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Evviva il cinema italiano! Evviva la commedia che fa ridere e pensare! Evviva l'eroe di "giornata" Checco Zalone!
Però...
C'è un però e anche abbastanza grande.
"Che bella giornata", secondo film interpretato dal comico pugliese, è un film interessante e divertente sull'Italia di oggi ma pecca per lentezza e forza del messaggio.
E' un film a tratti profondo con battute ragionate e intelligenti che però riscuotono nel pubblico scarso consenso mentre quelle più di "pancia", più popolari, più, diciamolo, terra-terra, creano nella platea risate a scena aperta.
Tutto ciò sminuisce l'opera che invece ha un chiaro intento nazional-pedagogico ma non impoverisce il botteghino.
Un pò il solito dilemma che spinge attori di calibro a interpretare pellicole di serie b ad inizio o a fine carriera (nel primo caso si può fare l'esempio di Sharon Stone, nel secondo di Robert De Niro).
Il risultato è un film piacevole, a piccoli tratti delizioso ma sinceramente deludente nonostante che l'approccio a questo genere di lungometraggi non possa essere quello che si avrebbe mentre ci si accinge ad andare a vedere un film di Von Trier o Sorrentino.
Le storie di contorno a quella principale, seppur necessarie ed indispensabili, sono mal interpretate e sterili.
Per quanto riguarda il finale sarebbe stato migliore un epilogo paradossale alla Bastardi senza gloria di Tarantino piuttosto che un happy ending banale e buonista in controtendenza con il tentativo di salace critica sociale della prima ora di girato.
Inoltre tutte le migliori battute sono state ampiamente anticipate nei trailers pubblicitari, spogliando il film della sua primitiva forza.
In definitiva gli intenti di Zalone e del regista Nunziante sono più che buoni e per così dire educativi ma l'esito è stilisticamente non soddisfacente.
Franco Cesario sinonimomacontrario.splinder.com
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