tonysamperi
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sabato 6 luglio 2013
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sotto l'acciaio..
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SULLA SCENEGGIATURA
Come premessa c'è da segnalare che optare per un reboot è più o meno condivisibile. A parer mio è stata una scelta vincente, visto il clamoroso fallimento che si è avuto con "Superman Returns". Per quanto io infatti sia un estimatore di Bryan Singer, non ho trovato il sequel del 2006 all'altezza di proseguire le precedenti pellicole dove aveva calcato la scena Christopher Reeve.
Per quanto riguarda "Man of steel" come ho detto in occasioni simili: formazione vincente non si cambia. Dopo la trilogia di successo quale è "Batman", Nolan e Goyer tornano fianco a fianco, per riscrivere la storia di Kal-El: come per l'uomo pipistrello si cerca di conferire un'impronta più cupa e realistica.
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SULLA SCENEGGIATURA
Come premessa c'è da segnalare che optare per un reboot è più o meno condivisibile. A parer mio è stata una scelta vincente, visto il clamoroso fallimento che si è avuto con "Superman Returns". Per quanto io infatti sia un estimatore di Bryan Singer, non ho trovato il sequel del 2006 all'altezza di proseguire le precedenti pellicole dove aveva calcato la scena Christopher Reeve.
Per quanto riguarda "Man of steel" come ho detto in occasioni simili: formazione vincente non si cambia. Dopo la trilogia di successo quale è "Batman", Nolan e Goyer tornano fianco a fianco, per riscrivere la storia di Kal-El: come per l'uomo pipistrello si cerca di conferire un'impronta più cupa e realistica.
In modo piuttosto efficace il film affronta le origini del supereroe, sia per quanto riguarda il pianeta nativo, sia per quanto riguarda l'infanzia. In apertura ci vengono raccontate le sorti di Krypton e degli abitanti (in cui tra l'altro vengono mostrati campi di incubazione di neonati forse troppo copiati da matrix), quindi ci vengono introdotti diversi personaggi in particolare i due che saranno centrali nel plot: un Jor-El leggermente rivisitato (ricordo che l'originale Jor-El era la massima autorità Kryptoniana come scienziato, mentre qui forse anche grazie all'interprete - Russel Crowe - mi ha ricordato "Il gladiatore") e il generale Zod.
Alcuni flashback delineano un problema fondamentale nella nascita del supereroe: la xenofobia costringe il giovane Clark Kent al più totale anonimato. Sotto le raccomandazioni e gli insegnamenti di un Johnatan Kent che, come è stato in Smallville, ha sempre le parole giuste per il figlio, Clark non manca dei più nobili valori: l’altruismo, la compassione, la giustizia e il patriottismo. Viene però mostrato come in contrapposizione sventure e calamità possano mettere in conflitto l'etica e la morale, con la necessità di essere invisibili. Ad un certo punto, dove il conflitto è insormontabile, si rende necessario il sacrificio di Johnatan che, con una performance superlativa di Kevin Costner, lascia agli spettatori il groppone in gola.
Quando Kal scopre le sue origini una nuova guida lo porterà a svelarsi all'umanità: la proiezione di Jor-El racconterà gli ultimi istanti su Krypton, e gli ideali per la rinascita della specie, ma soprattutto trasmetterà a Clark il concetto di speranza che si racchiude dietro il simbolo della casata degli El.
Non si manca di indagare il lato umano del protagonista, con il patriottismo che ne deriva e il crescente sentimento per Lois Lane.
Infine ci viene regalata anche una buona dose di azione nella lunga battaglia ai Kryptoniani, in cui gli effetti speciali raggiungono il culmine. Forse una piccola critica va mossa nei confronti della noncuranza con cui Superman combatte, disinteressandosi di disintegrare interi palazzi.
È chiaro che questa pellicola rappresenta un cambio radicale dall'originale, nonchè dal fumetto: molte scelte hanno inserito variazioni nella storia, che possono piacere o non piacere. Anche se c'è da dire che in quanto a linearità ed efficacia la sceneggiatura è stata scritta veramente bene.
Gran parte del film richiede grafica digitale, realizzata in modo direi sublime e supportata da una fotografia spettacolare.
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aristoteles
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sabato 1 agosto 2015
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s come speranza
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Man of steel mi è piaciuto e credo che sia l'unico a poter "sfidare" il "vero Superman" quello del 1978.
