nali
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venerdì 6 marzo 2009
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fincher non delude...anzi...
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Anche in questo film dimostra di essere un regista bravo e per nulla banale. Certo gli effetti speciali hanno aiutato tanto, ma ...la storia é nuova: sorprendente, ben recitata (Pitt, bravo ma trovo...ancora troppo penalizzato dal suo aspetto). Durante la visione mi hanno attraversata sensazioni talvolta piacevoli e talvolta fastidiose..però c'era continuamente la "speranza" e l'incoraggiamento...che non mi sembra poco. L'incoraggiamento a non mollare, l'incoraggiamento a tenere aperti gli occhi..perché non si sa mai cosa ci riserva la Vita.
Forse l'oscar per la regia lo avrei assegnato a Fincher anche per gli altri bellissimi film che ci ha dato.
Voglio almeno menzionare la Blanchett...
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Anche in questo film dimostra di essere un regista bravo e per nulla banale. Certo gli effetti speciali hanno aiutato tanto, ma ...la storia é nuova: sorprendente, ben recitata (Pitt, bravo ma trovo...ancora troppo penalizzato dal suo aspetto). Durante la visione mi hanno attraversata sensazioni talvolta piacevoli e talvolta fastidiose..però c'era continuamente la "speranza" e l'incoraggiamento...che non mi sembra poco. L'incoraggiamento a non mollare, l'incoraggiamento a tenere aperti gli occhi..perché non si sa mai cosa ci riserva la Vita.
Forse l'oscar per la regia lo avrei assegnato a Fincher anche per gli altri bellissimi film che ci ha dato.
Voglio almeno menzionare la Blanchett....semplicemente. divina.
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[+] blanchett pessima
(di nadia)
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barbara
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martedì 10 marzo 2009
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assolutamente...
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ho avuto il piacere di vedere questo film che non mi ha propro delusa, anzi... vorrei rispondere a tutti quelli che lo reputano superficiale e anonimo così :
secondo voi mettere in scena un film di 159 min. è una cosa semplice?
non credo sarete mai dei crici cinematografici perchè non capite niente ! potreste esprimere un parere SOGGETTIVO invece di fare delle osservazioni come se foste nell' ambiente del cinema ! questo film ha avuto degli incassi ottimi e non credo che voi lo possiate reptare così...
[+] il soggettivo..è implicito
(di mary)
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antonello villani
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venerdì 27 marzo 2009
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la struggente storia del bimbo nato vecchio
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Si filosofeggia sull’ineluttabilità del tempo mentre la fine di ogni cosa è esorcizzata con un bambino nato vecchio che negli anni ringiovanisce. Il desiderio di eternità sembra superato con un percorso a ritroso che provoca solo dolori ed affanni, perché gli altri passano a miglior vita ma l’omuncolo sulla sedia a rotelle inizia a camminare, crescere e diventare sempre più affascinante. “Il curioso caso di Benjamin Button” è un’opera che vuole riannodare i fili dei ricordi di un protagonista condannato all’infelicità, una profonda riflessione sulla morte e sul modo di ingannare la sua venuta. Brad Pitt, invecchiato per l’occasione, commuove con una trasformazione fisica che è un vero prodigio della natura; Cate Blanchett, la ballerina colpita al cuore dal freak, si ritrova sul letto di un ospedale a raccontare l’amore di gioventù ad una figlia giunta al capezzale.
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Si filosofeggia sull’ineluttabilità del tempo mentre la fine di ogni cosa è esorcizzata con un bambino nato vecchio che negli anni ringiovanisce. Il desiderio di eternità sembra superato con un percorso a ritroso che provoca solo dolori ed affanni, perché gli altri passano a miglior vita ma l’omuncolo sulla sedia a rotelle inizia a camminare, crescere e diventare sempre più affascinante. “Il curioso caso di Benjamin Button” è un’opera che vuole riannodare i fili dei ricordi di un protagonista condannato all’infelicità, una profonda riflessione sulla morte e sul modo di ingannare la sua venuta. Brad Pitt, invecchiato per l’occasione, commuove con una trasformazione fisica che è un vero prodigio della natura; Cate Blanchett, la ballerina colpita al cuore dal freak, si ritrova sul letto di un ospedale a raccontare l’amore di gioventù ad una figlia giunta al capezzale. Malato di nostalgia il regista David Fincher che utilizza una fotografia seppiata affidandosi alle atmosfere rarefatte e ad una simbolica reinfetazione che sembra concludere l’eterno ciclo della vita. Quasi tre ore per portare sullo schermo un racconto di Scott Fitzgerald sono troppe, ma le emozioni non mancano anche se qualcosa risulta un po’ troppo forzata ed il tempo diluito all’infinito. Racconto interrotto dall’uso eccessivo dei flash back, la Blanchett invecchiata e morente è un po’ zuccherosa, come la Ormond che conosce il padre attraverso le pagine di un diario segreto.
