Il grande silenzio

Film 2005 | Religioso 162 min.

Titolo originaleDie grosse Stille
Anno2005
GenereReligioso
ProduzioneGermania
Durata162 minuti
Regia diPhilip Gröning
Uscitavenerdì 31 marzo 2006
TagDa vedere 2005
MYmonetro 3,31 su 24 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Philip Gröning. Un film Da vedere 2005 Titolo originale: Die grosse Stille. Genere Religioso - Germania, 2005, durata 162 minuti. Uscita cinema venerdì 31 marzo 2006 - MYmonetro 3,31 su 24 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento martedì 3 aprile 2012

Con le sue due ore e 40 di silenzio il film sui frati certosini nella Grande Chartreuse sulle Alpi francesi, offre un'esperienza cinematografica molto differente da quello a cui il pubblico odierno, frenetico e ansioso, è abituato. In Italia al Box Office Il grande silenzio ha incassato 751 mila euro .

Consigliato sì!
3,31/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA 3,58
PUBBLICO 3,67
CONSIGLIATO SÌ
La forza del silenzio e la cosciente presa di distanza dal mondo in un film che procede come un dialogo muto tra uomo e natura.
Recensione di Marzia Gandolfi
Recensione di Marzia Gandolfi

In un tempo di cinema chiassosamente sonoro, che tutto riempie e trabocca, diventa necessario sperimentare il silenzio. Quello grande e silente "registrato" nel monastero certosino de La Grande Chartreuse, situato sulle montagne vicine a Grenoble. A salire sulle Alpi francesi con la macchina da presa è stato il regista tedesco Philip Gröning, che per diciannove anni ha cullato il desiderio di realizzare un documentario sulla vita dei monaci e sul tempo: quello della preghiera e quello del cinema. Perché quel tempo potesse scorrere sulla pellicola, il regista ha condiviso coi monaci quattro mesi della sua vita: partecipando alle meditazioni, alle messe, alle lodi, ai vespri, alla compieta (l'ultima delle ore canoniche), ritirandosi in una cella in attesa di ripetere nuovamente l'ufficio delle letture.
Il suo film, apparentemente immobile e privo di uno sviluppo narrativo, trova invece un suo modo straordinario di procedere inserendo un dialogo muto tra l'uomo e la natura, scandito fuori dal monastero dalle stagioni e dentro le mura, vecchie di quattro secoli, dalla rigorosa liturgia dei monaci. Separati materialmente dal mondo mantengono con esso una solidarietà espressa attraverso un'incessante preghiera. La vita eremitica e contemplativa viene filmata e riproposta allo spettatore nelle sue ricorrenze quotidiane, inalterabili e puntuali, interrotte soltanto da un imprevisto "drammaturgico": l'arrivo di un novizio al convento. L'equilibrio della comunità monastica è ricomposto poco dopo con l'ammissione del giovane uomo nell'ordine, attraverso suggestive cerimonie di iniziazione in lingua latina. La partecipazione dello spettatore alla vita del monastero è affidata unicamente alle immagini, che non si aggrappano quasi mai a un suono, a una voce esplicativa fuori campo, a una musica applicata alla pellicola, a una parola, se non a quella di Dio. I salmi e le preghiere, sgranate come un rosario e costantemente ripetute, sono l'unico linguaggio concesso, lo strumento verbale alto per pensare il divino, per comunicare con Lui.
Il regista "officia" la sua funzione lasciando libero lo spettatore e la sua percezione di cogliere nel montaggio i commenti impliciti, nel silenzio i suoni compresi. Perché il suo documentario diventi un'autentica esperienza ascetica, Gröning lo costruisce come fosse un mantra, mettendo la grammatica del cinema al servizio del linguaggio dello spirito. Se la comprensione dell'Assoluto passa attraverso la reiterazione della preghiera, il cinema che la fissa dovrà a sua volta replicare il suo linguaggio, quello della ripresa. E allora si ribadisce quell'inquadratura, quel primissimo piano, quel campo medio o lunghissimo, si insiste sulle identiche didascalie di raccordo perché il pubblico stabilizzi la mente e lo sguardo su un'idea. La lunghezza della pellicola, che ha impaurito i più o peggio li ha spazientiti, è al contrario funzionale all'esperienza contemplativa che il regista ha voluto raccontare. La sua visione disciplina la mente inducendola, e non poteva essere altrimenti, a chiarire e a purificare il pensiero. Per una volta non può far male.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
domenica 3 gennaio 2010
Salvatore Scaglia