La grafica è notevole e non c'è nulla da eccepire.
Apprezzabili anche i contenuti nei termini di guardiano supremo della razza umana e di un Superman particolarmente incline al clima familiare ,sia esso del proprio pianeta o terrestre.
La parte meno convincente è quella di un super eroe troppo "dark" ,cosa che invece avevo apprezzato moltissimo nel Batman di Nolan.
Superman è un Dio vivente, ha superpoteri e dovrebbe avere un atteggiamento un poco più sereno ,più smaliziato ed ironico.
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Man of steel mi è piaciuto e credo che sia l'unico a poter "sfidare" il "vero Superman" quello del 1978.
La grafica è notevole e non c'è nulla da eccepire.
Apprezzabili anche i contenuti nei termini di guardiano supremo della razza umana e di un Superman particolarmente incline al clima familiare ,sia esso del proprio pianeta o terrestre.
La parte meno convincente è quella di un super eroe troppo "dark" ,cosa che invece avevo apprezzato moltissimo nel Batman di Nolan.
Superman è un Dio vivente, ha superpoteri e dovrebbe avere un atteggiamento un poco più sereno ,più smaliziato ed ironico.
In questo Christopher Reeve rimane ancora la vera icona del Superman fumettistico.
Per il resto ,questo è davvero un buon prodotto che spero venga migliorato e non peggiorato (come accade quasi sempre) nei sequel.
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niccorizzo
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mercoledì 10 luglio 2013
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la maledizione di nolan
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Mettiamocelo in testa: Man of Steel non è un capolavoro. Ci abbiamo sperato, abbiamo pregato che quel piccolo apprendista stregone di Snyder tirasse fuori dal cilindro un bel coniglio saltellante. E in effetti un coniglio è uscito, ma non salta per niente, al contrario zoppica in modo piuttosto evidente. Sia ben chiaro, non sto assolutamente dicendo che man of steel sia un brutto film, anzi, credo fermamente che sia un ottimo tentativo di riabilitare la figura di superman e di rivoluzionare il mondo dei cinecomics cercando di creare qualcosa di più di un semplice spettacolo d'intrattenimento. Ma purtroppo è stato solo un tentativo: sebbene Snyder superi la prova, delude non poco le aspettative del pubblico, che in effetti erano altissime.
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Mettiamocelo in testa: Man of Steel non è un capolavoro. Ci abbiamo sperato, abbiamo pregato che quel piccolo apprendista stregone di Snyder tirasse fuori dal cilindro un bel coniglio saltellante. E in effetti un coniglio è uscito, ma non salta per niente, al contrario zoppica in modo piuttosto evidente. Sia ben chiaro, non sto assolutamente dicendo che man of steel sia un brutto film, anzi, credo fermamente che sia un ottimo tentativo di riabilitare la figura di superman e di rivoluzionare il mondo dei cinecomics cercando di creare qualcosa di più di un semplice spettacolo d'intrattenimento. Ma purtroppo è stato solo un tentativo: sebbene Snyder superi la prova, delude non poco le aspettative del pubblico, che in effetti erano altissime. Già dal primissimo trailer infatti (sinceramente toccante) la gente aveva iniziato ad acclamare al capolavoro, non soltanto per l'ottima fotografia e per la colonna sonora strappata dal finale del Signore degli Anelli, ma soprattutto per la comparsa di un nome che già da solo fa venire la pelle d'oca, che qui compare nelle vesti di produttore: Christopher Nolan. E quando si parla di Nolan, di supereroi, di DC e di Hans Zimmer (anche qui compositore di una splendida colonna sonora), la gente inizia subito a drizzare le orecchie e ad aspettarsi l'ennesimo miracolo di un cavaliere oscuro in calzamaglia blu e mantello rosso. Ma è bene che ve lo mettiate in testa, gentili telespettatori: Zack Snyder non è Chritopher Nolan. Basta ripercorrere le carriere di entrambi per trovare tra i due un abisso poetico incolmabile. Odio quando leggo cose del tipo "Lo zampino di Nolan si vede eccome", perché non è così: c'è l'impronta di Watchmen, c'è la fotografia di Sucker Punch e c'è la regia impeccabile di 300. Insomma, se