Titolo originale | The Giver |
Anno | 2014 |
Genere | Drammatico, Fantastico, |
Produzione | USA |
Durata | 97 minuti |
Regia di | Phillip Noyce |
Attori | Meryl Streep, Jeff Bridges, Brenton Thwaites, Alexander Skarsgård, Katie Holmes Odeya Rush, Cameron Monaghan, Taylor Swift, Emma Tremblay, Alexander Jillings, James Jillings, Jordan Nicholas Smal, Saige Fernandes, Renate Stuurman, Vanessa Cooke, John Whiteley, Kira Wilkinson, Meganne Young, Thabo Rametsi, Vaughn Lucas, Katharina Damm, Jaime Coue, Jefferson Mays. |
Uscita | giovedì 11 settembre 2014 |
Distribuzione | Notorious Pictures |
MYmonetro | 2,52 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 29 maggio 2019
Il film è tratto dall'omonimo romanzo per ragazzi della scrittrice statunitense Lois Lowry. In Italia al Box Office The Giver - Il mondo di Jonas ha incassato nelle prime 3 settimane di programmazione 1,5 milioni di euro e 603 mila euro nel primo weekend.
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CONSIGLIATO NÌ
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Da qualche parte nel tempo e nel mondo esiste una società che ha scelto come valore l'uniformità. Immemori di sé e della loro storia, uomini, donne e bambini vivono una realtà senza colori, senza sogni, senza emozioni, senza intenzioni. Per loro decide un consiglio di anziani, riunito periodicamente a sancire i passaggi evolutivi dei membri della comunità. Durante la Cerimonia dei 12, che accompagna solennemente gli adolescenti verso la vita adulta affidando loro il mestiere che meglio ne identifica le inclinazioni, Jonas viene destinato ad 'accogliere le memorie' di una storia che non ha mai conosciuto. Figlio di madri biologiche preposte allo scopo e assegnato successivamente all'unità famigliare che ne ha fatto richiesta, Jonas è un adolescente eccezionale con un dono speciale, quello di sentire. Preposto al ruolo di accoglitore di Memorie, Jonas è affidato a un donatore, un uomo anziano e solo che porta dentro di sé tutta la bellezza e la tragedia dell'umanità. Tutte quelle emozioni negate alla sua gente perché il mondo resti un luogo di pace e torpore. Intuita la sensibilità del ragazzo, il donatore lo condurrà per mano dentro la vita, spalancandogli la strada che conduce al libero arbitrio.
Trasposizione del bestseller omonimo di Lois Lowry, The Giver è un racconto di formazione ambientato in un futuro non troppo lontano e in una società 'evoluta' che ha sconfitto passioni e violenza (almeno in apparenza), votandosi alla conformità e all'apatia. (Auto)disciplinata da regole e iniezioni mattutine, che inibiscono qualsiasi emozione, la normalizzata comunità trova in Jonas la differenza. Perché Jonas ha nostalgia di tutte le cose, anche di quelle che non ha mai avuto e che adesso, nel nuovo ruolo di accoglitore, vede e vive nell'abbraccio del donatore di Jeff Bridges. Dentro un mondo piatto, controllato, (ri)pulito, che ha perso i suoi colori e quelli delle persone che lo abitano, Jonas è iniziato alle emozioni e a un processo di crescita, che finisce per cortocircuitarlo e disapprovare la realtà esterna.
