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kronos
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martedì 25 gennaio 2011
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intelligente e godibile
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In questa seconda commedia dell'accoppiata Nunziante/Zalone funziona bene, in prima analisi, l'impianto narrativo: soggetto e sceneggiatura hanno spessore e non sono (come spesso capita) semplici pretesti per innestare vagonate di gags "rutti e scorregge".
La comicità, trascinante e mai volgare, non nasconde ma anzi esalta i sottotemi presenti nella trama, grazie anche a un cast decisamente ispirato.
Certo si poteva chiedere di più in termini di 'confezione': la regia è nulla più che dignitosamente professionale, a tratti televisiva. Ma non inficia comunque il buon risultato complessivo.
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alexia62
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domenica 23 gennaio 2011
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zalone continua così!
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Il vero motivo del successo di Checco Zalone è il fatto che riesca ad associare temi impegnativi e di grande attualità (vedi il mondo dei gay del primo film e l'integrazione razziale del secondo) ad una comicità semplice e mai volgare.
Film divertente e ben riuscito. Bravo Zalone, continua così!!!
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natural
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martedì 8 febbraio 2011
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oltre le aspettative della semplice commedia
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Una comicità "spontanea" come la recitazione, che basta a farti ridere... è lui che fa ridere già a vederlo, per come si muove e parla, comicità non volgare o grottesca.
Il film e la trama sono decenti e quindi il tutto insieme basta a farti passare due ore in allegria
4 stelle meritate per andare molto sopra la media della stanca commedia italiana degli ultimi anni, e questo è un bel pregio.
(non ho visto il precedente però, quindi non sò se fosse migliore o meno )
Cmq consigliato a tutti tranne le persone tristi di carattere o che pensano che un film comico valga meno di un film drammatico, una risata vale molto, e quando un film si prefissava di far ridere e ci riesce l'obbiettivo
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Una comicità "spontanea" come la recitazione, che basta a farti ridere... è lui che fa ridere già a vederlo, per come si muove e parla, comicità non volgare o grottesca.
Il film e la trama sono decenti e quindi il tutto insieme basta a farti passare due ore in allegria
4 stelle meritate per andare molto sopra la media della stanca commedia italiana degli ultimi anni, e questo è un bel pregio.
(non ho visto il precedente però, quindi non sò se fosse migliore o meno )
Cmq consigliato a tutti tranne le persone tristi di carattere o che pensano che un film comico valga meno di un film drammatico, una risata vale molto, e quando un film si prefissava di far ridere e ci riesce l'obbiettivo è centrato
Non è la non-comicità dei cinepanettoni, per fortuna
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(di enia72)
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(di natural)
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alexcross
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martedì 11 gennaio 2011
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un ritorno alle origini
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abituati ormai da anni ad assistere ai tradizionali deludenti cinepanettoni trainati dalla forza dirompente dei "media" , appare ora fin troppo facile apprezzabile questo film che segna il ritorno ad una comicità ispirata dalla semplicità della vita quotidiana e che è in grado di trasmettere messaggi positivi quali l'integrazione razziale e l'attaccamento alle nostre radici; tutto ciò sullo sfondo di paesaggi e contesti finalmente di casa nostra. Ciò senza togliere i giusti meriti che vanno senza dubio attribuiti all'ottimo Checco Zelone, ben supportati da attori di primissimo livello (su tutti, Rocco Papaleo),
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ginger snaps
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martedì 18 gennaio 2011
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torna la commedia
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Di certo sia Checco che Nunziante hanno trovato un bel filone, divertimento assicurato, belle scene, assenza totale di volgarità, un ricordo e un ritorno alle origini, fanno di questo film una bella trovata e in ogni caso ceramente migliore dei classici film italiani visti negli ultimi anni sopratutto presentati a natale.
In ogni caso il bravo Checco ricorda troppo il meravigloso Albanese, anche se non ha avuto la stessa fortuna nei suoi film, dove nemmeno la sua bravura è servita a far sembrare i suoi film accettabili.
Di certo Checco ripercorre con il suo personaggio scimmiottando il meridionale degli anni 70 che veniva su al Nord, questo mi sembra un errore di sceneggiatura.
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Di certo sia Checco che Nunziante hanno trovato un bel filone, divertimento assicurato, belle scene, assenza totale di volgarità, un ricordo e un ritorno alle origini, fanno di questo film una bella trovata e in ogni caso ceramente migliore dei classici film italiani visti negli ultimi anni sopratutto presentati a natale.
