Certamente la qualità del film è eccellente, come la regia e l'interpretazione di Javier Bardem. Ma ancora una volta viene dato l'oscar come migliore film a un'apologia della violenza pura e gratuita, dopo "The Departed" dell'anno scorso. Quando si cambierà rotta? C'è bisogno di film positivi, dove siano rappresentati ideali e il bisogno di una società più giusta. Chi vede questo film, mi riferisco in particolare ai giovani, potrebbe sentirsi attratto e addirittura emulare un personaggio come il cattivo killer psicopatico. Ci si sofferma nel mostrare come con un singolo colpo si può far esplodere il cervello e stroncare una vita, e sul gusto che prova il killer. Sono stati prodotti tanti bei film nel 2007 e ancora una volta si sceglie un film di violenza. Eppure l'America è già tanto violenta... Perché il film "Into the wild" non ha ricevuto nessun premio? Perché mette a nudo la società americana, dove la gente corre dietro ai soldi, che sembrano essere l'unico segno di distinzione, apportatori di felicità e potere. E mostra l'aspirazione ad una società più autentica e basata su valori umani di libertà. E questo film, invece, è tutto l'opposto. Con una trama ormai ben conosciuta, da cui sono stati fatti tanti film (il classico individuo esterno che si appropria del malloppo e viene inseguito da quelli della banda o da singoli pronti a uccidere tutti pur di appropriarsi dei soldi "persi"). Siamo stufi di vedere gente che viene massacrata soltanto per amore del denaro, gente che viene considerata come ostacoli da schiacciare per permettere l'avanzata dell'egoistico potere del "forte" e "senza scrupoli". Speriamo che l'anno prossimo "si cambi direzione". Un ultimo appunto, come ha rilevato Caprara, tutta la tensione narrativa del film si perde in una bolla d'acqua nell'ultima mezz'ora. Dove c'è un finale a dir poco "scialbo, insignificante e poco realistico", che però non posso rivelarvi.
Se non lo vedete non perdete molto! Meglio farsi una bella e sana passeggiata che vedere un film come questo.
Hanno scritto che i fratelli Cohen riescono ancora a fare un film di qualità e “spettacolare”… Ma forse per “spettacolare” si intende lo “spettacolo” di tanti assassini di persone innocenti e indifese, che sono abbattute come i birilli del bowling?
Ma dove siamo arrivati!
E Tarantino dice che il cinema italiano non fa più buoni film… E invece sono stati fatti film grandiosi come “I vicere’”, “Fuoco su di me” e “La sconosciuta”… Ma perché questo è un bel film americano? Io lo definirei piuttosto un film “a stento discreto”, banalmente incentrato sul sangue e sui massacri.
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o.g.
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mercoledì 27 febbraio 2008
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d'accordissimo
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finalmente un'opinione obiettiva! Sembra che ad aver visto realmente il film siamo stati solòo in 2! E poi che brutto finale...se fosse finito mezzora prima ancora ancora...
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nello
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mercoledì 27 febbraio 2008
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assolutamente non d'accordo
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Senza parole. Se fosse per certa gente si tornerebbe ai film degli anni trenta con il lieto fine e l'insegnamento morale favoleggiante... Che tristezza
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francy86
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giovedì 28 febbraio 2008
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o.g.
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in realtà è proprio nel finale che si palesa il senso del film.se fosse finito mezz'ora prima come hai detto,allora sì che sarebbe stato solo un film di violenza gratuita e criminalità..e in quel caso non potresti esser d'accordissimo con j.w.