In un’intervista il regista Philip Gröning (qui pure sceneggiatore, fotografo e montatore) ha dichiarato di aver voluto girare questo film anche per dare l’idea, alla società contemporanea, di un’altra possibilità esistenziale: quella del monaco. Orbene, la perspicacia di tale movente mi è stata confermata proprio in sala, durante la visione della pellicola: infatti, un gruppuscolo di persone, [...] Vai alla recensione »

venerdì 22 novembre 2013
Filippo Catani

Il film ricostruisce la vita dei monaci certosini della Grande Chartreuse. Usare tante parole per un film dove se ne sentono pochissime è quasi fare una violenza alla pellicola per cui sarò breve. Il mio consiglio è questo: vista la mole della pellicola e il tema trattato sarebbe bene guardarne circa 20-25 minuti al giorno. Così facendo non solo si apprezza in pieno la vita silenziosa di questi monaci [...] Vai alla recensione »

martedì 26 novembre 2013
THEOPHILUS

DIE GROßE STILLE   Il giudizio critico relativo a Die große stille, Il grande silenzio (Philip Gröning, Germania, 2005) rischia fortemente una deriva moralistica, che si cercherà in tutte le maniere di limitare e, se possibile, evitare completamente. Presentato a Venezia 2005, a Toronto, a Rotterdam, premiato al Sundance Film Festival e alla Berlinale 2006.

mercoledì 10 agosto 2011
Bruno Leonardini

C’è chi ha definito questo film-documentario un capolavoro. E sono perlopiù critici, o cinefili raffinati. Altri lo hanno definito noiosissimo e senza storia, senza nulla di interessante: solo riprese dentro questo convento in cui non c’è nulla di particolare da vedere. Ecco, io mi metto nel mezzo. Non posso definire capolavoro, questo film documentario, poiché [...] Vai alla recensione »

lunedì 5 agosto 2013
Onufrio

Documentario religioso che testimonia la vita privata dei monaci de La grande Chartreuse, sito in Grenoble ,tra le alpi francesi. La durata del film, ben due ore e quaranta, mette in allarme lo spettatore, ma una volta immersi nella routine del monastero il tempo scorre tra le sue consuete abitudini accompagnato da un silenzio che una volta tanto aiuta a riflettere e far pace con se stessi.

sabato 1 settembre 2012
critichetti

Che dire...è un film che va capito...in molti dicono che fa schifo perchè non c'è sceneggiatura nè ci sono dialoghi.Ma alla fine:è un film che parla della vita(condivisibile o meno,ma pur sempre vita)dei Certosini,la cui regola più importante è quella di mantenere il silenzio.Se uno guarda questo film pensando di vedere una storia in stile "Il [...] Vai alla recensione »

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Luigi Paini
Il Sole-24 Ore

«Ringrazio Dio per avermi reso cieco»; un anziano monaco della Chartreuse di Grenoble condensa in queste poche parole lo "scandalo" della fede e il senso del film di Philip Groning. Per 166 minuti siamo portati fuori dal mondo: non è il remoto Tibet, bensì un luogo a poca distanza da noi, un'ansa di infinito ritagliata nella vita allucinata del ricco Occidente.

Fabio Falzone
Avvenire

Centosessanta minuti di silenzio. Interrotti appena dai rumori di una quotidianità essenziale: una porta che si apre, le campane che invitano alla preghiera, il canto della messa notturna. Niente corpi che saltano in aria, niente pallottole, esplosioni o dialoghi al vetriolo. Curioso, visto che stiamo parlando di un film. Chi ha visto in questi mesi, magari in qualche Festival, Il grande silenzio - [...] Vai alla recensione »

Roberto Nepoti
La Repubblica

Se viviamo nell'epoca dell'"attenzione parziale continua", spezzettando la nostra concentrazione fra tre o quattro cose da fare in contemporanea, ecco un film prezioso. La sua chiave è una merce ormai introvabile, o quasi: la lentezza. Lentissimo il tempo della gestazione; dato che, per portare la cinepresa all'interno della Grande Chartreuse, la casa madre dell'ordine dei certosini incastonata tra [...] Vai alla recensione »

Maria Pia Fusco
La Repubblica

«Non è un film, è un'esperienza. Dopo i primi due minuti sentirete se riuscirete a viverla fino in fondo. Se sarà così abbandonatevi alle immagini, altrimenti vi consiglio di uscire): è l'avvertenza di Phiip Groning per Il grande silenzio, 160 minuti all'interno della Grande Chartreuse sulle Alpi francesi, tra i monaci certosini che vivono nel rispetto dell'antica regola «parlare il meno possibile». [...] Vai alla recensione »