proprio volete trovarci lo zampino di qualcuno, quel qualcuno è Zack Snyder. E se proprio volete ostinarvi a trovare qualcosa di Nolan in questo film, potete tentare con il tentativo di abbattere la corazza d'acciaio di superman per approfondire la personalità dell'uomo Clark: la prima parte del film è infatti dedicata alla travagliata vicenda del giovane pargolo della famiglia Kent, un uomo che viaggia per il mondo alla ricerca di risposte, un titano in un volontario esilio dal mondo. Tra continui flashback (a volte a sproposito), il tentativo di ampliare la sfera emotiva del supereroe non riesce del tutto, regalando un buon film che però non nei suoi propositi di emergere come una piccola perla nell'oceano ormai infinito dei cinecomics. O forse ci riesce, e anche il mio sguardo è stato influenzato dal nome di Nolan e dalle splendide immagini del primo trailer, facendo accrescere le mie aspettative in un capolavoro che non era assolutamente facile creare. Ripartire da zero a pochi anni dal fallimentare Superman Returns non era facile, ma sono convinto che con un piccolo sforzo si poteva creare qualcosa di decisamente più riuscito. In conclusione, Man of Steel è un film che non si può né lodare né disprezzare, forse troppo ambizioso, che non regala nulla di nuovo, se non la scomparsa delle mitiche mutandine rosse sopra la tuta blu. E' un giudizio abbastanza ignavo, ma dato che l'unico pensiero che mi vagava nella mente all'uscita dalla sala era un gigantesco "Boh!", questo è l'unico giudizio che al momento posso dare. Un po' deluso e con un pizzico di amaro in bocca per un capolavoro mancato, posso dire che l'unica cosa veramente riuscita di questa versione di Superman sia il trailer. E nel dubbio, lo riguarderò ancora un po' di volte.
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mickey97
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domenica 30 giugno 2013
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un superman diverso in cerca delle proprie origini
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Il pianeta Kripton è sul punto di implodere ed il luminare Jor - El decide insieme alla moglie di mettere in salvo il proprio figlio, il quale, essendo stato partorito naturalmente gode di una certa libertà decisionale, ha la possibilità di scegliere il suo destino a discapito degli altri, nati per divenire guerrieri o per eseguire tutto ciò che gli viene comandato. In realtà a Kal - El, quando venne al mondo, gli fu designato senza obblighi e costrizioni un destino, il cui compimento doveva avvenire nel pianeta Terra, per il fine di cambiare la vita a una popolazione decisamente giovane ed intellettualmente più avanzata. Una volta atterrato nel kansas contenente il codice genetico del suo stesso popolo, il piccolo Kal - El viene recuperato dai coniugi Kent, i quali si prestano ad amarlo ed educarlo.
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Il pianeta Kripton è sul punto di implodere ed il luminare Jor - El decide insieme alla moglie di mettere in salvo il proprio figlio, il quale, essendo stato partorito naturalmente gode di una certa libertà decisionale, ha la possibilità di scegliere il suo destino a discapito degli altri, nati per divenire guerrieri o per eseguire tutto ciò che gli viene comandato. In realtà a Kal - El, quando venne al mondo, gli fu designato senza obblighi e costrizioni un destino, il cui compimento doveva avvenire nel pianeta Terra, per il fine di cambiare la vita a una popolazione decisamente giovane ed intellettualmente più avanzata. Una volta atterrato nel kansas contenente il codice genetico del suo stesso popolo, il piccolo Kal - El viene recuperato dai coniugi Kent, i quali si prestano ad amarlo ed educarlo. Clark Kent ( il nome terreno ) non è altro che un uomo dentro il corpo di un Dio che ha un passato da nascondere e nello stesso tempo da risolvere, le risposte sono difficili da trovare così come provare ad integrarsi in una società che ancora non si dichiara pronta a tutto ciò che è diverso. Secondo Kripton la S che vi è cucita nella tuta rosso - blu di Kal - El, significa speranza, la speranza di un domani migliore che il giovane Clark dovrà