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toni
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giovedì 28 febbraio 2008
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totale disaccordo
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Non concordo per nulla; in primis su into the wild. Un film ridicolo e retorico come nessuno mai, ma non vorrei aprire polemiche oramai sopite. Una cosa: "E mostra l'aspirazione ad una società più autentica e basata su valori umani di libertà". Boh, il mondo è bello perchè è vario ma non mi sembra proprio; quel film mostra solo (e male) la grossa supponenza e ingenuità di un giovane insoddisfatto (forse piu di se stesso che di altro) e cattivo. Il siamo stufi del genere e del tema l'ho visto scritto piu volte, ma parlate al singolare. Io non sono stufo di nessun genere e di nessuna storia; qualsiasi storia va bene, basta che sia ben rappresentata. Mi piacerebbe sapere secondo voi qual'è il film che avrebbe dovuto vincere.
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Non concordo per nulla; in primis su into the wild. Un film ridicolo e retorico come nessuno mai, ma non vorrei aprire polemiche oramai sopite. Una cosa: "E mostra l'aspirazione ad una società più autentica e basata su valori umani di libertà". Boh, il mondo è bello perchè è vario ma non mi sembra proprio; quel film mostra solo (e male) la grossa supponenza e ingenuità di un giovane insoddisfatto (forse piu di se stesso che di altro) e cattivo. Il siamo stufi del genere e del tema l'ho visto scritto piu volte, ma parlate al singolare. Io non sono stufo di nessun genere e di nessuna storia; qualsiasi storia va bene, basta che sia ben rappresentata. Mi piacerebbe sapere secondo voi qual'è il film che avrebbe dovuto vincere. Il mio? la promessa dell'assassino, ma è fose piu violento di questo quindi.
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anatradigomma
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venerdì 29 febbraio 2008
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non hai capito il film
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la violenza detta legge e solo l'etica del killer più efferato è vincente: questa verità è raccontata con distacco, cinismo e humor nero. ma il gelo e la condanna morale è feroce. riascolta i discorsi dello sceriffo.
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roberto fiandaca
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sabato 1 marzo 2008
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andate a studiare
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Non è un film sulla violenza, nè una storia di droga, nè un film sull'america... Non vi rendete conto che queste cose ci sono solo perchè la metafora risulti comprensibile? Parla di vita e morte, di esistenza, finalismo, eternità, nulla. Ma se a scuola sbadigliavate leggendo Leopardi, è chiaro che non ne abbiate capito niente. Film di droga, bah! Etica del killer, pff! violenza gratuita, ahahahah! La morte, caro mio, la chiameresti violenza gratuita? La morte è inevitabile, punto, e APRE TUTTE LE SERRATURE. Ti scova. Ti annienta. E non si sporca del tuo sangue, perché non è un assassino comune. Qualsiasi cosa tu insegua, amore, denaro, cielo: la morte di annienta. Il massimo che puoi fare è accettarla serenamente, come lo sceriffo.
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Non è un film sulla violenza, nè una storia di droga, nè un film sull'america... Non vi rendete conto che queste cose ci sono solo perchè la metafora risulti comprensibile? Parla di vita e morte, di esistenza, finalismo, eternità, nulla. Ma se a scuola sbadigliavate leggendo Leopardi, è chiaro che non ne abbiate capito niente. Film di droga, bah! Etica del killer, pff! violenza gratuita, ahahahah! La morte, caro mio, la chiameresti violenza gratuita? La morte è inevitabile, punto, e APRE TUTTE LE SERRATURE. Ti scova. Ti annienta. E non si sporca del tuo sangue, perché non è un assassino comune. Qualsiasi cosa tu insegua, amore, denaro, cielo: la morte di annienta. Il massimo che puoi fare è accettarla serenamente, come lo sceriffo. Bisogna studiare per capire certi film, e ammettere di non capire, piuttosto che sparare giudizi bigotti. Assolutamente bigotti e ciechi.
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mery
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sabato 1 marzo 2008
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...
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se una persona vuole emulare un personaggio come quello del killervuol dire che non sta tanto bene mentalmente...non penso che guardando un film possa succedere chissà che cosa....
