mirko mara
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lunedì 2 marzo 2009
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una grande poesia sulla vita e il tempo
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La poesia è cinema. L’amore per le vite straordinarie, il coraggio e la pazzia di saperle raccontare. Ci sono film che ti rimangono in testa, film che dimentichi il giorno dopo, film che ti fanno sorridere, piangere, incazzare. Solo pochi film, solo poche storie, solo poche vite hanno la forza e l’intensità di rimanerti dentro ed insegnarti qualcosa.
Bene signori, correte al cinema perché un intrepido regista di Denver, all’anagrafe David Leo Fincher, ha creato un piccolo capolavoro su una vita straordinaria, una vita che quasi cento anni fa il romanziere e sceneggiatore Francis Scott Fitzgerald aveva scritto e raccontato. E’ la vita di Benjamin Button, l’unico uomo nato già vecchio, “…ma solo esteriormente”, direbbe lui.
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La poesia è cinema. L’amore per le vite straordinarie, il coraggio e la pazzia di saperle raccontare. Ci sono film che ti rimangono in testa, film che dimentichi il giorno dopo, film che ti fanno sorridere, piangere, incazzare. Solo pochi film, solo poche storie, solo poche vite hanno la forza e l’intensità di rimanerti dentro ed insegnarti qualcosa.
Bene signori, correte al cinema perché un intrepido regista di Denver, all’anagrafe David Leo Fincher, ha creato un piccolo capolavoro su una vita straordinaria, una vita che quasi cento anni fa il romanziere e sceneggiatore Francis Scott Fitzgerald aveva scritto e raccontato. E’ la vita di Benjamin Button, l’unico uomo nato già vecchio, “…ma solo esteriormente”, direbbe lui. Abbandonato dal padre industriale ed accolto da una donna dal cuore d’oro, governante (guarda un po’) di una casa di riposo, per il piccolo Benjamin pare prospettarsi una vita molto breve, vista la sua cagionevole condizione di salute. Il piccolo sembra “un novantenne con un piede nella fossa”, ma miracolosamente il suo corpo sembra ringiovanire. Tra gli anziani dell’ospizio cresce serenamente, accompagnato dall’amore immenso della sua mamma adottiva e dei tanti nonni che la vita gli ha donato. E da qui, da questa culla insperata, Benjamin partirà per gli angoli più nascosti del mondo…
Il film è costruito da Fincher (che aveva già lavorato con Pitt in Seven e Fight Club) come un gigantesco Flach Back raccontato dal grande amore di Benjamin, Daisy, un’86enne ormai in punto di morte che decide di far leggere il diario di Benjamin a sua figlia, mentre fuori dall’Ospedale l’arrivo dell’uragano Katrina li minaccia. Il film è stupendo, una poesia continua, mai banale, mai mieloso, mai scontato. Cate Blanchett perfetta, Brad Pitt da Oscar. Chi s’accontenta solo di guardare con incomprensibile leggerezza gli sforzi nel make up e del lavoro al computer per rendere verosimile il ringiovanimento di Benjamin e l’invecchiamento di Deasy, dimentica i numerosissimi spunti che il film ti lascia dentro. Una provocazione sul senso della vita e sulla morte, che il regista pronuncia attraverso le labbra di Mike Clark e attraverso le immagini dell’acqua sul finale del film che, con il suo passaggio, porta con se ogni cosa. Un film sul tempo, sulla fragilità e sull’irreversibile temporaneità dei momenti che viviamo. Un film sui sogni infranti (vedi ancora Mike Clark), sulla speranza che muore e rinasce (Elizabeth Abbott , alias Tilda Swinton), sui pregiudizi e la paura (il padre di Benjamin), sull’importanza della memoria (la storia iniziale del film), sui casi (?) della vita, sull’Amore, l’Amore vero, quello che, nonostante tutto, non dividerà mai Benjamin e Deasy.
