Titolo originale | Seabiscuit |
Anno | 2003 |
Genere | Drammatico |
Produzione | USA |
Durata | 141 minuti |
Regia di | Gary Ross |
Attori | Tobey Maguire, Jeff Bridges, Elizabeth Banks, Chris Cooper, William H. Macy Gary Stevens, Eddie Jones, David McCullough, Paul Vincent O'Connor, Michael Ensign, Sam Bottoms. |
MYmonetro | 2,71 su 8 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 2 aprile 2019
Le vite di tre uomini che avevano perso il gusto di vivere si ritrovano attorno a Seabiscuit, un brocco che divenne un grande campione delle corse, in America, negli anni della grande crisi. Il film ha ottenuto 6 candidature a Premi Oscar, 1 candidatura a Golden Globes, 2 candidature a SAG Awards, Al Box Office Usa Seabiscuit - Un mito senza tempo ha incassato 120 milioni di dollari .
CONSIGLIATO SÌ
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America, anni ’30. Sono gli anni della Grande depressione,e la crisi economica si riflette in quella personale dei tre protagonisti. Chris Howard, nonostante sia il maggior venditore di auto del Paese, ha perso ogni gioia di vivere dopo la morte del figlio in un incidente stradale. Tom Smith, ultimo cowboy in un mondo che è cambiato, non riesce ad adattarsi alla modernità. Red Pollard fa il pugile per tirare avanti, nonostante sia mezzo cieco, ma coltiva una profonda passione per i cavalli. A cambiare le loro vite arriva Seabiscuit, un cavallo figlio di un grande campione delle corse. Seabiscuit però, al contrario del padre, è un brocco, ha le gambe storte, non sembra avere altra sorte che il macello. Chris lo compra e lo fa allenare da Tom e cavalcare da Red: Seabiscuit diventa un campione contro ogni pronostico e rida un motivo per vivere ai tre. Basato su una storia vera (che ha già dato origine a una trasposizione cinematografica nel '49), Seabiscuit è stato uno dei successi a sorpresa della stagione americana, e appare un buon candidato agli Oscar. Troppa grazia, francamente. Non che il film sia inguardabile: ma, soprattutto a causa di una sceneggiatura troppo enfatica, l'impressione è quella di un Frank Capra fuori tempo massimo, oltretutto del tutto incapace della cattiveria sottesa a molta della produzione migliore del maestro. Negli occhi rimane qualche bella sequenza, un cast in parte, una ricostruzione iconografico/storica molto puntuale: in bocca, un sapore un po' troppo zuccheroso. Per famiglie.
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Nella storia (vera) di un cavallo e compagnia bella, Seabiscuit racconta pure la storia dell'America, nazione-continente da sempre alle prese con le distanze da coprire. Cavalli, macchine, treni (il tour promozionale del magnate anticipa quello che permise a Truman di vincere le elezioni): dentro c'è tutto il repertorio dell'America in movimento. E poi l'epica del self made man, mito fondante quanto [...] Vai alla recensione »
Ci fu un periodo in america, negli anni della grande depressione, in cui un cavallo da corsa giunse a simboleggiare i sogni e le aspirazioni dei diseredati: Seabiscuit, cavallo vincente contro ogni pronostico, divenne prima un fenomeno populista e poi una leggenda americana. Il film ispirato alla sua storia, Seabiscuit, con Tobey Maguire nel ruolo del fantino Red Pollard e Jeff Bridges in quello del [...] Vai alla recensione »
Nel 1938, con l’America ancora provata dalla Grande depressione, a monopolizzare le pagine dei quotidiani Usa non furono il presidente della riscossa Franklin Delano Roosevelt o i minacciosi dittatori europei Adolf Hitler e Benito Mussonlini, né star del cinema come Clark Gable. No, nel ‘38 sui quotidiani americani la maggior quantità di inchiostro fu versata per celebrare un cavallo.
Dicono che negli Stati Uniti era più famoso di Mussolini, Hitler e dello stesso Roosevelt; e che quando nel 1938 sfidò e vinse il campione in carica War Admiral, la gara venne seguita alla radio da un americano su tre. Stiamo parlando di Seabiscuit, un cavallo che il temperamento scorbutico, un pessimo addestramento e la statura minuscola sembravano aver messo fuori gioco.
Ci sono momenti nella vita delle persone che paiono segnare l’ultimo confine: di là sembra impossibile andare. Tutto è finito, distrutto, sparso in mille pezzi, nel vuoto per sempre. O così, almeno, appare a chi sta soffrendo ed è tentato di lasciar perdere davanti a un bivio, che non permette scelte secondarie. O combatti e vai avanti o ti fermi. Per sempre.
Non c'è l'uomo che parla ai cavalli, ma lo sfondo di studiata caricatura epica è simile. Nel caso del film di Redford mancava l'agonismo, affidato semmai alla vittoria del "dialogo" uomo-cavallo nel segno dell'amore. Qui c'è invece la ricostruzione di un episodio vero della storia dell'ippica internazionale, una "grande avventura", come cinquant'anni fa Hollywood avrebbe intitolato il film per saldare [...] Vai alla recensione »
Due ore e venti minuti per raccontare la (stra)ordinaria storia, di un cavallo, Seabiscuit, definito dall’autrice (Laura Hillenbrand) del romanzo dà cui è tratto il film, il cavallo Cenerentola che galvanizzò gli americani, piegati, umiliati e “spostati” dal crollo dell’economia, negli Anni ‘30, sono un tempo infinito se male utilizzato. Il regista Gary Ross alterna dilatazioni narrative molto noiose [...] Vai alla recensione »