derriev
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martedì 25 giugno 2013
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ammettiamolo...
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... ma sì, ammettiamolo.
Ormai il limone è spremuto.
Da decenni il Cinema, o la tv, saltuariamente pesca nell'universo dei supereroi per innervare le proprie produzioni, ed incassi.
Lo sviluppo ultimo della CG ha incentivato questo fenomeno: innegabile il fascino, visivo, del primo Batman di Burton o dell'Uomo ragno di Raimi.
Ma gli sceneggiatori si sono resi conto che le "figure" che caratterizzavano questi filoni non potevano essere più semplici e squadrate, psicologicamente, come nel passato, con "buoni e cattivi" stereotipati e a tutto tondo.
Così si è passati ad un'immersione in tematiche intimiste e travagli dei personaggi, sia per il "buono" che per il "cattivo".
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... ma sì, ammettiamolo.
Ormai il limone è spremuto.
Da decenni il Cinema, o la tv, saltuariamente pesca nell'universo dei supereroi per innervare le proprie produzioni, ed incassi.
Lo sviluppo ultimo della CG ha incentivato questo fenomeno: innegabile il fascino, visivo, del primo Batman di Burton o dell'Uomo ragno di Raimi.
Ma gli sceneggiatori si sono resi conto che le "figure" che caratterizzavano questi filoni non potevano essere più semplici e squadrate, psicologicamente, come nel passato, con "buoni e cattivi" stereotipati e a tutto tondo.
Così si è passati ad un'immersione in tematiche intimiste e travagli dei personaggi, sia per il "buono" che per il "cattivo".
Insomma, alla fine che si può dire di questo "Superman"?
Essendo il solito supereroe accumula le caratteristiche dei prodotti di cui sopra.
Per cui, riflettendoci bene, ci sono trame e sviluppi arcinoti, fallendo così il gusto dell'immersione nella vicenda (chi non conosce i trascorsi dei vari Batman, Uomo ragno, Superman, Hulk); poi tutte le loro vicende si assomigliano, perché nate in un contesto produttivo (i comics USA erano/sono un'industria, innanzitutto) che stabiliva dei "paletti" omologatori: visto uno, visti tutti, in particolare ora che c'è appunto la moda dell'introspezione del personaggio.
Inoltre ormai siamo un pubblico troppo smaliziato: se mezzo secolo fa si poteva sognare davanti ad un uomo che sfrecciava nel cielo, adesso può sembrare solo un effetto speciale, perchè non c'è più il filtro della carta stampata che trasmetteva il concetto del "pensa se fosse possibile".
Per concludere su questa ennesima versione di "Superman": l'ho trovata, francamente, ben realizzata, ma piatta e scontata.
Ma non per demerito suo, quanto per tutto ciò che ho scritto sopra.
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(di neo anderson)
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samurai77
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venerdì 21 giugno 2013
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bocciato!!
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Dopo una notte di riflessione sono giunto alla conclusione che il Superman dell'accoppiata Snyder/Nolan mi ha deluso alla grande!
Facciamo una premessa:
Come accaduto per Batman, si è voluto produrre un reboot di un altro supereroe e visto i precedenti film fiacchi di superman direi che l'idea l'ho senz'altro apprezzata.
Le aspettative erano altissime, visto il nome dietro la macchina da presa, lo sceneggiatore (lo stesso di Batman Begins e Il cavaliere oscuro) e colui che avrebbe supervisionato le riprese (Nolan per l'appunto), e le varie immagini, trailer che circolavano sul web, che davano l'impressione di un film epocale.
Purtroppo tutte le cose restano in piedi e durano se ci sono solide fondamenta e questo film non ne ha.
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Dopo una notte di riflessione sono giunto alla conclusione che il Superman dell'accoppiata Snyder/Nolan mi ha deluso alla grande!
Facciamo una premessa:
Come accaduto per Batman, si è voluto produrre un reboot di un altro supereroe e visto i precedenti film fiacchi di superman direi che l'idea l'ho senz'altro apprezzata.
Le aspettative erano altissime, visto il nome dietro la macchina da presa, lo sceneggiatore (lo stesso di Batman Begins e Il cavaliere oscuro) e colui che avrebbe supervisionato le riprese (Nolan per l'appunto), e le varie immagini, trailer che circolavano sul web, che davano l'impressione di un film epocale.
Purtroppo tutte le cose restano in piedi e durano se ci sono solide fondamenta e questo film non ne ha. Gli effetti speciali, le potenti scenografie "Nolaniane" non bastano: un film ha bisogno di una storia, una vera e solida storia.