Una realtà omologata in cui l'idea di purezza è un'aberrazione della mente che non ha consapevolezza dell'omicidio, che chiama 'congedo' la pena di morte, che sopprime coi sentimenti i non validi, che porta inesorabilmente al rifiuto di ogni possibilità dialettica e sostituisce la vita vera con una proiezione pallida e un povero ripetersi di strutture replicative. Alla maniera dei suoi illustri predecessori, Gattaca e Pleasantville, del primo parafrasa il livellamento del patrimonio di biodiversità e di pluralità culturale, del secondo la forza dei sentimenti e il bianco e nero ordinato di una vita pleasant, The Giver è impegnato a riemergere il colore e con quello la diversità. Diversità incarnata dai personaggi di Jeff Bridges e Brenton Thwaites, l'inefficace principe Filippo di Maleficent, che vogliono muoversi nel mondo in direzione ostinata e contraria ai percorsi stabiliti dal Consiglio degli anziani. La violenza discriminatoria subita dai diversi denuncia il fallimento di una società impegnata a comprimere la vita e i naturali fenomeni evolutivi in regole stabilite.
L'imperfezione di cui Jonas e il 'fratellino' Gabriel sono portatori non è un dato di fatto ma un farsi col mondo fuori, meglio, con la memoria di un mondo fuori, un'iscrizione, uno spostamento che determinerà il proprio destino contro quello determinato aprioristicamente. Diretto da Phillip Noyce (Il collezionista di ossa, Salt), The Giver si rivela cinematograficamente impotente. Nonostante le buone intenzioni e l'elogio all'alterità, The Giver è al fondo un generoso pamphlet che invoca i valori della libertà, della fantasia e dell'indipendenza di giudizio paradossalmente inquinato dallo stesso inganno del conforme che denuncia. Noyce non riesce a trasformare l'immaginazione in visione, non riesce a visualizzare il futuro, brancolando in un universo visivo terribilmente simile e ammiccante al passato. Nulla di nuovo nelle nostre visioni oltre i bastioni di Orione. The Giver si limita a rubacchiare da Steven Spielberg, Andrew Niccol, Gary Ross e in un certo senso addirittura da Frank Capra, finendo per cozzare contro il limite dei corpi (gli attori), che non sanno essere diversi da quel che sono sempre stati (Meryl Streep su tutti), e contro l'evanescenza di mondi che nessuno è ancora riuscito compiutamente a raffigurare. A mancare è proprio lo scarto, la crepa prodotta da una lacrima che come in Pleasantville scavava un indecente e struggente color carne.
Il giovane Jonas vive in una società orwelliana dove tutto è obbligato al più grigio conformismo. Le persone, costrette a ordinarie iniezioni mattutine, sono private delle loro emozioni e hanno rimosso completamente la storia passata. Al contrario di tutti gli altri, Jonas è un “donatore”, una persona che ha la capacità di ricordare la storia dell’umanit& [...] Vai alla recensione »
Questo film può difficilmente essere capito da chi non ha un particolare interesse, o una cultura, riguardo a tutto ciò che concerne Illuminati, Massoneria, Nuovo Ordine Mondiale e simbologia correlata. Si può dire che questo film costituisca una specie di "bigino", un compendio di simboli massonici molto espliciti e precisi - dall'onnipresente triangolo, alla forma [...] Vai alla recensione »
Da "La fuga di Logan" in poi, certa cinematografia americana ha sempre amato trattare il tema della società ideale del futuro in cui fame, povertà e violenza sono ricordi di un passato da dimenticare e dove l'umanità è mantenuta in vita in un bunker, protetta dai pericoli del mondo esterno e dove il grande fratello di turno (un computer, una setta di anziani [...] Vai alla recensione »
Ho visto recentemente in TV The Giver e (il donatore) Il mondo di Jonas un film del 2014. Innanzituto il film deve essere inquadrato in quel filone letterario, cinematografico in cui il futuro è visto o come un luogo di catastrofi immani ovvero come la realizzazione di società ordinate sotto dittature apparenti che hanno convinto il popolo della bontà della loro esistenza. [...] Vai alla recensione »
Vi sono comunità da qualche parte nel mondo, sopra gli altipiani, in cui regna l'ordine assoluto e la serenità. Comunità in cui domina la parità dei diritti e delle opportunità, dove nessuno ha la possibilità di ergersi al di sopra degli altri e dove nessuno avrà mai motivo di invidiare qualcuno. L'umanità pare qui aver raggiunto un nuovo [...] Vai alla recensione »
Appena dopo 10 minuti dall'inizio del film, mi è subito riemerso un altro film (e anzi altri film) simili, per citarne uno The Island (2005, Michael Bay). Il tema della società ideale tuttavia a me è sempre piaciuto, ma in questo film (particolarmente breve) è sviluppato male. La regia e la sceneggiatura soprattutto sono molto carenti.