La pellicola non può che ricordare il bellissimo lavoro di Robert Zemeckis “Forrest Gump” (per il fatto che il film segue un lungo lasso di tempo, sono inseriti numerosi personaggi, il tono del film è a tratti leggero e spensierato, il protagonista sembra subire il lavoro del tempo e delle persone che lo circondano), ma all’innocenza e l’ingenuità del protagonista del film del 1994, viene sostituita la caparbietà e il senso d’impotenza di un Brad Pitt al top. C’è anche una strizzata d’occhio a Magnolia, il film del 1999 diretto da Paul Thomas Anderson, nella scena in cui si analizza una successione di eventi che, se modificata nei particolari, avrebbe cambiato la vita di Deasy. È una delle domande che accompagnano i fatti delle nostre esistenze: il caso esist
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dado1987
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giovedì 14 maggio 2009
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si meritava l'oscar per il miglior film
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Questo è senz'altro un film che secondo me dovrebbe assolutamente essere visto , impeccabile in ogni suo aspetto. Una recitazione fantastica, sia da Brad Pitt che da Cate Blanchett, entrambi due attori che stimo moltissimo (in particolare Brad per Fight Club, sempre di Fincher).
La regia è ottima, sono particolarmente legato a David Fincher, dato che mi sono piaciuti molte delle sue vecchie pellicole, appunto Fight Club, Seven, The game ecc.
Benjamin Button, doveva essere un trampolino di lancio verso molte più statuette e di maggior importanza di quelle che ha preso in realtà, mi vien da ridere se penso che questo film sia stato penalizzato alle nomination, quando ci sono state le premiazioni, ed ho visto che "Slumdog Millionaire" ha fatto il botto accaparrandosi ben 8 immeritatissimi Oscar (il film in se non è male, ma a parer mio si sarebbe meritato solo il premio per miglior film straniero.
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Questo è senz'altro un film che secondo me dovrebbe assolutamente essere visto , impeccabile in ogni suo aspetto. Una recitazione fantastica, sia da Brad Pitt che da Cate Blanchett, entrambi due attori che stimo moltissimo (in particolare Brad per Fight Club, sempre di Fincher).
La regia è ottima, sono particolarmente legato a David Fincher, dato che mi sono piaciuti molte delle sue vecchie pellicole, appunto Fight Club, Seven, The game ecc.
Benjamin Button, doveva essere un trampolino di lancio verso molte più statuette e di maggior importanza di quelle che ha preso in realtà, mi vien da ridere se penso che questo film sia stato penalizzato alle nomination, quando ci sono state le premiazioni, ed ho visto che "Slumdog Millionaire" ha fatto il botto accaparrandosi ben 8 immeritatissimi Oscar (il film in se non è male, ma a parer mio si sarebbe meritato solo il premio per miglior film straniero..), sarà anche una questione di gusti, ma mi sembra veramente di paragonare un'opera d'arte ad un esperimento di una storia tenera, ma mediocre.. Avrei potuto accettare se l'Oscar per miglior film per il 2008 l'avessero vinto The Wrestler, The Dark Knight, The Changeling, o Gran Torino, ma farsi fregare da un filmetto a basso costo è un rospo troppo grande da mandare giù, mi sa che dietro al giudizio della Giuria, ci sia lo zampino di Spielberg e dei Capoccia di Bollinwood...
Il curioso caso di Benjamin Button è entrato nella lista dei miei top 100.
Voto : 9
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ciccio capozzi
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mercoledì 25 febbraio 2009
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un apologo filosofico, di stampo voltairiano
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“IL CURIOSO CASO DI BENJAMIN BUTTON” di DAVID FINCHER; USA, 08. Fine della I Guerra: nasce un bimbo già vecchio; il padre se ne disfa. Raccolto da una di colore e di buon cuore, svolge la vita all’incontrario, ringiovanendo, fino alla regressione fetale. Per chi nutrisse dei dubbi, diciamo: Brad Pitt sa recitare, e alla grande. Il paradosso etico implicito in questa strana avventura, tratta da un racconto, trova forza narrativa soprattutto nella prima parte, la più difficile, dove Benjamin-Pinocchio-Brad deve incarnarsi in un contesto narrativo del tutto innaturale. Fare il bambino con i modi da vecchio. Eppure ci riesce, nonostante che la sua faccia sia collocata in contesti di sequenze generate al computer (CGI), make-up estremamente complicati e micidialmente realistici (non a caso premiati dall’Oscar 09).
