lisa
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sabato 12 aprile 2008
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vera opera d'arte
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Questo film merita solo pareri positivi a dir poco.Il primo commento che lo sia un pò meno è assolutamente delittuoso.Mi sento nessuno per giudicare opera dei Coen. Diciamo che non si posson dar giudizi.Sarebbe così presuntuoso! Grande grande grande come cantava mina
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jb
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venerdì 11 aprile 2008
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capolavoro
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hirsto
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venerdì 11 aprile 2008
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nasce un nuovo cattivo
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l'interpretazione di Javier Bardem è degna di Oscar un nuovo personaggio che si affianca ai vari Hannibal Lecter, Michael Corleone e pochi altri che ti mettono la paura addosso
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ciccio
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venerdì 11 aprile 2008
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sopravvalutato
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Un film senza né capo né coda, con un finale assurdo.
Potrà essere stimolante per chi fa cinema (come i membri dell'Academy, che lo hanno incensato), ma per il normale spettatore è da evitare assolutamente.
Tra l'altro tanta violenza senza un minimo di ironia risulta, secondo me, anche un po' irritante, se non addirittura noiosa.
In tal senso, poco e male sfruttato è il personaggio di Woody Harrelson.
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markerbet
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mercoledì 9 aprile 2008
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non è un film da oscar
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Devono essere proprio tante le variabili che vengono prese in considerazione nella assegnazione degli oscar, perché questo non è proprio un film di rilievo. Visivamente bello ma privo di un’intensa anima noir preannunciata sin dall’inizio, il film perde colpi in un finale poco originale e privo di fascino. L’interessante figura del killer non basta insieme a poco altro a far apprezzare un film sicuramente sopravvalutato. I fratelli Coen hanno fatto molto di meglio. oo
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leo
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lunedì 7 aprile 2008
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la rivoluzione del cinema ordinario,una nuova arte
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Non è un paese per vecchi è, a mio modesto parere, un film a dir poco rivoluzionario.
Un evoluzione del cinema ordinario che ne sconvolge le regole per divenire una forma di arte adatta al nostro tempo: ciò che è accaduto nel passaggio da teatro a meta teatro è qui trasposto sullo schermo dalla straordinaria sensibilità artistica dei fratelli Coen.
Durante lo svolgersi del film assistiamo al completo stravolgimento delle forme narrative cinematografiche e questo, di primo acchito, ci spiazza e sconvolge il nostro "gusto cinematografico" che abbiamo abituato (anche in maniera inconscia) a schemi tradizionali.
Premessa: la prima regola di una regia è che tutto ciò che viene mostrato ha un suo senso, come anche tutto ciò che non viene mostrato.
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Non è un paese per vecchi è, a mio modesto parere, un film a dir poco rivoluzionario.
Un evoluzione del cinema ordinario che ne sconvolge le regole per divenire una forma di arte adatta al nostro tempo: ciò che è accaduto nel passaggio da teatro a meta teatro è qui trasposto sullo schermo dalla straordinaria sensibilità artistica dei fratelli Coen.
Durante lo svolgersi del film assistiamo al completo stravolgimento delle forme narrative cinematografiche e questo, di primo acchito, ci spiazza e sconvolge il nostro "gusto cinematografico" che abbiamo abituato (anche in maniera inconscia) a schemi tradizionali.
Premessa: la prima regola di una regia è che tutto ciò che viene mostrato ha un suo senso, come anche tutto ciò che non viene mostrato.
Da ciò dobbiamo quanto meno fermarci a riflettere sulle parecchie "follie narrative e visive" presentate in "Non è un paese per vecchi": in primo luogo non esiste un protagonista definibile, non Javier Bardem, nè Tommy Lee Jones, nè Josh Brolin o la fidanzata del suo personaggio. La storia parla di tutti loro sì, ma anche di nessuno in particolare. Le loro vite s'incontrano ma non è un legame alla "Pulp Fiction", quanto piuttosto un avvicinamento casuale voluto dal destino.
Ma questa è solo la proverbiale punta dell'iceberg, gli interrogativi cominciano a fioccare e a ronzare nella nostra testa appena i titoli di coda fanno la loro comparsa sull schermo nero:
Quanti si aspettavano uno scontro tra bene e male, nelle vesti del cinico Brolin e dello spietato assassino Bardem?
E non è quantomeno incredibile che non ci venga mostrata la morte del personaggio di Brolin, che aveva acquisito una importanza rilevante nel nostro immaginario di aspettative? La figura dello sceriffo è impotente ai fini di una presunta trama, poteva occupare cinque minuti di un normale film e nessuno se ne sarebbe accorto. Non cambia gli eventi, è perfettamente inutile. Lo psicopatico assassino interpretato magistralmente da Javier Bardem? Qual'è il senso di mostrarci quell'incidente finale? Per appagarci forse in una sorta di catartica punizione divina del cattivo, il quale non può sfuggire al karma delle sue malefatte?
No.
Secondo me la chiave di lettura del film è da ricercarsi nel suo titolo: "Non è un paese per vecchi" per me ha significato di "Non esistono principi".
Tutto il film, tutta la trama, tutto ciò che si vede non è sviluppato in funzione di una storia ma in funzione di un'idea. E l'idea è che qualunque idea tu abbia è sbagliata.
