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Su IWONDERFULL l'opera grandiosa del cantastorie per immagini Mark Cousins

L'occasione di scoprire in streaming quattro titoli dell'autore ad un prezzo speciale. SCOPRI LA PROMOZIONE NATALIZIA I VAI AL CATALOGO
di Tommaso Tocci

sabato 10 dicembre 2022 - News

Approfondire l’opera del regista Mark Cousins grazie all’offerta di Natale di IWONDERFULL: quattro tra i film del visionario ed eclettico autore fanno parte del catalogo della piattaforma, che per le feste natalizie propone un anno di abbonamento in streaming al prezzo di 39.99 € (invece che 59.99€). Oltre ai film di Cousins, gli spettatori troveranno opere di finzione, documentari, cortometraggi, animazione e molto altro in un catalogo costruito per meravigliare.

Cousins è un cantastorie per immagini che rifiuta ogni definizione in modo ostinato e divertito. Irlandese di nascita ma scozzese nello spirito e nella residenza; autore e anche critico: documentarista ma incapace di farsi imbrigliare dalle costrizioni del mezzo, mescolando spesso finzione, soggettività e riflessione analitica nei suoi film. È famoso soprattutto per la mastodontica serie che ripercorre l’evoluzione del cinema, The story of film, ma ugualmente affascinato dalla storia (di quest’anno è la sua incursione italiana sulla nascita del fascismo, Marcia su Roma) e dalle singole personalità di cui fare un ritratto-dialogo (in uscita c’è il suo nuovissimo My name is Alfred Hitchcock).

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LO SGUARDO DI ORSON WELLES

E proprio da qui partiamo, visto che Hitchcock non è il primo monumento cinematografico a cui Cousins dedica un film: nel 2018 si è tuffato nel mondo di Orson Welles con Lo sguardo di Orson Welles, utilizzando come “gancio” una scatola di bozzetti e disegni del geniale regista americano. Tipico del lavoro di Cousins è affidarsi a un simbolo obliquo per una rilettura ad ampio raggio, a volte eccessiva, magari non giustificata, ma sempre in grado di colpire l’immaginazione e suggerire nuove interpretazioni. Non il documentario tradizionale sulla vita di Welles che ci si aspetta, e questo è un bene: la voce giocosa eppure profonda di Cousins trova sfumature nei contorni di un’icona che credevamo ormai priva di punti inesplorati, nel tentativo di usare l’arte per arrivare all’anima.

THE STORMS OF JEREMY THOMAS

Altro film e altra personalità da scoprire per Cousins, che però non si limita ai titani come Welles e Hitchcock ma sa scoprire le storie dietro le quinte come quella del leggendario produttore inglese Jeremy Thomas (premio Oscar per L’ultimo imperatore di Bertolucci) in The Storms of Jeremy Thomas. La cornice è quella di un viaggio in auto da Londra verso Cannes, l’atipica tradizione annuale di Thomas per recarsi al festival francese. Cousins non sa resistere a un bel pellegrinaggio (ci ha costruito sopra larga parte della sua filmografia), e si piazza al suo fianco per ripercorrere la sua carriera non soltanto di scaltro operatore produttivo, ma di cinefilo, condendo il viaggio di spezzoni di film e di voci delle tante personalità che hanno accompagnato la storia di Thomas.

THE STORY OF FILM: A NEW GENERATION 

La serie in quindici episodi The story of film aveva detto tanto sulla magia della settima arte, e continua a offrire spunti riguardandola anche oggi. Ma il problema è che Cousins la sottotitolava giustamente “an odyssey”, e il cinema è un’odissea infinita. E allora ecco un aggiornamento con A New Generation, che può essere visto come un’appendice o un proseguimento dell’opera precedente, oppure a se stante come una maxi-riflessione sul cinema contemporaneo (freschissimo: il film è del 2021). Si inizia con Joker (guarda la video recensione), si discute di Parasite (guarda la video recensione), si toccano gli “instant classic” di genere come It follows e, come sempre nel lavoro di Cousins, si va oltre la prospettiva mainstream occidentale per parlare di ciò che succede nelle industrie - tra le altre - africane e indiane. Soprattutto, il regista è ossessionato dall’atto del guardare, e quindi anche di come lo facciamo e di quali tecnologie stanno evolvendo e alterando il nostro rapporto con gli schermi.

THE STORY OF LOOKING

A proposito dell’atto di guardare e di ossessioni, Cousins ce ne dà pronta conferma con l’opera The Story of Looking il cui gancio è fisico, anatomico: un’imminente operazione agli occhi a cui il regista deve sottoporsi (e che diventa parte del film stesso) e che scatena una riflessione non solo sull’atto del vedere artistico, ma sulle basi sensoriali della vista; cosa ci costi non averla e quale responsabilità sia poterne usufruire. Un trattato intimo, anche più del solito, che si muove per balzi associativi (a questo punto del percorso, per lo spettatore che approfondisce Cousins non sarà una sorpresa) ma finisce per arrangiarli in brillante coreografia invece di disperderli.


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