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“IL CURIOSO CASO DI BENJAMIN BUTTON” di DAVID FINCHER; USA, 08. Fine della I Guerra: nasce un bimbo già vecchio; il padre se ne disfa. Raccolto da una di colore e di buon cuore, svolge la vita all’incontrario, ringiovanendo, fino alla regressione fetale. Per chi nutrisse dei dubbi, diciamo: Brad Pitt sa recitare, e alla grande. Il paradosso etico implicito in questa strana avventura, tratta da un racconto, trova forza narrativa soprattutto nella prima parte, la più difficile, dove Benjamin-Pinocchio-Brad deve incarnarsi in un contesto narrativo del tutto innaturale. Fare il bambino con i modi da vecchio. Eppure ci riesce, nonostante che la sua faccia sia collocata in contesti di sequenze generate al computer (CGI), make-up estremamente complicati e micidialmente realistici (non a caso premiati dall’Oscar 09). Abbiamo l’impressione di un percorso vitale negato, che si sviluppa quasi da fermo, con i tempi già scanditi, che la persona deve semplicemente subire. Ma, a guardarla restrospettivamente, in forma di memoria, non è questo il senso che traiamo della nostra vita trascorsa? La favola di Pinocchio, qui richiamata, nel suo valore universale, non ha forse in sé il senso di un incompiuto? Cioè il suo essere apologo di un’apparente virtù socialmente apprezzata, per cui, una volta raggiunta, diventa bambino vero: ma è solo una vita “banale”, che si costruisce quando si è negato qualcosa alla propria natura. Comunque, di fronte a noi è sempre una persona viva, con le sue speranze, le sue aspirazioni, il suo mondo di affetti e di emozioni; non una iconcina uguale a se stessa. Benny , nonostante tutto, circondato dall’affetto, si accetta, e accetta il mondo; ed è per questo da esso accettato. Attraversa i mari, incontra la guerra, come Pinocchio la balena; e come lui ne è vomitato in salvo. Ma nel suo vivere all’incontrario, il punto di equilibrio felice è un breve istante, che lui assapora intensamente, cosciente della sua fragile temporaneità. Ma così va il mondo, nella sua essenza più profonda: siamo tutti esseri a tempo. Il film è un apologo filosofico, di stampo volterriano. F.Scott Fitzgerald, allorché nel 22 scrisse il racconto, era stato ispirato da una citazione di MarkTwain, il più tipico scrittore yankee. Questi marcava come “fosse una disdetta che la parte migliore della vita sia all’inizio e quella peggiore alla fine”. E’ una considerazione che potrebbe essere di Pinocchio (o di Tom Sawyer) da vecchio: ma il film la trasforma in una resistenza commovente alla memoria e al tempo, ponendola in un contesto irreale, ricercato dal punto di vista stilistico, già dalla prima sequenza del grande orologio costruito dal padre cieco per andare all’indietro, per ricordare la morte del figlio.
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bruno
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domenica 15 febbraio 2009
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la speranza
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Il curioso caso di benjamin button è un film fatto solo per persone sensibili (se ancora esistono).Brad Pitt trascina il cuore del pubblico in una straordinaria odissea piena di metafore e insegnamenti e grazie alla sua sublime interpretazione fa vibrare l'animo dello spettatore portandolo a riflettere in modo molto attento sulla vita e su ciò che veramente bisogna proteggere e curare.
Chi come il personaggio di Benjamin sa cosa significa amore e morte non potrà non adorare un film ricco di così grande poesia e quindi condividere l'idea che 13 oscar sono pù che meritati per questo grande capolavoro di David Fincher.
