darjus
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sabato 29 marzo 2008
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i vecchi dei fratelli coen...
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Chi sono i “vecchi” dei fratelli Coen? Sono i padri, intesi nella loro accezione più ampia, potremmo dire i progenitori, che, come racconta significativamente Tommy Lee Jones descrivendo un suo sogno, guidano i propri figli aprendo loro la via, precedendoli, allo scopo di accendere un fuoco che li guiderà nel cammino verso di loro. Negli Stati Uniti degli anni Ottanta e in quella di oggi (la scelta, consapevole, di retrodatare lo svolgimento della storia riguarda il punto di inizio di un percorso non finito e non una parentesi isolata e ormai chiusa) non c’è più posto per quei padri, non c’è più luce nelle loro torce che dovrebbero illuminare la notte, perché i loro valori, le loro idee e i loro sogni, sono ormai spenti sotto le ceneri di una barbarie calma e distruttiva, cinica e disillusa, che non ha bisogno di passione o di rabbia per distruggere, giacché è il freddo e spietato calcolo che permette di ottenere ciò che si vuole.
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Chi sono i “vecchi” dei fratelli Coen? Sono i padri, intesi nella loro accezione più ampia, potremmo dire i progenitori, che, come racconta significativamente Tommy Lee Jones descrivendo un suo sogno, guidano i propri figli aprendo loro la via, precedendoli, allo scopo di accendere un fuoco che li guiderà nel cammino verso di loro. Negli Stati Uniti degli anni Ottanta e in quella di oggi (la scelta, consapevole, di retrodatare lo svolgimento della storia riguarda il punto di inizio di un percorso non finito e non una parentesi isolata e ormai chiusa) non c’è più posto per quei padri, non c’è più luce nelle loro torce che dovrebbero illuminare la notte, perché i loro valori, le loro idee e i loro sogni, sono ormai spenti sotto le ceneri di una barbarie calma e distruttiva, cinica e disillusa, che non ha bisogno di passione o di rabbia per distruggere, giacché è il freddo e spietato calcolo che permette di ottenere ciò che si vuole. La morte di quei vecchi è nell’impassibile e serafica ferocia di uno straordinario Bardem, che con freddezza chirurgica conduce la sua caccia/massacro come un allevatore tratta le sue bestie da macello. I Coen abbandonano l’ironia che li aveva caratterizzati in passato e realizzano un film controllato, amaro e pessimista. A suo modo “classico” e ancorato ad un’idea di America che tante volte è stata narrata ma che qui trova un percorso personale e, a suo modo originale, che emoziona e colpisce: un grido disperato per l’orrore che si è impadronito della società, per la violenza incontrollabile che domina nelle vaste distese d’America le quali, con la loro bellezza che si estende a perdita d’occhio, dovrebbero invece ispirare pace e riflessione. Eccellente Bardem (premiato con l’oscar, insieme ai registi e al film), con la sua impassibile crudeltà, ma bravi anche gli altri, a cominciare da un sorprendente Josh Brolin. ***
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claux
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venerdì 28 marzo 2008
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un film da saper vedere sopra le righe
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Putroppo si è soliti andare al cinema per VEDERE un film. Pochi sono quelli disposti a sforzarsi di CAPIRE il messaggio, il perchè delle scelte fatte dal regista(in questo caso dai registi). Secondo il mio modesto parere, le molte perplessità su questo film (basti leggere le precedenti negative recensioni)nascono appunto da una visione superficiale. In effetti film potrebbe apparire disconnesso, una prima parte veloce, poi lenta, un pazzo che ammazza tutti, un finale buttato li solo per far finire il film. Fin dall'inizio a parlare è lo sceriffo,colui che racconta la situazione del paese in cui vive, o meglio della società in cui viviamo, in cui il denaro fa muovere tutto(vedi il coraggioso cacciatore), in cui la malvagità non ha piu limiti(vedi il tanto lucido quanto pazzo killer) e in cui le persone a cui sono rimasti quei pochi valori rimpiangono il passato( appunto lo sceriffo).
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Putroppo si è soliti andare al cinema per VEDERE un film. Pochi sono quelli disposti a sforzarsi di CAPIRE il messaggio, il perchè delle scelte fatte dal regista(in questo caso dai registi). Secondo il mio modesto parere, le molte perplessità su questo film (basti leggere le precedenti negative recensioni)nascono appunto da una visione superficiale. In effetti film potrebbe apparire disconnesso, una prima parte veloce, poi lenta, un pazzo che ammazza tutti, un finale buttato li solo per far finire il film. Fin dall'inizio a parlare è lo sceriffo,colui che racconta la situazione del paese in cui vive, o meglio della società in cui viviamo, in cui il denaro fa muovere tutto(vedi il coraggioso cacciatore), in cui la malvagità non ha piu limiti(vedi il tanto lucido quanto pazzo killer) e in cui le persone a cui sono rimasti quei pochi valori rimpiangono il passato( appunto lo sceriffo).