Antonello Villani
(Salerno)
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carmine antonello villani
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venerdì 27 marzo 2009
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pitt nei panni del vecchio che ringiovanisce
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Si filosofeggia sull’ineluttabilità del tempo mentre la fine di ogni cosa è esorcizzata con un bambino nato vecchio che negli anni ringiovanisce. Il desiderio di eternità sembra superato con un percorso a ritroso che provoca solo dolori ed affanni, perché gli altri passano a miglior vita ma l’omuncolo sulla sedia a rotelle inizia a camminare, crescere e diventare sempre più affascinante. “Il curioso caso di Benjamin Button” è un’opera che vuole riannodare i fili dei ricordi di un protagonista condannato all’infelicità, una profonda riflessione sulla morte e sul modo di ingannare la sua venuta. Brad Pitt, invecchiato per l’occasione, commuove con una trasformazione fisica che è un vero prodigio della natura; Cate Blanchett, la ballerina colpita al cuore dal freak, si ritrova sul letto di un ospedale a raccontare l’amore di gioventù ad una figlia giunta al capezzale.
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Si filosofeggia sull’ineluttabilità del tempo mentre la fine di ogni cosa è esorcizzata con un bambino nato vecchio che negli anni ringiovanisce. Il desiderio di eternità sembra superato con un percorso a ritroso che provoca solo dolori ed affanni, perché gli altri passano a miglior vita ma l’omuncolo sulla sedia a rotelle inizia a camminare, crescere e diventare sempre più affascinante. “Il curioso caso di Benjamin Button” è un’opera che vuole riannodare i fili dei ricordi di un protagonista condannato all’infelicità, una profonda riflessione sulla morte e sul modo di ingannare la sua venuta. Brad Pitt, invecchiato per l’occasione, commuove con una trasformazione fisica che è un vero prodigio della natura; Cate Blanchett, la ballerina colpita al cuore dal freak, si ritrova sul letto di un ospedale a raccontare l’amore di gioventù ad una figlia giunta al capezzale. Malato di nostalgia il regista David Fincher che utilizza una fotografia seppiata affidandosi alle atmosfere rarefatte e ad una simbolica reinfetazione che sembra concludere l’eterno ciclo della vita. Quasi tre ore per portare sullo schermo un racconto di Scott Fitzgerald sono troppe, ma le emozioni non mancano anche se qualcosa risulta un po’ troppo forzata ed il tempo diluito all’infinito. Racconto interrotto dall’uso eccessivo dei flash back, la Blanchett invecchiata e morente è un po’ zuccherosa, come la Ormond che conosce il padre attraverso le pagine di un diario segreto.
Carmine Antonello Villani
(Salerno)
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luca scialò
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venerdì 12 marzo 2010
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una storia d'amore che lotta contro il tempo
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Siamo alla fine della guerra Mondiale. Il costruttore di un grande orologio destinato a sancire l'orario di una grande stazione inglese, decide di costruirlo con una particolarità: l'orologio ha le lancette che vanno all'indietro, a simboleggiare il desiderio del costruttore di veder tornato suo figlio morto in guerra, riportando il tempo indietro. Il tutto, non curandosi del fatto che alla sua inaugurazione avrebbe partecipato anche il Presidente inglese Churchill.
Lo stesso giorno però accade qualcosa di magico. Nasce un neonato che ha tutte le patologie di un uomo anziano, che però non viene accettato dai genitori che lo abbandonano in una casa di cura per anziani.