La sceneggiatura è molto, troppo articolata. Così articolata che 2h e 23 minuti di film sembrano pochi perchè si ha come l'impressione che abbiano compresso il tutto per rispettare una certa durata. La prima parte del film è incentrata sulla fine di Krypton, la partenza del piccolo Kal El e la ricerca delle sue origini. La seconda parte del film invece è un susseguirsi di voli, di lotte contro il generale Zod e la sua combricola di kryptoniani che vogliono ricreare Krypton sulla Terra sfruttando una macchina in grado di modificare la conformazione terrestre e la sua atmosfera. Alla fine del film avranno disintegrato praticamente tutta Metropolis ma almeno la bella Lois è salva.
E poi i flashback: belli utili se sono un paio ma non così numerosi!!Interrompono troppo il proseguo della storia e mandano in confusione lo spettatore.
Ma non è tutto da buttare: belli gli effetti speciali, il costume di superman (finalmente è andato da un sarto non ubriaco e gli ha levato quei mutandoni anni 70).
Mi è piaciuto anche Henry Cavill: fisico impressionante, è il degno erede del compianto Reeve, e decisamente tutta un'altra cosa rispetto allo sciacquetto Brandon Ruth.
Un elogio per le ambientazioni: più dark, meno colori accesi come ci hanno abituato i precendenti films dell'uomo in calzamaglia.
Ottima la fotografia.
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(di dave grillo)
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marco.borghese
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domenica 23 giugno 2013
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la maledizione di cristopher reeve
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Sono da poche ore uscito dalla sala cinematografica dove ho assistito ad uno orribile spettacolo: Man of Steel. Premettendo che sono un appassionato di film tratti dai fumetti, ho apprezzato pellicole ingenue quali: I fantastici 4 e Silver Surfer, Blade, Old Boy, Ghost Rider, Lanterna verde … passando per film più “impegnativi” quali: la saga di Xmen, Spiderman, Ironman, The Avengers, i Batman di Tim Burton … fino ad arrivare a dei veri e propri capolavori cinematografici come: V per vendetta, 300, Sin City, Watchman ed il migliore su tutti la serie di Batman di Nolan. Molti di questi sopra citati, possono essere più o meno simili al fumetto, reinterpretati seguendo l’ottica del regista; fatto sta che quando vado a vedere un film tratto da un “giornalino”, mi impongo di non guardarlo con la conoscenza dell’appassionato, ma da neofita che si avvicina al genere.
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Sono da poche ore uscito dalla sala cinematografica dove ho assistito ad uno orribile spettacolo: Man of Steel. Premettendo che sono un appassionato di film tratti dai fumetti, ho apprezzato pellicole ingenue quali: I fantastici 4 e Silver Surfer, Blade, Old Boy, Ghost Rider, Lanterna verde … passando per film più “impegnativi” quali: la saga di Xmen, Spiderman, Ironman, The Avengers, i Batman di Tim Burton … fino ad arrivare a dei veri e propri capolavori cinematografici come: V per vendetta, 300, Sin City, Watchman ed il migliore su tutti la serie di Batman di Nolan. Molti di questi sopra citati, possono essere più o meno simili al fumetto, reinterpretati seguendo l’ottica del regista; fatto sta che quando vado a vedere un film tratto da un “giornalino”, mi impongo di non guardarlo con la conoscenza dell’appassionato, ma da neofita che si avvicina al genere. Vorrei rimanere sempre colpito da una trama, dai dialoghi o da personaggi più o meno carismatici interpretati dall’attore. Esempio su tutti il Mandarino di Sir Ben Kingsley, lontanissimo dal corrispettivo su carta ma straordinario nella reinterpretazione del personaggio. Ciò premesso, devo parlarvi del mega insalatone che è Man of Steel.
Insalatone composto da un protagonista clone giovane di un Hugh Jackman in stile Wolverine. Combattimenti alla Dragonball, scenografia stile Avengers/Transformes, astronavi aliene che entrano nella atmosfera terrestre come farebbero gli alieni/piloti di Independence day, mostri alati molto simili a quelli già visti in Avatar … ne dimenticherò sicuramente altri ingredienti di questa maxi insalata che avevo notato in sala, ma infondo copiare o ispirarsi non è di certo un male … basterebbe saperlo fare!
Gli attori. Eccezion fatta per il grandissimo Russell Crowe, a mio parere risalta una buona performance quella di Christopher Peter Meloni, chi è costui? Un attore di “contorno” della nostra insalata, detective in Law & Order, futuro sposo “scaricato” in Se Scappi ti sposo. Oltre questi due … il nulla! Se contassimo i minuti sullo schermo di Kevin Costner non arriveremmo a 5! L’eterno amore di Superman, Loise Lane che partecipa ad azioni militari con l’angelico viso di una “ex”principessa scappata dal mondo di Fantàsia; Diane Lane che con Superman non avrebbe nulla a che fare se non fosse per il suo cognome uguale a quello della amata dal supereroe, interpreta un Marta Kent bella e sensuale!