In ogni caso il bravo Checco ricorda troppo il meravigloso Albanese, anche se non ha avuto la stessa fortuna nei suoi film, dove nemmeno la sua bravura è servita a far sembrare i suoi film accettabili.
Di certo Checco ripercorre con il suo personaggio scimmiottando il meridionale degli anni 70 che veniva su al Nord, questo mi sembra un errore di sceneggiatura. Come tanti comici prima di lui, riprendono e interpretano, anche bene, ruoli già visti e rivisti. Ciò non toglie che si sente la magia della nostra vecchia e bella Italia, questo è molto commevente, ma ci si domanda come mai le ns attuali abitudini non siano così divertenti, Bho forse siamo diventati dei cloni di altri popoli
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euronyaton
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mercoledì 26 gennaio 2011
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risate e divertimento per temi non banali!
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Parodia leggera e divertente della realtà italiana. Pellicola non banale ma ricca di sottili ma decise bordate all'"essere italiano". Checco Zalone ha saputo calare a pieno la frivolezza del suo personaggio, negli schemi, a volte rigidi, di un film che dopo tutto affronta un tema quando mai attuale e imbarazzante.
Non puù passare inosservata le performance della bella Nabiha Akkari che con la sua dolce sensibilità riesce a dissimulare un ruolo pesante a tratti drammatico. E cosa dire dell'alter ego di Checco: Giovanni, interpretato da un bravissimo Luigi Luciano? "Giovanni" è un ruolo molto più importante di quello che appare; è come se Checco affidasse al suo amico "sfigato" tutte le difficoltà dei soliti rapporti con le donne, elevando, in questo modo, ancor di più il ruolo di Checco che travolge Farah in un vortice di irrazionale e ingenuo sentimento.
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Parodia leggera e divertente della realtà italiana. Pellicola non banale ma ricca di sottili ma decise bordate all'"essere italiano". Checco Zalone ha saputo calare a pieno la frivolezza del suo personaggio, negli schemi, a volte rigidi, di un film che dopo tutto affronta un tema quando mai attuale e imbarazzante.
Non puù passare inosservata le performance della bella Nabiha Akkari che con la sua dolce sensibilità riesce a dissimulare un ruolo pesante a tratti drammatico. E cosa dire dell'alter ego di Checco: Giovanni, interpretato da un bravissimo Luigi Luciano? "Giovanni" è un ruolo molto più importante di quello che appare; è come se Checco affidasse al suo amico "sfigato" tutte le difficoltà dei soliti rapporti con le donne, elevando, in questo modo, ancor di più il ruolo di Checco che travolge Farah in un vortice di irrazionale e ingenuo sentimento. Di alta scuola la parte di Don Ivano, il grillo parlante di Checco. Rocco Papaleo (ormai un mago nella parte del "terrone"), Annarita del Piano e un fiacco Tullio Solenghi (emarginato nella parte del cardinale) danno ulteriore spessore e divertimento alla pellicola.
In conclusione: un bel film da vedere al cinema per passare una allegra serata in compagnia!
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(di corel)
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almanu
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lunedì 7 febbraio 2011
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checco ride e noi con lui...
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Ci sono scene che divertono chi le vede e chi le ha girate. Questo si percepisce. Checco Zalone ha la capacità di portarti su un mondo tutto suo e che viaggia parallelo a questo, lo anima, lo critica, lo deride. La realtà viene raccontata come in una favola e nel mondo di plastica di un eroe impacciato, c'è la scoperta di esserci dentro, anche noi. Bisogna lasciarsi andare.
