Titolo originale | Shallow Grave |
Anno | 1994 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Gran Bretagna |
Durata | 95 minuti |
Regia di | Danny Boyle |
Attori | Kerry Fox, Christopher Eccleston, Ewan McGregor, Ken Stott, Keith Allen, Colin McCredie Victoria Nairn, Gary Lewis, Jean Marie Coffey, Peter Mullan, Leonard O'Malley, David Scoular, Grant Glendinning, Victor Eadie, Robert David MacDonald, Frances Low, Bill Denistoun, John Bett. |
Uscita | venerdì 25 agosto 1995 |
Tag | Da vedere 1994 |
Distribuzione | Medusa |
MYmonetro | 3,30 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 30 gennaio 2014
Tre amici, una donna e due uomini, sono alla ricerca di un quarto inquilino che condivida il loro appartamento.
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Tre giovani amici - il giornalista Alex, il commercialista David e la dottoressa Juliet - cercano un coinquilino con cui condividere le spese del grande appartamento in cui vivono. Finalmente un giorno trovano la persona giusta, ma, dopo la prima notte trascorsa nella casa, il nuovo inquilino viene trovato cadavere. Sembrerebbe un suicidio. I tre stanno per chiamare la polizia, quando si accorgono che l'uomo aveva con sé una valigia piena zeppa di soldi. La tentazione è troppo forte. Alex e Juliet, i più spregiudicati, convincono il più prudente e restio David a sbarazzarsi del cadavere per dividersi quella montagna di denaro.
Un esordio che lascia il segno. Quello dell'inglese Danny Boyle dietro la macchina da presa, usata deliziosamente per dirigere un piccolo gioiello della black comedy. A partire da una folgorante prima sequenza, dove l'accesissimo rosso dei titoli di testa lascia intendere i retroscena macabri di cui sarà costellato l'intero film. Così come la surreale enunciazione di un biondino pallido sull'importanza di amicizia e fiducia, con hitchcockiano movimento di macchina a spirale sul suo volto. Subito dopo, il movimento di macchina si fa frenetico, convulso, vertiginoso, all'inseguimento di un'auto che corre per le vie di una città elegante ma anonima. In questa prima sequenza è condensato il manifesto stilistico del film, così come dell'intera poetica di Boyle, regista che in seguito ci abituerà a piacevoli sorprese, soprattutto con il vertice di Trainspotting, che avrebbe consacrato il talento dell'attore Ewan McGregor, qui promettente sconosciuto.
Manifesto stilistico, quindi, ma non mero esercizio di stile. Perché, oltre a un senso estetico di plastica bellezza - accentuata da un'esaltazione pop dei colori e da inquadrature vertiginose e a spirale che citano e omaggiano il maestro del brivido Hitchcock - questo primo lavoro di Boyle regala momenti di autentico spasso amorale e visionarietà. Come la folle e divertentissima presentazione iniziale dei tre protagonisti, che mettono in moto un cast, con tanto di domande matte e spiazzanti, per scegliere il coinquilino giusto, quello in grado di reggere i loro cinici giochi di ruolo. O la conturbante scena del ballo tra Alex e Juliet e quella, più surreale, in cui lui è vestito da donna e guarda con lei un filmino, al massimo della complicità. Dal grottesco umorismo nero, che esalta l'amoralità dei due protagonisti, si passa al raccapricciante e visionario incubo allucinatorio del terzo personaggio, destinato, dai giochi crudeli dei due amici, a passare improvvisamente dal ruolo di vittima a carnefice. In questa seconda parte, il regista perde un po' la presa, soprattutto per alcune forzature di sceneggiatura e per il sottotesto moralistico che suggerisce come l'avarizia possa scatenare i peggiori istinti dell'uomo e rovinare solide amicizie. Che, in realtà, non erano poi così solide, dato che sottilmente logorate da una latente gelosia, in un triangolo dominato - come in ogni noir che si rispetti - dalla classica femme fatale infida e manipolatrice. Interessanti suggestioni psicologiche, che alla fine chiudono il cerchio, ritornando là dove tutto era iniziato.
Tre amici, una donna e due uomini, sono alla ricerca di un quarto inquilino che condivida il loro appartamento. Quando il prescelto viene trovato defunto con una borsa piena di soldi, tra i tre amici si scatenano rivalità, complicate dall'arrivo di due malviventi a caccia del malloppo.
