torres
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sabato 29 gennaio 2011
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checco si conferma
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confezionando un'ottima commedia che prende come bersaglio diversi argomenti anche scottanti. Ne esce un film che fa ridere senza essere necessariamente volgare come i cinepanettoni. L'importante sarà confermarsi in futuro senza cadere nello scontato come accaduto alla maggior parte degli ultimi comici italiani. Comunque un ottimo film che offre un ottimo intrattenimento. voto 8.
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epidemic
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mercoledì 26 gennaio 2011
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risate con un'occhio all'attualità...7,5
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una sana lezione a tutti i cinepanettoni scadenti che da anni tediano il paese. una commedia/comica divertente e brillante senza scadere nel volgare. Comicità pura affrontando con semplicità tutti i mali del belpaese. Zelone ne esce da mattatore, la macchietta Italia da stato ancora pieno di problemi. Assolutamente da vedere. 7,5
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emiliano83
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venerdì 7 gennaio 2011
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buona la seconda ma meno della prima
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“Che bella giornata” è meno incisivo e divertente del precedente “Cado dalle nubi”. Intendiamoci, le risate di pancia sono comunque garantite ma si fanno più rade per lasciare spazio a risate più timide dovute al fatto che è come se si intuisse il finale della battuta o della situazione divertente. In qualche modo é come conoscere il finale di una barzelletta… non è che faccia ridere poi molto!
Detto questo bisogna altresì ammettere che il secondo film comico nel giro di un anno di un protagonista seppur originale come Checcho Zalone non può che presentare una certa flessione. Non hanno smentito tale regola nemmeno Pieraccioni o il trio Aldo Giovanni e Giacomo e quindi perché dovrebbe il seppur bravo attore pugliese?
La storia viene adagiata sulla falsa riga del precedente “Cado dalle Nubi”: Zalone che si crede il migliore nel suo campo quando in realtà non lo è affatto, Zalone che è un ignorante patentato ma sfrutta questa sua “qualità” per far ridere il pubblico e l’immancabile bella giovine di cui si innamora, Zalone che vorrebbe esplicitare i suoi sentimenti ma non ce la fa, Zalone che verso la fine del film subisce un duro colpo ai propri sogni che lo fa ritornare con i piedi per terra, Zalone che però alla fine si riprende e vissero tutti felici e contenti….
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“Che bella giornata” è meno incisivo e divertente del precedente “Cado dalle nubi”. Intendiamoci, le risate di pancia sono comunque garantite ma si fanno più rade per lasciare spazio a risate più timide dovute al fatto che è come se si intuisse il finale della battuta o della situazione divertente. In qualche modo é come conoscere il finale di una barzelletta… non è che faccia ridere poi molto!
Detto questo bisogna altresì ammettere che il secondo film comico nel giro di un anno di un protagonista seppur originale come Checcho Zalone non può che presentare una certa flessione. Non hanno smentito tale regola nemmeno Pieraccioni o il trio Aldo Giovanni e Giacomo e quindi perché dovrebbe il seppur bravo attore pugliese?
La storia viene adagiata sulla falsa riga del precedente “Cado dalle Nubi”: Zalone che si crede il migliore nel suo campo quando in realtà non lo è affatto, Zalone che è un ignorante patentato ma sfrutta questa sua “qualità” per far ridere il pubblico e l’immancabile bella giovine di cui si innamora, Zalone che vorrebbe esplicitare i suoi sentimenti ma non ce la fa, Zalone che verso la fine del film subisce un duro colpo ai propri sogni che lo fa ritornare con i piedi per terra, Zalone che però alla fine si riprende e vissero tutti felici e contenti….ecco un attimo, la fine è in realtà un po’meno banale del previsto e almeno presenta un qualche barlume di diversità rispetto alla solita solfa d’amore da Biancaneve o Cenerentola style. Dunque, trama davvero simile al precedente film e a cambiare sono solo gli elementi di contesto che, nel periodo del politicaly-religiously correct si affacciano (non sempre in maniera corretta però) sui fondamentalismi religiosi e il terrorismo, sul contrasto Occidente-Islam e sulle missioni militari italiane all’estero. Sullo sfondo la società che forse più di tutte si presta alla farsa da commedia: signori, l’Italia dove raccomandazioni, scambi di favore, Chiesa cattolica e politica, clientelismo e falso patriottismo, “nordisti” e “sudisti” ognuno con i suoi pregi e i suoi difetti imperano magnificamente a far del nostro il paese delle banane per eccellenza!! Sventurati quei comici stranieri che non hanno la fortuna di avere un Capobianco cui fare riferimento o un cardinale che dispensa raccomandazioni come ostie alla domenica mattina!