Non capisco le recensioni negative nei confronti di questo film meraviglioso!Mi sono iscritta apposta per spezzare una lancia a suo favore!Intanto astenersi gente strampalata fissata con film pesanti in monodialogo e con sensi contorti....e anche finti critici intelletuali incavolati con il mondo intero e in particolare quello del cinema commerciale!Ovviamente qua si tratta di un teen movie per cui [...] Vai alla recensione »
Uno dei film più belli che abbia mai visto, è uno dei pochi film che ti lascia il segno. Tutti argomenti molto profondi: eugenetica, aborto, eutanasia, uniformità del pensiero relativistico. Jonas vive in un mondo dove hanno eliminato le religioni, hanno eliminato le razze, hanno eliminato le opinioni, hanno eliminato l'odio MA ANCHE L'AMORE. Hanno reso gli uomini tutti uguali senza distinzioni, [...] Vai alla recensione »
In un futuro indefinito, la popolazione di una comunità vivrà all'interno di un sistema organizzato con lo scopo di mantenere la pace e eliminare le emozioni e i sentimenti negativi, come l'odio, l'invidia e la paura della morte. L'efficacia della nuova società è tale che le persone hanno dimenticato da molto tempo il significato di queste parole, mentre [...] Vai alla recensione »
Dalle svariate recensioni del film “The Giver – Il mondo di Jonas” presenti sul web si può intuire di come ancora certi riferimenti, allusioni siano colte in maniera diversa, mai uguale. Alcuni di questi sono super farcite inizialmente per dare un’immagine densa e corposa al lavoro, ma che, man mano, vanno a diminuire – fino a scomparire – rendendo vacuo e [...] Vai alla recensione »
Film fastidioso da quanto falso e banale, è veramente arduo arrivare alla fine tra tante sciocchezze. Di questo nuovo filone distopico-adolescenziale che sta riempiendo le sale, the giver scompare di fronte a Gattaca o allo stesso Hunger Games (1-2). Quando poi, alla fine, riacquisiti i ricordi delle emozioni positive infantili tramite una carrellata di coloratissime scene gioiose, tra [...] Vai alla recensione »
Il film sicuramente è piacevole da vedere . Se sfortunatamente si è letto il libro rimane un po di perplessità sull'adattamento cinematografico che come solito deve creare una storia d'amore o d'amicizia e immancabilmente un happy ending ( assolutamente assente nel format originale ) . Questo impoverisce l'idea innovativa di base del racconto rendendo tutto un po troppo scontato e prevedibile .
In un futuro indefinito, la società umana sarà organizzata in comunità con lo scopo di ottenere l’ordine e l’eliminazione delle emozioni negative, come l’odio, l’invidia e il dolore. Ogni individuo, sorpassato il periodo dell’adolescenza, sarà scelto per un lavoro che compirà per il resto della sua vita.
