marcus76
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venerdì 13 agosto 2010
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lontani dal capolavoro
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Sono d'accordo nel dire che non è un film per tutto dal momento che sfugge dai casnoni stilistici delle classiche produzioni americane: il cattivo (geniale Bardem) rimane impunito, lo sceriffo pur essendo l'unico insieme al cattivo a rimanere vivo è uno sconfitto in quanto disilluso dalla giustizia, ecc. In questo senso il film ha una sua originalità che può sfuggire al gusto più che alla comprensione dei più: altrimenti direi che sulla narrazione non è certamente incomprensibile. Per me tuttavia siamo lontani dal capolavoro: a parte l'interpretazione di Bardem di cuo ho già fatto cenno e la sapienza da parte dei registi di creare una tensione più da film horror che da thriller o action movie il film non ha destato in me particolari emozioni.
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Sono d'accordo nel dire che non è un film per tutto dal momento che sfugge dai casnoni stilistici delle classiche produzioni americane: il cattivo (geniale Bardem) rimane impunito, lo sceriffo pur essendo l'unico insieme al cattivo a rimanere vivo è uno sconfitto in quanto disilluso dalla giustizia, ecc. In questo senso il film ha una sua originalità che può sfuggire al gusto più che alla comprensione dei più: altrimenti direi che sulla narrazione non è certamente incomprensibile. Per me tuttavia siamo lontani dal capolavoro: a parte l'interpretazione di Bardem di cuo ho già fatto cenno e la sapienza da parte dei registi di creare una tensione più da film horror che da thriller o action movie il film non ha destato in me particolari emozioni. E' possibile che io non sia riuscito ad apprezzarlo fino in fondo o ac coglierne pienamente il suo significato recondito ma tant'è e quindi non do più di tre stelle.
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ettore venera
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mercoledì 4 agosto 2010
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geniale
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Entra di diritto nella classifica dei migliori 5 film che abbia mai visto.
Il genio del regista a due teste si è espresso con un film quasi capolavoro che registra i maggiori incassi nella storia registica dei Coen.
Quasi capolavoro, per il motivo che a parer mio sono stati commessi due errori di poco conto durante la pellicola.
Comunque semplicemente magistrale la fotografia e l'inquadratura fissa.
Ancor più geniale il fatto di tralasciare totalmente la colonna sonora.
Un finale che neanche il più esperto tra i critici senza aver letto prima il libro di Cormac McCarthy avrebbe potuto immaginare...si possono dare tante deduzioni dei due sogni.
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Entra di diritto nella classifica dei migliori 5 film che abbia mai visto.
Il genio del regista a due teste si è espresso con un film quasi capolavoro che registra i maggiori incassi nella storia registica dei Coen.
Quasi capolavoro, per il motivo che a parer mio sono stati commessi due errori di poco conto durante la pellicola.
Comunque semplicemente magistrale la fotografia e l'inquadratura fissa.
Ancor più geniale il fatto di tralasciare totalmente la colonna sonora.
Un finale che neanche il più esperto tra i critici senza aver letto prima il libro di Cormac McCarthy avrebbe potuto immaginare...si possono dare tante deduzioni dei due sogni.
Film ecezionale
complimeti Coen
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moretti.
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lunedì 26 luglio 2010
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i coen vanno oltre la violenza visiva.
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In America il Texas è anche il deserto dell'anima. E proprio in questa terra arida lo sceriffo Bell si trova a dover osservare impotente la fuga di un uomo braccato da un folle killer. Che i Coen siano grandi non c'è dubbio e film di ampia varietà(sia di toni che di generi) lo dimostra.
"Non è un paese per vecchi" aldilà dell'apparenza del genere thriller, si rivela molto più profondo di quanto sembri. Dove altri registi si sarebbero fermati a mostrare la violenza e basta i Coen ci mostrano altro. Uccidere ferisce la nostra anima fino a dissanguarla ed è quello che succede a Moss, il protagonista, e il suo inseguitore, Chigurh.
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In America il Texas è anche il deserto dell'anima. E proprio in questa terra arida lo sceriffo Bell si trova a dover osservare impotente la fuga di un uomo braccato da un folle killer. Che i Coen siano grandi non c'è dubbio e film di ampia varietà(sia di toni che di generi) lo dimostra.
