Le mie grosse grasse vacanze greche

Film 2009 | Commedia, +13 95 min.

Regia di Donald Petrie. Un film con Nia Vardalos, Richard Dreyfuss, Alexis Georgoulis, Rachel Dratch, María Adánez. Cast completo Titolo originale: My Life in Ruins. Genere Commedia, - USA, Spagna, 2009, durata 95 minuti. Uscita cinema venerdì 9 ottobre 2009 distribuito da Videa. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 2,03 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento lunedì 13 giugno 2016

Georgia è una guida turistica, prende la vita troppo sul serio e nel suo lavoro e addirittura pedante. Tutto sembra andare storto, fino a quando non si trova a fare i conti con uno strampalato gruppo di turisti in vacanza in Grecia, sua terra natale. In Italia al Box Office Le mie grosse grasse vacanze greche ha incassato nelle prime 10 settimane di programmazione 756 mila euro e 268 mila euro nel primo weekend.

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Consigliato no!
2,03/5
MYMOVIES 2,00
CRITICA 1,25
PUBBLICO 2,83
CONSIGLIATO NÌ
Persi tanti chili quanto brio, Nia Vardalos ricicla stereotipi culturali e filosofia epicurea.
Recensione di Edoardo Becattini
venerdì 9 ottobre 2009
Recensione di Edoardo Becattini
venerdì 9 ottobre 2009

Georgia è una piacente single dalla doppia nazionalità, greca e americana, trapiantata ad Atene per la forte passione che la lega all'arte ellenica. Non potendo insegnare in università a causa dei numerosi tagli, lavora come guida turistica per un'agenzia di viaggi, proponendo un tour del Peloponneso alla scoperta delle antiche rovine. La sua erudita sensibilità e i suoi modi piuttosto rigidi si scontrano abitualmente sia con la rozzezza dei turisti che con i ritmi rilassati della vita dei greci. In quello che intende essere il suo ultimo viaggio organizzato, ritrova all'improvviso, complice un simpatico vedovo e un amore a portata di mano, quello che i greci chiamano kefi, gioia di vita istintiva.
Qualche anno fa e con molti più chili addosso, Nia Vardalos riuscì a far sorridere prima la famiglia Hanks, poi buona parte del mondo, con una rilettura di Bridget Jones in chiave interculturale. Il successo, inaspettato nelle proporzioni ma non certo sorprendente nella logica, de Il mio grosso grasso matrimonio greco si basava su due elementi molto in voga nella nuova commedia americana: le single sopra i trent'anni goffe e sfortunate in amore e i conflitti culturali dell'era della globalizzazione visti attraverso un filtro ironico, quando non farsesco. Su un'identica impalcatura si costruisce anche Le mie grosse grasse vacanze greche, titolo sleale ma quantomai efficace a rendere esplicito il meccanismo di emulazione interno alla produzione del film.
Così, raggiunto nel tempo un perfetto peso forma e visibilmente superata la sindrome da 'brutto anatroccolo', in questo episodio spurio del suo primo grande successo, la Vardalos si trova costretta a scaricare il peso comico dello slapstick che le garantiva la sua fisicità (un tempo) corpulenta sull'altro ago della bilancia: quello che irride bonariamente ai retaggi culturali.
Per sfruttare al massimo il potenziale farsesco dello stereotipo, il meccanismo messo in atto è inverso e ampliato rispetto al film di riferimento: la Grecia questa volta gioca in casa e sono tutte le altre culture occidentali a riflettere più intensamente i loro difetti per il fatto di essere turisti. L'idea di base è quindi quella di far interagire nei luoghi di nascita della civiltà occidentale (Atene e l'Acropolis, Olympia e l'antico stadio, Delfi e l'oracolo), le forme più convenzionali dell'inciviltà moderna (americani ottusi, australiani ubriachi, britannici frigidi, spagnole focose e vecchiette cleptomani). Il che non sarebbe in fondo niente di più di ciò che la tradizione barzellettiera del nostro cinepattone racconta da decadi, se non vi fosse, sottotraccia, latente, una strampalata filosofia neo-epicurea che pare quasi disprezzare il sublime paesaggio del Peloponneso che ha di fronte, per preferirgli la sua facciata da cartolina. Che confonde l'ozio con un disprezzo per la cultura e che crede che tutto lo spirito dionisiaco stia in qualche passo fuori tempo di sirtaki.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
giovedì 16 luglio 2015
Luigi Chierico