garantire alla Terra e adesso lui spetta fare i conti con il passato in modo che possano cessare le sue domande inerenti al medesimo. Il superman a tratti convincente di Henry Calvill, risulta rispetto a quello di Brandon Rought piuttosto diverso, va in cerca delle proprie origini ed ogni domanda vuole trovare una risposta, il ritrovamento di una navicella spaziale atterrata più di 20.000 anni fa è un quesito importante, il cui padre gli risolve, spiegandogli la sua vera natura nonostante sia un' ologramma a quanto pare capace di ragionare. Da questa versione non apocrifa di Superman si evince una bella relazione padre - figlio, a Kevin Constner calza benissimo il ruolo di genitore preoccupato a tutelare il figlio dalle indiscrezioni altrui tanto che preferisce morire invece di farsi salvare da un figlio che poteva essere soggetto a pesanti giudizi nel caso lo stesso, lo avrebbe salvato da quel tornado che alla fine lo strappa via dalla vita amaramente e ingiustamente. Nel cast figurano altri celebri attori tra cui lo stesso Russel Crowe nei panni dello scienziato Jor - El, l' affascinante Diane Lane nel ruolo a lei apposta ritagliato ovvero quello di una madre dai grandi affetti timorosa di perdere Clak, Michael Shannon nelle vesti di un antagonista piuttosto incisivo ed Amy Adams che si intercala con notevole abilità nella parte di Lois Lane, una giornalista fin troppo curiosa conscia della vera identità di Clark Kent. La celebrità del cast non rappresenta altro che il minimo sindacale di questa pellicola, a caratterizzarla gravemente è un pessimo montaggio che sa solo portare disordini con conseguenti danni ritmici, i quali si concretizzano nel brusco rallentamento narrattivo durante i flasback che abilmente sintetizzano l'infanzia e i problemi di Clark Kent nell'essere diverso e nell' accentuata velocità di alcune scene. Il vero asso della manica sono i bellissimi effetti speciali in cui vengono sfoggiati brillantemente all'inizio della pellicola con protagonista una scenografia mozzafiato del tutto imponente che si afferma sul grande schermo. Nel finale si gioca una carta importante e si riporta un'azione piuttosto marcata, i palazzi che cadono ricordano molto lo stile di Michael Bay ma siamo ugualmente felici per essere memori di questo, l'atto conclusivo ripaga tutte le debolezze di Superman che nello scontro con Zod, fermamente convinto di far rinascere Kripton sulla Terra, rivela la sua vera forza per l'atto conclusivo che alla fine non coinvolge eccessivamente ma risulta ugualmente più che buono. Superman che in vero incarnava la speranza per il suo pianeta sino al momento dell'implosione, la rappresenta nella Terra e la rappresenterà anche negli anni a venire sempre per il fine di garantire un prospero e felice domani. Clark Kent/Superman interpretato da un'affascinante Henry Cavill viene definito persino sexy e spicca magnificamente il volo mentre la sceneggiatura di David S. Goyer, la regia di Zack Snyder ( di cui ricordo amareggiato il bruttissimo Watchmen ) e la produzione di Cristopher Nolan risultano incapaci nel momento in cui la pellicola gli chiede di decollare e senza riuscirci fanno apparire L' uomo D'acciaio come un buon film e non un capolavoro.
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inger stardust
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lunedì 1 luglio 2013
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il nuovo superman
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Non ci troviamo di fronte ad un capolavoro, non raggiunge le vette della trilogia del Cavaliere Oscuro di Nolan: è pieno di difetti per la maggior parte causati dalla sceneggiatura, in primo luogo certi dialoghi banali e alcuni personaggi non approfonditi. Ma è il più "serio" dei 5 film che finora hanno visto come protagonista Superman, privo dei siparietti e delle battutine stupide che facevano sembrare Luthor un criminale da quattro soldi e la Lane un'idiota priva della vista. Un Kal-El con un passato complesso alle spalle che deve affrontare delle scelte morali più grandi di lui. Una Krypton "viva" che fonde immaginari fantascientifici e fantasy, non un iceberg desolato nello spazio.