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guido
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domenica 2 marzo 2008
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la melassa a veltroni
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vincere un oscar per i coen penso non sia il massimo.C'è di meglio. per i film melassa rivolgiti a Veltroni e alle sue macabre recensioni di "certi piccoli amori"Aridatece Grazzini
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simone
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domenica 9 marzo 2008
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fiandaca forever
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Premetto che insegno storia del cinema all'università di Bologna, quindi caro Roberto posso dire di avere studiato abbastanza. La tua interpretazione del film, seppur affascinante, risulta alquanto superficiale e scontata agli occhi di uno "studioso"...ma visto che desideri ostentare conoscenze e sfoggiare cultura non sarò io a rubarti il palcoscenico dicendoti di che cosa parla in realtà la pellicola.
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(di giemme85)
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abds
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domenica 9 marzo 2008
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piangevi durante titanic vero????
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Non capisco esattamente cosa ti aspettassi...forse che alla fine bardem risparmiasse lei, recuperasse i soldi, la sposasse...o forse che lo sceriffo ritrovasse i soldi e andasse alle hawaii con la moglie...o ancora meglio: con lo sceriffo giovane!!! Ecco gli ingredienti perfetti del film rassicurante e dannatamente mediocre a cui tu avresti riservato una cascata di oscar: amore, felicita', ricchezza...e una coppia gay giusto per interpretare lo spirito dei tempi! Che capolavoro...Finalmente hollywood riconosce qualcosa di davvero eccezionale, inverte la tendenza e tu continui a guardarti l'ombelico...sarai mica un fan di uomini e donne????!?!?!?Tra l'altro...quando guardavi hulk da bambino ti pitturavi di verde e andavi in giro ad urlare con una mazza da baseball???Dai un'occhiata alla coltivation theory se hai un po' di tempo da perdere.
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Non capisco esattamente cosa ti aspettassi...forse che alla fine bardem risparmiasse lei, recuperasse i soldi, la sposasse...o forse che lo sceriffo ritrovasse i soldi e andasse alle hawaii con la moglie...o ancora meglio: con lo sceriffo giovane!!! Ecco gli ingredienti perfetti del film rassicurante e dannatamente mediocre a cui tu avresti riservato una cascata di oscar: amore, felicita', ricchezza...e una coppia gay giusto per interpretare lo spirito dei tempi! Che capolavoro...Finalmente hollywood riconosce qualcosa di davvero eccezionale, inverte la tendenza e tu continui a guardarti l'ombelico...sarai mica un fan di uomini e donne????!?!?!?Tra l'altro...quando guardavi hulk da bambino ti pitturavi di verde e andavi in giro ad urlare con una mazza da baseball???Dai un'occhiata alla coltivation theory se hai un po' di tempo da perdere...
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rosebud
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domenica 16 marzo 2008
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per chi ha sbagliato sala...
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Dici che uno che vede il film potrebbe imitare il killer Bardem?Allora perchè non imitare Alex di Into the Wild( tra l'altro stupendo) che ammazza e squarta un'alce?Perchè non imitare Sweeney Todd che taglia le gole ai clienti?Perchè non imitare i drughi di arancia meccanica?Francamente penso che il film sia un'ottima prova registica dei fratelli, soprattutto quando fanno la cosa che a me piace più di ogni altra: lasciano la camera fissa senza staccare per ingannarci per un attimo, per indurre lo spettatore medio a chiedersi, "perchè non stacca?, cosa può succedere?"...Dici che è meglio una passeggiata che questo film?......La violenza poi.Di sangue se ne vede poco e addirittura il protagonista muore in secondo piano, quasi fosse una comparsa.
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Dici che uno che vede il film potrebbe imitare il killer Bardem?Allora perchè non imitare Alex di Into the Wild( tra l'altro stupendo) che ammazza e squarta un'alce?Perchè non imitare Sweeney Todd che taglia le gole ai clienti?Perchè non imitare i drughi di arancia meccanica?Francamente penso che il film sia un'ottima prova registica dei fratelli, soprattutto quando fanno la cosa che a me piace più di ogni altra: lasciano la camera fissa senza staccare per ingannarci per un attimo, per indurre lo spettatore medio a chiedersi, "perchè non stacca?, cosa può succedere?"...Dici che è meglio una passeggiata che questo film?......La violenza poi.Di sangue se ne vede poco e addirittura il protagonista muore in secondo piano, quasi fosse una comparsa...Mi sa che hai ragione, la prossima volta fai una passeggiata invece di entrare in sala!
