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Rassegna stampa di Fred Astaire

Fred Astaire (Frederic Austerlitz Jr.) è un attore statunitense, è nato il 10 maggio 1899 ad Omaha, Nebraska (USA) ed è morto il 22 giugno 1987 all'età di 88 anni a Los Angeles, California (USA).

CRISTINA BRAGAGLIA

Esordisce nel mondo dello spettacolo danzando in coppia con la sorella Alice, dopo aver frequentato la scuola di Ned Wayburn. Dal 1907 al 1932 forma con lei una coppia di successo, esibendosi nei teatri di Broadway e di Londra. Poi la sorella si sposa con un lord e, rimasto solo, firma un contratto con la RKO. Debutta sugli schermi con una particina in un film con Joan Crawford, Dancing Lady (La danza di Venere, 1933) di Robert Z. Leonard. Nel film che gira subito dopo, Flying Down to Rio (Carioca, 1933), di Thornton Freeland, incontra Ginger Rogers e forma con lei una coppia destinata a divenire una delle più celebri della storia del cinema. Alto e dinoccolato, Fred incarna il giovane di mondo, cosmopolita, dall’aria un po’ distaccata ma con una punta di strafottenza e vivacità. Sofisticato e compassato, si trova a suo agio soprattutto vestendo il frac, avendo in testa il cappello a cilindro e nella mano l’immancabile bastone di cui si serve per le sue più sfrenate esibizioni coreografiche. I film in cui balla e canta a fianco della Rogers sono una decina, ma i più celebri e i più riusciti restano Roberto (1935) di William A. Seiter, Top Hat (Cappello a cilindro, 1935) e Follow the Fleet (Seguendo la flotta, 1936) ambedue diretti da Mark Sandrich. Poi l’armonia con la Rogers si spezza: nel 1939 lei lo abbandona per tentare una diversa carriera drammatica. Il ballerino deve ricominciare da capo. Scaduto il suo contratto con la RKO, accetta di girare per la MGM Broadway Melody of 1940 (Balla con me, 1939) al fianco di Eleanor Powell per la regia di Norman Taurog. Se questo film non appare del tutto riuscito, quello seguente, Second Chorus (Follie di jazz, 1940), regia di H.C. Potter, al fianco di Paulette Goddard, è un vero insuccesso. Passa allora alla Columbia che lo mette al fianco di Rita Hayworth in due film che contribuiranno più al lancio della nuova diva che a rinverdire la fama di Fred. Questi gira una serie di film sbagliati, tanto che nel 1946 - nonostante la buona prova fornita in Ziegfeld Follies (1946), per la regia di Vincente Minnelli - decide di lasciare il cinema. Sarà per poco. Nel 1948 viene chiamato a sostituire Gene Kelly che si è rotto una gamba. Gira così Easter Parade (Ti amavo senza saperlo) di Charles Walters, offrendo una nuova variante del suo personaggio (gli anni stanno passando) al fianco di una scatenata Judy Garland. L’anno seguente ritorna assieme a Ginger Rogers per The Barkleys of Broadway (I Barkley di Broadway, 1949, la regia è sempre di Walters). Ma l’intesa fra i due è ormai solo un piacevole ricordo, che riaffiora qua e là nel film. La carriera di Fred riprende 4 anni più tardi con Band Wagon (Spettacolo di varietà, 1953), un musical diretto da Minnelli che lo vede al fianco di Cyd Charisse. Con lei, nonostante le loro diverse scuole coreografiche, ritrova la grazia e l’abilità di un tempo. Soprattutto la vicenda del film lo vede a suo agio nella parte del ballerino ormai in età che fa innamorare la giovane compagna di danze dopo una serie di litigi e di incomprensioni. Seguono altri due film in cui fa innamorare di sé ragazze giovani: Daddy Long Legs (Papà gambalunga, (1955) di Jean Negulesco è, con Leslie Caron e Funny Face (Cenerentola a Parigi, 1957) con Audrey Hepburn, per la regia di Stanley Donen. Ritorna al fianco della Charisse in un remake di Ninotchka (1939), di E. Lubitsch: Silk Stockings (La bella di Mosca, 1957) diretto da Rouben Mamoulian. Nel 1959 compare in una parte drammatica: quella del medico di On the Beach (L’ultima spiaggia) di Stanley Kramer. Dopo due film non riusciti, Fred si dedica all’attività televisiva, vincendo anche un Emmy. Nonostante alcune interpretazioni alla fine degli anni ‘60, si può parlare di un suo ritorno al cinema solo nel 1974, quando partecipa a That’s Entertainment (C’ero una volta Hollywood) di Jack Haley jr., comparendo nelle vesti del narratore e accennando a passi di danza, oltre a presentare brani dei suoi film passati che ribadiscono l’eleganza e la creatività delle sue esibizioni. Lo stesso ruolo di intrattenitore avrà nella seconda parte diThat’s Entertainm ent (Hollywood, Hollywood), diretta nel 1976 da Gene Kelly. Nel frattempo Fred era comparso in un’altra delle sue parti drammatiche: quella di The Towering Inferno (L’inferno di cristallo, 1974) di John Guillermin. Presta i suoi tratti al personaggio di Harlee Claiborne, impegnato in un disperato tentativo di seduzione e di truffa della ancor bella Jennifer Jones. La parte gli varrà l’Oscar quale miglior attore non protagonista e il Globo d’oro. Di minor rilievo (è più che altro un omaggio al passato) il ruolo che interpreterà in Un taxi mouse (Un taxi color malta, 1977) di Yves Boisset. Chiude la carriera partecipando nel 1981 a un film inquietante, solo in parte riuscito, di John Irvin, Ghost Story (Storie di fantasmi), che vede all’opera una banda di geronti chiamata “La società degli immortali” (oltre a lui Melvyn Douglas, Douglas Fairbanks jr. e l’ingombrante attore-sceneggiatore John Houseman): ci di deve difendere dal ritorno di un fantasma.

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