Insomma, se andate a vedere Che bella giornata non perdete certo tempo. Vi divertite, vi fate due risate, vi scompisciate meno di “Cado dalle Nubi” ma sicuramente di più e con più intelligenza dei cinepanettoni. Non immaginatevi nulla di nuovo come detto ma forse quel che Zalone ha già mostrato in precedenza tra cinema e tv basta a strappare più di una sincera ristata. Un consiglio al caro Checco che forse dovrebbe aspettare un po’per il terzo episodio.. un nuovo film al prossimo gennaio correrebbe il rischio di un’ulteriore discesa e sarebbe un peccato.
Ultima menzione ad un grandissimo Caparezza che canta “Che confusione”…quello da solo vale il prezzo del biglietto!
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moniquette
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domenica 30 gennaio 2011
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forse per ridere bisogna essere come lui
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Io ho amato la commedia all'italiana, quella che la vedevi e ritrovavi i vizi degli italiani, e ridevi ripensando al vicino di casa, allo zio.
Ma qui non mi ci sono immedesimata: banalità sui pugliesi che mangiano ai battesimi (che scoperta), all'invadenza della famiglia e del clientelismo (la famiglia capobianco insediata ovunque).
E per ridere con Zalone non bisogna amare per forza la volgarità
è vero che bisogna immedesimarsi nella sua ignoranza, nel suo non capire quando la docente del corso parla un italiano un po' più forbito (ma con Fantozzi spesso si imparava... quando parlava il supermegapresidente), nel suo prendere un quadro dal museo.
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Io ho amato la commedia all'italiana, quella che la vedevi e ritrovavi i vizi degli italiani, e ridevi ripensando al vicino di casa, allo zio.
Ma qui non mi ci sono immedesimata: banalità sui pugliesi che mangiano ai battesimi (che scoperta), all'invadenza della famiglia e del clientelismo (la famiglia capobianco insediata ovunque).
E per ridere con Zalone non bisogna amare per forza la volgarità
è vero che bisogna immedesimarsi nella sua ignoranza, nel suo non capire quando la docente del corso parla un italiano un po' più forbito (ma con Fantozzi spesso si imparava... quando parlava il supermegapresidente), nel suo prendere un quadro dal museo.
Più che davanti a un film elisarante ci troviamo davanti a qualcosa che l'italiano medio capisce e che vede senza dover decodificare trame e personaggi, tra l'altro poco caratterizzati.
Un filmetto crino che col passaparola, chissà forse anche attraverso il facebook di cui Checco parla, ha avuto il suo momento di gloria.
Speriamo in un film intelligente e divertente che venda ancora più biglietti!
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[+] no moniquette,
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matteobaldan
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giovedì 6 gennaio 2011
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zalone scoppiettante, sceneggiatura imperfetta
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Checco Zalone interpreta un commissario Coliandro di serie b, addetto alla sicurezza che finisce con lo sventare per sbaglio un attentato di una cellula terrorista islamica al Duomo di Milano.
La comicità nasce dal contrasto tra l’inadeguatezza di Checco a ricoprire un qualsiasi ruolo di responsabilità e dalle frizioni tra la pugliesità dei Zalone e la cultura di Farah, raffinata ragazza magrabina incaricata di raggirare Checco.
Prima parte del film scoppiettante, poi emergono le lacune di una sceneggiatura imperfetta: non abbastanza rifinita per essere una vera sceneggiatura, troppo raffinata per essere un semplice canovaccio.
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nicola.acinapura
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lunedì 14 marzo 2011
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umorismo spicciolo
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Zalone regala dei sorrisi, ma bisogna essere dalla risata facile!!!
Umorismo spicciolo, adatto ad una massa poco acculturata: battute tipiche da lazzo, ma se le stesse battute vengono riviste anche a distanza di anni non riescono a strapparti un sorriso. Per vedere questo film bisogna spegnere il cervello, e convincersi di voler ridere: solo così, a mio avviso, diventa divertente.
Checco ha fatto bene nel film, ha dato a noi tutti quello che volevamo: un umorismo poco ricercato ed immediato. Ed il botteghino gli ha dato ragione, così come ha dato ragione a Boldi e DeSica più e più volte.
Questo film è degno di sventolare il tricolore: è quello che ci meritiamo.
Consigliato a chi non si intende di cinema, sconsigliato a che è un appassionato.
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Zalone regala dei sorrisi, ma bisogna essere dalla risata facile!!!
Umorismo spicciolo, adatto ad una massa poco acculturata: battute tipiche da lazzo, ma se le stesse battute vengono riviste anche a distanza di anni non riescono a strapparti un sorriso. Per vedere questo film bisogna spegnere il cervello, e convincersi di voler ridere: solo così, a mio avviso, diventa divertente.
Checco ha fatto bene nel film, ha dato a noi tutti quello che volevamo: un umorismo poco ricercato ed immediato. Ed il botteghino gli ha dato ragione, così come ha dato ragione a Boldi e DeSica più e più volte.
Questo film è degno di sventolare il tricolore: è quello che ci meritiamo.
Consigliato a chi non si intende di cinema, sconsigliato a che è un appassionato.
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