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anonimo392845
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lunedì 17 marzo 2008
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vero ma ininfluente
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Vero che in un certo senso è un rimestare nel torbido in cerca del successo facile e di critica e di pubblico: è una questione di tendenze, e sicuramente non è la scelta più coraggiosa possibile data l'estetica in voga. Su questo concordo. C'entra poco xò, bisogna alla fine analizzare il film di per sè: ed è ottimo, migliore dei tarantiniani a mio avviso. C'entra xò poco anche studiare, quello nn fa che darti maggiori strumenti cognitivi ed espressivi per dire la tua idea. Che se però è una cazzata, resta tale seppur forbita (anzi, forse peggiore). Preferisco una idea generalizzante ma genuina che altre più centrate ma trite ed insipide.
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tolomo
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lunedì 17 marzo 2008
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ma il cinema non è solo nei contenuti!
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Sono innanzitutto d'accordissimo con rosebud... ha detto tutto... Ma cerco anche di farti capire che partendo dalla recitazione di Javier Bardem che secondo me è unica nella sua freddezza che allo stesso tempo trasmette tanto!Ma non è la violenza del film a far vincere il premio oscar o almeno varie nomine... è un'abile regia e una storia davvero particolare!
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roberto fiandaca
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giovedì 20 marzo 2008
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per anonimo
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Carissimo anonimo, fino ad ora non hai mosso neanche una critica argomentata alle cose che ho scritto. Hai solo fatto battute del tipo "pensa se i registi si fossero ispirati a tutt'altro". L'unico tuo discorso apparentemente sensato è quello che "se l'idea è una cazzata, rimane tale anche se espressa coi migliori strumenti cognitivi".Peccato che anche questo discorso è una cazzata,perchè non ammetti la possibilità che lo studio aggiunga idee, ma solo strumenti espressivi.Che è un'ottica "da maggiordomo" -mi riferisco a "Quel che resta del giorno" - dove Hopkins ammette di leggere molti romanzi solo per imparare meglio la lingua.Inoltre, il tipo di critiche che fai, non argomentate,generiche, imprecise, non sono in realtà dirette "a quello" che ho scritto, ma soltanto "al fatto" che ho scritto.
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Carissimo anonimo, fino ad ora non hai mosso neanche una critica argomentata alle cose che ho scritto. Hai solo fatto battute del tipo "pensa se i registi si fossero ispirati a tutt'altro". L'unico tuo discorso apparentemente sensato è quello che "se l'idea è una cazzata, rimane tale anche se espressa coi migliori strumenti cognitivi".Peccato che anche questo discorso è una cazzata,perchè non ammetti la possibilità che lo studio aggiunga idee, ma solo strumenti espressivi.Che è un'ottica "da maggiordomo" -mi riferisco a "Quel che resta del giorno" - dove Hopkins ammette di leggere molti romanzi solo per imparare meglio la lingua.Inoltre, il tipo di critiche che fai, non argomentate,generiche, imprecise, non sono in realtà dirette "a quello" che ho scritto, ma soltanto "al fatto" che ho scritto.Perché qualcosa ti inibisce:quello che tu chiami discorso forbito,trito,e insipido.Ciò indicherebbe noia nel leggerlo,come se le tue letture quotidiane fossero Heidegger e Severino. Ne dubito.