"Non è un paese per vecchi" aldilà dell'apparenza del genere thriller, si rivela molto più profondo di quanto sembri. Dove altri registi si sarebbero fermati a mostrare la violenza e basta i Coen ci mostrano altro. Uccidere ferisce la nostra anima fino a dissanguarla ed è quello che succede a Moss, il protagonista, e il suo inseguitore, Chigurh. Quest'ultimo sembra essere più un guscio vuoto, un pezzo di carne senz'anima che uccide per motivi personali, ignorando il denaro e calpestando la vita umana. Quella di Moss è una fine inevitabile. Messo di fronte al male dell'uomo e alle nefandezze di cui è capace, l'uomo comune(o quasi) come lui può solo soccombere.
Lo sceriffo Bell, spettatore passivo che vorrebbe essere attivo, si scopre incapace di affrontare e gestire tutte le morti che gli si presentano e abbandona una lotta che sa già di aver perso in partenza.
Dei quattro Oscar forse sarebbe stato meglio dare a "Il Petroliere" quello come miglior film e prendere quello per la miglior fotografia al sempre nominato e mai vincitore Roger Deakins.
Eccellente Bardem, qui al suo meglio dopo "Mare Dentro", tanto da mettere in ombra i pur sempre bravi Tommy Lee Jones e Josh Brolin. E' bello vedere anche che Kelly McDonald non è rimasta la ragazza di Trainspotting ma che è maturata come per bene.
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ivan91
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sabato 24 luglio 2010
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la violenza contemporanea
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un film che ti tiene incollato dal primo all utimo minuto, la violenza contemporanea e la malvagità degli uomini non ha limiti, in questo noir eccezionale diretto dai fratelli coen che condiscono il film con il loro humor nero che è il loro marchio di fabbricca e con una morale ben precisa: la loro impresa è quello di mostrare un bricilo di umnità in un mondo che è governato dalla follia e dalla violenza, ci riescono grazie allo sceriffo tommy lee jones soprattuto nel finale stupendo e molto riflessivo dell' enigmatico sogno
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chriss
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domenica 18 luglio 2010
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un film per tutti e non un capolavoro...
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" Penso che quando non si dice più grazie o per favore, la fine è vicina...Ritorna tranquillo sulla scena del delitto...Chi farebbe una cosa del genere? come ti difendi contro uno così? " Premetto che non sono un professionista del settore, ma solo un semplice appassionato di cinema. Ho visto tanti films nella mia vita e, tra i miei preferiti, ci metto " Via col vento ", capolavoro inarrivabile e " Il Cacciatore " di Cimino. Ce ne sarebbero altri, tipo gli indimenticati films di Leone a cui sono molto, molto affezionato. Quindi, un pò di esperienza ce l' ho. Ho letto la recensione, bellissima, di Andrea: è curata nei minimi dettagli, ma affermare che " Non è un paese per vecchi " non sia un film per tutti, beh, lascia alquanto a desiderare.