il mondo in cui vive Jonas è un mondo privo di emozioni, privo di colori(letteralmente: all' inizio vi sembrerà di essere andati a vedere un film in bianco e nero!). Ma grazie al compito come custode delle memorie, Jonas capirà che il mondo non ha solo due colori, ma i colori sono infiniti, come l' emozioni, e tutto questo mondo gli verrà mostrato dal donatore(l' attore premio Oscar Jeff Bridges). Vai alla recensione »
Di film su questo filone ne stanno uscendo davvero molti. Da Hunger Games, a Divergent, fino ad arrivare a The Maze Runner. Questo, però, a parer mio, è davvero il più debole di tutti. E' tutto banale, dall'inizio alla fine. Perfino l'idea più "originale", ovvero quella di iniziare il film in bianco e nero per poi fargli prendere colore progressivamente [...] Vai alla recensione »
Amante del genere e visto certi attori nel cast, mi sono deciso a vederlo. Pessimo. Una idea buona, aveva potenziale (sebbene non originale) ma dopo 15 minuti ti rendi conto che la realizzazione rovina tutto. Niente ha una spiegazione logica, nessuno sa perché, come o chi a fatto che se arrivasse alla situazione attuale; in queste comunità si ha controllato il sentimento (quasi tutti, [...] Vai alla recensione »
Orwell è lontano, in ogni senso: non conosco il romanzo di Lowry da cui il film "The Giver"di Noyce è tratto, ma ciò che risalta(e risulta)dal film è l'ossessione"gringa", id est nordamericana per un rischio autoritario, per ogni forma di società distopica o anti-utopica, dove tutto sia rigidamente"normato", "controllato", [...] Vai alla recensione »
In un futuro non specificato esiste una società che ha scelto di non scegliere, che vive senza emozioni facendo iniezioni quotidiane ma in pace e serenità. Non esistono guerre, violenze e soprusi. Ognuno fa il suo dovere solennemente e senza fare domande. Jonas, nel giorno della sua entrata nel mondo degli adulti, viene scelto come accoglitore di memorie, perchè lui puo' vedere [...] Vai alla recensione »
Immaginate un mondo in cui tutti i piaceri ed i sentimenti sono assenti, le memorie dell’umanità scomparse, le passioni sedate, le emozioni negate e l’amore sconosciuto. L’ordine regna incontrastato in un equilibrio immutabile e tra le persone non esistono differenze. E’ in bianco e nero, Il mondo di Jonas, ed è forse reale in una dimensione che nessun uomo vorrebbe [...] Vai alla recensione »
Il film appartiene al filone della fantascienza distopica, dove si immagina un futuro in cui la società abbia sviluppato tratti malati, deformi. In questo caso il mondo dopo la catastrofe si è organizzato in modo perfetto, ciascuno ha il proprio ruolo, nessuno mente mai, tutti mettono al primo posto il bene della società: per ottenere questo risultato si sono dovuti però [...] Vai alla recensione »
Eh no signori, secodo me in questo film Noyce le azzecca tutte in maniera deliziosa e alla grande. Indubbiamente in questo film in cui a tratti mi sembra di vedere degli accostamenti a "Divergent" anche se sprigiona una personalità innovativa di grande spessore ed originalità, l'aspetto da cui parte Noyce è innanzitutto un'organizzazione sociale solida nella finzione cinematografica in quanto strutturata [...] Vai alla recensione »
In una comunità isolata dal resto del mondo, in cui gli umani sono deprivati dalle emozioni e dai sentimenti e razionalmente suddivisi per ruoli e compiti, colui che deve accogliere i ricordi del passato per guidare le decisioni degli anziani non accetta il patto del silenzio e svela l'arcano. La sua evasione libera la comunità da questo stato di asservimento.
