Presentato al momento della sua uscita come la prima commedia sovietica, fu uno dei grandi successi della stagione in URSS. Ma le avventure della giovane Zina, che scopre i retroscena della settima arte innamorandosi del cameraman Latugin, furono accolte più freddamente dalla critica: il film fu giudicato troppo leggero e 'ideologicamente 'inconsistente'.