Il film comincia con un passaggio di scena a sfumare, cosa che mi ha fatto pensare a un sogno...poi il finale mi ha fatto convincere ancora di più che tutto sogno fatto dallo sceriffo. Si spiegherebbe il fatto della mancanza di musiche, delle scene diconnesse, mi quelle mancanti. Vi lascio con una domanda che secondo me anche i coen hanno lasciato in sospeso.. MA é PROPRIO UN SOGNO O é LA REALTà IN CUI VIVIAMO?
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[+] un film per cinefili, molto profondo
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alfa7
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venerdì 28 marzo 2008
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i coen riescono ancora a fare un cinema di qualità
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il film mi è veramente piaciuto ma non si è capito il genere .Per mè il genere è tra un thriller ed un poliziesco ed un pò western . un complimento pure al cast che per mè è stato azeccato . La trama è veramente stupenda .Per mè è pure bello il finale che ti tiene in suspance.Per mè i 4 permi oscar ne valevano la pena per mè questo è il più bell capolavoro dell' anno fin ora .
mi auguro che continuino a fare dei capolavori come questo.
grazie
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dido
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venerdì 28 marzo 2008
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no comment
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uno che scrive così non ha bisogno di essere commentato!
mi sono semplicemente fatto quattro risate quando l'ho letto...
x quanto riguarda il film è un mezzo capolavoro!
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o.d.n.
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venerdì 28 marzo 2008
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a che serve?
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come si fa a non apprezzare il talento dei fratelli coen? siamo di fronte a specialisti, a maestri, che ci catturano e ci schiaffeggiano, ci torturano in questo film rappresentandoci la spettacolarita' della mostruosita' umana. il cattivo , stavolta con uno dei volti piu' 'forti' del cinema contemporaneo, 'va' sempre, il cattivo tira, la violenza ci rapisce. e poi? dopo queste due ore di sofferta empatia per il cow boy fuggiasco, in vena di protagonismo, cosa resta? qual'e' il messaggio di questi grandi artisti, ovvero la novita' del messaggio? non potrebbe forse il talento darci emozioni piu' piacevoli, almeno in una serata al cinema, piuttosto che darci una spinta verso gli abissi della ferocia umana? ma non ne siamo forse quotidianamente forzati spettatori? anche al cinema dobbiamo imbatterci solo in sangue e cieca malvagita'? oltre agli incassi, gli illuminati (i fratelli coen, per esempio) ci diano in futuro , tra un colossal e l'altro, anche il sogno, perche' il cinema , e gli spettatori del ventunesimo secolo, lo meritano.
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come si fa a non apprezzare il talento dei fratelli coen? siamo di fronte a specialisti, a maestri, che ci catturano e ci schiaffeggiano, ci torturano in questo film rappresentandoci la spettacolarita' della mostruosita' umana. il cattivo , stavolta con uno dei volti piu' 'forti' del cinema contemporaneo, 'va' sempre, il cattivo tira, la violenza ci rapisce. e poi? dopo queste due ore di sofferta empatia per il cow boy fuggiasco, in vena di protagonismo, cosa resta? qual'e' il messaggio di questi grandi artisti, ovvero la novita' del messaggio? non potrebbe forse il talento darci emozioni piu' piacevoli, almeno in una serata al cinema, piuttosto che darci una spinta verso gli abissi della ferocia umana? ma non ne siamo forse quotidianamente forzati spettatori? anche al cinema dobbiamo imbatterci solo in sangue e cieca malvagita'? oltre agli incassi, gli illuminati (i fratelli coen, per esempio) ci diano in futuro , tra un colossal e l'altro, anche il sogno, perche' il cinema , e gli spettatori del ventunesimo secolo, lo meritano. forza.
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senzapretese
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venerdì 28 marzo 2008
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i coen sono riusciti ad esasperarmi
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Io con una sola parola lo definisco "Orrendo".
Con 2 "senza appello".
Trovo inconcepibile che sia considerato il film più bello dell'anno e gli otto oscar possibile che dobbiamo guardare film del genere e fingere che un oscar o una regia celebre debbano giustificarlo ad ogni costo.
Il giudizio in sala alla fine del film è stato unanime e abbiam cercato di evitare ai successivi quell'angoscia di film.
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(di tia)
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maxgat88
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venerdì 28 marzo 2008
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non è un paese per ignoranti
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Un film che riesce a combinare perfettamente sangue, violenza ed etica in cui lo spettatore si ferma al livello che vuole.
Se ci si vuol vedere Tarantino, lo si può fare, ma se ci si vogliono vedere i fratelli Coen allora c'è da ragionarci molto di più.
Il grande capolavoro in regia è innanzitutto per la costruzione del protagonista: chi è il vero protagonista?
