Anno | 2007 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia |
Durata | 180 minuti |
Regia di | Jean-Pierre Sinapi |
Attori | Atmen Kelif Medhi, Simon Abkarian, Hippolyte Girardot, Olivier Gourmet, Nadia Kaci . |
MYmonetro | 3,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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CONSIGLIATO SÌ
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Nel 1965 il leader democratico marocchino in esilio, Mehdi Ben Barka, sta per fondare l'Unione Tricontinentale - Asia, Africa e America Latina - e ha intenzione di organizzare un vertice a Cuba per presentare il nuovo partito di cui sarà presidente. La sua crescente popolarità e i suoi intenti preoccupano il governo americano, i servizi segreti marocchini e persino qualche personalità di spicco francese, i quali iniziano a tramare per farlo fuori.
Quando incontriamo Ben Barka nella miniserie tv diretta da Jean-Pierre Sinapi è già un uomo osannato dalle folle e temuto dagli avversari e soprattutto è già, da tempo, il nemico numero uno della CIA e del regime marocchino che lo ha condannato all'esilio (e a morte).
Il suo passato - il suo ruolo come attivista nel movimento indipendentista e successivamente come dissidente del regime di re Hasan II, nonché la sua passione per i numeri e la matematica - viene snocciolato man mano che si svolge la trama, abbozzando il profilo di un uomo privato oltre che pubblico.
La storia raccontata nell'Affaire Ben Barka ha inizio a pochi mesi dalla sparizione del leader dell'opposizione e si divide in due parti perfettamente equilibrate che sembrano ispirarsi, per stile narrativo, ai Soliti sospetti di Bryan Singer. La prima è incentrata sul piano di cattura di Ben Barka, sulle persone coinvolte nel suo rapimento, sulla famiglia e sui pochi amici di cui il politico si poteva fidare, la seconda mette in scena le indagini svolte dalla polizia francese e gli errori commessi dal governo del Presidente della Quinta Repubblica de Gaulle e offre un'ipotesi di epilogo (narrato in flashback) basandosi sulle vere testimonianze raccolte negli anni.
La regia da "cecchino" - il movimento veloce della camera a mano che si sposta sui primi piani quasi a voler catturare l'intimità dei protagonisti all'interno di un disegno molto più grande - rileva la bravura degli attori e lo spessore della storia. Atmen Kelif dà il volto fiero e la postura umile a Mehdi Ben Barka e Simon Abkarian materializza in carne e ossa il temibile generale Mohamed Oufkir; i due personaggi si contrappongono e si completano creando nel pubblico una sorta di attesa che si attenua con il faccia a faccia finale. In una fiction (vera) dedicata alla memoria di un grande leader politico.