Gian Luigi Rondi
Il Tempo

Un uomo solo per un film. E lungo quasi tre ore. È accaduto al tedesco Philip Gröning che si è chiuso per sei mesi nella Grande Chartreuse sulle Alpi francesi per seguire dal vivo l'esistenza dei monaci, i famosi Certosini, che l'abitano rispettando regole ormai millenarie. Obbedendo egli stesso a quelle regole: la cella, il refettorio per i soli pasti del mezzogiorno, le preghiere di notte e all'alba, [...] Vai alla recensione »

Mariarosa Mancuso
Il Foglio

Per sintonizzare gli orologi. O meglio, i calendari. Il regista tedesco fece umilmente pervenire la sua domanda alla fine degli anni Ottanta: potrei venire a stare qualche mese in una delle vostre cellette, filmare la vita dei monaci di clausura, ricavarne un documentario? La risposta – positiva – arrivò una quindicina di anni dopo. Era accompagnata da vincoli precisi, messi per iscritto dal Priore [...] Vai alla recensione »

Liana Messina
D di Repubblica

Ha dovuto attendere più di 20 anni per veder realizzato il suo sogno, 18 per convincere i diretti interessati e ottenere un sì, 2 per trovare i 700 mila euro di budget. 6 mesi per girare 120 ore di riprese, condensate alla fine in un film di 162 minuti. Philip Gròning deve per forza avere fra le sue qualità pazienza e perseveranza, condizioni indispensabili per un progetto come il suo, raccontare in [...] Vai alla recensione »

Roberto Escobar
Il Sole-24 Ore

Come passano le stelle e le nubi sopra la Grande Chartreuse, così passa il tempo in Il grande silenzio (Die Grosse Stille, Germania, Francia e Svizzera, 2005, 164'). Da un inverno a un inverno, fra le montagne di Grenoble tutto torna come in un cerchio. E tutto torna nella vita dei monaci, nel succedersi muto dei giorni. Come sotto il cielo, anche nelle celle della certosa più antica e austera il tempo [...] Vai alla recensione »

Alessandra De Luca
Avvenire

Tre ore di silenzio, tra le mura della Grande Chartreuse sulle Alpi francesi, tra i monaci che hanno rinunciato alla parola e scandiscono le proprie giornate con il lavoro, la preghiera e la meditazione. C'è di che spaventare il pubblico, naturalmente. E invece gli spettatori tedeschi sono corsi in sala a vedere Il grande silenzio di Philip Gröning, che da venerdì 31 marzo sarà anche nelle nostre sale [...] Vai alla recensione »

Fabio Ferzetti
Il Messaggero

Un giovane novizio accolto dagli altri monaci con un rituale affettuoso che si ripete uguale da più di mille anni. Il silenzio, interrotto solo dalla danza delle fiamme. Un aereo che passa, lontanissimo, nel più alto dei cieli. La neve che cade alla luce incerta dell’alba, così incerta che potrebbe essere polvere, pulviscolo cosmico, la polvere del tempo.

Raffaella Giancristofaro
Film Tv

"Ci sono cose in un silenzio che non mi aspettavo mai". La citazione pop non suoni blasfema: Il grande silenzio di Philip Groning, sorprendente rivelazione di Orizzonti a Venezia 2005 e premiato dalla giuria del Sundance, è una singolare immersione in una dimensione drasticamente distante per lo spettatore occidentale, sopraffatto da una valanga di impulsi sonori e visivi.

Alessandra De Luca
Ciak

Da oltre vent’anni Philip Groning aveva in mente di realizzare un documentario sui monaci certosini che vivono in silenzio nella Grande Charteuse sulle Alpi francesi e che non vedono l’ingresso di visitatori dal 1960. Per quattro mesi il regista ha vissuto in una cella, muovendosi e lavorando tra i monaci senza alcuna restrizione se non il divieto di usare luci artificiali, commenti musicali e verbali. [...] Vai alla recensione »

Ornella Petrucci
.Com

Lo schiamazzo che accompagna l'uscita di Basic Instinct II con la bellissima Sharon Stone striderà venerdì prossimo con l'uscita contemporanea in sala de Il Grande Silenzio di Philìp Groning che è distribuito in Italia da Metacinema. «Usciremo – dichiara il distributore Giovani Tamberi - in 35/40 copie il 31 marzo, ma abbiamo avuto una richiesta di 100 copie».