Ed ora tocca a Superman … tale Henry Cavill. Se fosse un modello sarebbe perfetto. Dato che dovrebbe solo sfilare su una passerella, indossare abiti succinti ed ammiccare. Purtroppo recita! Una attenuante però voglio concedergliela. I dialoghi erano così stupidi e banali che infondo un belloccio vale un altro!
Signori, ripetere il capolavoro che Nolan ha fatto con Batman è quasi impossibile. Qui abbiamo assistito ad un susseguirsi di atroci rumori.
Trama, scenografia, sceneggiatura, colonna sonora sono davvero bruttini, ho addirittura rivalutato il Superman di Brian Singer. Per non parlare della mancanza di un “cattivo” veramente carismatico. Tutti i film tratti dai fumetti, per il ruolo del nemico di turno, hano scelto attori del calibro di Jack Nicholson, Denny de Vito, William Defoe, Liam Neeson, Gene Hackman … se il “cattivone” non di spessore l’eroe è solo un caprone!
Dopo aver visto Man of Steel, non posso che osannare ancora di più il mitico Superman del 1978. La semplicità di un supereroe dallo sguardo tenero e dolce, lontano dallo stereotipo del "machoman", ha conquistato generazioni oltre quella degli anni 70. Film intramontabili, cast perfetto ... Man of Steel è un insalata di supereroi messi insieme per dar vita a 2 ore di rumori.
E tu da lassù che ci guardi, sarai inorridito per questa nuova produzione ... no, non mi riferisco a superman ma a Christopher Reeve, unico vero e solo SUPERMAN!
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realbonn
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venerdì 28 giugno 2013
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marvel: un buco nell'acqua
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Il pianeta Krypton è al collasso e Kal, unico bambino concepito naturalmente, viene tratto in salvo dai suoi genitori: prima della distruzione del pianeta, i due trasmettono al figlio tutti i codici genetici kryptoniani e grazie a una navicella di salvataggio lo spediscono sano e salvo sul pianeta Terra. Il generale Zod, rivale del padre di Kal, che aveva tentato invano un colpo di stato su Krypton, sopravvive all'autodistruzione del pianeta e dopo essere uscito dalla Zona Fantasma raggiunge la Terra per eliminare Kal, annientare la razza umana e far risorgere il popolo kryptoniano. Superman si trova così ad affrontare i suoi "connazionali" e a difendere il suo pianeta adottivo: la Terra.
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Il pianeta Krypton è al collasso e Kal, unico bambino concepito naturalmente, viene tratto in salvo dai suoi genitori: prima della distruzione del pianeta, i due trasmettono al figlio tutti i codici genetici kryptoniani e grazie a una navicella di salvataggio lo spediscono sano e salvo sul pianeta Terra. Il generale Zod, rivale del padre di Kal, che aveva tentato invano un colpo di stato su Krypton, sopravvive all'autodistruzione del pianeta e dopo essere uscito dalla Zona Fantasma raggiunge la Terra per eliminare Kal, annientare la razza umana e far risorgere il popolo kryptoniano. Superman si trova così ad affrontare i suoi "connazionali" e a difendere il suo pianeta adottivo: la Terra.
Il film è un mix di azione, inseguimenti ed esplosioni, insomma una tipica americanata, qualcosa di stancante. Ormai è fin troppo facile entrare nei cinema e vedere sempre le solite cose: new york bombardata e distrutta, il disinnesco della bomba agli ultimi secondi, l'intervento sempre inutile dell'esercito e il cattivo che resiste fino all'ultimo e vuole conquistare il mondo, tutto quanto all'insegna dell'irrealtà e assurdità vera e propria. Dov'é finita la creatività e l'originalità?
Speravo almeno che questo film fosse all'altezza dei suoi precedenti, ma a quanto pare la trama si distacca completamente dai superman di Bryan Singer o Richard Donner. La storia con Lois è trascurata ai minimi dettagli, Lex non esiste, la kryptonite è anche quella inesistente, non ci sono colpi di scena, il coinvolgimento emotivo è uguale a zero, lo svolgimento dei fatti è fin troppo evidente; il film è premiato solo dal nome e dagli effetti speciali. Se amate i film che vi sorprendano e che vi lascino qualcosa dentro, questo non è il film per voi.
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(di polenta violenta)
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wilder9
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sabato 29 giugno 2013
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habemus superman 0!