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Non ci troviamo di fronte ad un capolavoro, non raggiunge le vette della trilogia del Cavaliere Oscuro di Nolan: è pieno di difetti per la maggior parte causati dalla sceneggiatura, in primo luogo certi dialoghi banali e alcuni personaggi non approfonditi. Ma è il più "serio" dei 5 film che finora hanno visto come protagonista Superman, privo dei siparietti e delle battutine stupide che facevano sembrare Luthor un criminale da quattro soldi e la Lane un'idiota priva della vista. Un Kal-El con un passato complesso alle spalle che deve affrontare delle scelte morali più grandi di lui. Una Krypton "viva" che fonde immaginari fantascientifici e fantasy, non un iceberg desolato nello spazio. Un nemico con un obiettivo che non ha scelto lui, credibile proprio per questo, non il vecchio Zod con manie di grandezza peraltro ingiustificate dalla sua stupidità. Scene d'azione "plausibili" nella finzione del personaggio, non faglie di Sant'Andrea riallineate con due mani e viaggi nel tempo ottenuti invertendo l'orbita terrestre (che avrebbe causato disastri naturali di proporzioni apocalittiche e non certo invertito il tempo...). Gli autori e i produttori hanno avuto il coraggio di abbandonare la zavorra della saga precedente, di mediocre qualità e improponibile oggigiorno, cercando un nuovo modo di raccontare un personaggio poco credibile per un pubblico smaliziato. Ci sono riusciti? Sì. Avrebbero potuto fare meglio? Certamente sì. Luthor e la kryptonite arriveranno nel prossimo capitolo - la Lexcorp di Luthor e la Wayne Enterprises di Bruce si sono viste in un paio di scene - con la speranza di una scrittura più attenta ai dialoghi e ai rapporti interpersonali tra i personaggi. Se vogliamo fare una "bella" classifica che lascia il tempo che trova:
L'uomo d'Acciaio 7
Superman Returns 6
Superman 5
Superman II 4
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harry manback
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domenica 7 luglio 2013
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un film troppo criticato, ma anche troppo osannato
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(SPOILER ALERT !!!)
Grandiosi effetti speciali, scenografie imponenti, fotografia da brivido e niente più per questo nuovo capitolo di Superman.
Per quanto abbia adorato i primi due film di Donner e di Lester, ed anche il più recente "Superman Returns" (a mio parere criticato ingiustamente), sentivo anch'io l'esigenza di vedere sul grande schermo un Superman restaurato, considerato che i primi due film, per via dell'anno in cui sono usciti, avevano grossi limiti negli effetti speciali e nelle scenografie, e "Superman Returns" era stato la continuazione di "Superman II".
Quello che mi aspettavo da questo film era, quindi, un ampio uso degli effetti speciali, ed una sceneggiatura convincente, più realistica, ma comunque che non stravolgesse le fondamenta del personaggio.
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(SPOILER ALERT !!!)
Grandiosi effetti speciali, scenografie imponenti, fotografia da brivido e niente più per questo nuovo capitolo di Superman.
Per quanto abbia adorato i primi due film di Donner e di Lester, ed anche il più recente "Superman Returns" (a mio parere criticato ingiustamente), sentivo anch'io l'esigenza di vedere sul grande schermo un Superman restaurato, considerato che i primi due film, per via dell'anno in cui sono usciti, avevano grossi limiti negli effetti speciali e nelle scenografie, e "Superman Returns" era stato la continuazione di "Superman II".
Quello che mi aspettavo da questo film era, quindi, un ampio uso degli effetti speciali, ed una sceneggiatura convincente, più realistica, ma comunque che non stravolgesse le fondamenta del personaggio.
Per quanto riguarda gli effetti speciali, il film mi ha dato addirittura più di quanto mi sarei mai immaginato: combattimenti mozzafiato, scenografie bellissime, distruzioni a più non posso e chi più ne ha più ne metta. Per quanto riguarda la sceneggiatura, invece, non mi sono trovato del tutto convinto. L’ordine con cui sono stati messi gli avvenimenti, mi ha fatto parecchio storcere il naso, così come molte forzature e stravolgimenti che chi ha visto i primi film di Superman e/o letto qualche fumetto non può assolutamente perdonare.
Per quanto sia bella e coinvolgente la prima parte su Krypton, anche qui sono presenti parecchi stravolgimenti. Sulle scenografie niente da dire, sono bellissime e non ho trovato malvagia la scelta di inserire delle specie animali, anzi mi ha abbastanza intrigato. Tutto crolla con il colpo di stato di Zod, che a mio parere rovina completamente questa prima parte, non perché non abbia senso (anche se il modo in cui viene fermato è abbastanza ridicolo), ma semplicemente perché se si guarda il film, avrebbe avuto un effetto del tutto diverso se fosse stato inserito come flashback. Questo per dare maggiore intensità alla scena in cui lui, appena arrivato sulla terra, provoca un black-out totale e trasmette il suo messaggio per Superman in televisione.