Cristina Piccino
Il Manifesto

Philip Gröning aveva in mente questo film dall'84, si data allora infatti il primo incontro del regista tedesco (originario di Düsseldorf) con il priore generale della Grande Chartreuse, la casa madre dell'ordine dei certosini considerato il più rigido tra le confraternite nella chiesa cattolica. Nessun visitatore né turista è ammesso nel monastero sulle alpi francesi vicino Grenoble e Chambéry, i [...] Vai alla recensione »

Massimo Rota
Rolling Stone

Ventun'anni fa il documentarista tedesco Groning (suo l'interessante Sommer del 1988) ha un'idea: filmare la vita di preghiere, lavoro e contemplazione dei monaci certosini. Dopo due anni di tentativi il regista riesce a incontrare il Priore generale dell'ordine. Inoltra la richiesta. Cala il silenzio, poi l'anno scorso è arrivata la telefonata: «Siamo pronti».

Dina D'Isa
Il Tempo

Esce oggi nelle sale, con un centinaio di copie distribuite da Metacinema, il film Il grande silenzio di Philip Groning. Dopo il successo ottenuto in Germania, dove a Natale ha superato per incassi e come media schermo Harry Potter, restando al primo posto per tre settimane e ottenendo 160 mila ingressi, anche i grandi schermi italiani accoglieranno questo viaggio singolare.

Pier Francesco Borgia
Il Giornale

Dietro il successo di un film come Il grande silenzio (due ore e 42 minuti di racconto tassativamente muto della vita quotidiana all'interno della Grande Chartreuse) c'è una scommessa. Il giovane regista tedesco Philip Gröning era sicuro che la sua pellicola sarebbe stata vista in Germania da oltre 150mila spettatori. Il distributore era più scettico.

Gabriella Gallozzi
L'Unità

È vero che in Germania è stato uno dei casi cinematografici dell'anno: durante lo scorso Natale ha incassato (in proporzione alla media delle copie distribuite) più di Harry Potter. Ma che il «caso» potesse ripetersi anche da noi non erano in molti a contarci. Stiamo parlando de Il grande silenzio (Die Grosse Stille), il documentario del tedesco Philip Groning che da oggi raddoppia le copie nelle nostre [...] Vai alla recensione »

Mariuccia Ciotta
Il Manifesto

Nella sezione Orizzonti, Die Grosse Stille del tedesco Philip Groning, nato nel 1959 a Dusseldorf, segnalato dalla critica per le sue docu-fiction a temi sociali, la Germania della post-riunificazione, la storia di un bambino autistico... Qui Groning mette in forma il silenzio, quello di un monastero di clausura, la «Grande Chartreuse», nave ammiraglia dell'ordine certosino, situata sulle Alpi francesi. [...] Vai alla recensione »

Elfi Reiter
Il Manifesto

Era dal 1984 che Philip Groning aveva in mente di fare un ritratto dei monaci che vivono alla Grande Chartreuse nelle Alpi francesi, perché era attratto dal loro voto al silenzio. Vent’anni dopo l’idea si è concretizzata nel documentario Die grosse Stille (Nel grande silenzio) presente a Venezia nella sezione Orizzonti. Perché fare un film sul silenzio? Per Groning il cinema è soprattutto un mezzo [...] Vai alla recensione »

Dario Zonta
L'Unità

Il grande silenzio è documentario che si fa forte di una sua unicità: l'aver potuto raccontare la vita dei monaci all'interno della Grande Chartreuse, la casa madre del leggendario ordine certosino nelle Alpi francesi. Il regista tedesco Philip Groning, dopo anni di lunghe trattative con il priore generale, ha avuto il permesso di fare delle riprese in un luogo inaccessibile allo sguardo esterno.

Alessandra Levantesi
La Stampa

Era il 1984 quando Philip Gröning, allora aspirante regista di Dusseldorf, chiese al Priore Generale dei Certosini il permesso di girare all'interno della Grande Chartreuse, un meraviglioso edificio seicentesco che sorge sulle Alpi vicino a Grenoble ed è la prima e più importante delle 19 Certose attualmente esistenti nel mondo. La sua idea originaria non era quella di fare un film sulla vita dei monaci, [...] Vai alla recensione »

Caterina Maniaci
Libero

Per 160 minuti non si ve dono altro che stanze, chiostri. monaci in preghiera o che, in silenzio, curano l'orto, leggono in biblioteca, si incrociano in lunghi corridoi abitati dall'ombra. In sintesi, questa è più o meno la trama di un film che arriva dalla Francia e dalla Germania e che "minaccia" di diventare un successo nonostante, o forse proprio per il fatto che è interamente girato dentro un [...] Vai alla recensione »

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