E' un film torrentizio separato in due parti; la prima, di grande impatto fantastico, ripercorre l'nfanzia senile del povero Benjamin, neonato che ha avuto la disgrazia di nascere quasi novantenne e a cui farà da balia una devota zia di colore. La seconda poarte coincide pressappoco con i 50 anni d Brad Pitt, forse il periodo più felice di questa sua strana vita, l'unico momento in cui l'amore e la saggezza coincidono e si fondono col mondo ben più "reale" della bambina diventata danzatrice internazionale e ormai smemorata romantica. Un film complesso dalla doppia chiave filosofico/morale che ha i suoi momenti migliori nell'infanzia di Benjamin.
Chiunque abbia letto Melville e il suo Moby Dick non può non rimanere estasiato dai primi 60 minuti immortalati da una grandiosa fotografia, suggestivi carrelli che rimandano addirittra al cinema di Orson Welles dove a dominare era sempre l'elemento magico, illusorio.
Succede quindi che si venga rapiti dal bislacco capitano alla guida di un gigantesco incrociatore, dagli edifici imbiancati di Murmansk, cosi' carichi di notturna poesia.
Il registro avventuroso cresce sempre più, mantenuto intatto dal montaggio che non si distrae un attimo dalla vis cronologica; Brad Pitt si fa più giovane, più insicuro malgrado la vecchiaia lo abbia inesorabilmente preparato a tutto, persino a un amore impossibile.
Il finale e in generale tutto il secondo tempo risentono di qualche eccesso o più semplicemente di qualche lungaggine e non riescono a rendere la stessa atmosfera favolsitica dell'esordio. Ci sono comunque molti ingredienti ben dosati in quest'opera titanica, primo fra tutti il desiderio di affabulare, uno dei primi compiti che dovrebbe avere il cinema. Quello americano ci riesce spesso e anche qui emoziona molto.
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pipay
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sabato 21 febbraio 2009
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scomodare melville...
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Con tutto il rispetto per le tue idee, far riferimento a Melville e ad un'opera come "Moby Dick" mi sembra in questo caso un po' esagerato. Lo dico senza spirito di polemica e con simpatia! Ciao!
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sassolino
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domenica 22 febbraio 2009
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melville
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sempre senza polemica, non trovi che le atmosfere di murmansk richiamino l'inizio di Moby dick?
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pipay
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domenica 22 febbraio 2009
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il destino e il mistero della vita...
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Beh, se vogliamo far riferimento a una storia che riguarda i grandi temi come il destino, il senso di una vita intera, il mistero, le sfide che la vita stessa talvolta ci impone, allora sì: vengono in mente certe atmosfere e ambientazioni iniziali dell'indimenticabile "Moby Dick". Ancora ciao!
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