Un intero universo di personaggi, d’ogni tipo,estrazione e provenienza invade la Grecia. Il regista ha osservato milioni di persone nei gesti,abbigliamento, comportamenti ed abitudini e ce li ha presentati in questo divertente documentario sull’ antica Grecia. Un’antica Grecia vista con gli occhi di oggi di tanti inutili turisti a cui interessa solo il presente e nulla della gloria,della scienza, della [...] Vai alla recensione »

giovedì 10 dicembre 2009
ultimoboyscout

Non c'entra niente, per cui non pensate che siano storie collegate. Solo l'attrice, Nia Vardalos, è la stessa, con molti chili meno sempre brava e simpatica ma forse meno briosa, stavolta alle prese con turisti in visita in Grecia. E grazie a uno di loro imparerà a prendere la vita, il lavoro e anche se stessa un pò meno sul serio. Fantastico l'autista Pupi, che coi capelli più corti sembra Luis Figo [...] Vai alla recensione »

giovedì 22 ottobre 2009
MOVIE

Commediola facile, facile, con interpreti più o meno simpatici, che propina la solita vecchia, trita e ritrita morale del "carpe diem": al diavolo i valori e la cultura, viva l'attimo e gli istinti! L'unico vero figurone nel film lo fa la Grecia, splendida nei suoi paesaggi e nella sua cultura immortale!

giovedì 29 ottobre 2009
astromelia

rivoglio indietro i soldi!!!! ridicolo e insignificante film della vardalos se ne sono andati i kili e non solo,il culmine arriva col miracolo del vecchio che cammina,come si fa a produrre un film del genere?

lunedì 19 ottobre 2009
3k7br1

niente di speciale, ottimo da affittare in dvd per passare un pò di tempo in simpatia. non vale i 7€ di un biglietto al cinema.

mercoledì 14 ottobre 2009
luigilove

Mamma mia aveva se non altro le canzoncine degli Abba e tanti colori, anche se filmicamente era una vera miseria, ma questo filmetto, scontata galleria di caratteri prevedibili ed abusati, è ancora peggio. Entrambi i film avrebbero dovuto dare più spazio alle ambientazioni naturali e dispensare qualche bella immagine della Grecia. Non c'era che l'imbarazzo della scelta.

lunedì 18 aprile 2016
Onufrio

Soltanto le bellezze della Grecia salvano una commedia ricca di stereotipi che purtroppo ben si differenzia in negativo con la divertente e ben più piacevole commedia de "il mio grosso grasso matrimonio greco". La Vardalos cade nella trappola americana e ne esce fuori un film deludente in base alle aspettative iniziali. 

domenica 17 aprile 2016
BUSSO195

Non mi è sembrato un gran film,abbastanza trito e scontato se pur con qualche brio e sorriso , mia intenzione comunque è commentare soltanto il titolo della recensione del critico di Mymovies : peccato che il regista sia Petrie e non la Vardalos....!

lunedì 12 aprile 2010
Fabian T.

Ci aspettavamo davvero molto di più da questo film, quando invece ci tocca assistere a una inesplicabile agonia narrativa, senza idee o trama, con dialoghi buttati lì senza senso. Peccato. Grandiosi, invece, la scenografie e i paesaggi che, con una sceneggiatura decente, avrebbero reso il film anche migliore del precedente "Il mio grosso grasso matrimonio greco".

martedì 16 marzo 2010
opdragon

gradevolissima commedia ambientata in Grecia con un grande Dreyfuss

mercoledì 14 ottobre 2009
paolorol

Non è volgare. Altri grandi meriti non ne ha. Commediola insapore e inodore,che ha il suo unico punto di forza nella descrizione, peraltro scontata, di una certa fauna che frequenta i viaggi organizzati, poco o nulla interessata a conoscere la realtà dei luoghi che sta visitando. Lasciate perdere, potete dare uno sguardo a questo filmetto in TV, mangiando.