C'è speranza alla fine il cinema riprende la voglia di fare film intelligenti, spero proprio che questo film vinca tutti gli oscar a cui è candidato.
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pietro s
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sabato 21 febbraio 2009
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la vita...la morte...l'amore di una vita..
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Cosa accadrebbe o come sarebbe la vita di un uomo se il tempo per lui scorresse nel senso opposto? Il curioso caso Benjiamn Button si propone di dare una risposta a questa domanda, e lo fa in grande stile attraverso un cast di prim'ordine e attraverso i migliori effetti speciali che si siano visti negli ultimi anni. Sarà per la bravura degli attori, per l'ottima fotografia, per le atmosfere trasognate ma finita la visione del film si prende coscenza di una cosa...ossia di aver assistito a qualcosa di bello, di emozionante, qualcosa che ti lascia un segno dentro e ti da da pensare. La trama del film in se è semplice (sempre per quanto si ritenga semplice la storia di un uomo che non fa altro che ringiovanire) il piccolo Benjiamin appena nato viene abbondonato dal padre presso un edificio per anziani, qui Benjiamin crescerà fino alla maggiore età potendo vivere una reltà che no tutti i bambini possono avere, a stretto contatto con il concetto di morte e con tutta la saggezza che solo le persone anziane possono avere.
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Cosa accadrebbe o come sarebbe la vita di un uomo se il tempo per lui scorresse nel senso opposto? Il curioso caso Benjiamn Button si propone di dare una risposta a questa domanda, e lo fa in grande stile attraverso un cast di prim'ordine e attraverso i migliori effetti speciali che si siano visti negli ultimi anni. Sarà per la bravura degli attori, per l'ottima fotografia, per le atmosfere trasognate ma finita la visione del film si prende coscenza di una cosa...ossia di aver assistito a qualcosa di bello, di emozionante, qualcosa che ti lascia un segno dentro e ti da da pensare. La trama del film in se è semplice (sempre per quanto si ritenga semplice la storia di un uomo che non fa altro che ringiovanire) il piccolo Benjiamin appena nato viene abbondonato dal padre presso un edificio per anziani, qui Benjiamin crescerà fino alla maggiore età potendo vivere una reltà che no tutti i bambini possono avere, a stretto contatto con il concetto di morte e con tutta la saggezza che solo le persone anziane possono avere.Benjiamin andrà in guerra, vivrà per un pò di tempo in Russia ma non dimenticando mai il suo primo vero amore Daisy incontrata quando lui era un (piccolo)vecchietto nella casa si riposo.Cioò che sorprende al di la della trama è che Benjiamin cresce nel 900 americano, quello "che conta" insomma...e il fatto che lui ringiovanisca sempre più lo mette di fronte a realtà sempre nuove che sono per lui motivo di curiosità; ed è qui che sta la freschezza dell'opera. Il proseguio è tripudio di amore, gelosia, e decisioni importanti. Isomma il curioso caso di benjiamin Button è un film che non fallisce nel suo intento, un film che sa appassionare e commuovere con uno straordinario Brad Pitt, e un altrattanto superba Cate Blanchett. Da vedere assolutamento complimenti a Ficher per tutta la magia che ha saputo ricreare, ed ultimo ma non in ordine di iportanza stupenda colonna sonora...capace di farti viaggiare lontano così come tutto il film
"è strano tornare a casa...ci sono gli stesi odori...le stesse sensazioni..le stesse cose...ti rendi conto che l'unico ad essere cambiato sei tu" cit.
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(di rudy_50)
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sassolino
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sabato 21 febbraio 2009
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tra la vita e la morte
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E' un film torrentizio separato in due parti; la prima, di grande impatto fantastico, ripercorre l'nfanzia senile del povero Benjamin, neonato che ha avuto la disgrazia di nascere quasi novantenne e a cui farà da balia una devota zia di colore. La seconda poarte coincide pressappoco con i 50 anni d Brad Pitt, forse il periodo più felice di questa sua strana vita, l'unico momento in cui l'amore e la saggezza coincidono e si fondono col mondo ben più "reale" della bambina diventata danzatrice internazionale e ormai smemorata romantica. Un film complesso dalla doppia chiave filosofico/morale che ha i suoi momenti migliori nell'infanzia di Benjamin.