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roberto fiandaca
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giovedì 20 marzo 2008
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ancora per anonimo
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Inoltre, la tua difesa a spada tratta dell'opinione "generalizzante ma genuina" è decisamente grottesca. Perché innanzitutto escludi che una critica colta possa essere genuina. Quindi in realtà escludi che possano esserci persone genuinamente colte,capaci di applicare nell'immediato certe categorie assimilate dalla cultura.Quindi per te "cultura=non genuinità",dove la genuinità è posta come condizione di verità.Non sto qui a spiegarti quanto vicina sia questa equivalenza rispetto a certe cose scritte nel mein kempf di Hitler. Un popolo che non "analizza",ma premia ed esalta la "generalizzazione genuina" e l'opinione immediata, guidata soltanto dalle passioni e non dalla ragione e dalla cultura, è un popolo già votato alla distruzione.
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Inoltre, la tua difesa a spada tratta dell'opinione "generalizzante ma genuina" è decisamente grottesca. Perché innanzitutto escludi che una critica colta possa essere genuina. Quindi in realtà escludi che possano esserci persone genuinamente colte,capaci di applicare nell'immediato certe categorie assimilate dalla cultura.Quindi per te "cultura=non genuinità",dove la genuinità è posta come condizione di verità.Non sto qui a spiegarti quanto vicina sia questa equivalenza rispetto a certe cose scritte nel mein kempf di Hitler. Un popolo che non "analizza",ma premia ed esalta la "generalizzazione genuina" e l'opinione immediata, guidata soltanto dalle passioni e non dalla ragione e dalla cultura, è un popolo già votato alla distruzione. Fidati, l'odio per gli ebrei era qualcosa di generico e di genuino. Solo un ragionamento, seppur minimo, sull'appartenenza alla stessa specie umana li poteva salvare. Un ragionamento, ripeto, e non un qualcosa di "generico ma genuino". ciao
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anonimo392845
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giovedì 20 marzo 2008
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fiandaca
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Ehi fiandaca… come siamo permalosi! Trite ed insipide mica era riferito a quello che hai scritto tu, tanto x cominciare. Poi, a parte la logica tutta tua su critica=non genuinità e genuinità=verità, cose che non ho scritto io né sono derivabili, non ti ho mosso critiche perché semplicemente la tua interpretazione è possibile… ma non vuol dire che sia l’unica ad esserlo. E’ un problema formale, di come di poni. Per il resto la tua critica ci può stare, come ce ne possono stare parimenti altre completamente diverse. Non ci voleva un genio a capirlo, secondo me non era necessario neppure il liceo e forse neanche il ginnasio.
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roberto fiandaca
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sabato 22 marzo 2008
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per anonimo
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La logica non l'hai semplicemente capita, ma non mi stupisce.
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anonimo392845
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martedì 25 marzo 2008
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eh lo so
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Si dice sempre così, quando si è sparata una minchiata.
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roberto fiandaca
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mercoledì 26 marzo 2008
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se lo sapessi
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se l'avessi capita, l'avresti smontata logicamente. Dire di una cosa che non è giusta, non la rende sbagliata.
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anonimo392845
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sabato 29 marzo 2008
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ma non eri tu...
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che dovevi smontarla logicamente? Solo che l'hai smontata illogicamente. E questo era il punto.
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yukiomishima78
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lunedì 25 gennaio 2010
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jw, non hai capito davvero niente!
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Raramente ho letto una recensione così poco attinente all'opera recensita. Chi scrive ritiene in qualche modo che la violenza che percorre tutto il film sia "gratuita" e che possa dare vita a "fenomeni di emulazione" quando invece c'è bisogno di "ideali e di una società giusta". Chi scrive non si rende conto, o dimentica, che ogni narrazione ha un punto di vista. E qual'è il punto di vista di "non è un paese per vecchi"? E' forse quello del killer psicopatico o ancora quello del giovane e tenace Moss? I fratelli Coen scelgono come testimoni gli occhi dello sceriffo Ed Tom e nel suo sguardo è possibile scorgere tutto il loro stesso stupore di fronte all'esplodere della violenza in quella “terra di confine” (altro bel romanzo di Mccarthy) tra gli Stati Uniti e il Messico.