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Diciamocelo, il film in questione non è poi così brutto ma porge il fianco ad una miriade di critiche da chi come me ama il buon cinema, i fumetti ed il personaggio di Superman. A scanso di equivoci bisogna concederglielo, Zack Snider, il regista,aveva un compito quasi impossibile. Non solo riavviare il franchise di una delle più grandi icone del cinema moderno ma porre la cifra stilistica alla base dei futuri film dell'universo Dc comics. Se la sfida non bastasse, aggiungiamoci l'ombra di un produttore/artista ingombrante, forte di recenti successi di pubblico e critica come Cristopher Nolan. Visionario, ipertrofico e sanguigno il primo, cerebrale, gelido ed elegante il secondo. Risultato? Due validi professionisti annullarsi a vicenda.
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Diciamocelo, il film in questione non è poi così brutto ma porge il fianco ad una miriade di critiche da chi come me ama il buon cinema, i fumetti ed il personaggio di Superman. A scanso di equivoci bisogna concederglielo, Zack Snider, il regista,aveva un compito quasi impossibile. Non solo riavviare il franchise di una delle più grandi icone del cinema moderno ma porre la cifra stilistica alla base dei futuri film dell'universo Dc comics. Se la sfida non bastasse, aggiungiamoci l'ombra di un produttore/artista ingombrante, forte di recenti successi di pubblico e critica come Cristopher Nolan. Visionario, ipertrofico e sanguigno il primo, cerebrale, gelido ed elegante il secondo. Risultato? Due validi professionisti annullarsi a vicenda. Si, perchè se Batman, nelle sue infinite incarnazioni, può essere più moderno, più freddo, più dark, questo non vale per Superman che è necessariamente forza, colore, cuore e fantasia al potere! (Addirittura un pò di buonismo è concesso). Non bastava guardare cosa è stato fatto al povero Uomo Ragno Nolanizzandolo nel temibile Amazing Spiderman? Rimanendo nel seminato, nonostante i talenti coinvolti, o forse a causa dell'antitesi tra questi, Man of steel rimane per gran parte della sua notevole durata un film poco emozionante, tiepido, aggettivo questo O-R-R-I-B-I-L-E per un prodotto del genere. La pellicola spicca il volo non quando l'eroe veste la sua tutina rosso/blu ma nei momenti più intimisti e sentimentali, quasi sempre relegati a fugaci flashback che un micidiale montaggio non lascia mai gustare fino in fondo. L'angoscia dello scoprirsi unico e diverso del piccolo Clark,gli insegnamenti dei genitori adottivi, il sacrificio di 'pà Kent...tutto avrebbe avuto un senso ed un impatto emotivo diverso se espresso in modo più lineare e meno sbrigativo ad inizio film. L'empatia nei confronti del personaggio ne risente molto. Il film poi, come del resto la maggior parte dei cinecomics di ultima generazione, paga dazio all'industria dei gadget e dei videogame, dei giocattoli e del 3d proponendo soluzioni visive indigeste a chi vorrebbe solo gustarsi un bel film (basta con le cose che ti esplodono addosso!). Altre note dolenti: la troppa carne al fuoco, sceneggiatura e regia a tratti raffazzonate e superficiali(vedi riferimenti Cristologici tipo primi piani da Santino tra i ghiacci,posa da crocifissione nello spazio, età dichiarata 33 anni...), lungaggini su personaggi minori poco utili al film ecc. NOTE POSITIVE, perchè ci sono pure quelle. Un epico score di Hans Zimmer, impeccabili scenografie digitali e non, originale ambientazione Kriptoniana, discreti costumi (ma rivogliamo la mutandina rossa!) ma soprattutto un cast di buon livello con un inaspettato R. Crowe, un perfetto M. Shannon, un drammatico e commovente Kostner e un H. Cavill che tutto sommato se la cava. In conclusione, un film che si fa vedere ma nettamente al di sotto delle aspettative nutrite da una serie di trailers iniziali, altamente ispirati ed introspettivi che lasciavano intravedere un prodotto finale qualitativamente ben più originale e moderno. VOTO FINALE 2.5
P.S: : anche la trilogia Nolaniana era iniziata noiosetta e un pò in sordina, con i risultati che abbiamo visto poi. Se son rose...
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hitman97
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venerdì 21 giugno 2013
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non chiamatelo superman!
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Questa volta tocca a Zack Snyder, con l'aiuto di Christopher Nolan, riscrivere le origini del supereroe più famoso di sempre. Un impresa ardua e faticosa soprattutto se si considera il fatto che, a differenza del Batman di Nolan, il superuomo dal mantello rosso non ha mai avuto un grande successo (cinematograficamente parlando). L' intenzione era quella di dare sì un personaggio più credibile (ovviamente con molti limiti), ma anche di creare un film che potesse accontentare i fan del genere con scene d'azione di impatto. Se bisogna vedere il film da questo punto di vista, l' impresa risulta poco riuscita. L' ultimo lungometraggio di Snyder (sono due ore e venti) si regge appena in piedi per due motivi: l' interpretazione degli attori (in particolare Michael Shannon che dimostra di aver compreso a pieno il ruolo del cattivo del film), e le origini del supereroe, dove vengono eliminati o sostituiti alcuni simboli tipici del presonaggio per rendere il tutto un pò più originale.