Sempre per quanto riguarda la sequenza su Krypton, non mi è assolutamente piaciuto come hanno gestito il fatto che il pianeta sta per collassare, cioè, nonostante tutti quei grandi ministri vedano con i loro occhi esplosioni a destra e a manca, decidono comunque di imprigionare Zod e i suoi uomini nella zona fantasma, sapendo che con la distruzione di Krypton quest’ultima si sarebbe disattivata. A questo punto gli davano una bella astronave per raggiungere subito Kal-El e facevano prima.
Finita la sequenza su Krypton inizia quella sulla terra, e devo dire che l’alternanza di flashback e tempo presente, nonostante sia un po’ confusa, mi è piaciuta molto. E’ però da qui che comincia a delinearsi il più grosso limite del film, ovvero la scarsa caratterizzazione dei personaggi. A parte Superman, che non dimentichi solo perché è il protagonista del film, e Zod, che è risultato davvero un ottimo villain, tutti gli altri personaggi, compresa Lois Lane, sono fastidiosamente dimenticabili. Questo è un difetto che i primi film di Superman non avevano, in quanto erano riusciti a rendere convincenti anche i personaggi più marginali. Tra tutti i personaggi, però, quello studiato peggio è sicuramente Jonathan Kent, di cui non si capisce la morale che vuole trasmettere. Le scene peggiori, infatti, sono per la maggior parte quelle che lo vedono protagonista, perché, a mio parere, alcune oltre ad essere dannatamente scontate, sono anche poco educative. Come precedentemente detto, non mi ha convinto minimamente neanche il personaggio di Lois Lane, l’ho trovato vuoto, antipatico, e troppo banale nel suo sviluppo amoroso con Superman. Molto meglio, invece, Jor-El, che è risultato meno macchiettistico nonostante le poche apparizioni.
Tutti gli altri personaggi, invece, chi più chi meno, sono stati soggetti ad uno studio molto poco approfondito.
La terza parte del film, ovvero quella della battaglia finale, è davvero epica e contiene tutto quello che i primi film di Superman non avevano potuto offrirci, ma, a mio parere, hanno esagerato con la durata, infatti dopo quindici e passa minuti di esplosioni continue la noia comincia a farsi sentire.
Sicuramente uno dei punti più forti del film è la colonna sonora di Hans Zimmer, che, nonostante non mi sia rimasta particolarmente impressa come altre sue opere, ha sempre un suo fascino.
Per concludere, sicuramente Man of steel ha tanti difetti evidenti, ma nel complesso può risultare sicuramente un buon intrattenimento.
VOTO 6,5
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claudiofedele93
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domenica 27 ottobre 2013
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un superman che vive all'ombra del batman di nolan
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L’uomo d’Acciaio è un film realizzato per un unico scopo: fare da ponte a quello che sarà il “The Avengers” della DC Comics e dellaWarner Bros.
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L’uomo d’Acciaio è un film realizzato per un unico scopo: fare da ponte a quello che sarà il “The Avengers” della DC Comics e dellaWarner Bros. ; Nel portare alla luce le origini di Superman Snyder non riesce ad eguagliare quanto fatto da Nolan con Batman, ma condensa nella sua ultima fatica tutte le pecche e gli errori dell’uomo pipistrello portandole all’estremo. Con una regia scadente, una sceneggiatura che solo in alcuni momenti riesce a convincere appieno, penalizzata dall’incapacità di chi sta dietro alla macchina da presa ed un cast troppo poco sfruttato, Man of Steel è un prodotto incredibilmente inferiore rispetto a tutti quei film, con protagonisti supereroi, visti in questi anni e ad aumentare la delusione è anche il tono, le tematiche e l’atmosfera a cui quest’ultimo vorrebbe ambire, ma che non riesce lontanamente ad arrivare. E’ un film freddo, senz’anima, fatto solo per far soldi, troppo ambizioso, eccessivamente lungo, ma sopratutto chiede troppo, in alcuni momenti, allo spettatore medio, risultando essere un qualcosa concepito da un regista che non riesce a dosare ed amalgamare azione e trama, il cui unico intento è quello di divertirsi, ma di non far divertire e appagare gli spettatori. A chi consigliare questo prodotto? Ai fan di Nolan (forse), di Snyder o a chi è convinto, già in partenza, che L’uomo d’Acciaio sia un buon film. E’ difficile capire dove l’ultima pellicola di Zack Snyder riesca a convincere, è difficile apprezzare le fastidiose inquadrature, il 3D del tutto superfluo ed il modo in cui è stato portato a termine il lavoro, ma sopratutto è arduo convincersi che questo Superman possa davvero alzarsi in volo e prendere posto accanto ai migliori film dell’anno o della storia dei blockbuster.