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" Penso che quando non si dice più grazie o per favore, la fine è vicina...Ritorna tranquillo sulla scena del delitto...Chi farebbe una cosa del genere? come ti difendi contro uno così? " Premetto che non sono un professionista del settore, ma solo un semplice appassionato di cinema. Ho visto tanti films nella mia vita e, tra i miei preferiti, ci metto " Via col vento ", capolavoro inarrivabile e " Il Cacciatore " di Cimino. Ce ne sarebbero altri, tipo gli indimenticati films di Leone a cui sono molto, molto affezionato. Quindi, un pò di esperienza ce l' ho. Ho letto la recensione, bellissima, di Andrea: è curata nei minimi dettagli, ma affermare che " Non è un paese per vecchi " non sia un film per tutti, beh, lascia alquanto a desiderare...Sentir dire poi, da qualcun altro, che è un capolavoro, beh, mi lascia pure sbigottito...L' ho rivisto per evitare brutte sorprese e nonostante sia un gran bel film, un ottimo film, posso tranquillamente affermare che non è un capolavoro, ma al massimo da 4 stelle! Un capolavoro, nel senso completo della parola, potrebbe essere Ben Hur, Titanic, C' era una volta in America, C' era una volta il West, i Dieci Comandamenti. Altri tempi, altro cinema. Non è un paese per vecchi è un film che si " legge " benissimo, quindi per tutti. La sua trama è chiara come la luce del sole. Duemilauno Odissea nello Spazio non è un film per tutti, in quanto di difficile lettura. Ciò che rende entusiasmante Non è un paese per vecchi è il formidabile Xavier Bardem, un killer tuttofare con cui non puoi fare accordi. E' un cane sciolto, pericolosissimo per tutti. Non obbedisce a nessuno se non ai suoi princìpi, qualora ne avesse. Trovo la sua parte magnifica e determinante per il film, il quale, ripeto, non è assolutamente da considerare un capolavoro. Senza Bardem, mi domando che film sarebbe stato. Poi scopri che S.Leone, nella sua incredibile carriera di regista, non ha vinto nemmeno un Oscar con i suoi magnifici tre ( Il buono, il brutto, il cattivo, C' era una volta il west, C' era una volta in America). Poi arriva questo film e ne prende 4! Roba da matti! Ma per favore! Quando si è mai visto un cacciatore che trova tanti soldi e ci ripensa, riempe un fusto di plastica d' acqua per tornare sulla scena del delitto? Boh! Quando si è mai visto un killer che uccide indisturbato girando con una bombola d' aria decidendo del destino di altre persone facendo semplicemente testa o croce? Risposta? Mai! A me ha colpito molto Josh Brolin, bravissimo come attore e determinato a tener testa a Chigurh. Solo che non si capisce bene che fine fa. Da quanto ho capito i messicani gli tendono un' imboscata. Ecco, in alcune parti, il film fa un pò acqua. Lo trovo penetrante, potente, a tratti geniale, ma non un maledetto capolavoro. I capolavori sono altri, stanno da altre parti. Ho reso l' idea? Insomma un film per tutti e non un capolavoro...
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marco glerean
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venerdì 16 luglio 2010
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l'inevitabilità del male
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Vorrei proporre un'ulteriore chiave di lettura del film che a mio avviso si può interpretare con un concetto:
l'inevitabilità del male.
Non viene quì proposta l'eterna lotta fra il bene ed il male che, assumendo come suoi rappresentanti lo sceriffo ed il killer,
viene solo sfiorata. Chi lotta in questo film lo fa per se stesso e per il suo interesse particolare, diventa protagonista per
un tempo più o meno lungo e poi, quasi improvvisamente, in pochi fotogrammi scompare e di lui poco o nulla rimane. Come accade
nella realtà.
Rimane invece il bene (lo sceriffo) che però è per sua natura disarmato eppure sa trovare la strada per sopravvivere, ma resta anche e
soprattutto il male (il killer) che in maniera quasi soprannaturale riesce a proseguire il suo cammino e a perseguire i suoi scopi.
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Vorrei proporre un'ulteriore chiave di lettura del film che a mio avviso si può interpretare con un concetto:
l'inevitabilità del male.
Non viene quì proposta l'eterna lotta fra il bene ed il male che, assumendo come suoi rappresentanti lo sceriffo ed il killer,
viene solo sfiorata. Chi lotta in questo film lo fa per se stesso e per il suo interesse particolare, diventa protagonista per
un tempo più o meno lungo e poi, quasi improvvisamente, in pochi fotogrammi scompare e di lui poco o nulla rimane. Come accade
nella realtà.
Rimane invece il bene (lo sceriffo) che però è per sua natura disarmato eppure sa trovare la strada per sopravvivere, ma resta anche e
soprattutto il male (il killer) che in maniera quasi soprannaturale riesce a proseguire il suo cammino e a perseguire i suoi scopi.
Ci riesce in un modo che appare inevitabile quanto, appunto, il male stesso. Come accade nella realtà.
Alla luce di questa visione del film si può individuare un filo conduttore che definirei "realismo tragico".
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kronos
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domenica 30 maggio 2010
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javier bardem non basta
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Mi è difficile capire cos'abbia spinto i membri dell'Academy a premiare con l'Oscar questo film dei Coen: l'autorialità, le buone intenzioni e l'impegno non bastano, se la sceneggiatura latita, a fare di un film un grande film.
