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Il piccolo Kal-El (Cavill), ultimo nato nel declinante pianeta Kripton, viene spedito dal padre Jor-El (Crowe) sulla Terra con la segreta speranza che possa crescere al sicuro e diventare per gli umani una sorta di dio di pace. Sarà trovato e allevato amorevolmente dai coniugi Kent (Costner e Lane), che gli insegneranno a essere meravigliosamente umano. Clark (questo il suo nome 'terreno') crescerà forte, sano e con molti dubbi, ma un'ombra minacciosa dal passato lo costringerà a fare i conti con il proprio destino.
Già brillante regista di film fumettari (300, Watchmen), Zack Snyder si cimenta con un'impresa non da poco: ridare lustro al più celebre dei supereroi e renderlo appetibile al pubblico odierno, che a dispetto delle malelingue si va facendo sempre più esigente e spietato contro le libere invenzioni della fantasia - vedasi l'insuccesso del precedente e nient'affatto pessimo 'Superman returns'(2006). La via prescelta è quella della 'secolarizzazione' del mito, già battuta in modo memorabile da Christopher Nolan con la sua trilogia dedicata a Batman. Secolarizzazione che significa, in primo luogo, allontanamento dai linguaggi propri del fumetto - troppo superficiali e coloriti - e adozione di quelli legati al melodramma o alla tragedia. Questo Superman ha molto dell'Amleto, e poco del baldo giovane in calzamaglia blu. L'effetto è comunque ottimo, e il film risulta davvero spettacolare. Superman e i suoi nemici distruggono così tanti palazzi che ci si chiede come si farà a rimetterli in piedi prima del prevedibile sequel.
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