Io ho amato la commedia all'italiana, quella che la vedevi e ritrovavi i vizi degli italiani, e ridevi ripensando al vicino di casa, allo zio.
Ma qui non mi ci sono immedesimata: banalità sui pugliesi che mangiano ai battesimi (che scoperta), all'invadenza della famiglia e del clientelismo (la famiglia capobianco insediata ovunque).
E per ridere con Zalone non bisogna amare per forza la volgarità
è vero che bisogna immedesimarsi nella sua ignoranza, nel suo non capire quando la docente del corso parla un italiano un po' più forbito (ma con Fantozzi spesso si imparava... quando parlava il supermegapresidente), nel suo prendere un quadro dal museo.
Più che davanti a un film elisarante ci troviamo davanti a qualcosa che l'italiano medio capisce e che vede senza dover decodificare trame e personaggi, tra l'altro poco caratterizzati.
Un filmetto crino che col passaparola, chissà forse anche attraverso il facebook di cui Checco parla, ha avuto il suo momento di gloria.
Speriamo in un film intelligente e divertente che venda ancora più biglietti!
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