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fabrizio noledi
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giovedì 24 marzo 2016
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il miglior superman di sempre!
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Pur avendo ammirato Christopher Reeve e il suo Superman, non mi sono mai sentito, come dire, in sintonia con questo eroe. Sempre sopra le righe, sempre lontano da quello che poteva essere un vero rapporto tra personaggio e spettatore, il Superman che conoscevo sino ad ora veniva percepito effettivamente come un estraneo, come l'alieno che rappresenta. Dopo aver visto la pellicola di Snyder, tutte queste considerazioni sono nettamente cambiate!
Regia impeccabile, che trasforma completamente il personaggio, lo rende nuovo, più vicino allo spettatore.
Sono rimasto profondamente ammirato da questo film; effetti speciali maestosi, realistici al massimo grado, usati con incredibile frequenza e spettacolarità, ma mai fuori luogo.
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Pur avendo ammirato Christopher Reeve e il suo Superman, non mi sono mai sentito, come dire, in sintonia con questo eroe. Sempre sopra le righe, sempre lontano da quello che poteva essere un vero rapporto tra personaggio e spettatore, il Superman che conoscevo sino ad ora veniva percepito effettivamente come un estraneo, come l'alieno che rappresenta. Dopo aver visto la pellicola di Snyder, tutte queste considerazioni sono nettamente cambiate!
Regia impeccabile, che trasforma completamente il personaggio, lo rende nuovo, più vicino allo spettatore.
Sono rimasto profondamente ammirato da questo film; effetti speciali maestosi, realistici al massimo grado, usati con incredibile frequenza e spettacolarità, ma mai fuori luogo. Personaggi (buoni e cattivi) con un vero senso, con uno spessore e un'introspezione maggiore della stra grande maggioranza di quelli che si incontrano in questo genere di film.
Abile e vincente scelta quella di descrivere il cammino psicologico dell'eroe tramite flash back graduali, scoprendo poco per volta il personaggio e, così facendo, in un certo senso renderci più partecipi ancora, più disposti ad affezionarci.
Degno di rispetto è l'aver conferito il giusto spessore anche ai personaggi secondari, senza cadere nella trappola di seguire solo il protagonista, posizionando chi gli sta intorno quasi come mero ornamento; la scelta di collocare in questi ruoli attori di spicco come Russell Crowe, Diane Lane e Kevin Costner perfeziona ulteriormente il quadro. Ottima scelta quella di Amy Adams per incarnare l'intramontabile Lois Lane, in una sua versione molto accattivante.
Dalla scenografia alla regia alle musiche (altro grande successo per Hans Zimmer, un uomo che non tradisce mai le aspettative), tutto rende questo film una delle migliori trasposizioni cinematografiche che abbia mai visto in questo ambito.
Veramente eccezionale, spettacolo per gli occhi, e non solo!
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mr.dada
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sabato 27 luglio 2013
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non soddisfa le aspettative
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Quando ho saputo di un film su Superman, tanto vituperato dalle precedenti trasposizioni cinematografiche, ad opera di Snyder e Nolan, due registi che hanno rivoluzionato il rapporto tra cinema e fumetto con capolavori come 300, Watchmen e la trilogia di Batman, non stavo più nella pelle. Superman è il primo supereroe, dal potere pressoché infinito, così come le potenzialità narrative che offre, ma il rischio di ricadere nella banalità è grande, e persino Snyder e Nolan ne sono stati preda, non riuscendo a soddisfare le altissime aspettative che mi ero creato. Ad onor del vero, il film, dal punto di vista formale, è ottimo : fantastiche le musiche di Hans Zimmer; ottima la recitazione di Russel Crowe, di Kevin Costner e di Diane Lane, un po' meno quella di Cavill ; molto buoni anche gli effetti speciali e i combattimenti.
