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Madagascar 2: ci vuole un fisico bestiale

Ben Stiller e Chris Rock, Ale e Franz raccontano i loro personaggi animati.
di Marianna Cappi

Dietro al microfono in Madagascar

mercoledì 26 novembre 2008 - Incontri

Dietro al microfono in Madagascar
Due coppie di comici d'eccezione. Quattro personaggi che sembrano usciti da un cartone animato. Niente di più vicino alla verità: Ben Stiller e Chris Rock, Ale e Franz sono i doppiatori, nella versione originale e in quella italiana, di Alex e Marty, il leone e la zebra che si pigliano e si accapigliano nell'esilarante Madagascar 2.
In compagnia di Jeffrey Katzenberg, il boss della Dreamworks Animation, i quattro attori siedono allo stesso tavolo per raccontare la loro esperienza dietro il microfono.

Cosa avete messo di voi stessi nei personaggi che interpretate? Chris Rock: Io ho dato tutto a Marty, le mie caratteristiche, la mia personalità.
Ben Stiller: Per identificarmi con lui non ho pensato tanto ad Alex come ad un animale ma piuttosto come ad un newyorkese, un attore e performer. È questo che ci accomuna.
Ale: Alex il leone è un giocherellone e in questo mi assomiglia in partenza. Ah, e poi ci ho messo… la voce.
Franz: Marty la zebra è, come dire, un po' sopra "le righe", è un estroverso. Mi sono lasciato guidare dall'interpretazione di Chris Rock, che lo ha fatto benissimo.

Avete contribuito alla scrittura della sceneggiatura?
C. R. e B. S. : Abbiamo lavorato sui nostri personaggi prima che l'animazione fosse completata e siamo stati invitati ad improvvisare, per cui qualcosa di quello che abbiamo detto e fatto è stato poi preso e adattato dagli autori. Normalmente, però, le voci si registrano separatamente per cui non c'è possibilità di interazione tra gli attori, ma noi un giorno siamo andati apposta insieme in sala di registrazione, abbiamo collaborato e ci siamo davvero divertiti.

Per lungo tempo il sequel di film non era un successo scontato e, anzi, soffriva di una sorta di pregiudizio in partenza. Ora non è più così e Madagascar2 lo dimostra...
J. K.: Abbiamo sempre pensato a Madagascar come ad una trilogia, però occorreva il successo del primo capitolo per produrre il secondo e occorre ora il successo del secondo perché possiamo realizzare il terzo. In ogni caso nasce come una storia in tre capitoli e tutto lascia pensare che, nel caso prosegua, migliorerà ancora perché gli autori e gli interpreti conoscono sempre meglio i personaggi. Merito del fatto che abbiamo tenuto insieme il team creativo e lo teniamo concentrato sul progetto.

Anche la qualità tecnica dell'animazione è migliorata notevolmente rispetto al primo capitolo J. K. : È vero, sequenze come quella dell'aereo che precipita o la cura con cui sono stati restituiti i paesaggi africani...tutto è più sofisticato, qui. È il bello dell'animazione: ogni anno scopriamo che è possibile fare qualcosa di più, qualcosa di migliore.

Prevedete che in futuro possa esserci una maggiore interazione tra gli attori/doppiatori e i personaggi?
C. R. : Già in questo secondo capitolo è chiaro che non abbiamo più paura della giungla e la lotta per la sopravvivenza ha lasciato il posto al lusso delle nevrosi, ora possiamo dedicarci a problemi meno immediati e più psicologici.
B. S. : Nel terzo film probabilmente i nostri torneranno a casa ma si scopriranno diversi, in virtù dell'esperienza di libertà che hanno fatto in Africa.
J. K. : Ma potrebbero anche passare per Roma. Un vortice spazio-temporale potrebbe catapultarli nella Roma antica dei gladiatori.
A: Io andrei volentieri anche in Irlanda, o a Dubai, per vedere da leone il nuovo grattacielo.
F: Sì, a me Dubai va bene.

Il tema della diversità è molto presente nel film
B. S. : L'amore e l'amicizia tra specie diverse è il nucleo centrale del film. Costruire rapporti che vanno al di là delle differenze è il suo bellissimo messaggio.

Ale e Franz, come avete inserito la vostra dinamica di coppia nel rapporto tra leone e zebra? È stato difficile? A: Il duetto tra Alex e Marty era scritto talmente bene in sceneggiatura che è bastato usare bene i tempi e la voce e il gioco è stato fatto. Naturalmente, la nostra complicità ha contribuito alla riuscita delle scene in cui siamo insieme, è ovvio.

È difficile reclutare dei grandi attori per far loro doppiare i personaggi dei film di animazione?
J. K. : Innanzitutto è importante, perché avere ottimi attori arricchisce moltissimo i film di questo genere. E non è affatto difficile: in queste performances gli attori hanno la possibilità di sperimentare e di sentirsi liberi come non lo sono mai nei film "in carne ed ossa" e poi i film di animazione sono sempre più belli e tutti desiderano farne parte, per cui di norma accettano di buon grado.

Ale e Franz, quanto vi siete divertiti?
Franz: Madagascar ci ha richiesto per la prima volta di usare solo la nostra voce e di rinunciare persino ad usare le nostre parole, mentre di solito noi siamo gli autori – almeno al 90% - dei nostri testi, ma è stato un esercizio di recitazione molto importante, proprio per questo. Ci siamo divertiti tantissimo, anche perché, col secondo capitolo, eravamo già "dentro" i personaggi. Io non ho figli ma i figli dei miei amici per due anni non hanno smesso di ricordarmi che ero una zebra, così quando ho iniziato Madagascar 2 ero prontissimo, già nella parte.

Dustin Hoffman, in occasione della conferenza stampa di Kung Fu Panda, ha rivelato di aver chiesto ai disegnatori di cambiare il naso del suo personaggio. Avete avanzato richieste simili?
Ben Stiller : Mi hanno presentato Alex prima di cominciare a lavorare e mi è piaciuto subito così com'era. Per dirla tutta, i suoi capelli sono persino meglio dei miei.

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