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Nord Dakota, 1823. Una squadra di cacciatori di pelli viene sorpresa da un attacco indiano. Nella fuga succedono vari incidenti, e in uno di questi resta coinvolto il trapper Hugh Glass (Leonardo DiCaprio) che viene abbandonato morente. Questi non muore e farà di tutto per trovare chi l'ha tradito e consumare la sua vendetta.
Western come non se ne vedevano da molti, moltissimi anni: riprese in ambienti difficili, attori e registi messi davvero alla prova. Vedere DiCaprio gettarsi nell'acqua gelida, mangiare pesce vivo e affondare il faccino nella terra ti fa capire quanto, al di là delle dichiarazioni di facciata, desideri ricevere quel benedetto Oscar. Che tra l'altro avrebbe meritato di più in altre circostanze. La regia di Iñárritu è a tratti spettacolare (da antologia, la scena iniziale) ma viene spesso messo in ombra dall'ancor più sensazionale fotografia, vero punto di forza della pellicola. Candidato all'Academy come miglior film, potrebbe non vincere perché la convenienza non vuol dare la seconda soddisfazione di fila al regista messicano - già vittorioso l'anno passato con 'Birdman'.
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