
È ora disponibile su MYmovies ONE l’intenso ritratto della magistrata e attivista francese che, sopravvissuta all’Olocausto, si batté per la depenalizzazione dell’aborto e divenne la prima Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura e del Parlamento Europeo. GUARDA ORA »
di Silvia Guzzo
Simone Veil nasce nel 1927 a Nizza, dove trascorre l’infanzia in una famiglia amorevole composta dal padre André, dalla mamma Yvonne – che rivestirà nella sua vita un ruolo di cruciale importanza – e dalle sorelle Milou e Denise, oltre che dal fratello Jean.
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All’età di 16 anni la sua adolescenza è segnata dall’orrore dei campi di concentramento: nel 1944, poco dopo il diploma, viene deportata insieme ai suoi familiari ad Auschwitz, dove moriranno il padre e il fratello.
Successivamente viene trasferita insieme alla madre e alle sorelle a Bobrek e, infine, a Bergen-Belsen, fra le cui mura Yvonne si spegnerà per il tifo: nel 1945, quando il campo viene liberato dall’esercito inglese, Simone e le due sorelle Milou e Denise sono le uniche sopravvissute della famiglia all’atroce violenza nazista.
I dolorosi ricordi della detezione nei campi di concentramento non abbandoneranno mai la giovane donna e le sovverranno alla mente di continuo, quando, da adulta, si batterà per la depenalizzazione dell’aborto in Francia, o quando diverrà magistrata e prima presidente del Consiglio Superiore della Magistratura e del Parlamento europeo, dove rimarrà in carica dal 1979 al 1982.
Per rimarcare il segno indelebile lasciato dalla violenza nazista sull’interiorità e sul pensiero di Veil, il regista francese Olivier Dahan decide di trasporre sullo schermo gli avvenimenti cruciali della storia della nota politica e attivista intervallandoli con le immagini tratte dalle memorie dell’esperienza nei campi.
Per il suo Simone Veil − La donna del secolo (2021), Dahan sceglie infatti uno stile narrativo non cronologico e lineare, che mescola le diverse fasi della carriera e della vita personale della protagonista per restituirne un ritratto composito e articolato.
Il racconto dell’appassionata storia d’amore con il marito Antoine si fonde così con quello delle battaglie politiche e civili portate avanti con determinazione, la vita familiare si alterna a quella pubblica, l’anzianità si mescola all’infanzia e alla giovinezza.
Per Dahan si tratta del capitolo conclusivo di una trilogia iniziata nel 2007 con La Vie en rose – biopic su Édith Piaf con protagonista Marion Cotillard, premiata agli Oscar come migliore attrice − e proseguita nel 2014 con Grace di Monaco, dedicato alla storia di Grace Kelly, interpretata da Nicole Kidman, e presentato come film d’apertura del Festival di Cannes di quell’anno.
Nel ruolo di Simone Veil nelle diverse fasi della sua vita troviamo invece le attrici Lucie Usal, Rebecca Marder ed Elsa Zylberstein, nei panni, rispettivamente, della protagonista bambina, adolescente e adulta.
Premiato ai César per la migliore scenografia e i migliori costumi, Simone Veil − La donna del secolo è un racconto commemorativo e divulgativo della vita della magistrata e attivista che con la sua battaglia per la tutela della dignità umana ha segnato la storia del Novecento, lottando strenuamente per i diritti delle donne, ma anche dei detenuti, dei malati di AIDS e dei bambini.