Che bella giornata |
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Un film di Gennaro Nunziante.
Con Checco Zalone, Nabiha Akkari, Rocco Papaleo, Tullio Solenghi, Annarita del Piano.
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Comico,
durata 97 min.
- Italia 2011.
- Medusa
uscita mercoledì 5 gennaio 2011.
MYMONETRO
Che bella giornata ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Zalone campione di incassi.
di annalinagrassoFeedback: 2171 | altri commenti e recensioni di annalinagrasso |
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sabato 29 gennaio 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Campione di incassi Checco Zalone con il suo film “Che bella giornata”, un fenomeno da analizzare sociologicamente più che altro soprattutto se si pensa che abbia superato al botteghino i cosiddetti cinepanettoni di boldi e de sica. La forza di Zalone sta nel suo essere volgare ma con “grazia”, nel suo proporre una comicità tutta nuova, cinica, senza fare distinzioni di bersaglio, senza risparmiare nessuno: religione,politica,società,cultura…; oltre al fatto di provenire dalla televisione, quindi già popolare e seguito dal pubblico con le sue imitazioni e scimmiottamenti di politici e cantanti, nonché canzoncine apposite. Dopo il successo del film, non perfettamente riuscito, “Cado dalle nubi”,Zalone si misura ancora una volta con un personaggio ingenuo che porta con sé il peggio ma anche il meglio del meridionale stupidotto: security di una discoteca della Brianza, Checco si ritrova a lavorare come addetto alla sicurezza al Duomo di Milano, dove porterà più danni che aiuto e ben presto chi lo aveva assunto se ne renderà conto. Ma tra un malinteso e un altro, Checco incontra Farah, una bella ragazza araba che studia architettura che però si finge francese, a Milano per portare a termine una vendetta personale insieme a suo fratello. Una commedia che ricorda film come “Guardia ,guardia scelta, brigadiere e maresciallo” di Bolognini, con Sordi, Fabrizi e Peppino De Filippo e il loro mondo dialettale presente anche in “Che bella giornata”oppure “Il vigile”di Zampa sempre con Alberto Sordi. Film snobbati da gran parte della critica di allora ma che rivisti più volte soprattutto oggi, rappresentano sempre di più una sorta di documento che ci permette di capire meglio, come ben già hanno interpretato in chiave comico-satirica i grandi Risi, Monicelli, Zampa,alcuni aspetti universalmente riconosciuti nella vita pubblica italiana di quel tempo, e di cui, di certo non dispiacerà a Checco Zalone, la cui storia cinematografica risulta molto più riuscita del primo film, con un bel ritmo, una serie di personaggi perfettamente calati nel loro ruolo, soprattutto Solenghi e Rocco Papaleo e soluzioni comico-grottesche esilaranti.
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