Anno | 2005 |
Genere | Fantascienza |
Produzione | Canada, Austria |
Durata | 85 minuti |
Regia di | Bernd Neuburger |
Attori | Sarah-Jeanne Labrosse, Nikola Culka, Amanda Tilson, Kostanze Breitebner, Richard Jutras Ron Lea. |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
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Ultimo aggiornamento giovedì 19 novembre 2009
Caroline ha nove anni e si trasferisce da Montréal in Austria per raggiungere suo padre, un regista cinematografico che sta girando il suo ultimo film... Il film ha ottenuto 1 candidatura al Festival di Giffoni,
CONSIGLIATO N.D.
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Caroline ha nove anni e si trasferisce da Montréal in Austria per raggiungere suo padre, un regista cinematografico che sta girando il suo ultimo film in un castello medievale. Qualcosa sembra andare storto con gli effetti speciali prodotti dall'anziano ed esperto tecnico Otto. Caroline sospetta che qualcuno stia sabotando la produzione e decide di investigare. Con l'aiuto di Jacob, un ragazzo che segue con passione le attività della troupe, Caroline scopre presto i colpevoli, i fantasmi di cinque monache sepolte vive cinquecento anni prima per aver osato danzare durante la notte. Le suore ogni notte ballano sulle sponde del lago e sono in cerca di un cavaliere che le accompagni. Otto sembra l'uomo ideale e Caroline Jacob cercheranno di accordarsi con i fantasmi.
Un’estate con i fantasmi unisce il genere picaresco a quello fantastico, visto attraverso gli occhi dei bambini e la loro capacità di cogliere con naturalezza anche gli eventi più inspiegabili. I bambini protagonisti si relazionano con esseri straordinari senza esserne impauriti, e lo stesso comportamento si riscontra nell’anziano Otto. Si riflette così sul rapporto tra generazioni diverse: Caroline ha un rapporto difficile con i grandi. L’unico adulto con cui ha un vero dialogo è Otto: la distanza generazionale tra i due è marcata, ma è proprio con la saggezza dell’età avanzata che Otto si mette sullo stesso piano dei bambini, quello dell’innocenza di uno sguardo capace di avere fede, di sorprendersi ma di non spaventarsi davanti a eventi miracolosi. Il film, pervaso da un senso di nostalgia delle cose perdute, celebra la senilità come portatrice di esperienza e tradizione, ed esalta la necessità dell’unione, della concordia tra le persone. Tutto ciò su un doppio sfondo: l’Austria e il mondo del cinema. Caroline si trova in un Paese straniero: il suo è anche un percorso di adattamento a questa nuova realtà. L’altro sfondo è il cinema, il metacinema. Il mondo del cinema, del set, è un’altra realtà estranea con cui Caroline entra in contatto, ma è una realtà ancora più lontana di quella austriaca. Per Caroline il mondo del cinema si appaia con quello degli adulti: sono per lei due universi incomprensibili. Gli unici con cui Caroline riesce a rapportarsi sono Jakob (l’età infantile, l’esperienza da compiersi), Otto (l’età senile, l’esperienza compiuta), il cane di Jakob (la natura primigenia), gli esseri fantastici (il mondo della fantasia). Nel film, la realtà attraversa un doppio filtro: la magia e la finzione cinematografica, la finzione della rappresentazione. Nasce un gioco di specchi tra realtà oggettiva e realtà trasfigurata.