I racconti di formazione sono il nuovo filone d’oro dell’industria cinematografica. La spinta “Harrypottiana” ha indubbiamente contribuito alla nascita dell’eroe ragazzino, in grado di rompere il disincanto del mondo adulto per resettare il concetto stesso di progresso. Spuntano eroi post apocalittici agli antipodi con i vari Mad Max, caratterizzati da buoni propositi e cieca determinazione (il classico [...] Vai alla recensione »
Cast stellare per un film con 130 minuti di ottimo intrattenimento , mai noioso e fuori luogo tra i migliori su questo tema , la streep nei panni della cattiva riesce come sempre al meglio impeccabile , anche se il ruolo da protagonista come interpretazione a mio avviso è di Jeff bridges davvero impeccabile nel ruolo del "magazziniere della conoscenza" con qualche ritocco sul finale [...] Vai alla recensione »
Può esistere un mondo senza ingiustizia e senza dolore? Tu come lo costruiresti? The Giver-Il mondo di Jonas, diretto da Philipp Noyce, con cast autorevole (Meryl Streep , Katie Holmes, Jeff bridges i volti più noti) raffigura un prototipo di società tesa all’ideale di uguaglianza sociale, dove le persone senza libertà ed indipendenza vivono in un &l [...] Vai alla recensione »
Il biglietto d’acquistare per “The Giver, il mondo di Jonas” è:1)Manco regalato 2)Omaggio 3)Di pomeriggio 4)Ridotto 5) Sempre “The Giver, il mondo di Jonas”è un film del 2014 diretto da Phillip Noyce, adattamento cinematografico del romanzo fantascientifico distopico The Giver - Il donatore di Lois Lowry .
Film consigliato, incomincia bene, non ingrana mai troppo ma non è neanche lento, peccato per il finale che lascia molto da spiegare, avevano buone possibilità non sfruttate per renderlo unico.
Di universi distopici la cinematografia è piena, da Blade runner a Matrix; da V per Vendetta a Gattaca; da Minority Report a Elysium. Alcuni di quelli citati sono capolavori. Questo film non lo è. Tuttavia, ha diversi spunti interessanti. In primo luogo, la distopia prende qui forma grazie al bianco e nero inziale che sfuma via via in colore man mano che il film avanza.
Anche qui la figura dell'eroe adolescente è presente ed anche un po' scontata: lui, il diverso, che ha la forza di cambiare il mondo. Il personaggio principale, i suoi amici e non sono scontati ovvero ogni personaggio durante tutta la storia è statico, non cambia, molto prevedibili. La foprza di questo film sta nella trama, nell'usodelle immagini, delle musiche e dei colori. [...] Vai alla recensione »
Il nesso logico di questo film si può riasumere in una parola, "Vita". Questo film è stato essenzialmente creato per aiutarci a capire ancora una volta la differenza tra bene e male, amore e odio e tanto altro, Ma davvero voi pensiate che in 60/80 minuti di film la gente si approcci a questo attuale pensiero quando cerca gente non lo ha recepito nemmeno nell'oltre tomba? La [...] Vai alla recensione »
Un bel film anche coinvolgente . Non amo particolarmente la fantascienza ma il film mi è piaciuto . Bravi gli attori , bella l'idea , con molti riferimenti all'attualità . A qualcuno sarranno fischiate le orecchie con quel riferimento ai vecchi che non se ne vogliono andare ?
Film davvero carinissimo, una distopìa riuscita. Una società in bianco e nero che annulla le emozioni positive al fine di evitare quelle negative che portano alle catastrofi. Non si può condannare tout court un simile scopo: l'umanità ha visto cose terribili e ha cercato di porvi fine. Chiaramente, s'è ecceduto nella soluzione finendo per imporre un'etica [...] Vai alla recensione »
In un mondo moderno decisamente grigio e governato dall'ingiustizia, la violenza e la sofferenza, i colori stanno nelle piccole cose: in un tramonto, nei petali di un fiore, nelle voci allegre dei bambini che giocano in un parco. A volte dimentichiamo quanta bellezza e quanto amore ci circonda, tendiamo a passarci sopra, a darlo per scontato. Il significato stesso di un film come questo, sta nella [...] Vai alla recensione »
In un mondo moderno decisamente grigio e governato dall'ingiustizia, la violenza e la sofferenza, i colori stanno nelle piccole cose: in un tramonto, nei petali di un fiore, nelle voci allegre dei bambini che giocano in un parco. A volte dimentichiamo quanta bellezza e quanto amore ci circonda, tendiamo a passarci sopra, a darlo per scontato. Il significato stesso di un film come questo, sta nella [...] Vai alla recensione »
siamo già nel mondo di Jonas...chi critica ferocemente questo film, forse se ne rende conto, ma non vuole accettarlo. Inutile far finta di nulla....il mondo di Jonas è già tra noi...purtroppo...chissà, gli autori, registi attori chi che sia, ci hanno volutamente donato una piccola perla di emozioni. Sta a noi non vedere in bianco e nero. Bellissimo film da vedere...