Chiunque abbia letto Melville e il suo Moby Dick non può non rimanere estasiato dai primi 60 minuti immortalati da una grandiosa fotografia, suggestivi carrelli che rimandano addirittra al cinema di Orson Welles dove a dominare era sempre l'elemento magico, illusorio.
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E' un film torrentizio separato in due parti; la prima, di grande impatto fantastico, ripercorre l'nfanzia senile del povero Benjamin, neonato che ha avuto la disgrazia di nascere quasi novantenne e a cui farà da balia una devota zia di colore. La seconda poarte coincide pressappoco con i 50 anni d Brad Pitt, forse il periodo più felice di questa sua strana vita, l'unico momento in cui l'amore e la saggezza coincidono e si fondono col mondo ben più "reale" della bambina diventata danzatrice internazionale e ormai smemorata romantica. Un film complesso dalla doppia chiave filosofico/morale che ha i suoi momenti migliori nell'infanzia di Benjamin.
Chiunque abbia letto Melville e il suo Moby Dick non può non rimanere estasiato dai primi 60 minuti immortalati da una grandiosa fotografia, suggestivi carrelli che rimandano addirittra al cinema di Orson Welles dove a dominare era sempre l'elemento magico, illusorio.
Succede quindi che si venga rapiti dal bislacco capitano alla guida di un gigantesco incrociatore, dagli edifici imbiancati di Murmansk, cosi' carichi di notturna poesia.
Il registro avventuroso cresce sempre più, mantenuto intatto dal montaggio che non si distrae un attimo dalla vis cronologica; Brad Pitt si fa più giovane, più insicuro malgrado la vecchiaia lo abbia inesorabilmente preparato a tutto, persino a un amore impossibile.
Il finale e in generale tutto il secondo tempo risentono di qualche eccesso o più semplicemente di qualche lungaggine e non riescono a rendere la stessa atmosfera favolsitica dell'esordio. Ci sono comunque molti ingredienti ben dosati in quest'opera titanica, primo fra tutti il desiderio di affabulare, uno dei primi compiti che dovrebbe avere il cinema. Quello americano ci riesce spesso e anche qui emoziona molto.
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ste3
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lunedì 16 febbraio 2009
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il dono della vita! niola vergogna!!
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Tratto da un romanzo di Fitzgerald, Fincher comincia a narrare la storia di Benjamin Button da un letto d'ospedale in cui sta per morire Daisy, unica persona presente per tutta la vita di Benjamin, che fa leggere alla figlia il suo diario.
Benjamin nasce il giorno della fine della prima guerra mondiale ("un giorno buono per nascere!"), ma non è un bambino come tutti: è vecchio! La mamma durante il parto muore e il padre lo abbandona in una casa di riposo, dove è Queenie, una donna afroamiricana che non può avere figli, a prendersi cura di lui con tanto amore.
Il dottore dà al "bimbo vecchio" solo pochi giorni di vita, ma invece... Benjamin cresce o meglio ringiovanisce! E così inizia il percorso di Benjamin Button, un percorso pieno d'incontri e avventure interessanti, dove però l'uomo vede morire tutti i suoi cari.
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Tratto da un romanzo di Fitzgerald, Fincher comincia a narrare la storia di Benjamin Button da un letto d'ospedale in cui sta per morire Daisy, unica persona presente per tutta la vita di Benjamin, che fa leggere alla figlia il suo diario.
Benjamin nasce il giorno della fine della prima guerra mondiale ("un giorno buono per nascere!"), ma non è un bambino come tutti: è vecchio! La mamma durante il parto muore e il padre lo abbandona in una casa di riposo, dove è Queenie, una donna afroamiricana che non può avere figli, a prendersi cura di lui con tanto amore.