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Siamo alla fine della guerra Mondiale. Il costruttore di un grande orologio destinato a sancire l'orario di una grande stazione inglese, decide di costruirlo con una particolarità: l'orologio ha le lancette che vanno all'indietro, a simboleggiare il desiderio del costruttore di veder tornato suo figlio morto in guerra, riportando il tempo indietro. Il tutto, non curandosi del fatto che alla sua inaugurazione avrebbe partecipato anche il Presidente inglese Churchill.
Lo stesso giorno però accade qualcosa di magico. Nasce un neonato che ha tutte le patologie di un uomo anziano, che però non viene accettato dai genitori che lo abbandonano in una casa di cura per anziani. Il bambino crescendo acquista le sembianze di un anziano, patendo gli stessi loro acciacchi. Ma più passano gli anni e più l'anziano ringiovanisse, come se per lui il tempo andasse all'indietro, tanto quanto per quell'orologio.
Da giovane, incontrerà una bambina conosciuta nell'ospizio, essendo lei nipote di un'anziana che era lì come paziente. La bambina, cresciuta normalmente, ha la sua stessa età e finiscono per innamorarsi. Qui comincia una storia d'amore e un legame profondo, che però deve fare i conti con il tempo che passa in modo opposto per entrambi. Lui diventa sempre più piccolo e lei ovviamente invecchia...
Una storia d'amore che colpisce, coinvolge, rattrista proprio per il suo essere impossibile. Può sembrare stupida ed esagerata. Ma in fondo, è giusto ogni tanto lasciarsi coinvolgere anche da storie fantastiche ma al contempo profonde come questa...
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marko morciano
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venerdì 6 gennaio 2012
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l'essenza della vita in un racconto "curioso"
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La storia di un bambino che nasce anziano, durante il parto la madre muore, il padre non accetta questo piccolo "mostriciattolo" nato già vecchio e decide di abbandonarlo. Lo trova una giovane coppia che vive in una casa "pluriabitata", così decidono di tenerlo. "Il curioso caso" si protrae per quasi un secolo di vita, negli anni del '900, comprendendo così le grandi guerre. Il protagonista vive le prime esperienze, amicizie, dolori, amori, andando sempre verso la giovinezza.
La storia è particolare e singolare, molto incisiva e sopratutto racconta l'essenza della vita.
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La storia di un bambino che nasce anziano, durante il parto la madre muore, il padre non accetta questo piccolo "mostriciattolo" nato già vecchio e decide di abbandonarlo. Lo trova una giovane coppia che vive in una casa "pluriabitata", così decidono di tenerlo. "Il curioso caso" si protrae per quasi un secolo di vita, negli anni del '900, comprendendo così le grandi guerre. Il protagonista vive le prime esperienze, amicizie, dolori, amori, andando sempre verso la giovinezza.
La storia è particolare e singolare, molto incisiva e sopratutto racconta l'essenza della vita. Il noto e affascinante attore Brad Pitt si confronta con una parte che racchiude in un unico involucro diverse sfaccietature, in quanto il personaggio passa da bambino a anziano con un'apparenza "invertita".
Sarebbe stato preferibile accorciare un po' il tempo del racconto poiché si perde in alcuni dettagli futili.
Voto: 8.
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matilde perriera
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giovedì 23 maggio 2013
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straordinaria odissea - matilde perriera
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STRAORDINARIA ODISSEA - Matilde Perriera - Legittimi i 10,90 euro per il DVD attraverso cui David Leo Fincher porta alla ribalta la progeria, una malattia genetica prolificata dalla mutazione del gene LMNA. La microstoria di Benjamin Button è frutto di una sorprendente inventiva e, comunque, si basa su delicatissime patologie cliniche a cui la scienza non è ancora riuscita a dare risposte concrete. L’animo dello spettatore vibra per le ricchissime riflessioni gnomiche della parabola di un uomo che, nel racconto di Fitzgerald, nasce nel 1860, nel film nel momento in cui la Grande Guerra si è conclusa, e, in ambedue casi, con l’età di un ultraottantenne. Il personaggio principale, con un miracoloso e graduale ringiovanimento, vive una struggente storia d'amore che non ha nulla di favolistico e fa meritare un prosit particolarmente entusiasta per le strabilianti performances operate dalla Digital Domain o le partiture straordinariamente evocative di Alexandre Desplat.
