Titolo originale | Up&Down - Un film normale |
Anno | 2018 |
Genere | Docu-fiction, |
Produzione | Italia |
Durata | 75 minuti |
Regia di | Paolo Ruffini, Francesco Pacini |
Attori | Paolo Ruffini, Lamberto Giannini, Pino Insegno . |
Uscita | giovedì 25 ottobre 2018 |
Tag | Da vedere 2018 |
Distribuzione | Fenix Entertainment |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,28 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 30 ottobre 2018
Cinque attori con Sindrome di Down e uno autistico raccontano la loro avventura a teatro. In Italia al Box Office Up & Down - Un film normale ha incassato 20,6 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Un'indagine sulla normalità, raccontata attraverso gli occhi incantati di attori straordinari: cinque attori con Sindrome di Down e uno autistico, accompagnati in un viaggio lungo un anno intero dall'amico Paolo Ruffini; è la storia di un sogno che si trasforma in un'avventura, la storia di una compagnia teatrale che vuole compiere un'impresa "normale": realizzare uno spettacolo e portarlo nei più prestigiosi teatri d'Italia.
Tutto era cominciato una ventina d'anni fa quando Paolo Ruffini ebbe modo di assistere a uno spettacolo della compagnia diretta da Lamberto Giannini. Il mix di attori cosiddetti normodotati e di disabili portava a risultati che lo avevano colpito.
Questa prima sensazione ha lasciato un segni che ha portato all'esito che il film documenta. Con una particolarità fondamentale: questo non è un film che narra il 'farsi' di uno spettacolo. Questo è un film che ci mostra lo sviluppo di relazioni umane che danno poi origine allo spettacolo.
Federico, Andrea, Erika, Giacomo, Simone e David (quattro con sindrome di Down e un autistico) non sono solo degli attori con delle doti individuali notevoli. Sono diventati più che degli amici per Paolo e lo si vede dalla fisicità dei gesti che condividono. La coppia Giannini/Ruffini non è lì per dare ma anche per ricevere da ognuno di loro. Giannini, con la sua esperienza pluridecennale, è alieno da qualsiasi forma di pietismo e concede libertà ma non rinuncia al rigore. Ad esempio non ha nessun problema a riprendere, anche con modi bruschi, chi non articola bene le battute perché ha la consapevolezza di non stare affidandosi alla benevolenza di un pubblico compiacente ma intende mettere in piedi uno spettacolo tout court.
Ruffini ha portato a questo progetto il contributo della notorietà insieme a una disponibilità all'interazione che diviene quasi totalizzante. Ma ciò che può stupire chi non conosce il mondo dei Down è la totale naturalezza che mostrano dinanzi alla telecamera. Per loro non ci sono filtri di convenienza sociale: l'affetto è sincero così come l'arrabbiatura.
Dà da pensare che nel corso della narrazione a parlare di loro siano però solo le madri. I padri, non sappiamo per quali motivi, sono assenti. Emergono allora come nuove figure parentali Lamberto e Paolo. Il primo come padre vicario e il secondo come fratello. Entrambi impegnati a ricordarci, con i fatti e non solo a parole, che, come diceva Franco Basaglia: "Visto da vicino nessuno è 'normale'".