taniservice
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sabato 11 agosto 2007
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quando il cinema raggiunge la storia
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Per quanto la critica comune non lo abbia valutato come un capolavoro, ritengo che Vatel sia molto di più di un film.
Vatel ci immerge appieno nella storia raccogliendo e proponendo ai nostri sguardi gesti, colori, sotterfugi e realtà che solo un appassionato di storia potrebbe afferrare.
L'interpretazione di Gerard Depardieu, senza togliere niente al resto del cast, è la conferma di quel grande attore che già in precedenza si era intravisto. Vedendo questo film capiamo che film come Cyrano o la serie televisiva Il Conte di Montecristo erano solo la preparazione.
Attore giusto per personaggio giusto anche se non capiamo dove finisca l'uno e cominci l'altro.
L'ambientazione è coerente e non cade nel ridocolo del troppo o troppo poco.
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Per quanto la critica comune non lo abbia valutato come un capolavoro, ritengo che Vatel sia molto di più di un film.
Vatel ci immerge appieno nella storia raccogliendo e proponendo ai nostri sguardi gesti, colori, sotterfugi e realtà che solo un appassionato di storia potrebbe afferrare.
L'interpretazione di Gerard Depardieu, senza togliere niente al resto del cast, è la conferma di quel grande attore che già in precedenza si era intravisto. Vedendo questo film capiamo che film come Cyrano o la serie televisiva Il Conte di Montecristo erano solo la preparazione.
Attore giusto per personaggio giusto anche se non capiamo dove finisca l'uno e cominci l'altro.
L'ambientazione è coerente e non cade nel ridocolo del troppo o troppo poco. Alla fine, se si va a vedere a fondo cosa ha di lodevole questo film lo potremmo ridurre in una smplice parola: coerenza.
Bello, da non perdere e da guardare almeno due volte.
Consigliato a tutte le età e a tutti quelli che guardano al passato come "i tempi migliori". Una scossa che serve.
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nicol� scialfa
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giovedì 26 settembre 2019
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un cuoco innamorato
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Francia, 1671. Il maestro di cerimonie François Vatel, al servizio del Principe di Condė, il vincitore di Rocroi, ha il compito di organizzare un fastoso evento di alcuni giorni in onore di Luigi XIV. Il suo Signore deve riappacificarsi col Gran Re ed ottenere il comando dell’esercito nella imminente guerra con l’Olanda. Vatel si innamora, ricambiato, della dama di compagnia della regina, Anne de Montausier, con cui passa una sola notte d’amore. Questo gli costa l’ostilità del laido marchese di Lauzun. Esistono leggi non scritte nel mondo di Luigi e, soprattutto, barriere sociali insormontabili. Anne deve giacere anche con il Re. In un estremo atto d’amore Vatel, pur di salvare i canarini della Montausier, sacrifica due dei suoi meravigliosi pappagalli, il cui cuore serve al medico di corte per curare la gotta del Condė.
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Francia, 1671. Il maestro di cerimonie François Vatel, al servizio del Principe di Condė, il vincitore di Rocroi, ha il compito di organizzare un fastoso evento di alcuni giorni in onore di Luigi XIV. Il suo Signore deve riappacificarsi col Gran Re ed ottenere il comando dell’esercito nella imminente guerra con l’Olanda. Vatel si innamora, ricambiato, della dama di compagnia della regina, Anne de Montausier, con cui passa una sola notte d’amore. Questo gli costa l’ostilità del laido marchese di Lauzun. Esistono leggi non scritte nel mondo di Luigi e, soprattutto, barriere sociali insormontabili. Anne deve giacere anche con il Re. In un estremo atto d’amore Vatel, pur di salvare i canarini della Montausier, sacrifica due dei suoi meravigliosi pappagalli, il cui cuore serve al medico di corte per curare la gotta del Condė. Malgrado i festeggiamenti siano meravigliosi e Vatel, grazie al suo talento e alla sua incredibile cucina, sia desiderato alla corte di Versailles dal Re Sole, per un banale ritardo nella fornitura del pesce nella giornata conclusiva, si suicida dopo aver scritto una lettera alla sua amata. É consapevole dell’impossibilità del loro amore e stanco di dover osservare ferree regole dettate da convenzioni sociali che non sopporta più. Prima di morire libera il pappagallo superstite.
Depardieu superlativo, ricostruzione storica eccellente; film di sentimenti, illusioni e rigida realtà, talento sottomesso alla prepotenza e all’arbitrio, volontà repressa di affermare la propria personalità in un mondo governato da leggi ingiuste e lesive della dignità personale.
Alcune curiosità:
il personaggio di Anne de Montausier ricorda quello reale di Julie d’Angennes, duchessa di Montausier, governante dei figli di Luigi XIV di Francia e della moglie Maria Teresa, nonché una delle amanti del sovrano.
Anacronistica nella scena del banchetto coi fuochi di artificio la Musica per i reali fuochi d’artificio di Georg Friedrich Händel, scritta nel 1749. Ma è poco importante. Anacronistica anche la creazione della crema chantilly da parte di Vatel per la visita di Luigi XIV al Castello di Chantilly. In realtà Vatel aveva già creato la ricetta dieci anni prima quando era al servizio di Nicolas Fouquet al castello di Vaux-le-Vicomte, dove peraltro è stato girato il film.
Luigi costruisce un meccanismo perverso e formalistico per imbrigliare quella nobiltà di spada che con la Fronda del 1649 stava per eliminarlo. Alla sua morte, nel 1715, quella nobiltà non ha più né ruolo né funzione. Qualche decennio dopo il merito dei Vatel inizierà ad essere premiato… Purtroppo non durerà molto.
Un film sulla Dignità, una dignità che nessun Re o Giudice potrà mai toglierti. O la possiedi o non la possiedi. Oggi più che mai, in questo tempo di barbarie dove i Vatel vengono messi da parte a favore di ignoranti senza merito… e non da un re… Tutto qui.
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