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Questa volta tocca a Zack Snyder, con l'aiuto di Christopher Nolan, riscrivere le origini del supereroe più famoso di sempre. Un impresa ardua e faticosa soprattutto se si considera il fatto che, a differenza del Batman di Nolan, il superuomo dal mantello rosso non ha mai avuto un grande successo (cinematograficamente parlando). L' intenzione era quella di dare sì un personaggio più credibile (ovviamente con molti limiti), ma anche di creare un film che potesse accontentare i fan del genere con scene d'azione di impatto. Se bisogna vedere il film da questo punto di vista, l' impresa risulta poco riuscita. L' ultimo lungometraggio di Snyder (sono due ore e venti) si regge appena in piedi per due motivi: l' interpretazione degli attori (in particolare Michael Shannon che dimostra di aver compreso a pieno il ruolo del cattivo del film), e le origini del supereroe, dove vengono eliminati o sostituiti alcuni simboli tipici del presonaggio per rendere il tutto un pò più originale. I difetti che fanno traballare sono il modo in cui sono stati scritti alcuni personaggi e le scene d'azione monotone e Troppo caotiche.
Pazienza comunque... Alla fine ci si ritrova davanti un film di Superman, tutto sommato godibile. Ma se si tiene conto delle persone che stavano dietro il proggetto ci si aspettava una grande novità. Non ci resta che vedere quanti altri guai combinerà quell' uomo in giacca e cravatta (e occhiali ovviamente) che nessuno riesce a riconoscere....
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[+] un’opera riuscita a metà e poco convincente.
(di antonio montefalcone)
[ - ] un’opera riuscita a metà e poco convincente.
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gosnurle
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domenica 23 giugno 2013
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prevedibile mezza delusione
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Ho sempre sostenuto che il difetto principale ed inevitabile di Superman e' che e' figlio di un tempo congelato in stereotipi essenziali , personaggio immobile e troppo codificabile , sia nel fumetto che nel cinema. Nato in una lontana epoca giovane ed innocente, semplice e primordiale. Fatta di puri sentimenti, gesti immediati, divisioni nette tra bene e male, riccioli ribelli e colori primari. Cristopher Reeves ha portato al cinema proprio questi gusti retro', li ha spalmati sui nostri sguardi stupefatti (ricordo i manifesti del primo film . " Finalmente vedrete un uomo che vola!!"), se n'e' vestito come una bandiera vivente, ed ha solcato i cieli sicuro e lontano da ogni ipotesi di ridicolo.
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Ho sempre sostenuto che il difetto principale ed inevitabile di Superman e' che e' figlio di un tempo congelato in stereotipi essenziali , personaggio immobile e troppo codificabile , sia nel fumetto che nel cinema. Nato in una lontana epoca giovane ed innocente, semplice e primordiale. Fatta di puri sentimenti, gesti immediati, divisioni nette tra bene e male, riccioli ribelli e colori primari. Cristopher Reeves ha portato al cinema proprio questi gusti retro', li ha spalmati sui nostri sguardi stupefatti (ricordo i manifesti del primo film . " Finalmente vedrete un uomo che vola!!"), se n'e' vestito come una bandiera vivente, ed ha solcato i cieli sicuro e lontano da ogni ipotesi di ridicolo. Ma i tempi cambiano, e ,come nel fumetto si e' cercato in tutti i modi di rinverdirne i fasti del passato, arrivando anche a farlo morire (momentaneamente), anche nel cinema Superman ha tentato la via della maturita', della svolta piu' umana, salvo scoprire poi che e' impossibile mutare gli archetipi, far evolvere il mito, pena la noia o il ridicolo.
Per Batman la cosa e' diversa, egli sanguina piu' facilmente, e' una creatura mutante di per se, per cui evolve, si aggiorna quasi da solo. Superman invece, lo si puo' riazzerare, gli si puo' togliere il tirabaci, e confezionargli una tutta piu' credibile, ma in fondo l'essenza e' sempre quella : un timido ragazzone american style, farcito di buone intenzioni, goffo e totalmente privo di ironia. Il film di Snyder e', purtroppo, tutto cio', mischiato ad un "troppo" dilagante. Troppo prevedibile, troppo distruttivo, troppo lungo, troppo troppo. Ma forse il problema e ' proprio Superman, non chi ne tenta una qualsivoglia rilettura. Il gesto piu' anarchico che compie Superman nel film, e che forse e' passato sotto silenzio perche' oggi ormai noi lo diamo quasi per scontato, e' , clamorosamente, quando uccide Zod. Atto impensabile per l'alfiere del bene assoluto , nemmeno Batman ha mai osato tanto, oggi questo gesto risulta piu' offensivo che moderno.