giovedì 24 settembre 2009
Lolciska

Questo film è un patetico tentativo di metter insieme mamma mia e il mio grosso grasso matrimonio greco

sabato 9 gennaio 2010
opdragon

E' un film senza pretese che scorre piacevole in uno scenario favoloso. I commenti letti di alcuni professionisti della critica denotano essenzialmente che se un film non ha queste caratteristiche: "noioso, pesante, incomprensibile e, di sinistra, non può essere un film godibile" è per questo che, tolte alcune rare eccezioni, la filmografia italiana non decolla mai perchè ancorata a stereotipi di pallosità [...] Vai alla recensione »

sabato 9 gennaio 2010
opdragon

invito i detrattori di questo film ad andarsi a vedere "fragole al supermarket" ed altri del genere. Quello si meritano! Se non vuoi vedere leoni, clown ed acrobati, non andare al circo.

lunedì 19 ottobre 2009
perlanera81

Se volete buttare i soldi come me, andatelo a vedere... altrimenti meglio stare a casa a pettinare le bambole, credetemi. 1 Dialoghi ridicoli, di uno scontato che è veramente difficile sorridere 2 Dalla metà del film le riprese sono fatte così male, ma così male che si vedono ovunque gli attrezzi di scena e intendo: le giraffe (i classici microfoni), i fari, le palpebre parasole delle camere da [...] Vai alla recensione »

giovedì 15 ottobre 2009
billiebissi

non andate a vedere questo film, è brutto insignicante; è tutto il contrario di quello che deve essere un film, non ha trama non ha sentimento, non ha regia, non ha attori, chissà dov'era il regista quando lo giravano?

martedì 16 marzo 2010
opdragon

perchè un film non può semplicemente raccontare una gustosa commedia con semplici ingredienti? Non è forse per questo che, salvo pochissime eccezioni, i film italiani non escono dai nostri confini. I film italiani sono per lo più recitati da cani e serve che più che dire volgarità o banalità non sanno.

domenica 8 novembre 2009
Andrea Evangelisti

non si possono fare film così basta non c'è la facciamo più!! questo è di una penosità tale da andarsene dal cinema!!!

lunedì 1 marzo 2010
cleri

questo film è veramente squallido

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Massimo Bertarelli
Il Giornale

Difficile trovare tanti cretini in un unico film. Che per di più dura meno di un'ora e mezzo. Il record è di Le mie grosse grasse vacanze greche, svogliatamente diretto del recidivo Donald Petrie, già autore dei micidiali That's amore, due improbabili ispettori, Miss Detective e Come farsi lasciare in 10 giorni. Una penosa commediola sentimental-turistica, che nel titolo maliziosamente tradotto (l'originale [...] Vai alla recensione »

Roberto Nepoti
La Repubblica

Otto anni fa, Il mio grosso grasso matrimonio greco fruttò un sacco di dollari al produttore Tom Hanks e a sua moglie Rita Wilson. Il titolo italiano di questa commedia turisticoromantica serve unicamente a ricordarcelo; per il resto, in comune c' è solo la protagonista (e cosceneggiatrice) Nia Vardalos nella parte di Giorgia, studiosa di arte antica costretta a riciclarsi in guida.

Stephen Holden
The New York Times

“My Life in Ruins,” Nia Vardalos’s first movie in five years, might as well be titled “How Georgia Got Her Kefi Back” — Georgia being Ms. Vardalos’s character, a Greek-American tour guide in the old country, and kefi being the Greek word for joy, high spirits, life force, whatever. This transparent bid to repeat the success of “My Big Fat Greek Wedding,” the 2002 blockbuster that made Ms.

Glenn Whipp
The Los Angeles Times

Defiantly square and focus-group engineered to appeal to those harboring a soft spot for "My Big Fat Greek Wedding," the Nia Vardalos vehicle "My Life in Ruins" doesn't do Greece or its star many favors. Vardalos seems resigned to replicating the formula of her 2002 left-field hit and draining it dry. First, there was the seven-episode CBS sitcom "My Big Fat Greek Life.

Alessio Guzzano
City

La voglia di cavalcare il titolo (italiano) di uno dei più sopravalutati film comici di ogni tempo, se ne frega di affossare le grazie di Nia Vardalos, nel frattempo dimagrita non poco. Qui è un'accompagnatrice turistica alle falde del Partenone, nemica delle spiagge, convinta della superiorità dell'arte sui souvenir e perciò mal sopportata sia dai colleghi che vogliono esasperarla affinché se ne [...] Vai alla recensione »

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