Non esistono in questo paese, in questo mondo dei fratelli Cohen (che però è tanto simile al nostro) una sola linea di condotta che permetta l'autoconservazione di sè stessa o di chi la attua. Questa è la tesi del film e ogni sforzo cinematografico è volto a questo: si mostra solo ciò che è importante al fine di dimostrare questa tesi.
L'incidente finale dell'assassino (che fino alla fine sembra sfuggire a questa regola) non è una punizione fisica, bensì un ennesima prova del sopracitato principio generatore del film: Bardem è costretto a mostrarsi al ragazzino e non può ucciderlo (se ci fate caso tutti coloro che lo vedono muoiono a meno che non li salvi la moneta); anzi il ragazzo tenta pure di aiutarlo senza volere nulla in cambio.
Non vince il bene, non vince il male, non vince nessuno. Nessuno ha risposte o risorse sicure in questo paese/mondo.
Un mondo dove vige la regola dei fratelli Coen, della quale lo sceriffo è interprete, vittima e tristemente conscio.
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[+] follie narrative
(di zopiro)
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il caimano
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domenica 6 aprile 2008
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grandissimo bardem
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Llewelyn Moss (Josh Brolin) è un uomo onesto, che si ritrova tra le mani una valigetta contenente due milioni di dollari, il controvalore di un carico di eroina la cui compravendita è finita male, con la morte di una decina di persone. Venuto in possesso dell'ingente bottino, Llewelyn diventa a sua volta preda di uno spietato killer impersonato da Javier Bardem, ed allo stesso tempo protetto da uno sceriffo molto umano (Tommy Lee Jones). Il film ha il grandissimo merito di riuscire a creare dai primi istanti una tensione che non conosce un momento di cedimento, e che tiene incollati alle poltrone per tutte le due ore dello spettacolo. Numerosi elementi arricchiscono l'impianto thriller del film, ad iniziare dalla critica all'American Way of life, impersonato da un Tommy Lee Jones che riflette sulla natura umana e sul suo decadimento.
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Llewelyn Moss (Josh Brolin) è un uomo onesto, che si ritrova tra le mani una valigetta contenente due milioni di dollari, il controvalore di un carico di eroina la cui compravendita è finita male, con la morte di una decina di persone. Venuto in possesso dell'ingente bottino, Llewelyn diventa a sua volta preda di uno spietato killer impersonato da Javier Bardem, ed allo stesso tempo protetto da uno sceriffo molto umano (Tommy Lee Jones). Il film ha il grandissimo merito di riuscire a creare dai primi istanti una tensione che non conosce un momento di cedimento, e che tiene incollati alle poltrone per tutte le due ore dello spettacolo. Numerosi elementi arricchiscono l'impianto thriller del film, ad iniziare dalla critica all'American Way of life, impersonato da un Tommy Lee Jones che riflette sulla natura umana e sul suo decadimento. Inoltre il Messico, non più meta desiderata da banditi e ladri, ma esso stesso patria di malavitosi. La trama è piuttosto complessa, ed in alcuni momenti si ha qualche difficoltà a seguire, ma la sola apparizione di Javier Bardem riesce a far dimenticare tutto.
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luca
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sabato 5 aprile 2008
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non ho capito molte cose, non posso dare un voto
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Mi sono posto molte domande dopo aver visto questo film, se qualcuno mi sa dare una risposta gli sarei molto grato
Chi è stato ad ammazzare tutti quegli uomini all’inizio del film?
E Chigurh (il cattivo) come è collegato con loro?
Perché Llewelyn ha comprato una tenda “quella con più paletti”? (solo per spostare la valigetta con i soldi all’interno del condotto)
Perché ha preso un'altra stanza nello stesso albergo la 38?
Chi è quel tizio che paga carson wells per uccidere Chigurh?
Chi a ucciso Llewelyn? Centra qualcosa il messicano in giacca e cravatta che porta la valigia a sua suocera?
La fine si può dire che è tutta un mistero, e noi non siamo tenuti a sapere molte cose. Ad esempio se la moglie Llewelyn si salva?
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grianti
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sabato 5 aprile 2008
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per zopiro
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un pezzo della sceneggiatura originale, che non corrisponde al film, noti qualcosa di strano? :) WOMAN Hey Mr. Sporting Goods. MOSS Hey yourself. WOMAN You a sport? MOSS That's me. WOMAN I got beers in my room. MOSS Waitin' for my wife. WOMAN Oh. That's who you keep lookin' out the window for? MOSS Half. WOMAN What else then? MOSS Lookin' for what's comin'. WOMAN Yeah but no one ever sees that. I like a man that'll tell you he's married. MOSS Then you'll like me. WOMAN I do like you. WOMAN ... Beer. That's what's comin', I'll bring the ice chest out here. You can stay married. MOSS Ma'am I know what beer leads to. WOMAN Beer leads to more beer.
[+] scusa se mi intrometto
(di kiaretta)
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[+] scusa se ti scuso se ti intrometti..
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[+] ah,allora avevo capito..
(di kiaretta)
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[+] per ah, allora avevo capito..
(di grianti)
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[+] lo guarderò
(di kiaretta)
[ - ] lo guarderò
[+] però ugualmente non ha commento musicale
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[+] può darsi..
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[+] può prendersi..
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[+] manca anche un altro pezzo invece sceneggiato
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marc
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venerdì 4 aprile 2008
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Recensione banale....
;-)
[+] bella recensione semaforica
(di light)
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