Il dottore dà al "bimbo vecchio" solo pochi giorni di vita, ma invece... Benjamin cresce o meglio ringiovanisce! E così inizia il percorso di Benjamin Button, un percorso pieno d'incontri e avventure interessanti, dove però l'uomo vede morire tutti i suoi cari... tutti tranne Daisy, che vive varie fasi insieme a lui, fino ad instaurarci un intenso rapporto d'amore.
Il film descrive la bellezza della vita; essa infatti è un dono che bisogna sempre accettare e vivere.
La recensione di Gabriele Niola è del tutto errata e e il film dice tutto tranne che chiedersi come si comporterebbe un vecchio con la testa di un bambino e come un giovane con l'esperienza di un vecchio. Non so sinceramente un sito serio come Mymovies dove prenda questi pseudorecensori!!!
Per concludere una risposta a molte critiche che ho letto su Brad Pitt: Premetto che sono un grande fan di Brad ed è vero che ci sono stati altri film in cui l'attore americano è sembrato più in forma di adesso e che forse Sean Penn meriti di più l'oscar come miglior attore, ma parlare di scarsissima prestazione o di un eventuale scandalo in caso di premiazione di Pitt mi sembra molto esagerato e fuori luogo. Brad Pitt è un grandissimo attore, così come Il curioso caso di Benjamin Button (anche se non è un capolavoro indelibile, come ad esempio Seven e Fight Club dello stesso Fincher, o altri film) è un ottimo film, emoziante e che fa molto riflettere.
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andrea
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martedì 17 febbraio 2009
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mi aspettavo di più
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Per essere curioso questo film,lo è. Come indubbiamente è un buon film.
Buono,ma nulla di più. Arrivato in Italia con tanta di quella pubblicità da far pensare al capolavoro del secolo,forte di una candidatura a ben 13(!)premi oscar,penso si possa tranquillamente affermare che il film deluda un pò. Un bel pò. Personalmente credo che la mia delusione nasca proprio dalle aspettative che avevo di vedere chissà quale filmone,viste tutte quelle nomination all'oscar,che ora,dopo averlo visto,ritengo del tutto ingiustificate. Per carità,non è un brutto film,non è nemmeno fatto male,ma non credo che tra qualche anno ci sarà qualcuno che si ricorderà di questo Benjamin Button,che andando a stringere è una storia d'amore come tante altre con l'unica differenza che il protagonista ringiovanisce anzichè invecchiare.
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Per essere curioso questo film,lo è. Come indubbiamente è un buon film.
Buono,ma nulla di più. Arrivato in Italia con tanta di quella pubblicità da far pensare al capolavoro del secolo,forte di una candidatura a ben 13(!)premi oscar,penso si possa tranquillamente affermare che il film deluda un pò. Un bel pò. Personalmente credo che la mia delusione nasca proprio dalle aspettative che avevo di vedere chissà quale filmone,viste tutte quelle nomination all'oscar,che ora,dopo averlo visto,ritengo del tutto ingiustificate. Per carità,non è un brutto film,non è nemmeno fatto male,ma non credo che tra qualche anno ci sarà qualcuno che si ricorderà di questo Benjamin Button,che andando a stringere è una storia d'amore come tante altre con l'unica differenza che il protagonista ringiovanisce anzichè invecchiare.Il film,secondo me,è eccessivamente lungo e dispersivo,i momenti di noia sono superiori a quelli in cui ci si emoziona e dopo un pò anche il fenomeno del ringiovanimento-invecchiamento tende a perdere di interesse.Di positivo possiamo segnalare la buona prova dei due protagonisti. Credo che Cate Blanchett possa essere una seria candidata all'oscar,molto più di Pitt,che sembra più bravo di quello che in realtà è per via del trucco che lo invecchia. Praticamente recita con una maschera.Non sono un suo fan,lo ammetto...però credo che il suo top a livello di recitazione l'abbia toccato nell'interpretare il Jesse James di Andrew Dominik,non certo qui nei panni di Benjamin Button... Se fossimo a scuola,come voto finale darei un 6,con l'aggravante che si poteva fare di più. Molto di più. Andrea
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[+] ottimo brad pitt!