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STRAORDINARIA ODISSEA - Matilde Perriera - Legittimi i 10,90 euro per il DVD attraverso cui David Leo Fincher porta alla ribalta la progeria, una malattia genetica prolificata dalla mutazione del gene LMNA. La microstoria di Benjamin Button è frutto di una sorprendente inventiva e, comunque, si basa su delicatissime patologie cliniche a cui la scienza non è ancora riuscita a dare risposte concrete. L’animo dello spettatore vibra per le ricchissime riflessioni gnomiche della parabola di un uomo che, nel racconto di Fitzgerald, nasce nel 1860, nel film nel momento in cui la Grande Guerra si è conclusa, e, in ambedue casi, con l’età di un ultraottantenne. Il personaggio principale, con un miracoloso e graduale ringiovanimento, vive una struggente storia d'amore che non ha nulla di favolistico e fa meritare un prosit particolarmente entusiasta per le strabilianti performances operate dalla Digital Domain o le partiture straordinariamente evocative di Alexandre Desplat. L’avvio di questo diagramma esistenziale è in medias res a New Orleans, lo schermo invaso da moltissimi bottoni, il vento anticipa il disastroso del Katrina, la moribonda Daisy accarezza ricordi mai svaniti per regalarli all’adorata Caroline e farle conoscere la vera identità di suo padre. Il diario di Benjamin avvia il lungo flashback del vecchietto con le stampelle e dimostra come in ogni cosa sia salutare, di tanto in tanto, mettere un punto interrogativo a ciò che a lungo si era dato per scontato. Figura di spicco è Queenie, che, pur tra moltissime difficoltà, fa crescere il piccolo vecchietto protetto dall’affetto dei tanti nonni di Nolan House e gli fa capire che ogni più piccolo evento è funzionale per slacciare i gangli fondamentali della sua avventura esistenziale. Ancora bambino, conosce la nipotina di Nonna Fuller e i due, sin dal magico incontro sotto un tavolo illuminato da una candela, diventano inseparabili anche quando le due traiettorie, quella naturale di lei e quella fenomenale di lui, sembrano portarli lontano uno dall’altra. La vita, è vero, inaspettatamente, trascina verso un precipizio, ma, metabolizzate le fitte lancinanti, si scopre che le spine velano sempre una rosa e, se Daisy non danzerà più sui palcoscenici, si generano i presupposti per intrecciare di nuovo le vicende della coppia. Si perdono, si ritrovano, si sposano, hanno una bambina, si separano … Anni dopo, i servizi sociali informano l’ormai anziana insegnante di danza del ritrovamento di un bambino di 12 anni ... demenza senile, spaventosi vuoti di memoria, isteria, collera …e, nello zaino, il diario in cui ricorre spesso il nome di lei. L’amante-mamma, da quel momento, lo accudisce finchè, ormai neonato, Benjamin muore accucciato tra le braccia avvizzite della sua donna. Nel sistema attanziale di questa straordinaria odissea niente e nessuno passa inosservato, nessuna scena è superflua, niente è noioso, ogni anello della catena, intrecciato ad avvenimenti storici rappresentativi, diventa nucleo portante, dal Captain Miche, alla ragazza spossata del bordello, a Tilda Swinton, all'uomo dalle 7 vite … Da tutte le occasioni, Brad, decisamente eccelso nella sua immedesimazione del personaggio, riesce a cogliere le opportunità prima che l’ invida aetas lo porti al capolinea e dimostra come i propri sogni debbano sempre volare verso l’alto.
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mauro
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mercoledì 4 marzo 2009
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un film difficile
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E' indubbiamente un film difficile da criticare e forse anche da capire nella sua integrità.Per fare una critica seria bisogna tentare a sezionarlo il procedimento ve lo risparmio poichè noioso,diciamo che essendo tratto dal racconto di un grande scrittore era ovvio che fornisse una trama appassionante
ma questo è un merito che va allo scrittore non agli autori del film per cui un punto in meno.Le riprese sono molto belle ed anche se c'è un massiccio utilizzo di effetti speciali sono usati con gusto e dove serve non così un pò a caso per spettacolarizzare il tutto.Beh la Blanchett è a dir poco fantastica
il personaggio di Daisy lo fa proprio vivere ci entra dentro mentre Pitt è il solito Pitt che faccia Benjamin oppure ocean's eleven non cambia nulla gli calza a pennello la definizione che davano di Eastwood un tempo due espressioni con e senza il cappello ma che ci volete fare quando uno è così bello può anche non saper recitare che va bene lostesso.