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Raramente ho letto una recensione così poco attinente all'opera recensita. Chi scrive ritiene in qualche modo che la violenza che percorre tutto il film sia "gratuita" e che possa dare vita a "fenomeni di emulazione" quando invece c'è bisogno di "ideali e di una società giusta". Chi scrive non si rende conto, o dimentica, che ogni narrazione ha un punto di vista. E qual'è il punto di vista di "non è un paese per vecchi"? E' forse quello del killer psicopatico o ancora quello del giovane e tenace Moss? I fratelli Coen scelgono come testimoni gli occhi dello sceriffo Ed Tom e nel suo sguardo è possibile scorgere tutto il loro stesso stupore di fronte all'esplodere della violenza in quella “terra di confine” (altro bel romanzo di Mccarthy) tra gli Stati Uniti e il Messico. Egli è l’erede di generazioni di “giusti” - suo padre, suo nonno, suo zio – che con la violenza sono stati costretti a scontrarsi. Ma Ed Tom, a differenza dello zio, non riesce ad accettare la violenza come un dato di fatto del proprio paese; semplicemente non la comprende. Così come gli autori del film non comprendono il “male” e la natura umana su cui, da Fargo in poi, non hanno mai smesso di interrogarsi. Ed Tom, amareggiato, prende atto che accade tutto per “vanità e denaro”. Quali altre parole potrebbero mettere più a nudo la società americana?
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donnie brasco
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sabato 10 aprile 2010
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non è un film per te
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Questo è assolutamente un capolavoro del cinema ''Cult/Trash'' .........non per tutti, appunto! Il film mette in mostra il nudo e il crudo; la realtà estrema; la mente di un folle.........è proprio questa sua peculiarità a rendere unico il film!Ps.: La fine è decisamente la parte migliore del film !
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dreamtheater87
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martedì 27 marzo 2012
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non hai capito il senso
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la trama è tutto meno quello che hai scritto, questo film NON è "il classico individuo esterno che si appropria del malloppo ecc ecc", è proprio l'esatto opposto. Il killer non vuole soldi, non lo fa per se stesso, è una macchina fredda e senza emozioni, quando deve uccidere lo fa senza nessun rimorso, è come la monetina che tira per decidere la vita o la morte: fredda e imparziale. Se in ogni morte noti solo il sangue è perchè ti fermi alla scena visiva e non ti accorgi del messaggio di sottofondo. Questo film ha mille significati e metafore, tutte da capire e scoprire cercando di unire tanti piccoli dettagli nascosti, ma purtroppo c'è ancora chi riesce solo a seguire a malapena la trama senza approfondire le mille sfaccettature che offre ogni particolare ripresa.
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la trama è tutto meno quello che hai scritto, questo film NON è "il classico individuo esterno che si appropria del malloppo ecc ecc", è proprio l'esatto opposto. Il killer non vuole soldi, non lo fa per se stesso, è una macchina fredda e senza emozioni, quando deve uccidere lo fa senza nessun rimorso, è come la monetina che tira per decidere la vita o la morte: fredda e imparziale. Se in ogni morte noti solo il sangue è perchè ti fermi alla scena visiva e non ti accorgi del messaggio di sottofondo. Questo film ha mille significati e metafore, tutte da capire e scoprire cercando di unire tanti piccoli dettagli nascosti, ma purtroppo c'è ancora chi riesce solo a seguire a malapena la trama senza approfondire le mille sfaccettature che offre ogni particolare ripresa. Esistono mille pellicole più semplici e lineare di questa, perchè sparare a zero su una trama di cui non si è capito neanche il messaggio di fondo?
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giemme85
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giovedì 14 giugno 2012
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bravo
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bravo. accuratissimo.adesso cambia hobby ti prego, recensisci barbara d'urso
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nik deco
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giovedì 15 agosto 2013
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non concordo
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non è un'apologia della violenza pura e grauita, bensì una direi completa e interessante apologia della vita umana
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