"The Giver"(Phiilp Noyce, da un romanzo di Lois Lowry, sceneggiatura di MIchael Mitnick, 2014)parla di un ragazzo, cresicuto in una societa'distopica(dunque iper.uniformante, "egalizzatrice", che ellimia pulsioni e sensazioni e a fortiori sentimenti), particolamente"dotato", che viene accolto da un"giver"incaricato di trasmettergli cio'che"il faut"(s [...] Vai alla recensione »
L'idea di base è buona anche se non originale,tuttavia lo sviluppo è prevedibile e anche se visivamente efficace,poco brillante nella confezione della sceneggiatura.Buona la provs di Streep come sempre. Si può vedere
Va bene, nulla di particolare, ma non un film da bocciare. Ho trovato interessante come il regista ha gestito i colori; buona la musica.
non capisco le votazioni relativamente basse di pubblico e giuria. il film è fatto molto bene sotto ogni aspetto e soprattutto ciò che vuole dire (chiamiamola la morale) è importante: il mondo in cui viviamo, nonostante guerre e crudeltà, è meraviglioso in confronto a quello che potrebbe essere perdendolo. il film incita ad amare la diversità, il libero arbitrio [...] Vai alla recensione »
***SPOILER*** Un ragazzo corre sulla slitta nella neve con un neonato in braccio, in un mondo senza colori, animali o altri esseri viventi, e si trova davanti alla casetta natalizia della Coca Cola. Questa é la scena finale del mondo di Jonas. Il resto del film peró non c'entra assolutamente niente. Fate voi!
In un mondo perfetto si scopre che mancano alcune cose potenzialmente pericolose come amore, gioia e la musica e il dolore e i baci, in questo film lo spettatore si chiede continuamente in quale mondo vorrebbe vivere e se l’obiettivo del romanziere Lowry e’ questo ci puo’ stare, se l’obiettivo invece dei produttori e’ quello di regalarci una perla cinematografica, beh, [...] Vai alla recensione »
Un film capolavoro con ottimi attori e una mente del regista a dir poco fantastica. é molto lineare e comprensibile. Secondo adatto ad un pubblico adulto. Un film che fà capire ed amare il senso della vita...una vita senza belle emozioni, come ad esempio un semplice sorriso di un bambino o un primo bacio con la persona che si ama, non ha senso, così come anche una vita senza dispiaceri e disperazioni [...] Vai alla recensione »
La distopia sembra essere tornata di moda. Raccontare di un futuro prossimo venturo in cui la società crede di vivere al meglio salvaguardando l'umanità schiacciandola, é il nuovo modo per farci apprezzare ciò che siamo. Orwell, Asimov, Zamjatin, Bradbury tornano con i loro grande fratello, abissi di acciaio, noi, fahreneit 451 ad ispirare film come , a partire dagli anni 2000, I figli degli uomini, [...] Vai alla recensione »
Questo film rappresenta per me un inno alla vita! La storia non è troppo inquietante e forse è un po scontata la fine ma rappresenta comunque un ottimo tema riguardante il mondo di oggi. Nonostante la società stia cercando di omologarci con pubblicità, stesse abitudini, stessi stili di vita e prodotti utilizzati, rimane comunque la speranza di un cambiamento, di qualcuno [...] Vai alla recensione »
Ho visto l'anteprima del film che aspettavo avendo letto recentemente tutta la saga. A me è piaciuto molto rispecchia il libro e la storia fa molto riflettere, bravi tutti gli attori, alla fine mi sono commossa dalla forza dirompente delle immagini di tutte le fasi della vita nei vari tempi e luoghi. Veramente bello
Bella sceneggiatura anche se la storia non originale,ma bei dialoghi,insomma un buon film dove spicca il duello da Oscar tra Meryl Streep(la SOMMA ANZIANA) contro Jeff Bridges(THE GIVER)...CHE MERITEREBBERO UN OSCAR ENTRAMBI...da vedere
Per me una è una pellicola ottima, di drammaticità ha qualcosa ma per il momento è pura fantascienza ...