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ralphscott
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martedì 15 febbraio 2011
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finalmente un nuovo comico
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Non avevo mai visto Zalone al cinema,ma in tv intervistato o ad imitare Vendola. Avevo subito apprezzato la capicità,propia dei grandi attori,di improvvisare. Con questo film ho ritrovato il nuovo Pozzetto:un comico capace di farti ridere quando non te lo aspetti,senza fare una piega. L'uomo caduto dal pero. Inevitabile il confronto con "Qualunquemente",altro successo italiano del momento. Il film di Albanese viaggia su livelli di comicità più ambiziosi,sempre sopra le righe,ma non gode della riuscita sceneggiatura del film di Nunziante. E' in generale più scollato,meno riuscito di quest'ultimo
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alberto58
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domenica 16 gennaio 2011
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italiani brava gente
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Sono andato a vedere Checco Zalone perchè ho letto che fa ridere dicendo cose banali e che il produttore ha deciso di investire su di lui convinto dal figlio di 13 anni. Vado a vedere il film e scopro che le attese sono soddisfatte, che in effetti si ride molto ed in maniera originale, ma quando il film arriva al punto di svolta scopro che c'è di più, che dopo aver messo alla frusta in maniera esilarante i nostri difetti (nepotismo, faciloneria, arrivismo, ignoranza, disprezzo delle regole, etc. etc.) Checco tira fuori anche un nostro immenso pregio, la nostra bravura nei rapporti umani, nel sintonizzarsi sui bisogni dell'altro, quello che permette ai nostri soldati in missione all'estero di essere i più efficaci e ben voluti, quello che ci fa essere sempre in prima fila quando c'è una emergenza, quello che faceva dire ad Enzo Biagi "Sono contento di essere italiano, per la nostra umanità".
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Sono andato a vedere Checco Zalone perchè ho letto che fa ridere dicendo cose banali e che il produttore ha deciso di investire su di lui convinto dal figlio di 13 anni. Vado a vedere il film e scopro che le attese sono soddisfatte, che in effetti si ride molto ed in maniera originale, ma quando il film arriva al punto di svolta scopro che c'è di più, che dopo aver messo alla frusta in maniera esilarante i nostri difetti (nepotismo, faciloneria, arrivismo, ignoranza, disprezzo delle regole, etc. etc.) Checco tira fuori anche un nostro immenso pregio, la nostra bravura nei rapporti umani, nel sintonizzarsi sui bisogni dell'altro, quello che permette ai nostri soldati in missione all'estero di essere i più efficaci e ben voluti, quello che ci fa essere sempre in prima fila quando c'è una emergenza, quello che faceva dire ad Enzo Biagi "Sono contento di essere italiano, per la nostra umanità". Insomma sono uscito dal cinema con l'animo leggero e contento, anche io, di essere italiano.
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benmovie
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lunedì 17 gennaio 2011
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che bello zalone
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Dopo soli 13 giorni Zalone riesce a coinvolgere e a convincere tanti, troppi forse!
Sembra quasi che il film ispiri risate e divertimento già dal trailer, dalle interviste!
Che bella giornata non delude quelle sensazioni della vigilia riuscendo nell'impresa di
(battere AVATAR e scusata se è poco!), ma soprattutto di farci credere ancora nel cinema di casa nostra.
Dopo un declino di De sica, Salemme, boldi in preda a smanie di totalizzare incassi partecipando a film
corali, ahimè diventato sinonimo di squallore, ed alla assenza da troppi anni di Benigni, Verdone con performance al loro livello.
Il film diverte sin dalle primissime battute e mantiene lo spettatore attento e sensibile alla storia che con
leggerezza intrepida e disillusa racconta un tema delicato ed importante, l'interazione tra diverse religioni nel
nostro paese! Un Checco molto concentrato che è magistralmente contornato da Solenghi, Marescotti e Papaleo.
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Dopo soli 13 giorni Zalone riesce a coinvolgere e a convincere tanti, troppi forse!
Sembra quasi che il film ispiri risate e divertimento già dal trailer, dalle interviste!
Che bella giornata non delude quelle sensazioni della vigilia riuscendo nell'impresa di
(battere AVATAR e scusata se è poco!), ma soprattutto di farci credere ancora nel cinema di casa nostra.
Dopo un declino di De sica, Salemme, boldi in preda a smanie di totalizzare incassi partecipando a film
corali, ahimè diventato sinonimo di squallore, ed alla assenza da troppi anni di Benigni, Verdone con performance al loro livello.
Il film diverte sin dalle primissime battute e mantiene lo spettatore attento e sensibile alla storia che con
leggerezza intrepida e disillusa racconta un tema delicato ed importante, l'interazione tra diverse religioni nel
nostro paese! Un Checco molto concentrato che è magistralmente contornato da Solenghi, Marescotti e Papaleo.
Da notare anche il "ritorno" di Cinzia Mascoli dopo una (a mio parere) splendida interpretazione in "Viaggi di nozze" del mitico Carlo.
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