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madmax86
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lunedì 24 giugno 2013
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operazione commerciale dagli incassi facili
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Siamo obiettivi..... questo film è solo frutto di una misera operazione commerciale. Il solo nome di Superman è garanzia di incassi facili. Ormai i produttori di film preferiscono comodi guadagni piuttosto che puntare su film un poco più creativi.... e quali sono i film che garantiscono entrate facili ai botteghini ? Facile.... quelli con i supereroi. In questi anni stiamo assistendo ad una proliferazione dei film con il supereroe di turno. Spiderman, Ironman, Batman, Superman ecc. Se alcuni di essi mantengono intatatta la reputazione del protagonista con film ben sceneggiati e recitati, altri sembrano creati soltanto con l'intento populistico di far andare quante più persone al cinema senza degnarsi di rimanere fedeli al personaggio.
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Siamo obiettivi..... questo film è solo frutto di una misera operazione commerciale. Il solo nome di Superman è garanzia di incassi facili. Ormai i produttori di film preferiscono comodi guadagni piuttosto che puntare su film un poco più creativi.... e quali sono i film che garantiscono entrate facili ai botteghini ? Facile.... quelli con i supereroi. In questi anni stiamo assistendo ad una proliferazione dei film con il supereroe di turno. Spiderman, Ironman, Batman, Superman ecc. Se alcuni di essi mantengono intatatta la reputazione del protagonista con film ben sceneggiati e recitati, altri sembrano creati soltanto con l'intento populistico di far andare quante più persone al cinema senza degnarsi di rimanere fedeli al personaggio. Ecco in questa seconda categoria rientra "Man of Steel". Il film si apre con la nascita del nostro supereroe sul pianeta Kripton e la sua spedizione verso la terra prima che Kripton imploda su se stesso. Poi il film si sviluppa sulla Terra con Superman che dovrà fronteggiare il generale Zod (uno dei pochi Kriptoniani sopravvissuti) venuto sulla terra alla ricerca del figlio di Jor-El e determinato a trasformare la Terra nella nuova Krypton.
Il cast è di prim'ordine e sinceramente anche un pò disturbante. La presenza di Russel Crowe (Jor-El), di Kevin Kostner (papà Kent), Diane Lane (mamma Kent) e Lawrence Fishburn (editore del daily planet) a mio avviso è eccessiva e richiede un pò di tempo prima che la nostra mente associ tali attori ai personaggi del film. Quando ho visto Jor-El accoltellato da Zod mi sembrava di vedere Massimo accoltellato da Commodo prima di entrare nell'arena. I flashback sono la cosa che ho apprezzato di più del film e che rivelano il lato umano di Clarke Kent (cosa trascurata per tutto il resto del pellicola). Le prime scene del film sono apprezzabili fino a quando Kal-El incontra l'ombra di Jor-el in una cava tra i ghiacci. Più che ombra, sembrava resuscitato.... Cavolo, vabbè che hanno la tecnologia avanzata, ma far riuscire un'ombra a ragionare mi pare eccessivo e assurdo !! Lasciare un messaggio come fa la Principessa Leila (Star Wars) con R2-D2... no !? Dopo aver capito che la "S" della tuta significa "speranza" e non "superman", nella seconda parte del film arrivano i Kryptoniani comandati dal generale Zod ed è una distruzione totale e personalmente esagerata con una vera e propria fiera degli effetti speciali. Saranno stati 30 - 40 minuti più rumorosi e catastrofici che abbia mai visto e sentito. Sono crollati talmente tanti palazzi che alla fine non ci ho fatto più caso.... 4-5 boh ! Quando superman trova il generale Zod sopravvissuto alla distruzione della sua nave ho pensato..... No ! ancora ?!! E via..... ancora 10 minuti di distruzione totale in una Metropolis ormai rasa al suolo. In conclusione, sono caduto nella trappola pubblicitaria che ruota a questo film da un pò di tempo. Dispiaciuto.... no, Deluso.... forse...... ma non è questo il problema. Il problema è che questo film incasserà tanti soldi (anche i miei), spingendo altri produttori a finanziare altri film del genere col solo intento di fare soldi, tralasciando magari altre sceneggiature che seppur creative e potenzialmente attrattive per il pubblico sono sempre un salto nel buio per chi le deve finanziare. Peccato !!