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Già, maledetta quella valigia che viene, insieme al nuovo inquilino, a cambiare improvvisamente e per sempre i rapporti dei tre amici di Edimburgo dalla vita tutto sommato comoda e spensierata, in quel grosso appartamento che può ospitare anche una batteria. Il film inizia con una divertente sequenza con i tre amici che selezionano in modo alquanto bizzarro i possibili nuovi inquilini, proponendo quesiti [...] Vai alla recensione »
Questo film dimostra che per realizzare un buon non servono i milioni, non servono le grandi star (anche se nel cast c'è un giovanissimo Ewan McGregor ancora sconosciuto) ma basta una bella storia, delle buone interpretazioni e una regia come si deve. Regia da segnalare per originalità già dai titoli di testa, per l'utilizzo della musica e delle inquadrature, veramente [...] Vai alla recensione »
Primo film del promettente regista Danny Boyle (Trainspotting) , è una storia cruda, psicologicamente violenta, condita di umorismo nero, che mostra come l'avidità può prevalere su qualsiasi altro sentimento. I tre protagonisti, fin dalla scena iniziale, non mostrano di essere i più simpatici di questo mondo, mentre prendono in giro qualsiasi persona che gli si presenta [...] Vai alla recensione »
Della serie il denaro fa tutto: anche distruggere l’apparente spensieratezza e serenità di tre giovani co-inquilini. Lo sguardo allucinato di Danny Boyle nel suo esordio registico restituisce una storia apparentemente banale che si trasforma in una macchina infernale. Tre inquilini che ne cercano un quarto e che si materializza con un misterioso uomo che si insedia nel loro appartamento e che poco [...] Vai alla recensione »
Il film dell'esordiente Boyle,salutato come una ventata d'aria nuova nel cinema inglese(ma bisognerebbe dire scozzese ad essere sinceri)non aggiunge certo molto sul tema dell'avidità umana e l'inconsistenza delle amicizie di fronte al denaro.E 17 anni dopo,non può che apparire datato e risaputo.Tuttavia si possono ancora apprezzare la costruzione di personaggi interezzanti,cred [...] Vai alla recensione »
Esordio cinematografico di Danny Boyle, che più tardi firmerà il più famoso "Trainspotting". Innovativo e fresco nella forma, ma più povero nella slstanza, è un film che si lascia guardare ma di cui non rimane molto. Ewan McGregor dimostrava già allora il suo talento con un ruolo piuttosto sopra le righe.
Tre amici che risiedono in un appartamento di Edimburgo, sono alla ricerca di un quarto inquilino con il quale dividere l'affitto. I tre pensano di averlo trovato in Hugo, ma quando ne trovano il cadavere nella sua stanza assieme a una valigia piena di sterline, pensano bene di tacerne la scomparsa. Esordio fragoroso per Danny Boyle, che alla Scozia deve sia gli albori della propria carriera, [...] Vai alla recensione »
Film d’esordio di un regista che è cult, basti pensare a ”Trainspotting” (che arrivò dopo due anni, sempre con McGregor tra i protagonisti) o al (pluri)premio Oscar “The Millionaire”.Molti dei suoi elementi caratteristici e visionari si presentano già in questa opera prima, nel montaggio, nella capacità di raccontare emotivamente e di conseguenza registicamente i sentimenti dei protagonisti, che poi [...] Vai alla recensione »
opera prima del premio Oscar Danny Boyle e già si nota un'arte cinematografica eccelsa che spazia da film noir come questo per passare attraverso gli zombie di 28 giorni dopo, il trash di Trainspotting e la storia commovente di The Millionaire che lo consacra con il premio oscar alla regia. un film curioso, come quasi tutti quelli di Boyle, comico e noir allo stesso tempo ben sceneggiato [...] Vai alla recensione »
UN FILM CHE RICORDA IL NOIR PSICOLOGICO FRANCESE DEGLI ANNI 90, PICCOLI OMICIDI TRA AMICI RISULTA INVECE DI MATRICE ANGLOSASSONE..LA STORIA SI RIASSUME IN UN RITROVAMENTO DI UNA GROSSA SOMMA DI DENARO DOPO L'IMPROVVISO DECESSO DI UN NUOVO COABITANTE DELL'APPARTAMENTO IN CUI I TRE GIOVANI RISIEDONO. LA STORIA SI INTRECCIA CON ALCUNI COLPI DI SCENA DOVE LA FANNO DA PADRONE GLI ASPETTI PSICOLOGICI DEI [...] Vai alla recensione »