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E' indubbiamente un film difficile da criticare e forse anche da capire nella sua integrità.Per fare una critica seria bisogna tentare a sezionarlo il procedimento ve lo risparmio poichè noioso,diciamo che essendo tratto dal racconto di un grande scrittore era ovvio che fornisse una trama appassionante
ma questo è un merito che va allo scrittore non agli autori del film per cui un punto in meno.Le riprese sono molto belle ed anche se c'è un massiccio utilizzo di effetti speciali sono usati con gusto e dove serve non così un pò a caso per spettacolarizzare il tutto.Beh la Blanchett è a dir poco fantastica
il personaggio di Daisy lo fa proprio vivere ci entra dentro mentre Pitt è il solito Pitt che faccia Benjamin oppure ocean's eleven non cambia nulla gli calza a pennello la definizione che davano di Eastwood un tempo due espressioni con e senza il cappello ma che ci volete fare quando uno è così bello può anche non saper recitare che va bene lostesso.Bella l'interpretazione del pigmeo ospite della casa mentre non convince per nulla quella del padre adottivo di Benjamin anche se marginale.Il film secondo me perde troppo tempo nel descrivere l'avventura di Benjamin sul rimorchiatore
non era così fondamentale raccontarne una larga parte il succo della storia è poco in quel caso il capitano che suo malgrado fa una vita che non voleva fare
perchè nato per fare altro è incapace di cambiare il proprio destino e si consola pensando che il fatto di essere un'artista non glielo può togliere nessuno e niente.Non mi piace per niente la scena del padre seduto al tramonto davanti al figlio direi basta con le cartoline cinematografiche hanno rotto i coglioni.Bruttina anche la scena della proposta sessuale di Daisy surreale.bellissima invece la scena della casualità dell'incidente di Daisy con l'incastro delle casualità che l'hanno di fatto provocato.Alla fine i temi sono: la diversità e la capacità dei bambini di riconoscerla ed accettarla acnhe se non c'è cosa meno vera di questa i bambini in realtà sono molto crudeli tra di loro,il fatto che se potessimo invertire le cose di fatto non cambierebbe nulla poichè nell'arco di tempo in cui si è molto vulnerabili lo si sarebbe comunque in maniera diversa ma con risultati simili e poi c'è il tentativo di spiegare l'amore in tutte le sue forme e livelli padre figlio figlio che perdona il padre,madre adottiva nera quindi amore nonostante la diversità padre adottivo che accetta un figlio non suo per amore della sua donna l'amored i Benjamin per Daisy insomma alla fine un bel messaggio del film ok banale ma bello è che una vita spesa nell'amore e nell'accettazione del prossimo è sempre vincente e sono concorde.Molti hanno trovato banale il film però va visto con l'ottica di una trama scritta tantissimi anni fa in un'epoca dove nella letteratura i moralismi ed i buoni sentimenti sventolati da tutte le parti la facevano da padrone e che è una favola con ille simbolismi non capire questo sostanzialmente significa non aver capito il film secondo me
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[+] pitt è un grandissimo attore
(di john)
[ - ] pitt è un grandissimo attore
[+] pitt è immenso
(di nina34)
[ - ] pitt è immenso
[+] chi è superficiale?
(di mauro)
[ - ] chi è superficiale?
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rencid
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venerdì 20 marzo 2009
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si poteva fare meglio
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Il curioso caso di Benjamin Button è sicuramente un film ben confezionato, anche se eccessivamente lungo soprattutto dopo una prima parte bella e veloce con le storie dei personaggi che si intrecciano sullo sfondo del dopoguerra che in realtà fa solo da cornice.
La vicenda personale del protagonista non sembra però avere quel carattere di eccezionalità ma sembra essere assolutamente normale, tuttavia attorno a questa strana figura acquistano rilievo le storie degli altri personaggi soprattutto quella della donna che in non più giovanissima decide di attraversare a mare lo stretto.
Interpretazione ottima di Brad Pitt, non convince del tutto quella di kate blanchette che appare troppo fragile rispetto alla tembra di Benjamin e ne subisce constantamente la personalità.
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Il curioso caso di Benjamin Button è sicuramente un film ben confezionato, anche se eccessivamente lungo soprattutto dopo una prima parte bella e veloce con le storie dei personaggi che si intrecciano sullo sfondo del dopoguerra che in realtà fa solo da cornice.
