Anno | 2007 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Francia |
Durata | 79 minuti |
Regia di | Laurent De Bartillat |
Attori | Sylvie Testud, James Thierree, Jean-Pierre Marielle . |
MYmonetro | 2,50 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Come in un thriller sul mondo dell'arte, una giovane studentessa si mette alla ricerca della donna misteriosa che si nasconde nei quadri del più grande pittore francese del XVIII secolo, Antoine Watteau.
CONSIGLIATO NÌ
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Una giovane laureanda in storia dell'arte decide di basare la sua tesi sulla misteriosa donna ritratta di spalle nei dipinti di Antoine Watteau, sicura che si tratti dell'attrice Charlotte Desmares che il pittore aveva amato profondamente. Quando il relatore si accorge dell'ossessione della ragazza, pur avendola inizialmente incoraggiata cerca di persuaderla ad abbandonare le ricerche. Come Peter Greenaway, che in Nightwatching metteva in scena l'esecuzione di un dipinto di Rembrandt raccontando, attraverso la vita dell'artista olandese, i retroscena politici e storici del 1642, Laurent De Bartillat analizza i codici di un dipinto di Watteau per portare alla luce il suo mondo privato. Per scoprire cosa o chi è celato nel quadro è importante prestare attenzione al dettaglio e osservarlo in un contesto più ampio. Come in un thriller, le indagini della protagonista prendono forma attraverso una serie di tracce (e di colpi di scena) che la portano a scoprire la verità, ma ogni verità ha il suo prezzo. Se l'opera di Watteau si era prestata a numerose interpretazioni, anche il film che ne esplora gli elementi nascosti agli occhi mette a disposizione dello spettatore infinite chiavi di lettura. Immediata è la riflessione su cosa siamo disposti a lasciarci dietro nell'inseguire le nostre passioni. La domanda successiva è: ne valeva veramente la pena? Utilizzando la storia (dell'arte) come spunto per analizzare il significato più profondo del sacrificio e della perdita, il regista si misura con il cinema autorale e introspettivo puntando a un pubblico adulto. Stimolante nella narrazione, grazie anche a una sottotrama laboriosa, Ce que mes yeux ont vu (Quello che i miei occhi hanno visto, NdT) si lascia apprezzare soprattutto per la durata che non ne appesantisce la forma.