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Quando ho saputo di un film su Superman, tanto vituperato dalle precedenti trasposizioni cinematografiche, ad opera di Snyder e Nolan, due registi che hanno rivoluzionato il rapporto tra cinema e fumetto con capolavori come 300, Watchmen e la trilogia di Batman, non stavo più nella pelle. Superman è il primo supereroe, dal potere pressoché infinito, così come le potenzialità narrative che offre, ma il rischio di ricadere nella banalità è grande, e persino Snyder e Nolan ne sono stati preda, non riuscendo a soddisfare le altissime aspettative che mi ero creato. Ad onor del vero, il film, dal punto di vista formale, è ottimo : fantastiche le musiche di Hans Zimmer; ottima la recitazione di Russel Crowe, di Kevin Costner e di Diane Lane, un po' meno quella di Cavill ; molto buoni anche gli effetti speciali e i combattimenti. Quello che manca secondo me è la caratterizzazione del personaggio. L'infanzia di Kal è quella di un escluso, di un diverso, eppure, come semidio tra gli umani, dovrebbe comportarsi di conseguenza. Così come Bruce Wayne voleva uccidere l'assassino dei suoi genitori, così come Peter Parker ha approfittato dei propri poteri, un personaggio dotato di un potere come quello di Superman dovrebbe essere dilaniato da un conflitto interiore, eppure non gli dovrebbe essere possibile rinnegare la propria natura. Superman è una tigre in gabbia, non un pavido gattino. Quando, finalmente, combatte contro gli invasori alieni, dovrebbe sentirsi finalmente librero di sfogare il proprio potenziale. Così come il Sentry dei fumetti Marvel, personaggio ispirato proprio a Superman, dovrebbe sentirsi intrappolato dai propri poteri, eppure essere cosciente di essere come una balena in un oceano popolato da plancton. Mi aspettavo che Snyder operasse un lavoro di introspezione simile a quello fatto col Dr. Manhattan, invece, secondo me, il personaggio di Kal è banale. Ciononostante, le mie aspettative erano altissime ed il film è tutto sommato una spanna sopra i vari Spiderman o Iron man.
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pensierocivile
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mercoledì 31 luglio 2013
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what's my destiny superman
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L'UOMO D'ACCIAIO è la sintesi perfetta delle corpose istanze "nolaniane" sul blockbuster e l'idea di cinema di Zack Snyder. Non soltanto puro divertimento, esaltazione della tecnologia applicata al cinema, ma anche racconto e raziocinio. Come nell'ultimo Batman, Nolan pone le idee del nemico Zod a definizione dell'opera ovvero quando la politica conduce al fallimento è necessario rovesciare il centro del potere e procedere con un nuovo inizio. Naturalmente la deriva di questo pensiero conduce alla rinascita di un popolo soverchiato dai propri liberatori o alla eliminazione del più debole in favore del più forte. Nolan cessa la sua riflessione su Krypton in distruzione, mentre sulla Terra, fra raccordi di giovinezza, Zack Snyder scatena il caos.
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L'UOMO D'ACCIAIO è la sintesi perfetta delle corpose istanze "nolaniane" sul blockbuster e l'idea di cinema di Zack Snyder. Non soltanto puro divertimento, esaltazione della tecnologia applicata al cinema, ma anche racconto e raziocinio. Come nell'ultimo Batman, Nolan pone le idee del nemico Zod a definizione dell'opera ovvero quando la politica conduce al fallimento è necessario rovesciare il centro del potere e procedere con un nuovo inizio. Naturalmente la deriva di questo pensiero conduce alla rinascita di un popolo soverchiato dai propri liberatori o alla eliminazione del più debole in favore del più forte. Nolan cessa la sua riflessione su Krypton in distruzione, mentre sulla Terra, fra raccordi di giovinezza, Zack Snyder scatena il caos. La seconda parte de L'UOMO D'ACCIAIO assomiglia al finale di THE AVENGERS ma triplicato in distruzione, un fiume di esplosioni, grattacieli in frantumi, crateri, semplicemente da osservare e meravigliarsi per l'esibizione tecnologica. A volte sembra anche di ritrovarsi in una puntata di Dragon Ball con le scazzottate che si concludono con qualcuno che vola contro un palazzo per riemergere poi fra fumo e macerie. Il film è uno spettacolo più per gli occhi che per il cuore, anche se scene ben fatte non mancano, come la prima apparizione di Superman in costume, le scene "vintage" su Krypton, la resa di Superman all'esercito. Anche il cast non sfigura, certo Russell Crowe è più credibile come agguerrito combattente che come fantasma e Cavill di tanto in tanto sembra smarrito in mezzo a tanta "gloria". Shannon è un po' sacrificato rispetto ai soliti "avversari" alla Nolan, ma del resto neppure L'UOMO D'ACCIAIO è Batman.
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