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[+] bravo
(di valterino)
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(di dave grillo)
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(di lord74)
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(di wilder9)
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(di damiano ragni)
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kal8890
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sabato 22 giugno 2013
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superman: l'uomo d'acciaio è una superdelusione. m
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Sia chiaro, far bene alle prese con il supereroe più vecchio e meno malleabile della storia è stato compito arduo e spesso impossibile per molti. Soprattutto al cinema: per un Donner che ce l'ha fatta, tanti invece hanno fallito.
Per questo la task force formata da Christopher Nolan alla supervisione dell'intero progetto artistico, David S.
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Sia chiaro, far bene alle prese con il supereroe più vecchio e meno malleabile della storia è stato compito arduo e spesso impossibile per molti. Soprattutto al cinema: per un Donner che ce l'ha fatta, tanti invece hanno fallito.
Per questo la task force formata da Christopher Nolan alla supervisione dell'intero progetto artistico, David S. Goyer alla sceneggiatura e Zack Snyder dietro la macchina da presa sembrava, sinceramente, a prova di bomba. Anzi, di kryptonite.
E invece no: al di là dell'ottima, scontata risposta al botteghino, il reboot, la rivisitazione di Superman delude. E lo fa dopo un inizio discreto, in cui la comparsata di Marlon Brando del primissimo capitolo nei panni del padre dell'uomo d'acciaio (con un cachet record: 3 milioni di euro per pochissimi minuti) diventa un ampio prologo che consente a Russell Crowe di impersonare un ruolo strutturato e che farà da deus ex machina fino alla fine della pellicola. E arrivati sulla terra i genitori adottivi Diane Lane e, soprattutto, Kevin Costner, se la cavano ottimamente. Tutto bene, quindi, fino a che Henry Cavill, bello e sexy con la barba, banale e inespressivo senza, si mette la famosa tutina. Non più camp come un tempo, ma metallizzata e apparentemente fatta di materiale riciclato dagli pneumatici da corsa. A quel punto L'uomo d'acciaio perde l'anima senza conquistare l'azione. Gli effetti speciali, infatti, sono pochi e superati e va anche peggio con le scene di battaglia e di lotta, ripetitive e noiose. La costruzione del personaggio si interrompe e, come se non bastasse, comincia a tradire ciò che è sempre stato e che ha rappresentato. Non era stupido il Clark Kent- Kal El del compianto Reeve, lo erano semmai coloro che non riuscivano a riconoscerlo con occhiali dalla montatura improbabile. Qui Cavill, invece, ottiene in sorte un supercorpo con un cervello piccolissimo, evidentemente: Crowe e Costner si fidano così poco del figlio che preferiscono affidare ad altri i loro preziosi suggerimenti perché pensino ed agiscano al posto del figlio. E hanno ragione, lui per salvare una persona o al massimo una famiglia, contrariamente a ogni suo principio che conosciamo fin dal 1939, arriva ad uccidere, direttamente e non, migliaia di persone.
I tre moschettieri del nuovo Superman, alla fine delle due ore e più di film, sembrano dirci una cosa, forte e chiara: a loro il superuomo in calzamaglia non piace. Non lo amano e così lo maltrattano. Snyder non mostra né la sua indubbia capacità visiva né l'insospettabile sensibilità e profondità di Watchmen, che pure rappresentava il lato oscuro e ambiguo di questo tipo di narrazione. Nolan sembra voler costruire la nuova saga sulla falsariga del suo Batman, ma peggiorato. Di Goyer, semplicemente, ci sconcerta la superficialità e la piattezza con cui adatta la storia su carta da cui trae ispirazione.
Come insegna J.J. Abrams riscrivere, ripensare e persino capovolgere un personaggio e il suo mondo può essere cosa buona e giusta, ma non gli si deve mai mancare di rispetto. Cosa che in questo caso accade regolarmente, soprattutto nella seconda parte. E Snyder, peraltro, decide di mettere da parte vizi, vezzi e virtuosismi proprio nel film sbagliato, quello in cui delle sue acrobazie visive, spesso velleitarie, sentivamo il bisogno.
Forse non è più tempo di personaggi come Superman, granitici simboli di valori assoluti: e lo dimostra il fatto che qui si rimane attenti e partecipi solo fino a quando il piccolo Clark ha i suoi bravi superproblemi. Poi, quando persino nello sguardo arriva la consapevolezza arrogante e vuota di un essere superiore, moralmente oltre che muscolarmente, perde ogni fascino. In fondo persino Capitan America ha perso le sue certezze, qui invece sembra che Superman lasci per strada solo carisma e capacità strategiche.
