Titolo originale | Histoire de Marie et Julien |
Anno | 2003 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Francia, Italia |
Durata | 150 minuti |
Regia di | Jacques Rivette |
Attori | Emmanuelle Béart, Jerzy Radziwilowicz, Anne Brochet, Bettina Kee, Olivier Cruveiller Mathias Jung, Nicole Garcia. |
Uscita | venerdì 27 agosto 2004 |
Tag | Da vedere 2003 |
MYmonetro | 3,28 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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I grandi vecchi del cinema sembrano sempre essere quelli con maggiori vitalità e idee. In Italia al Box Office Storia di Marie et Julien ha incassato nelle prime 4 settimane di programmazione 114 mila euro e 74,7 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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I grandi vecchi del cinema sembrano sempre essere quelli con maggiori vitalità e idee. E se Manoel De Oliveira ogni anno ci regala un piccolo gioiello, anche Jacques Rivette, regista della Nouvelle Vague, con le sue settantasei primavere, torna dietro la cinepresa per il suo ultimo film, Storia di Marie e Julien. Un racconto d'amore, inutile dirlo. Un amore impossibile e intimamente oscuro, di quelli che si vorrebbero vivere almeno una volta nella vita.
Julien è un orologiaio solitario, che vive nella sua casa come se fosse l'unico mondo a interessargli. La sua anima non è pura, al punto di ricattare una donna, Madame X, per consegnarle dei documenti erroneamente capitatigli fra le mani. Nel frattempo, incontra Marie, una bella donna di cui non si era dimenticato dopo un fugace incontro l'anno prima. Fra i due rinasce l'attrazione e Julien non esita a chiederle di andare a vivere da lui. Marie sembra concedersi, ma non totalmente: nasconde un segreto e reconditi desideri di autodistruzione.
Lunghissimo (quasi due ore e mezza), ambientato nella cupa casa del protagonista, e scandito dai tic-tac degli immensi orologi che arredano la sua abitazione, il film di Rivette è un thriller atipico che nasce da un ricatto di un uomo senza più interessi e muore nell'amore malato e folle, immerso nei perché, senza risposte, della vita. La scena è solo per i due attori, che conducono con semplici movimenti l'occhio di chi guarda, in un lento e inesorabile piacere masochistico da noir esistenziale. Affascinante e inquietante.
Nevermore, sì, il gatto del protagonista, è lui la chiave di tutto di questa lunghissima, lentissima e meravigliosa follia di Jacques Rivette... Una struttura semplice ed essenziale che dilata il tempo, già di per sè lento, di questo lungometraggio inquietante, quasi un thriller addolcito, che ha come punto di forza i due protagonisti, eccezionali, e il luogo dove si svolge [...] Vai alla recensione »
Solitario orologiaio di mezza età incontra e si innamora, ricambiato, di un misteriosa ed affascinate ragazza con cui inizia una tormentata convivenza. Diviso tra una misurata e razionale passione per la meccanica e la ricerca di un difficile equilibrio sentimentale, estorce denaro ad una fraudolenta venditrice di pregiate sete cinesi con qualche scheletro nell'armadio, finendo per scoprire una sconcertante [...] Vai alla recensione »
Eros e segreti, il Tempo, la memoria, Emmanuelle Béart nuda e bellissima. Come un pittore che torni su un quadro da lungo tempo abbandonato, come un archeologo del proprio cinema, Jacques Rivette, il gran regista francese settantacinquenne de La bella scontrosa e di Giovanna D'Arco, riprende un'opera irrealizzata quasi un quarto di secolo fa. Ha raccontato al quotidiano «Le Monde» che nell'estate del [...] Vai alla recensione »
Nell’estate del 1957, il grande regista francese‚ Jacques Rivette aveva messo mano a un ciclo di quattro film, intitolato Scene di vita parallela e formato da quattro opere di genere diverso: Duelle (un film fantastico), Noiroit (un western), una commedia musicale e Marie et Julien (una storia d’amore). Terminati i primi due, cominciò a lavorare all’ultimo, interpretato da Albert Finney e Leslie Caron, [...] Vai alla recensione »
Emmanuelle Béart torna a incarnare la bellezza muliebre per la cinepresa di Jacques Rivette: una bellezza contemplata in tutta la sua maturità e carnalità, ma anche idealizzata dal regista al punto da rappresentarla sotto forma di mito. Marie e Julien, che un giorno avrebbero potuto amarsi, si ritrovano dopo più di un anno. Mentre il personaggio femminile prende possesso della grande casa fatiscente [...] Vai alla recensione »
Il settantaseienne Jacques Rivette è uno dei padri fondatori della Nouvelle Vague, uno di quegli autori tutti d’un pezzo, di quelli che non cedono a compromessi, che hanno una precisa idea del cinema e che da quella non derogano (una decina d’anni fa ha diretto un monumentale Giovanna d’Arco con Sandrine Bonnaire). Questo Storia di Marie e Julien è un progetto inseguito da almeno una trentina d’anni, [...] Vai alla recensione »
Incredibilmente snobbato da Cannes e da Venezia l’anno scorso, finalmente esce da noi l’ultimo film di Rivette, il più austero e stilizzato tra i maestri della nouvelle vague. Si tratta del terzo capitolo di una tetralogia, sospesa dopo i primi due capitoli negli anni 70 (Noroit e Duelle) e ripresa grazie al fortunoso ritrovamento del copione poco tempo fa.