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Locarno 2022, alla riscoperta del rivoluzionario Douglas Sirk

Il festival, al via oggi, propone una retrospettiva completa di uno dei registi che più hanno impresso una svolta nella storia del cinema. MYmovies seguirà l’evento con le recensioni di alcuni suoi film scelti tra i meno noti. 
di Giancarlo Zappoli

mercoledì 3 agosto 2022 - Festival

Proseguendo una tradizione che lo pone ai primissimi posti dei festival mondiali anche in quest'ambito il Festival del Film Locarno propone per la sua 75^ edizione la retrospettiva completa di uno dei registi che hanno impresso una svolta nella storia del cinema anche se la critica non sempre seppe comprenderne le qualità: Douglas Sirk. MYmovies seguirà questo evento proponendo la recensioni di alcuni suoi film scelti tra i meno noti

Hans Detlef Sierck, tedesco di origine danese, nasce ad Amburgo il 14 gennaio 1897. Inizialmente la sua attività artistica si rivolge al teatro classico riuscendo a diventare direttore di alcuni importanti teatri fino a quando la progressiva avanzata del nazismo non lo mette in difficoltà. A quell'epoca si è già fatto conoscere come regista cinematografico contribuendo al lancio di Zarah Leander che, in seguito, diventerà protagonista di numerosi film di propaganda del regime hitleriano.

Ormai conscio della pericolosità della sua permanenza in Germania con uno stratagemma riesce a partire e a dirigersi prima in Svizzera poi in Francia e Olanda per raggiungere infine gli Stati Uniti dove, con il nome d'arte con cui lo conosciamo, inizia una carriera che gli permetterà di muoversi nell'ambito dei generi con una preferenza per il melodramma nel quale però saprà ogni volta inserire elementi sia estetici che di contenuto molto innovativi.  
 

Questi due termini (stile e contenuto) sono nel suo cinema estremamente connessi e legati alla sua idea di storicizzazione del melodramma americano. I suoi autori di riferimento sono Euripide, Lope De Vega, Calderon de la Barca i quali avevano dovuto, ognuno nel proprio contesto culturale, adattare la loro critica della società ai generi più apprezzati dal pubblico.

È quanto fa Sirk inserendo in trame il più delle volte abbastanza convenzionali degli elementi che invece convenzionali non sono. A partire dai riferimenti ai modelli classici e passando attraverso la complessità psicologica dei suoi protagonisti propone riflessioni non acquiescenti sulla morale borghese.

L'America che osserva, facendo propri gli stilemi di base ma non rinunciando a giudicarla, non è più quella di Thoreau e Sirk le offre uno schermo come specchio. Per raggiungere questo risultato interviene con estrema consapevolezza su tutti gli elementi visivi a partire dal dècor degli interni e al simbolismo di alcuni oggetti per poi passare ad un uso delle luci che si allontana dall'effetto naturalistico grazie anche ad una valorizzazione del colore utilizzato talvolta anche in modo surreale.


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