(di stella60)
[ - ] ottimo brad pitt!
[+] brad pitt unico
(di thrilly)
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(di rudy_50)
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damiano
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giovedì 5 marzo 2009
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film particolare
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Sinceramente pensavo che questo film fosse un pochino più veloce per renderlo più leggero “sopportabile”. Gli attori sono spettacolari, la storia funziona, molto bella e particolare (assomiglia alla lontana ad un film “Jack” (1996) con Robin Williams dove il protagonista Jack a causa di una rarissima malattia genetica accelera la crescita e lo sviluppo pur avendo dieci anni ha l'aspetto di un adulto). Devo dire però che è stato un pò pesante, lento soprattutto la prima parte del film e l'intervallo sembrava che non arrivava mai. Nel secondo tempo invece si è ripreso alla grande arrivando ad una conclusione che devo dire quasi commovente.
[+] complimenti!!
(di carlopog)
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[+] che pena!!
(di antonio)
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spalla
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lunedì 24 agosto 2009
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un buon film, anche se un po' sopravvalutato
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Ottima idea di base. Su questo non ci sono dubbi. Nonostante i numerosissimi viaggi nel tempo che ci ha proposto la storia del cinema, nonchè invecchiamenti e ringiovanimenti di ogni tipo, a nessuno finora era mai venuta in mente la storia di un uomo la cui evoluzione fisica segue semplicemente la direzione opposta. E per lo sfruttamento di questa idea sono stati impiegati moltissimi mezzi, nonchè un trucco davvero impressionante. E' davvero incredibile la metamorfosi di Brad Pitt da vecchio a giovane, sempre convincente. Purtroppo però, devo aggiungere che questa eccellente idea a mio parere non è stata sfruttata a fondo. E' vero che il risultato è comunque buono e la storia ci presenta quasi ottant'anni di storia americana visti attraverso gli occhi di Benjamin Button, l'uomo che ringiovanisce anzichè invecchiare.
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Ottima idea di base. Su questo non ci sono dubbi. Nonostante i numerosissimi viaggi nel tempo che ci ha proposto la storia del cinema, nonchè invecchiamenti e ringiovanimenti di ogni tipo, a nessuno finora era mai venuta in mente la storia di un uomo la cui evoluzione fisica segue semplicemente la direzione opposta. E per lo sfruttamento di questa idea sono stati impiegati moltissimi mezzi, nonchè un trucco davvero impressionante. E' davvero incredibile la metamorfosi di Brad Pitt da vecchio a giovane, sempre convincente. Purtroppo però, devo aggiungere che questa eccellente idea a mio parere non è stata sfruttata a fondo. E' vero che il risultato è comunque buono e la storia ci presenta quasi ottant'anni di storia americana visti attraverso gli occhi di Benjamin Button, l'uomo che ringiovanisce anzichè invecchiare. Ma in fondo in fondo, gli unici messaggi che sembra davvero volerci comunicare questo film sono il fatto che bisogna sempre vivere al meglio le proprie esperienze indipendentemente dall'età e che niente nella vita può durare in eterno. Temi più validi che mai, certo, ma che erano comunque già stati trattati. E da un kolossal di oltre due ore e mezza (il film è infatti anche un po' prolisso) con un così massiccio impiego di mezzi era forse lecito aspettarsi qualcosa di più. Tuttavia, dinnanzi alla grande abilità con cui è stata ricostruita l'america di diverse epoche, dal 1918 ad oggi, ed alla bravura del protagonista in tutte le sue età, da vecchio a ragazzino, accompagnato da una brava Cate Blanchett, non si può non considerare questo film almeno discreto. Ed originale, naturalmente.
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