La vicenda personale del protagonista non sembra però avere quel carattere di eccezionalità ma sembra essere assolutamente normale, tuttavia attorno a questa strana figura acquistano rilievo le storie degli altri personaggi soprattutto quella della donna che in non più giovanissima decide di attraversare a mare lo stretto.
Interpretazione ottima di Brad Pitt, non convince del tutto quella di kate blanchette che appare troppo fragile rispetto alla tembra di Benjamin e ne subisce constantamente la personalità. In definitiva i temi trattati in questa curiosa vicenda fanno del film un buon prodotto magari una trama più snella e soprattutto meno spazio dedicato alla protagonista femminile, avrebbero reso il film ancora più godibile, come al solito ottima la prova di Brad pitt
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il secco
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giovedì 16 luglio 2009
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una nuova vita per ben
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Come non vedere nella vita di Benjamin Button, e nel suo tempo che va all’incontrario, l’artificialità e l’illusorietà del tempo che ci circonda. Questo tempo scientifico che appare ai nostri occhi come una serie d’ istantanee, ma che nella memoria e nel mondo individuale e spirituale si presenta come un continuum che abbraccia il passato, il presente e il futuro (H. Bergson).
La dicotomia fra tempo soggettivo e quello esterno è presente anche in B. Button; egli vive interiormente la vita di un uomo normale ed esteriormente la vita di un uomo che è destinato a nascere vecchio e a diventare giovane. Il paradosso insito nella sua vita, simboleggia l’assurdità della vita stessa e del tempo, che in realtà non si fa conoscere e beffa l’uomo, facendolo morire prima del dovuto, oppure, come in questo curioso caso, facendolo nascere quasi già sul punto di morte.
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Come non vedere nella vita di Benjamin Button, e nel suo tempo che va all’incontrario, l’artificialità e l’illusorietà del tempo che ci circonda. Questo tempo scientifico che appare ai nostri occhi come una serie d’ istantanee, ma che nella memoria e nel mondo individuale e spirituale si presenta come un continuum che abbraccia il passato, il presente e il futuro (H. Bergson).
La dicotomia fra tempo soggettivo e quello esterno è presente anche in B. Button; egli vive interiormente la vita di un uomo normale ed esteriormente la vita di un uomo che è destinato a nascere vecchio e a diventare giovane. Il paradosso insito nella sua vita, simboleggia l’assurdità della vita stessa e del tempo, che in realtà non si fa conoscere e beffa l’uomo, facendolo morire prima del dovuto, oppure, come in questo curioso caso, facendolo nascere quasi già sul punto di morte. Ma il dramma interno di Benjamin non è tanto quello di non sapere se da un momento all’altro portà morire, che in fondo è il dramma di ogni uomo; quanto quello di non poter vivere una vita normale; ed è proprio questo il punto di vista dell’intero film e quindi anche quello dello spettatore, che identificandosi con il protagonista si chiede “ Cosa succede adesso? Che farebbe un bambino se dovesse nascere vecchio e diventare giovane? Come può dare un senso alla sua vita?
Eppure la sua assurda vita avrà un senso, il suo handicap in fondo non gli impedirà di vivere le passioni di un uomo normale; compresa quella di un amore difficile ma non impossibile. La protagonista che culla nella commovente sequenza Benjamin, oramai bambino e in punto di morte, fa pensare alla figura della Grande Madre, forza salvatrice e distruttrice che media fra l’umano e il divino; divinità che è connessa ai culti legati al ciclo morte-rinascita. Forse a B. Button spetterà ancora una vita e più serena.
Come quasi per ogni film di Fincher, fra i quali Alien3 (1992), Seven (1995), The Game (1997), Fight Club(1999), Il curioso caso di Benjamin Button per la sua trama (novella di Francis Scott Fitzgerald 1922), rappresenta una storia innovativa nel mondo cinematografico, anche se si possono notare dei legami con la pellicola di F.Ford Coppola dal titolo Un’altra giovinezza, 2007; il cui tema del ringiovanimento è ripreso in parte da Fincher.
B. Button è un racconto onirico, una favola espressionista ed arcana, in cui lo spettatore può perdersi in assoluto piacere.
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