Titolo internazionale | You and the Night |
Anno | 2013 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Francia |
Regia di | Yann Gonzalez |
Attori | Kate Moran, Niels Schneider, Nicolas Maury, Eric Cantona, Fabienne Babe Alain-Fabien Delon, Julie Brémond, Béatrice Dalle, Jean-Christophe Bouvet, Pierre-Vincent Chapus, Dominique Bettenfeld, Frédéric Bayer Azem, Louis-Orfeo Marin, Annie Dupuy, Cécile Martinez, Ella Hermë, Fouad Bahalli, Alain Bassi, Yves Diomande, Thierry Dufournaud, Pierre Faveton, Roger Fromont, Jacques Grand, Lucas Levon, Jean-Luc Levoyer, Denis Loisy, Alvaro Lombard, Benjamin Lousse, Martin Thiébault, Sébastien Todesco, Philippe Vandaele, Michèle Albertini, Romain Cadilhac, Aline Carpentier, Thomas Carpentier, Cadija Costa, Jeanne Domi, Pierre Edouard Dumora, Hélène Frappat, Alain Garcia (II), Adelchi Ghezzi, Raphaël Lefèvre. |
Tag | Da vedere 2013 |
MYmonetro | 3,16 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 2 maggio 2013
Il film è presentato in anteprima al Festival di Cannes 2013 nella sezione Settimana della Critica.
CONSIGLIATO SÌ
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Ali, Mathias e Udo organizzano abitualmente orge con degli sconosciuti. Questa volta rispondono all'appello la Cagna, lo Stallone, l'Adolescente e la Star. La nottata sarà l'occasione, per i bizzarri personaggi, di gettare la propria maschera e rivelarsi in maniera autentica, dando vita a un'imprevedibile successione di scoperte sensazionali.
Per Yann Gonzalez la sessualità è il vascello per navigare sul limite estremo di caducità dell'essere, sul confine tra vita e morte, che, inevitabilmente, passa anche dalla "piccola" morte. Tanto sono presenti erotismo e sensualità nei dialoghi o nelle maliziose allusioni dei personaggi, quanto sono assenti in termini di immagini esplicite e soddisfacenti per l'amante del porno. Risulta chiaro fin da subito il gioco di Yann Gonzalez - ex membro del gruppo musicale M83 - un seduttore che si serve della coolness di francesissime musiche e di scenografie dal gusto impeccabile per confezionare un lunghissimo videoclip in cui le innumerevoli ingenuità o parentesi grottesche (l'esibizione di un fallo palesemente finto da parte di un audace Eric Cantona) risultano più che accettabili, una volta inscritte nell'affascinante disegno globale.
Un esperimento che confonde ripetutamente le idee, destreggiandosi tra il piano dell'ambiziosa opera autoriale e quello della commedia farsesca, alternando ovvietà di sceneggiatura a lampi di geniale visionarietà (i chiaroscuri della magnifica sequenza di apertura, così come l'onirico flashback di Ali e Mathias, tra posticci ma suggestivi tramonti dipinti e macabre escursioni cimiteriali da horror di serie B); senza nascondere mai i chiari ascendenti cinematografici, come Brisseau, Morrissey, Robbe-Grillet, maestri nel destreggiarsi al confine tra erotismo, avanguardia e concettuale.
Una semiseria parabola sepolcrale su come la liberazione dai propri tabù conduca a un'esplorazione del vero Io così profonda da mettere in gioco certezze acquisite, scomporre e ricomporre relazioni, come esemplificato dalla bizzarra successione di finali, contro-finali e rivelazioni che permettono di comprendere sempre più l'irriverente paragone con The Breakfast Club, di cui - secondo le note per la stampa che hanno accompagnato il film - Les rencontres rappresenterebbe la versione hardcore.
Un trio, che nelle pose ricorda The Dreamers di Bertolucci, apre il film e ci accoglie nella sua dimora adibita a orge notturne. Arrivano gli amanti della notte, la Cagna, lo Stallone, l'Adolescente e la Star, pronti a vivere un'intensa esperienza sessuale. A turno cominciano a denudarsi e a disvelare le loro anime. Si scontrano ingenui sentimenti pansessuali, con fredde solitudini: [...] Vai alla recensione »
Il film si presenta come un dramma psicologico in chiave kitsch che spesso cade in una volgare banalità diventando un trash movie che vorrebbe provocare ma finisce per far ridere: si ride però del film, non nel film, complice l'ingenuità del regista e le sue cadute di stile. La sceneggiatura è stata adattata dal diario di una donna degli anni [...] Vai alla recensione »