Ognuno si sceglie la parte che vuole e se avevate all'inizio del film puntato tutto su Josh Brolin, non vi siete di certo emozionati quando è morto, perchè in fondo non era lui il vero protagonista e c'era dentro di voi qualcosa che ve lo diceva.
La fine è quindi tragica: senza un protagonista in un mondo senza regole in cui il pazzo psicopatico Javier Bardem (Bravissimo.
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Un film che riesce a combinare perfettamente sangue, violenza ed etica in cui lo spettatore si ferma al livello che vuole.
Se ci si vuol vedere Tarantino, lo si può fare, ma se ci si vogliono vedere i fratelli Coen allora c'è da ragionarci molto di più.
Il grande capolavoro in regia è innanzitutto per la costruzione del protagonista: chi è il vero protagonista?
Ognuno si sceglie la parte che vuole e se avevate all'inizio del film puntato tutto su Josh Brolin, non vi siete di certo emozionati quando è morto, perchè in fondo non era lui il vero protagonista e c'era dentro di voi qualcosa che ve lo diceva.
La fine è quindi tragica: senza un protagonista in un mondo senza regole in cui il pazzo psicopatico Javier Bardem (Bravissimo...) riesce perfino a pagare una camicia che un bambino gli avrebbe volentieri regalato vedendo che sanguinava.
E la conclusione è degna e svela tutto questo sottile gioco dietro al film: non è un paese per vecchi, ovvero non bisogna farsi illusioni, è finito il tempo degli happy endings inizia il tempo vero, quello del mondo e del sangue.
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[+] bravo
(di roberto fiandaca)
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(di zopiro)
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picchiri
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venerdì 28 marzo 2008
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due ore di proiezione di mortale noia
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Per tutta la durata della proiezione ho atteso di vedere questo capolavoro, in effetti ho atteso inutilmente e ho rischiato anche di addormentarmi ,è stato uno dei film piu' brutti che io abbia mai visto. Non si avvicina nemmeno lontanamente a certi film che io ritengo belli, tipo"La sconosciuta " e "La vita degli altri".Due ore di noia per dire che la vita è una continua scelta:cosa che tutti sanno,senza andare al cinema a spendere i soldi cosi' malamente.
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dj tuca
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venerdì 28 marzo 2008
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un quasi capolavoro...
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un vero peccato...i fratelli Cohen vincono meritatamente l'Oscar come miglior film e miglior regia (oltre al meritatissimo oscar per l'attore non protagonista vinto da Bardem), ma alcune piccolissime pecche non gli consentono di entrare nell'olimpo dei miei film preferiti....ad esempio, come può essere che un uomo col braccio rotto e tutto insanguinato possa camminare tranquillamente per strada senza che accada nulla?
ma a partr questi piccolissimi difettucci, il film è un (quasi) capolavoro, assolutamente da vedere, grandi interpretazioni (oltre a Bardem, ottimo Tommy Lee Jones), grande sceneggiatura, tendione sempre alta e scene crude al punto giusto....
e poi ci sono alcuni tocchi di classe degni di oscar, come le modalità di uccisione del killer, il suo atteggiamento "tranquillo" da psicopatico e un finale da grande regia.
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un vero peccato...i fratelli Cohen vincono meritatamente l'Oscar come miglior film e miglior regia (oltre al meritatissimo oscar per l'attore non protagonista vinto da Bardem), ma alcune piccolissime pecche non gli consentono di entrare nell'olimpo dei miei film preferiti....ad esempio, come può essere che un uomo col braccio rotto e tutto insanguinato possa camminare tranquillamente per strada senza che accada nulla?
ma a partr questi piccolissimi difettucci, il film è un (quasi) capolavoro, assolutamente da vedere, grandi interpretazioni (oltre a Bardem, ottimo Tommy Lee Jones), grande sceneggiatura, tendione sempre alta e scene crude al punto giusto....
e poi ci sono alcuni tocchi di classe degni di oscar, come le modalità di uccisione del killer, il suo atteggiamento "tranquillo" da psicopatico e un finale da grande regia....
sicuramente oscar (e soldi dal mio portafogli) meritati!
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[+] sicuramente ci sono films migliori
(di alex)
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(di 3nto)
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akille
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giovedì 27 marzo 2008
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mah..!!
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non mi piacciono i film quando non riesco a capirli appieno,mi è parso un'insieme di scene non connesse, rapide e sconclusionate, qualche interrogativo sulla scena d'apertura dinamica della sparatoria chi stava con chi il
, ruolo di BARDEM, sulla fine dei soldi,sulla morte del cacciatore e di sua moglie che non si sono viste,inspiegabile come uno se ne possa andare tranquillo x strada con un braccio rotto e sparire, in posti dove non c'è anima viva, ma si sa sono film , comunque sempre meglio leggere i libri da cui sono tratti..preferisco FARGO dalla storia più logica .Troppo intricato senza spiegazione.
[+] pappa
(di anonimo165494)
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