Va detto che la straordinaria, mefistofelica interpretazione di Javier Bardem merita da sola il prezzo del biglietto, ma come accennato la qualità dello script è discutibile: troppe incertezze e svolte narrative autolesionistiche.
La sensazione che si prova vedendo 'Non è un paese per vecchi' si avvicina a un coitus interruptus.
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(di shadow)
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francesco84
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venerdì 9 aprile 2010
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ti fa pensare
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Fa pensare vedere un killer spietato così freddo e impassibile quando commette i suoi crimini, messo in pericolo per un banale incidente stradale. Un film sulla violenza, al punto giusto tra azione, riflessione e soprattutto morale, con i classici colpi di scena "alla Coen", alla fine non ci resta che riflettere e dare ragione al titolo: Non è un paese per vecchi...!!!
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mister_wnb
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giovedì 1 aprile 2010
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i coen colpiscono ancora
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ottima regia,sceneggiatura brillante,bella scenografia e bel montaggio tutto condito con attori eccezionali da bardem a jones passando per brolin.
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g. romagna
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sabato 6 marzo 2010
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non è un paese per vecchi
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Estremo sud degli Stati Uniti. Anton, uccisore seriale, sta seminando cadaveri. Tra le sue vittime appositamente scelte finisce anche una banda di narcotrafficanti. Llewelyn, uomo del posto, si trova sul luogo del delitto e, in una delle macchine ivi rimaste, trova una valigia con dentro un'enorme somma di denaro. Anton, che stava tornando in quel momento per recuperarla, cerca di ucciderlo. Llewelyn riesce a scappare con i soldi lasciando lì il suo pick-up, ed Anton riesce a risalire alla sua identità dal numero di telaio; poi, grazie ad una ricetrasmittente che era nascosta dentro la valigia, si mette sulle sue tracce. La caccia all'uomo è senza esclusione di colpi.
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Estremo sud degli Stati Uniti. Anton, uccisore seriale, sta seminando cadaveri. Tra le sue vittime appositamente scelte finisce anche una banda di narcotrafficanti. Llewelyn, uomo del posto, si trova sul luogo del delitto e, in una delle macchine ivi rimaste, trova una valigia con dentro un'enorme somma di denaro. Anton, che stava tornando in quel momento per recuperarla, cerca di ucciderlo. Llewelyn riesce a scappare con i soldi lasciando lì il suo pick-up, ed Anton riesce a risalire alla sua identità dal numero di telaio; poi, grazie ad una ricetrasmittente che era nascosta dentro la valigia, si mette sulle sue tracce. La caccia all'uomo è senza esclusione di colpi. Nel frattempo, il boss dei narcotrafficanti, tramite un suo intermediario, cerca di recuperare il malloppo. Le cose per lui non vanno però per il verso giusto. Anche la moglie di Llewelyn viene coinvolta nella questione, ed il marito cerca di salvarla portandola ad El Paso e caricandola sul primo aereo possibile... Incalzante, crudo ed avvincente, con questo film i Coen danno un ulteriore prova della loro consistente capacità filmica. Non è forse il migliore dei loro lavori, ma sicuramente quello in cui la concezione morale che attraversa tutto il loro corpus cinematografico si esplica con maggior forza e chiarezza. Il quadro è, però, bisogna dirlo, piuttosto desolante: è la violenza a farla da padrona ed a dominare qualunque individuo, in una spirale dalla quale è impossibile uscire una volta che vi si viene risucchiati. Chi ne ha a che fare quotidianamente pur senza esserne complice, un po' per assuefazione ed un po' per desiderio di tranquilla sopravvivenza, ha cercato di somatizzarla e - seppur, inevitabilmente, non con grandi risultati - di viverla, nonostante tutta la sua drammaticità, come se fosse una componente dell'esistenza da dare per assodata. Come in Sam Peckinpah, con la differenza che qui, alla fine dei giochi, sono sempre i cattivi a farla franca ed i bambini - almeno loro! - sono risparmiati da questa connotazione violenta e malvagia. Bravissimo Javier Bardem nel ruolo di Anton.
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