Anno | 2000 |
Genere | Storico |
Produzione | Francia, Gran Bretagna |
Durata | 117 minuti |
Regia di | Roland Joffé |
Attori | Gérard Depardieu, Uma Thurman, Tim Roth, Julian Glover, Julian Sands, Timothy Spall Arielle Dombasle, Richard Griffiths. |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,27 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 10 marzo 2016
Film colossale con un grande cast e un budget considerevole. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar,
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CONSIGLIATO SÌ
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Luigi XIV si reca a Chantilly, ospite del principe di Condé. I festeggiamenti devono essere i più sfarzosi e memorabili che si possano immaginare e la loro riuscita è affidata a Vatel, maestro di cerimonie di Condé, che dovrà far ricorso a tutta la tua arte per stupire il Re Sole.
Dopo aver compiuto uno dei peggiori misfatti in termini di miscasting, assegnando il ruolo di Hester Prynne a una assai improbabile Demi Moore, ed essersi dedicato a produrre il serial Undressed su MTV, il percorso inconsueto e ricco di compromessi di Roland Joffé lo porta al cinema in costume. Lo sfarzo della Francia seicentesca e del castello di Chantilly, ricostruiti con cura ma senza sorprese, e uno Gérard Depardieu protagonista, nei panni umili ma orgogliosi del maestro di cerimonie Vatel, artista poliedrico - cuoco, pittore, uomo di princìpi in un mondo di prìncipi.
Ribelle nei panni di servo, Vatel rappresenta il punto di vista privilegiato per osservare le storture del potere e la profonda corruzione morale di una classe sociale che abusa dei propri privilegi, rappresentata dalla sopraffazione del Re, dalla perversione del fratello pedofilo e dalla cupidigia del marchese di Lauzun (Tim Roth). A complicare il tutto intervengono i sentimenti, perché il cuore di Vatel batte per la stessa dama bramata da Luigi XIV e da Lauzun. Le ambizioni difficilmente controllabili (musiche wagneriane di Morricone) e il tentativo di seguire la scia della tendenza neo-scespiriana (sceneggiatura affidata a Tom Stoppard di Shakespeare in Love) naufragano in un'opera minore, indecisa tra la ricostruzione storica e l'apologo morale, senza riuscire a scalfire la superficie in nessuno dei due casi.
Servendosi di simbolismi ovvi (l'uccellino in gabbia) e senza sfuggire a nessuno dei cliché tipici delle produzioni in costume più di routine, Joffé non accontenta neanche il target privilegiato del romance, con un accenno incompiuto di mélo che lascia freddi. La Thurman veste nuovamente i panni della cortigiana, dopo il ruolo che la lanciò in Le relazioni pericolose, ma è oltremodo evidente come il suo percorso di attrice l'abbia ormai condotta su lidi lontani dai merletti ornamentali di Vatel.
Francia, 1671. Il maestro di cerimonie François Vatel, al servizio del Principe di Condė, il vincitore di Rocroi, ha il compito di organizzare un fastoso evento di alcuni giorni in onore di Luigi XIV. Il suo Signore deve riappacificarsi col Gran Re ed ottenere il comando dell’esercito nella imminente guerra con l’Olanda. Vatel si innamora, ricambiato, della dama di compagnia [...] Vai alla recensione »
Vatel resterà nella storia del cinema comefilm poco cinematografico ma molto capolavoro di arte decorativa. Resterà nelle memorie questo fuoco d'artificio della fantasia spettacolistica. E' difficile immaginare che possa essere superato. Trama, morali e storia restano sullo sfondo di questo omaggio agli occhi, persino disturbando.
Quasi non importa la vicenda in se : il film scorre in un spendore di colori e scenografie quasi surreali e in ambientazioni uniche. Se anche fosse un film muto sarebbe lo stesso bellissimo . Bravo il regista ed ovviamente tutto il cast . Guardando la pellicola ad un certo punto ti sembra di essere anche tu lì , in un tempo andato , tra uomini burattini [...] Vai alla recensione »
Non è un capolavoro, ma resta un'opera molto interessante, dalle molte sfaccettature. E questo è forse il problema: la loro decifrazione.
Re luigi 14esimo programma una visita di tre giorni presso Chantilly, durante i quali dovrà decidere se riprendere sotto la sua ala protettrice la cittadina e il principe di Conde'. Vatel, maestro delle cerimonie, ha quindi tra le mani il destino della Francia: con il suo operato deve influenzare in positivo la scelta del re, per compiacere il suo principe e pagare i debiti che il castello [...] Vai alla recensione »
Vatel di Roland Joffé racconta la storia appunto di Vatel, sovrintendente alle feste e ai pranzi del principe di Condé, impegnato a rendere meravigliosi i tre giorni del 1671 in cui il re è ospite del suo signore (e la riuscita dei divertimenti può avere conseguenze politico-militari). Un compito così importante che quando un incidente rischia di rovinare l'ultimo banchetto, Vatel, mortificato e umiliato [...] Vai alla recensione »