i migliori attori di Hollywood. Christian Bale (non a caso è candidato all'Oscar) e Steve Carell sono pazzeschi. Il primo con le sue espressioni stralunate, ma con la faccia di chi ha l'intelligenza giusta per prevedere il crollo totale. Il secondo si mette ancora una volta in gioco dal punto di vista drammatico e lascia definitivamente la maschera di comico per mettere quella di una persona determinata e diffidente, nonché l'unica con un briciolo di umanità.
Gli attori si destreggiano tra uffici e convention d'affari, con Gosling che ogni tanto sbroglia il bandolo della matassa narratrice e si rivolge direttamente allo spettatore. Non è il solo però a rompere la quarta parete, perché spesso veniamo informati dei pensieri di altri personaggi che parlano direttamente con noi oppure veniamo illuminati su qualche risvolto poco chiaro dal punto di vista tecnico.
È un'opera unica, probabilmente non ci si rende nemmeno conto della sua importanza finché non si riflette bene su ciò che si sta vedendo. Si entra nelle viscere di quel complicato sistema che ha mandato tutto al collasso e i cui danni sono ricaduti su di noi, che non capiamo un accidente di percentuali e tassi d'interesse, ma poi ci ritroviamo con tanti soldi in meno e senza lavoro.
È un inferno corrotto, fatto di poche persone che sanno benissimo come saltare da un albero all'altro in una jungla fatta di numeri e soldi virtuali e con giacca e cravatta decidono il destino del mondo pensando quasi sempre in maniera cinica ed egoistica.
Probabilmente è tutto costruito ad arte dagli sceneggiatori per rendere palese il fatto che dietro la patina di una rete apparentemente difficile da decifrare, c'è solo gente che vuole fregare chi non ha voglia di comprendere e inserirsi nel meccanismo corrotto.
Non c'è spazio per i sentimenti in questo film. L'ironia della costruzione cinematografica allieta gli occhi dei cinefili, ma è acida, lascia un amaro in bocca che ci riporta alla realtà in cui viviamo. Perché tutti gli altri film sono fatti per ridere, piangere, terrorizzarsi con storie inventate, storie umane reali o fantascientifiche, ma qui si fanno i conti - quelli veri - con ciò che ha determinato la nostra vita negli ultimi dieci anni, che la si comprenda o meno. Si tratta della pura e semplice verità: quel sistema è il vero governatore dell'umanità odierna.
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