Mi associo ad un altro commento. Se non masticate di esoterismo,simbologia,illuminati e new world order, non potete vedere che un gran bel film ma la realtà va bel oltre... E' il più bel film che abbia mai visto,e questo perchè mi tocca nel profondo..Negli archetipi dell'anima. Tre volte l'ho visto e tre volte ho pianto dall'emozione, il colore che piano ritorna,il [...] Vai alla recensione »
2,58 su 5 penso sia un voto azzeccato per questo film. L'utente "il beppe nazionale" ha un po' riassunto il film, deducendone un finale frettoloso e alquanto affrettato. Sembrano sinonimi, ma non sono usati come tali in questa frase. Il film è carino, a mio parere. Ritengo che ogni fuilm che ti lascia un interrogativo o una riflessione, seppur piccola e/o breve, sia meritevole [...] Vai alla recensione »
Bel film a due letture : Buoni messaggi comunque "per tutti", ma anche il "mito della caverna Platonico" ... l'iniziato che si ribella e si emancipa, per poi tornare a risvegliare le coscienze altrui. Buona l'interpretazione di J.Bridges, nelle vesti del Maestro, e dell'intramontabile Streep. Aspettiamo quindi il sequel...
Fantascienza, Gente, perciò, che vive nel futuro. Un futuro piuttosto singolare, comunque. Tutti vestono allo stesso modo, abitano in case tutte uguali e sorridono sempre. Senza un bisticcio, una rivalità. Il motivo è che sono retti da un Collegio di Anziani i quali hanno avuto la trovata di privarli della loro identità grazie a una iniezione quotidiana.
«Tempo una generazione, credo che i leader capiranno che il condizionamento infantile e la narcoipnosi sono strumenti di governo ben più efficienti delle prigioni. E che la sete di potere può essere meglio soddisfatta inducendo il popolo ad amare il proprio stato di servitù, piuttosto che costringendolo all'obbedienza a colpi di calci e frusta». Così scriveva nell'ottobre 1949 Aldous Huxley, l'autore [...] Vai alla recensione »
Un cinema a misura di adolescente. Forse. Il pubblico di riferimento ha già visto "Hunger Games" e "Divergent", ha trepidato per i giochi di sopravvivenza che ricordano gli antichi riti di passaggio, ha provato un brivido durante i test che stabiliscono a quale tribù appartieni (guai ai borderline che sono insieme caritatevoli e intelligenti, scardinano l'ordine costituito).
Da qualche decennio la letteratura distopica per giovani adulti è un genere leader. Con inevitabili prolungamenti cinematografici. Gli episodi di Hunger games ne sono la faccia anarchica; si somigliano di più il recente Divergent e questo adattamento del romanzo di Lois Lowry, che disegna uno scenario alla Huxley alternando colore e bianco e nero come in Pleasantville (metafora cromatica: amore e dolore [...] Vai alla recensione »
E rieccoci con l'ennesima saga (ormai si è perso il conteggio) indirizzata ad un pubblico young adult, che sfrutta il solito filone del futuro distopico introducendo, almeno, una interessante (sulla carta) riflessione filosofica, sviluppata, però, in maniera sciapa e banale. Tutto nasce, nel '93, dalla penna di Lois Lowry, che diede forma al primo romanzo (questo film ne è la trasposizione) della quadrilogi [...] Vai alla recensione »