Il supereroe più famoso del mondo salva il mondo da decenni. Ma ora davvero è difficile capire quale regista possa trarre in salvo lui dai suoi disastri sul grande schermo.
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bartleby corinzio
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giovedì 20 giugno 2013
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l'uomo dal rasoio d'acciaio
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A livello stilistico le cose migliori sono quel tentativo di mostrare un Kal-El tormentato che si aggira solo e barbuto imbattendosi in lavori di... forza. La mano di Goyer forse è concentrata tutta qui. In piccole e suggestive sequenze che suggeriscono uno sviluppo altro. Uno sguardo realistico, per quanto possa essere realistico un neonato venuto dallo spazio e dotato di superpoteri. Tipo Gesù Cristo, e infatti le due cose non differiscono più di tanto. Solo che Kal-El non si dà alla diffusione programmatica del kryptonesimo ma anzi si ritrova a contrastare un superomistico kryptoniano come il Generale Zod. Niccianamente parlando or dunque, uno scontro tra un superuomo (Zod) e un oltreuomo (Superman).
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A livello stilistico le cose migliori sono quel tentativo di mostrare un Kal-El tormentato che si aggira solo e barbuto imbattendosi in lavori di... forza. La mano di Goyer forse è concentrata tutta qui. In piccole e suggestive sequenze che suggeriscono uno sviluppo altro. Uno sguardo realistico, per quanto possa essere realistico un neonato venuto dallo spazio e dotato di superpoteri. Tipo Gesù Cristo, e infatti le due cose non differiscono più di tanto. Solo che Kal-El non si dà alla diffusione programmatica del kryptonesimo ma anzi si ritrova a contrastare un superomistico kryptoniano come il Generale Zod. Niccianamente parlando or dunque, uno scontro tra un superuomo (Zod) e un oltreuomo (Superman). Il cieco dominio contro la tenacia di un istinto sempre in costruzione. Ma il Nietzsche confronto si ferma qua, giacché elemento preponderante in Kal-El è la compassione, sentimento non ben visto dal comunque ambiguo Nietzsche (che non a caso ebbe compassione di un cavallo) e ancor prima da Aristotele che infatti ci infilò la catarsi ma... Ma sto divagando anche se in sé e per sé sarebbe interessante analizzare una figura divina come quella di Superman focalizzando questi aspetti di volontà di potenza. Cosa che Snyder fa ma limitatamente, purtroppo. Nei vari flashback intuiamo infatti un qualcosa ma ahimè sono lievi momenti. Zack Snyder, come detto, fa il suo buon lavoro di regia ma ben poco come Zack Snyder. L'uomo d'Acciaio pecca con un finale eccessivamente disastroso che fa in mille pezzi quel realismo iniziale. Come può Superman non curarsi del "trambusto" causato dal suo menarsi coi nemici? Da un trio quale Snyder, Nolan e Goyer potevano uscire fuori tante cose carine e invece quel medesimo slancio autoriale che è stato il nuovo Batman qui non si ripete. Forse perché alla fine Superman è un personaggio eccessivo (indistruttibile e buono), personaggio che trova il suo punto di maggior introspezione nella adolescenza. Forse il suo sviluppo e rinnovamento vero e proprio potrà esserci solo in un secondo episodio (già annunciato), dove poter fare a meno del didascalico (cosa che comunque aveva già fatto Bryan Singer ma con risultati blandi). Or dunque il problema di Superman è di essere un eroe poco sfaccettato e sfacciato? Mmm, credo di no. Volendo cercare tematiche alte -come già detto- ve ne sono, a partire dal fattore adozione. Un extra-umano adottato sia da una famiglia che da un pianeta. Come vive Superman? Non penso che nella sua testa vi siano solo angioletti e vecchine alle quali far attraversare la strada. Cosa frulla nella capoccia di un uomo che se volesse potrebbe distruggere un pianeta, ribaltare ordini, sistemare a prescindere? L'uomo d'Acciaio si avvicina a questi temi, andando anche verso scivoloni un pochetto troppo messianici ma si arresta pressoché subito relegando il peso di certe domande ad alcune belle soluzioni di regia che tentano di colmare le carenze di scrittura. Fermarsi al Superman vagabondo e autarchico avrebbe potuto dar adito e alito a piacevoli momenti introspettivi ma il richiamo dello sfasciare tutto è stato più forte. Se non altro qui abbiamo un' inedita modalità di rapporto tra l'eroe e la sua amata (Amy Adams) nonché l'esposizione del concetto di mascheramento propinato dal Bill di Kill Bill. In sintesi e or dunque L'uomo d'Acciaio non è una rivoluzione (cosa che sarebbe stata ben accetta) ma neanche una boiata micidiale.
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(di wilder9)
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