Beijing Flickers

Film 2012 | Drammatico 96 min.

Titolo originaleBeijing Flickers
Anno2012
GenereDrammatico
ProduzioneCina
Durata96 minuti
Regia diZhang Yuan
AttoriDuan Bowen, Lv Yulai, Shi Shi, Xinyun Li, Wenwen Han .
TagDa vedere 2012
MYmonetro 3,20 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Zhang Yuan. Un film Da vedere 2012 con Duan Bowen, Lv Yulai, Shi Shi, Xinyun Li, Wenwen Han. Titolo originale: Beijing Flickers. Genere Drammatico - Cina, 2012, durata 96 minuti. - MYmonetro 3,20 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento giovedì 2 gennaio 2014

Dopo Diciassette anni e La guerra dei fiori rossi, Zhang Yuan torna ad esplorare il mondo dei giovani.

Consigliato sì!
3,20/5
MYMOVIES 3,50
CRITICA
PUBBLICO 2,89
CONSIGLIATO SÌ
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Cinema
Esistenze di solitudine in una Pechino asservita al denaro.
Recensione di Emanuele Sacchi
lunedì 29 aprile 2013
Recensione di Emanuele Sacchi
lunedì 29 aprile 2013

Una carriera scissa tra la tendenza agli estetismi e al formalismo della messa in scena e la volontà di veicolare messaggi abrasivi nei confronti della realtà cinese, a partire da quel Bastardi a Pechino che fotografava il fermento artistico di una generazione che aveva vissuto la strage di piazza Tien An Men. Dopo anni discontinui, dediti a progetti non sempre a fuoco, Zhang Yuan ha ritrovato la sua poetica tornando ai temi che gli sono più cari: prima attraverso mostre fotografiche sui giovani arrabbiati della capitale e infine con il film Beijing Flickers, affresco convincente e pessimista della Pechino odierna.
Attraverso le storie di tre amici che si intersecano Yuan scava nel profondo disagio della metropoli, osservando sfaccettature diverse del suo senso di ingiustizia. San Bao, depresso, autolesionista e affetto da una sorta di mutismo, conta i giorni come in un film di Wong Kar-wai per regolare le tappe di una vita vissuta alla giornata come un vagabondo. Wang Min, chauffeur di un hotel di lusso, osserva da vicino lo stile di vita irraggiungibile dei nuovi ricchi cinesi ma misura lo spazio incolmabile che li separa da sé. Xiao Shi, poeta androgino, drag queen e schiavo della chirurgia plastica, lamenta di non essere mai stato amato né capito. Tre anime incomplete in cerca di un mago di Oz che non c'è; nuovi bastardi a Pechino, dove all'opprimente morsa del regime comunista si sono aggiunte le iniquità sociali di un progresso economico per cui l'individuo paga un prezzo troppo salato. Una durezza che non viene mitigata dalla confezione autoriale di una fotografia desaturata né dalle parentesi di esistenzialismo, sintetizzate da frasi come "talvolta la spiaggia è la cosa più lontana che ci sia dall'oceano": wongkarwaismi, forse, ma la presunzione autoriale non inficia la forza delle immagini e di un vissuto che trasmette un'angoscia palpabile e tutt'altro che artefatta.

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